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13/03/2018
( 17478 letture )
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Non è certo facile essere obiettivi per chi -come il sottoscritto- venera i Judas Priest, tanto da tatuarsi sul cuore l’aquila in picchiata in onore all’album Screaming for Vengeance, ma fortunatamente il ritorno degli indiscussi maestri dell’heavy metal con questo nuovo platter dal titolo Firepower, che si presenta peraltro con una copertina che richiama nelle grafiche il disco sopracitato, ha reso tutto molto facile. Sì, perché senza ombra di dubbio il nuovo lavoro dei Judas Priest è un ottimo album: ispirato, coinvolgente, trascinante ed in grado di mantenere intatto lo spirito di una band che, a discapito degli oltre trenta e rotti anni di carriera e con una formazione che vanta tra le file quattro dei componenti storici che ruotano ormai intorno ai sessant’anni, dimostra di essere ancora in grado di dettare legge e di essere IL punto di riferimento del genere, grazie ad una qualità compositiva ed interpretativa fuori dal comune e soprattutto dal suono inconfondibile delle chitarre unite all’ugola di Rob Halford. In verità, l’idea che Firepower potesse essere un album vincente, lo si era già intuito dal trascinante singolo Lightning Strike uscito qualche settimana fa, nonché da alcuni spezzoni di altri brani che circolavano in rete. D’altro canto, la recente notizia dell’aggravarsi del morbo di Parkinson che da oltre dieci anni affligge Glenn Tipton e che impedirà al talentuoso chitarrista di poter esibirsi in sede live nelle prossime date del tour -e si teme mai più- ha letteralmente mandato tutti i fans in una profonda malinconia. Gli stessi fans che già anni fa erano stati messi a dura prova dall’abbandono di K.K. Downing, dal proclamato tour di “addio” Epitah, nonché dagli ultimi due album che, seppur gradevoli, non sono certo considerati fenomenali. I Judas Priest in questo inizio 2018 tornano invece con un’energia inaspettata, capace di rispolverare il talento e, perché no, anche un po’ di mestiere, riuscendo a confezionare dei brani ispirati, avvincenti e trascinanti in un disco complessivamente più che buono e che nessuno si sarebbe potuto aspettare oggi dalla band inglese.
Ed è proprio con la titletrack Firepower che i Judas Priest fanno capire subito le proprie intenzioni, grazie ad un pezzo 100% Priest in tutte le sue caratteristiche: il tono delle chitarre gemelle, la timbrica inconfondibile di Rob Halford, le ritmiche incalzanti e gli assoli stridenti confezionano un pezzo famigliare e rassicurante, ma allo stesso tempo estremamente contemporaneo nella produzione, che è pulita e cristallina più che mai. Come già detto, Lightning Strike, uscito come singolo qualche settimana fa, non è una sorpresa e sulla sua qualità si è già speso le giuste parole. Con Evil Never Dies troviamo invece un pezzo più cadenzato, solido, roccioso e dalle venature epiche, sorretto da una prova vocale in grado di interpretare perfettamente le liriche oscure. Never the Heroes è semplicemente gloriosa nella sua essenza fatta della “semplicità” di un mid-tempo ipnotico. Colpiscono nel segno, anche se meno convincenti, Necromancer e Children of the Sun, prima che lo struggente pianoforte di Guardians accompagni l’attacco di Rising from Ruins, altro pezzo ispirato e che mira a risvegliare emozioni e la voglia di rivincita verso le diverse avversità che la vita offre. Più “sperimentali” sono Flame Thrower, Spectre e Lone Wolf, che mostrano sonorità e ritmiche che strizzano l’occhio a soluzioni più moderne, ma sempre ben inquadrate nella personalità dei Preti di Giuda. Traitors Gate e Surrender giocano le carte della tradizione e mostrano ancora una volta l’energia di una band e in particolare di un Rob Halford decisamente in ottima forma sotto ogni sfumatura. Una performance certificata ulteriormente nella conclusiva Sea of Red, una semi ballad di quasi sei minuti, ricca di trasporto e pathos e che, nel suo incedere esplosivo, mette i sigilli a Firepower.
