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Bolido - Heavy Bombers
15/12/2017
( 1290 letture )
Da alcuni anni a questa parte ed ammesso che il fenomeno si sia mai fermato, il revival dell’heavy classico ha assunto proporzioni abbastanza notevoli in tutto il mondo. Quando si batte un sentiero musicale antico, nobile e quindi percorso da innumerevoli altri prima, però, il rischio di sembrare solo anacronistici, se non ridicoli, esiste. Praticamente tutto ciò che ascoltiamo adesso deriva, in un modo o nell’altro, proprio da quegli anni e di conseguenza i mostri sacri del settore abbondano letteralmente. Ben difficile, allora, accostarsi a quei modi di suonare senza risultare solo scopiazzatori seriali. Nel caso dei cileni Bolido, di stanza a Santiago, i riferimenti sono molteplici. Uno spruzzo di Malice; un accento di Jag Panzer; ma soprattutto una più che massiccia dose di Judas Priest e, nelle parti più ammiccanti, di Thin Lizzy et voilà: un disco ultra-citazionista è facilmente confezionato. Sembrerebbero esserci tutti gli ingredienti per la recensione di un lavoro inutile e/o noioso, ed invece i sudamericani se la cavano con molta dignità, riuscendo a far sembrare godibile la gran parte di un album che avrebbe tutte le carte in regola per suonare rancido fin dalle prime note.

Partito nel 2010 come progetto di Johnny Triviño, al quale si è poi affiancato Vic Deimos, il moniker Bolido ha inciso un demo, un album autoprodotto nel 2014 intitolato We Are Rock che li ha segnalati in patria e poi, sempre come autoprodotto, il presente Heavy Bombers nel 2016, adesso ristampato in forma ufficiale. Ogni cosa in questo CD riporta alla prima parte degli anni 80 ed in una certa misura anche alla decade precedente: la copertina, i titoli delle canzoni, la produzione e -pesantemente- il look dei due che, peraltro, potete notare nella foto allegata alla recensione. Eppure, quando si schiaccia il tasto play e nonostante dal primo all’ultimo secondo non si ascolti altro se non citazioni e rimandi al lavoro dei gruppi di riferimento prima citati, Heavy Bombers suona quasi tutto fresco e divertente. La prima parte del disco sembra composta da outtakes tratti da un qualunque album tra i più riusciti dei Judas Priest del periodo fino a Screaming for Vengeance compreso, con i fan del gruppo di Halford & C. che lo ascolteranno con piacere. Da The Absolute Dominion of the Skies a The Heroes il disco si muove costantemente su questa falsariga, ma riuscendo tutto sommato a divertire nonostante la palese “ispirazione”. Poi, all’improvviso, a risuonare dalle casse dello stereo è un brano che sembra scartato da un album dei Thin Lizzy come Win Lose or Draw, quindi è il turno della power ballad con accenti anni 70 Real Nature, dalla quale emerge un sax che ricorda moltissimo lo stile -ancora una volta- dei Thin Lizzy di Dancing in the Moonlight. Si riparte su ritmi molto alti con Supersonic e si chiude con Revenge -non certo la punta di diamante del disco- e la reprise di The Absolute Dominion of the Skies.

I Bolido, i quali sono intanto già al lavoro sul nuovo album e sulla ricerca di un batterista e di altri musicisti per completare la line-up per i concerti, non sono, non possono e non vogliono essere per nulla originali ed anzi, sono quanto di più prevedibile si possa immaginare. A dispetto di tutto ciò, però, riescono ugualmente a farsi ascoltare, a mettere insieme un lotto di canzoni mediamente buone o almeno piacevoli, con un paio inferiori al resto ed altrettante a spiccare e, quindi, a cogliere un risultato positivo in condizioni rischiose. Da evitare come la peste per chi non apprezza la N.W.O.B.H.M. e l’heavy-rock vecchio stampo, ma sicuramente interessante per tutti gli altri.



VOTO RECENSORE
70
VOTO LETTORI
65 su 1 voti [ VOTA]
Andrea
Martedì 19 Dicembre 2017, 15.44.58
5
Disco che si ascolta volentieri e ritornelli che si memorizzano subito. Divertente.
ObscureSolstice
Venerdì 15 Dicembre 2017, 23.02.10
4
Non si e' mai fermato l'afflusso, e' solo di meno attenzione. In sud america ce ne sono un fottìo di band di questo tipo di heavy metal classico, come del resto nel nostro paese -anche se forse- in minore portata. Non vogliamo niente di nuovo, se non l'heavy metal
Metal Shock
Venerdì 15 Dicembre 2017, 21.26.29
3
Come detto da Tino questa è la band ed il disco scoperto da poco e chi mi ha esaltato non poco. È vero che non c'è nulla di originale ma chi se ne frega!! Uno dei migliori dischi di heavy metal classico uscito quest'anno che contiene canzoni magnifiche come la stupenda opener The absolute.....Never bending road e via a seguire il resto del disco. Per me un 80/85 lo prende. HEEEAVYYY MEETAAALLLL!!!!
Tatore
Venerdì 15 Dicembre 2017, 15.50.14
2
A me è piaciuto!
tino
Venerdì 15 Dicembre 2017, 15.11.23
1
il famoso gruppo da piola citato da metal shock (non la rivista). Ci darò un ascolto
INFORMAZIONI
2017
Fighter Records
Heavy
Tracklist
1. The Absolute Dominion of the Skies
2. Never Ending Road
3. War Machine
4. Rock n’ Roll Days
5. Heavy Bombers
6. The Heroes
7. Win Lose or Draw
8. Real Nature
9. Supersonic
10. Revenge
11. The Absolute Dominion of the Skies (Reprise)
Line Up
Johnny Triviño (Voce, Chitarra, Batteria)
Max Taylor (Chitarra)
Vic Deimos (Basso, Tastiere)

Musicista Ospite:
Franz Mezko (Sassofono nella traccia 8)
 
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