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10/05/21
CORROSION OF CONFORMITY + SPIRIT ADRIFT
LEGEND CLUB - MILANO
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03/01/2018
( 733 letture )
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Tre lettere, semplice, conciso: ELA. Questo il nome della singer tedesca il cui esordio risale al 2004 con l’album di debutto Out of My Universe sotto il monicker di Com’n Rail. Da allora in poi l’artista non si è più fermata, continuando a sfornare materiale in studio e affiancandolo con un’attività live di tutto rispetto, accompagnando sul palco pesi massimi dell’ambiente come Scorpions e U.D.O. e di recente aprendo all’Healed by Metal Tour 2017 dei connazionali Grave Digger. Insomma, niente male. È arrivato quindi il momento per ELA di dar vita a Second Reality, tecnicamente il quarto full-length ufficiale in bacheca. Dodici tracce che scorrono via veloci veloci, a cavallo di un qualcosa che potremmo identificare a grandi linee come un hard rock melodico farcito da qualche timido strappo di power o di heavy inserito qua e là.
Apre le danze Alchemy che, come da pronostico, gioca sull’alternanza di riff “arrabbiati” ed un cantato più melodico e delicato, questo grosso modo il copione da seguire a puntino lungo i tre quarti d’ora di musica che si nascondono dietro un’ambiziosa cover alla Passion and Warfare. Si continua così allora, senza troppe sorprese né picchi compositivi almeno fino alla traccia numero cinque, la ballata al pianoforte Black Roses che vuole strizzare l’occhio agli Evanescence di My Immortal ma che fatica davvero troppo ad avvicinarcisi. Ecco quindi che si riparte spediti col ritornello powereggiante di Deadly Sins e con l’interpretazione sinistra di Witch of Salem. Lungo il percorso sfugge anche qualche intuizione vincente come il bel ritornello videoludico per l’occasione di Warcraft, le tetre linee melodiche di Welcome to Zombieland o ancora le cavalcate furiose sul finale di Lizzy Borden’s Rhyme. Nonostante i sinceri e ripetuti tentativi, però, alla fine di questo viaggio ci si arriva con il palato un po’ asciutto, non c’è praticamente nulla che faccia gridare al miracolo, nulla che renda irresistibile la tentazione del tasto replay, nulla che sia riuscito a fare davvero breccia nel cuore dell’ascoltatore.
A conti fatti la proposta musicale di ELA e del suo Second Reality, seppur con un po’ di impegno e pazienza, può comunque essere apprezzata. Certo, scordiamoci le vette compositive, tecniche ed espressive di Tarja e di tutte le altre muse del metallo, e scordiamoci anche una qualsivoglia forma di innovazione o ricercatezza nella stesura delle canzoni. Il disco scorre via veloce veloce e l’impressione finale è quella di qualcosa che assomiglia più ad una piccola sfida lanciata allo specchio da parte di ELA piuttosto che ad un prodotto di un certo spessore artistico. Un album che finisce con l’attorcigliarsi un po’ su se stesso e che tutto sommato non dice un granché; le idee sono buone ma non ottime, le canzoni pure, così come il tasso tecnico e la produzione e in fin dei conti un po’ tutto quello che circonda il disco in questione. Ciò che ne viene fuori, quindi, è un lavoro mediocre e un po’ vago, niente di indimenticabile.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Alchemy 2. Comatose 3. House of Lords 4. Revenge 5. Black Roses 6. Deadly Sins 7. Witch of Salem 8. Psycho Path 9. Varus 10. Warcraft 11. Welcome to Zombieland 12. Lizzy Borden’s Rhyme
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Line Up
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Ela (Voce) Ralf Stoney (Chitarra) Chris Kolb (Basso) Micha Kasper (Batteria)
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