Siamo tutti ancora increduli dalla notizia dell’addio di Glenn Tipton, il cui ruolo verrà coperto nelle prossime date del tour dal produttore Andy Sneap, ma grazie a Firepower abbiamo ritrovato un po’ il sorriso e siamo consapevoli che è inutile cercare di convincersi del fatto che i Judas Priest abbiano ragione di esistere senza almeno uno della coppia Downing-Tipton. In ogni caso, la certezza della sezione ritmica affidata a Ian Hill e a Scott Travis, un Rob Halford capace ancora di regalare emozioni con la sua voce, nonché l’attitudine e le prestazioni live mostrate dal giovane Richie Faulkner che, con estrema professionalità e umiltà, ha saputo inserirsi ottimamente nella band senza mai voler strafare, ci portano a guardare il bicchiere mezzo pieno per il prossimo imminente tour. Ad ogni modo vedremo cosa ci riserverà il futuro; quello che conta oggi è rendere gloria all’heavy metal, godendoci tutto d’un fiato il diciottesimo studio album dei Judas Priest.
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VOTO LETTORI
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@Blackmore Forever,Reedimer of souls ha dei brani che sembrano scritti da un ragazzino di 16 anni che suona uno strumento da appena due anni e la produzione era a dir poco oscena!quest\'album non introduce nulla di nuovo-come invece ha fatto nostradamus ma,a mio parere,con risultati altalenanti-ma stupisce per l\'aggressivita\' e il tiro,la melodia,tutto cio\' che c\'e\' di meglio nella musica Heavy.
Magari i Maiden mi sfornassero un disco che spacca come questo.... |
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Molto bello ma mai ritenuto come fanno tanti, così superiore, vari punti, al precedente, e anzi per certi versi lo trovo più "freddo", con meno anima, forse anche un po' meno varietà all'interno, pezzi mediamente più brevi e immediati (ci sento influenze dei dischi soliti di Halford, forse ha scritto più del solito in questo lui stesso), suono sicuramente migliore anche se io non mi sono mai lamentato o scandalizzato troppo di quello precedente, chitarre comprese, mai capito i motivi reali delle critiche e cosa avrebbe di così scarso. Qualcuno lessi da qualche parte sui media, e c'era anche la replica di un componente, che sospettava che per i problemi di Tipton lui non avesse inciso praticamente nulla e l'avesse fatto già al tempo Andy Sneap, e la replica di Halford o Sneep stesso ora non ricordo (lui ha prodotto l'album sicuramente), fu tipo "Non so come si possa pensare una cosa del genere, perché lo stile di Tipton è riconoscibilissimo"... forse la verità alla fine sta in mezzo, alcune cose magari o soli li ha fatti Tipton e altri Sneap. |
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Welcome to the rock n Roll hall fame. Non conterà un cazzo, ma son contento per loro. |
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Un album che non ha la varietà del precente "Redeemer Of Souls", però ha la miglior produzione dai tempi di "Painkiller" (è tornato Tom Allom, qui in coppia con Andy Sneap). "Nostradamus" è stato l'ultimo grande disco dei Priest....poi l'abbandono di K.K. e le cose non sono state più le stesse, nonostante alcuni ottimi spunti del giovane Faulkner |
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Immagino che per loro fare meglio del precedente "Redeemer..." non fosse difficile e così è stato. Il precedente oltre che prodotto peggio aveva anche molte canzoni suonate bene e scritte male (pessimi ritornelli) e qui hanno rimediato, però appunto, questo disco sembra più un rimedio al precedente che altro. La cosa che non va giù è che il precedente era un passo indietro dalle stelle alle stalle rispetto a nostradamus che è stato forse il loro apice compositivo.
La band di Nostradamus e questa di redeemer e firepower non sembra assolutamente la stessa. Poi, ci sta che dal 2008 halford abbia anche perso voce (io lo vidi nel 2009 e nel 2011 ed era perfetto) ma allora e a maggior ragione è un vero peccato ci sia stato un buco discografico dal 2008 al 2014, magari ci stavano un altro paio di album con tipton e downing non malato |
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Mai stato un fan della band ma figa...questi qui a 70 anni suonati hanno tirato fuori un disco di una "freschezza classica" quasi ILLEGALE! Cioè...questi qui hanno SETTANTA cazzo di anni per gamba a momenti! I musicisti di CRISTO sopra la settantina che spaccano si contano sulla punta delle dita...se ci arrivano! Normalmente, parlerei del disco e delle canzoni in maniera più strutturata...ma qui c'è solo una cosa sensata da ribadire....Indipendentemente dai gusti personali...questi qui VANNO SANTIFICATI! SUBITO! |
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Volevo dire Painkiller |
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Ritorno coi fiocchi, gran disco, il migliore da Pain Killer |
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A distanza di due anni dalla sua usita è un disco che si fa ascoltare ancora con piacere. Bellissima Sea of red |
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Secondo me è un album fantastico...
