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Tedeschi Trucks Band - Live From the Fox Oakland
17/02/2018
( 1761 letture )
Un fiume in piena, ecco come riassumere l’ultimo lavoro della Tedeschi Trucks Band. Un nome che forse dirà poco ai nostri lettori abituali, ma che incarna uno degli ensemble più popolari del panorama blues rock americano contemporaneo. Nucleo ed essenza della band di Jacksonville, i coniugi Derek Trucks (chitarra solista) e Susan Tedeschi (voce e chitarra ritmica). Enfant prodige della sliding guitar, Trucks vince un Grammy con la Derek Trucks Band, collabora con Eric Clapton ed entra in pianta stabile nei leggendari The Allman Brothers Band all’età di vent’anni. Meno incensata ma altrettanto talentuosa, la moglie fonda la Susan Tedeschi Band nel 1993 e pubblica diversi album solisti. Due veri e propri cavalli da corsa, che uniscono le loro forze nel 2010 per dare vita ad un progetto comune, la Tedeschi Trucks Band. Assieme a loro, ben dieci musicisti – l’organico conta tra le altre cose basso, tastiere, flauti, una sezione di fiati, coristi e due batteristi.

Una lunga quanto necessaria introduzione, che ci porta finalmente a parlare dell’ultimo nato in casa TTB. Registrato durante la seconda serata di uno show di due giorni in California, Live from the Fox Oakland è il secondo live album pubblicato dalla band, su un totale di cinque pubblicazioni. Una proporzione che fa capire quanto la dimensione live sia primordiale per questo progetto musicale. E non solo per una questione di atmosfera o contatto con il pubblico. In concerto la Tedeschi Trucks Band scioglie le normali tempistiche nel fiume dell’improvvisazione e della digressione: una Let Me Get By passa così dai quattro minuti di durata su disco ai più di dieci in live. Stesso discorso per These Walls, dalla lunghezza praticamente raddoppiata, fino ad arrivare ai 14 miunti di I Want More. Una colata di lava che riflette l’interezza di Live from the Fox Oakland, due dischi per due ore abbondanti di musica. Le 15 canzoni omaggiano soprattutto l’ultimo Let Me Get By del 2016, dalla quale sono estratti ben sette brani. Trovano ampio spazio anche alcune cover, tra le quali Bird on the Wire di Leonard Cohen, Leavin’ Trunk del bluesman Sleepy John Estes e Ali di Miles Davis.
Malgrado la sovrabbondanza della materia, non c’è poi molto da dire su Live from the Fox Oakland, tranne che ritrae un gruppo al massimo della forma. La qualità generale lascia a bocca aperta: ogni artista è autore di una prova di prim’ordine che contribuisce alla costruzione di un edificio estremamente ben congegnato. Nessuno dei 12 musicisti presenti appare di troppo, anzi ognuno trova un momento per valorizzare la propria prestazione. In mezzo a tutto spicca ovviamente la performance di Trucks e del suo guitar work, tecnico, potente e melodico, che pesca direttamente da nomi quali Duane Allman, Howlin’ Wolf e Django Reinhardt. Non è da meno Tedeschi, autrice di un’impeccabile prova vocale che non accusa nessun segno di fatica. Il suono è una sintesi delle molte anime del Sud americano; la band spazia dal blues al southern rock, passando per il jazz, il soul, il gospel e il R&B. I brani sono catchy ed immediati, ma appaiono allo stesso tempo estremamente sottili ed elaborati. Una stratificazione che viene poi amplificata dalle lunghe digressioni. La produzione è anch’essa superlativa, cristallina senza essere artificiale: i numerosi strumenti si fondono in un suono caldo, viscerale e pulsante, dove ben si inseriscono i rumori del pubblico.

Insomma, il giustamente pluripremiato stile della band trova in Live from the Fox Oakland la sua piena espressione e dimensione ideale, ciò che rende quest’album un must per i fan ma anche un ottimo mezzo offerto ai neofiti per scoprire uno dei gruppi che meglio incarnano oggi la musica del Sud americano, in perfetto equilibrio fra tradizione e modernità. La TTB non si risparmia, regalando all’ascoltatore una performance generosa. Ma è forse proprio la quantità il maggior ostacolo di Live from the Fox Oakland, un lavoro entusiasmante ma anche esigente all’ascolto, che rischia di travolgere l’ascoltatore con una massa affascinante ma allo stesso tempo difficilmente gestibile. Come un fiume in piena, appunto.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
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Vultumna
Lunedì 19 Febbraio 2018, 22.09.59
1
Se questi non sono dei grandi, io non so più cosa voglia dire "grande". Derek è un chitarrista strepitoso, che ben ha imparato la lezione degli Allman Brothers e Susan è una bravissima performer, gran bella voce. Consigliato agli amanti del blues e a chi pensa che non ci siano nuove band interessanti nel genere.
INFORMAZIONI
2017
Fantasy Records
Rock/blues
Tracklist
1. Don't Know What It Means
2. Keep on Growing
3. Bird on the Wire
4. Within You, Without You
5. Just as Strange
6. Crying Over You
7. These Walls
8. Anyhow
9. Right on Time
10. Leavin' Trunk
11. Don't Drift Away
12. I Want More (Soul Sacrifice Outro)
13. I Pity the Fool
14. Ali
15. Let Me Get By
Line Up
Susan Tedeschi (Voce, Chitarra)
Derek Trucks (Chitarra)
Mike Mattison (Chitarra Acustica, Voce)
Tim Lefebvre (Basso)
Kofi Burbridge (Tastiere, Flauto)
J. J. Johnson (Batteria, Percussioni)
Tyler "Falcon" Greenwell (Batteria, Percussioni)
Kebbi Williams (Sax)
Elizabeth Lea (Trombone)
Ephraim Owens (Tromba)
Alecia Chakour (Voce)
Mark Rivers (Voce)
Alam Khan (Sarod)
 
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