È 2 anni che lo ascolto e lo riascolto.
Certo i Judas sono ancora al top dal punta di vista musicale ancora nel 2020... E Rob Halford non invecchia assolutamente...
Judas il top nel loro genere da quasi mezzo secolo |
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Me lo sto riascoltando oggi, disco da paura cazzo ,per me è un classico alla pari di Defenders e Painkiller |
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I gusti personali io non li discuto mai, ma personalmente trovo che l’ ultimo lavoro davvero stimolante dei Priest sia Nostradamus, qui per me oltre al mestiere non c’è molto altro, con tutto questo il rispetto per i Priest, è comunque normale dopo tanti anni di musica quasi sempre ad alti livelli ripetersi,La mia sensazione è che in questo album La band abbia voluto “giocare”sul sicuro( troppo).Da artisti così affermati, o quel che ne resta, mi aspetterei qualche azzardo,in più. |
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I gusti personali io non li discuto mai, ma personalmente trovo che l’ ultimo lavoro davvero stimolante dei Priest sia Nostradamus, qui per me oltre al mestiere non c’è molto altro, con tutto questo il rispetto per i Priest, è comunque normale dopo tanti anni di musica quasi sempre ad alti livelli ripetersi,La mia sensazione è che in questo album La band abbia voluto “giocare”sul sicuro( troppo).Da artisti così affermati, o quel che ne resta, mi aspetterei qualche azzardo,in più. |
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A distanza di quasi un paio d'anni, confermo che questo bel lavoro dei JUDAS, non mi ha mai stufato. Ogni canzone, quando arriva, è sempre la benvenuta, come del resto tutto quello che possiedo di loro. Se penso che al tempo di Turbo, in preda alla delusione, li avevo seppelliti... meno male che mi ero sbagliato... |
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Ho rimesso su questo cd dopo mesi e mesi a farlo decantare... devo dire che il risultato è stato sicuramente positivo, cambio in parte il mio precedente commento, e devo dire che trovo il plot decisamente più interessante di prima, anche se riconfermo un paio di filler che si potevano scartare. |
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Il mio album dei Priest preferito assieme a DoTF, SoV e Painkiller. Ottima performance di tutti i componenti della band, in particolare quella di Halford. Questo è semplicemente heavy metal allo stato puro aggiornato a sonorità odierne. Lo sto ascoltando tutti i santi giorni e lo sto apprezzando sempre di più e personalmente lo ritengo quasi un capolavoro con alcune tracce memorabili. 83 mi sembra basso per questo album, meriterebbe un 92-93 minimo. Uno dei migliori album metal in assoluto degli ultimi anni. |
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Disco, produzione e prestazione fantastici!!! E chi se l’aspettava |
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Molto bello...e chi se l'aspettava? 77 pieno. |
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È il voto di Sad wings che è basso..questo hai ragione, Firepower 80 lo merita. Sad wings 100 solo perché è storia |
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Se sad wings of destiny prende 85, questo deve prendere 10?
Ritorniamo sulla terra e non scomodiamo pietre miliari... Questo per me é un buon album ma più di 75/80 non riesco a dargli |
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Continua a essere un valido album a distanza di mesi. Non sono pentito di averlo preso. W i Judas Priest. Ce ne fossero di dischi così in mezzo a tante fotocopie dove non si riesce a riconoscere neanche una canzone dall'altra nei tanti discepoli, sebbene ci provano. É il fattore compositivo che conta, solo "i più" riescono a comporre dei gran pezzi e melodie che si ricordano. Ian Hill é un grande..mi sono dimenticato di dirlo, come suona il basso e' un ganzo, devozione pura |
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Devo ammetterlo, non mi aspettavo un discone del genere dopo il tentennante ROS, e invece... Ottimo lavoro ragazzi. Produzione come si deve, un Halford in forma ed ispirato, un songwriting fresco e degno di questo nome e dei musicisti che suonano grintosi e compatti come non si sentiva da un pezzo in questa band. Pezzi preferiti un po tutti, ma se devo scegliere Flame thrower, spectre, Lone wolf. Unica Song così cosi Necromancer. |
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Capisco l'entusiamo dovuto alla bella ed evocativa copertina (Screaming for Vengeance), ma non mi a entusiasmato (scusate il gioco di parole)... Le migliori Lightning Strikes, Flame Thrower e Traitors' Gate... Li vedrò in concerto come meritano, anche se sono rimasti in 2-3 Evviva! |
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Disco semplicemente strepitoso per una band con quasi cinquant'anni di onorata carriera! Tutte le tracce sono dei potenziali classici e questo non succedeva dal 1990. Il sound è qualcosa di inumano, dalle casse sembrano fuoriuscire colate di acciaio fuso purissimo. Come già detto da altri, basta la sola Traitor's Gate per essere più che soddisfatti e invece no, Halford e soci ci regalano perle come la titletrack, Lightning Strike, Never The Heroes, Children Of The Sun (la mia preferita insieme a Traitor's Gate), Rising From Ruins, Spectre e No Surrender, allora capisci che le divinità esistono e le stai ascoltando in questo preciso istante: Halford spacca il culo a tre quarti dei cantanti metal di oggi alla veneranda età di 66 anni, Tipton non si fa fermare neppure dal Parkison per insegnarci ancora una volta cosa è l'heavy metal, Faulkner riesce a non far rimpiangere troppo K.K. Downing (e la cosa non è da poco) mentre Travis ritorna ad essere il fabbro pestatutto che era su Painkiller. Ian Hill compie il suo lavoro come sempre ma a lui va dato il grandissimo merito di essere riuscito a mantenere intatto il monicker dei Judas nei decenni, solo per questo andrebbe osannato.
Fosse stato il disco d'esordio di una band moderna grideremmo tutti al miracolo e inneggeremmo agli eredi della band di Birmingham. Chiudere la carriera con un album della portata di Firepower li consegnerebbe alla storia più di quanto lo siano già. Voto 90, merita di essere posto accanto a S.W.O.D., S.C., B.S., S.F.V., D.O.T.F. e PAINKILLER! LONG LIVE TO THE LEATHER REBELS! |
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Disco esaltante, come tutta la loro carriera del resto. Nella loro discografia non vi è un album che sia brutto a mio avviso e questa è la classica ciliegina sulla torta. Basta solamente un pezzo come Traitors Gate per essere soddisfatti dell'ennesimo ritorno del Prete. Non sono da meno Rising From Ruins, Never The Heroes, e No Surrander. Tutte gemme di rara efficacia e bellezza. Grande ritorno! Voto: 82 |
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Io ho votato 65. Sufficienza piena, anche se a parte 2-3 canzoni che hanno qualche buon riff, il resto risulta abbastanza piatto e per il momento non riesco a distinguere una canzone da un'altra. Altra cosa che non mi piace è la produzione troppo perfetta, il tutto risulta troppo monotono. Se si pensa che sono dei vecchietti il risultato è comunque notevole. |
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Poco da dire..è dal 9 marzo che gira nel mio stereo, un motivo c'è no? Bellissimo album.. |
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Cazzo che disco hanno tirato fuori! Una canzone più bella dell'altra e in gran crescendo la parte finale, mi hanno riportato ai tempi di Painkiller e probabilmente questo sarà il primo album loro che compro dopo il capolavoro targato 1990 (i successivi li ho un pò abbandonati). Voto 80 e ci sta tutto, bentornati! |
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un disco sublime...nel 2018 il migliore che abbia ascoltato. |
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Dopo svariati ascolti devo dire che è un ottimo album. Un grande ritorno alle sonorità classiche dei Judas. Era quello che volevo. Judas INOSSIDABILI. |
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Ma quanto è bello questo disco!!! Grazie Judas! |
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No Surrender l'avrò già ascoltata 26265544 volte, troppo bella. Firepower mi ha completamente soddisfatto, mi sembra che faccia più leva sulla potenza e sulle melodie che sulla velocità intesa in senso speed, le canzoni sono comunque varie e davvero dinamiche, classic metal puro che poi è quello che ci si aspetta da loro. Da questo punto di vista mi sembra un Killing Machine formato 2018 anche se ovviamente i richiami a Screaming For Vengeance e Painkiller non mancano. Bene così. |
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Con ogni probabilità sarà il canto del cigno per il buon Tipton....la cosa mi riempie di tristezza ma purtroppo questa è la vita. Il disco? il migliore dai tempi di Painkiller senza dubbio! |
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mi pare strano doverlo specificare ma sono sicuro al 99% che quello di ELIO MARRACINY fosse un commento per ridere, tant'è che più di una volta sono stato tentato di aggiungere che erano "morti e sepolti con l'uscita di Al Atkins" per rincarare la dose della goliardata. |
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Un'album fantastico ,una più bella dell'altra ,non riesco a toglierlo dal lettore ,GRANDISSIMI. |
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@SONIA
Appunto volevo dirlo, ma visto che qualcuno mi ha preceduto, mi unisco. Non so come si faccia ad affermare una cosa come quanto affermato da ELIO MARRACINY. Mistero della fede metal
E' un disco con i controcazzi! Altrochè. Il resto sono solo chiacchere
E lo dice uno che è dell'altra parte della barricata (maiden, se non si era capito), ma questo prodotto è veramente bello |
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Ma infatti, commentate il.disco non le sciocchezze |
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Ci vuole coraggio ad affermare che i priest sono morti e sepolti dopo rocka rolla  |
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Il migliore da painkiller, never the heroes, sembra uscita da screaming for vengeance |
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Preso e ascoltato tre volte. Diretto, tradizionale e ispirato. Voto 79. |
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Un disco che spacca il culo ai passeri.
Un altro calcio in culo 28 anni dopo. |
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bel disco davvero! un otto su dieci abbondante secondo me! Inossidabili, non c'è che dire! |
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ah quindi non ho mai ascoltato i judas priest visto che è l'unico album che non ho e non ho mai ascoltato |
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MORTI E SEPOLTI DOPO ROCK ROLLA! |
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Sono ritornato, (vedi commento 102). E sottoscrivo quanto avevo scitto in precedenza. Ascoltato 3 volte e mi piace un sacco. Ecco, al contrario ad esempio dei maiden, non si sono snaturati un granchè.
85 secco gielo do a questi vecchiazzi -\m/ |
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Album che una volta ascoltato non ha scaturito quel gran consenso che avevo letto in giro. Alcuni buoni episodi, molti nella media, parte finale troppo stantia che forse rende il disco troppo lungo, prolisso, e peggiora il gradimento finale. Se lo avessi ascoltato prima di acquistarlo, probabilmente non lo avrei acquistato. |
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Grazie testa a ginocchio e la sua gang...io il mio ringraziamento, sentito, l'ho fatto, sono in pace con me stesso...forse! Voto al disco confermo il 64 del commento precedente. |
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Judas Priest anno 2018, un nuovo album ben 44 anni dopo il loro esordio " Rocka Rolla" e solo per questo dovremmo solamente e sentitamente ringraziare Halford & soci. Ed è un album pervaso da un' energia incredibile, addirittura quasi mistica, i "difensori della fede" non mollano di un centimetro e cercano di farcelo capire in ogni solco, in ogni singola nota, suonata con passione, cattiveria e volontà inaspettate. Sono riusciti a fare un grande disco? Non lo so, probabilmente i 6/7 ascolti fatti finora non mi permettono di articolare un giudizio obbiettivo, è vero che non c'è la canzone che mi fa sobbalzare sulla sedia, ma è altrettanto vero che la qualità media è alta, molto alta. Personalmente gli album post ritorno di Halford li giudico tutti più che positivamente, "Angel of Retribution" , "Nostradamus" e " Redeemer of Souls" sono ottimi dischi, con le loro peculiarità e sfaccettature;, questo è un lavoro nel complesso più compatto e monolitico, lo si nota sin dal primo ascolto, probabilmente questo aspetto è sia il suo punto di forza che di una certa debolezza. In attesa di digerirlo al meglio me lo riascolto con passione, in fondo mi fa tornare a 35 anni fa, quando facevo la stessa cosa, consumando la puntina per "Screaming..." o "Defender...", capolavori immortali ai quali spero anche questo si possa unire. Grandi, mitici Judas!
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disco molto buono,con alcuni pezzi notevoli,se fosse stato un pó piú corto sarebbe stato molto piú compatto e tosto.
Io avrei tolto children of the sun e le ultime due,che mi annoiano.
Ottima la produzione con le chitarre molto robuste ed in grande evidenza. Quanto é bella Traitors gate,cattiva e coinvolgente. |
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Mi piace giusto qualche traccia, gran parte del disco praticamente sono riempitivi. Adesso è ora di andare in pensione per favore |
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gran album dei supremi maestri del metal.. tutto il resto son cazzate di opinionisti improvvisati. |
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Gli ho dato una seconda settimsna di ascolti cercando di farmelo piscere, ma al di la del fatto che le mie aspettative si erano molto ridimensionate dopo la delusione di redeemer of souls in definitiva lo trovo su quel livello,magari leggermente meglio. Però ieri ho ascoltato pezzi come alone, death ecc ecc da nostradamus e ci ho sentito una band di tutt'altro livello. Quindi no, non capisco perché mai fosse un male aspettarsi dai judas altri gradi album incisivi e pure innovativi. Nel 2008 lo hanno fatto e la voce di halford è tuttora perfetta per quelle tonalità. Se poi volevano riprendere un suono più celebrativo della loro carriera piuttosto che innovativo avevano sempre nostradamus,painkiller e magari sad wings da cui ispirarsi non questa "sempliciotteria" che si, si stampa in testa,manon ha niente né di solenne (nostradamus) né di incisivo (painkiller) nè di graffiante (tutto il resto). Temo che siano vittima dei loro fans più generici. |
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Ma si dai..Alla fine non è un troll.Diamogli tempo di crescere e maturare..c'è da dire che non è facile trovare persone così giovani che amano il rock e il metal.Crescera bene la ragazza😃
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Ma si dai..Alla fine non è un troll.Diamogli tempo di crescere e maturare..c'è da dire che non è facile trovare persone così giovani che amano il rock e il metal.Crescera bene la ragazza😃
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Siamo già in 2 allora.... Thanks! |
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E' davvero una ragazza di circa 16 anni..Non lo fa a posta a scrivere in quel modo..È solo esuberante e un po esagerata. .A quello età è normale,anche io ho conosciuto persone a quel modo.Mi dispiace un po per lei..Deve solo maturare e per il resto mi sembra un tipo anche simpatico e che ama davvero la musica.Se ci sta leggendo spero torni,basta solo che faccia almeno commenti più ragionato diciamo! |
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Philosopher3185: (100) ero quasi certo che fosse una persona vera. Faceva molta tenerezza ma purtroppo le hanno tirato così tanta merda che ha rinunciato a commentare. Vabbeh, insomma chi è/era???! /// 106/107: corrisponde al vecchio 7+. |
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Darione  |
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Per me 72,5. Ahahah.... |
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Sul tubo ho visto l'intero concerto della prima data, direi molto bello!
Alla fine compare Glenn per fare 3/4 pezzi, Rob ha una prestazione notevole (anche su painkiller) e Richie è veramente molto bravo. Unica pecca Andy Sneap perché, almeno io, non riesco a vederlo sul palco dei Priest. Hi metalhead |
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Ma che voto è 72? Come fai a dare precisamente 72? Fai 75, no?!  |
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Bello, piacevole ma lontano secondo me da un voto come 83. Direi che 72 è adeguato. |
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Bel disco! Un 65 se lo merita. |
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Lascio “decantare un po’ il tutto” prima di dare un giudizio complessivo, però dopo le prime quattro tracce, uscite prima dell’album e che mi piacevano molto, trovarsi canzoni come raising from ruins, flame thrower, traitors gate, sea of red...ho la sensazione che abbiamo fatto l’hat Trick! Ciò che mi stupisce e fa piacere è che leggo una grande varietà nello scegliere le proprie preferite e quelle che piacciono meno da parte degli utenti del sito, il che vuol dire probabilmente che il livello del disco è effettivamente alto indipendentemente dall’affetto Che si prova per la band. Non vorrei fare il sentimentale ma la prova di Rob su traitors gate è impressionante ed emozionante... |
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Album spettacolare, dalla prima all' ultima traccia. Sono sempre stato un accanito fa dei Priest ma Redeemer of Souls non mi aveva entusiasmato. Ma questo Firepower è incredibile!!! Per me è un bel 95, senza se e senza ma! |
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Ultimamente mi piace (ovviamente per gruppi storici) dare una votazione personale ancora prima di ascoltare i vari pezzi. Vediamo se anche per i Priest ci azzecco. Non mi piacciono tanto le vie di mezzo, quindi un 70 secco....sulla fiducia. Pur essendo dall'altra parte della barricata (Maiden, per intenderci), i priest mi sono sempre piaciuti parecchio
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Verissimo @Aceshigh e anche sul finire degli anni 70 si poneva lo stesso “problema”, “risolto” con l’esplosione della NWOBHM che diede nuovo impulso a quello che veniva ormai chiamato “dinosaur rock” all’epoca. La storia ciclicamente si ripete, insomma! Tanti saluti anche a te @rik ! @Pacino, ti piace provocare spesso, questa volta a vanvera, senza sapere che c’e’ un gruppo di utenti che si saluta spesso, maschi e/o femmine  |
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Finalmente ho scoperto che lisa santini non è un troll!a parte che avevo già inquadrato il soggetto,la classica/o adolescente in tempesta ormonale e ultra emotiva.Ho fatto una ricerca su Facebook e l'ho trovata! Il mistero è stato risolto!ora se uno vuole ignorarlo o discuterne questo fate voi.Scrivo tutto questo nel interesse degli utenti.. |
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Quoto Rik Silvia Lisa Sadwings Sandro. Discorsi sulla "stantia scena metal", sul "bisogno di rinnovamento" e similia mi sembra di averli già sentiti 25 anni fa... Col risultato che molte bands hanno chiuso bottega, altre - ventilando una "naturale evoluzione" - hanno propinato ai metalheads delle vere e proprie porcate. Ragazzi: quello che conta più di tutto è la qualità, il resto viene sempre dopo; il rock si evolve senza che nemmeno ce ne accorgiamo, basta dare un ascolto in giro alle nuove leve. E comunque non sono certo i JP a dover portare avanti l'evoluzione, loro in questo senso hanno già dato anni fa. Se poi non piace l'heavy metal tradizionale... c'è tanto altro in giro. Buon weekend a tutti !!! |
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Ogni scusa è buona per lisciarsi le fighe, fantascentifico... |
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Quoto i post di @Silvia e @lisablack anche le virgole ... un saluto ad entrambe  |
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Metal Gods. non c'è altro da aggiungere per descrivere la piu grande heavy metal band del mondo, e un riconoscimento particolare a Glenn Tipton che, soggetto a una grave malattia degenerativa, ha stretto i denti e ha portato a termine tutte le parti di chitarra...EROE e poteva far parte solo dei Judas...grandiosi e grazie per sempre |
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Non mi sembra che i judas non abbiamo mai osato basta vedere che turbo e Nostradamus, che volenti o nolenti non sono album canonici e soprattutto non mi sembra che gli album dei priest suonino tutti uguale, In quanto si sonic sempre evoluti. Ora alla fine di un ciclo ci può stare che non sperimentano più ma che si “limitano “ a comporre del buon metal . Poi firepower mi sembra meno manieristico di tanti altri album di band più giovani e che non devono portare il peso di un nome importante. |
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Concordo! Se si vuole sperimentare ci sono i progetti paralleli, a meno di non essere un gruppo come gli Incubus (esempio) che fanno incursioni in stili diversi da sempre . Non e’ poi assolutamente vero che sia un handicap suonare solo un genere, è solo una scelta del musicista che spesso si vuole esprimere solo in quell’ambito |
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Figurati se non mi incazzo io? Fanculo a tutti gli esperimenti, H.M is the law..i Judas hanno fatto il disco migliore che potessero fare, forse la degna conclusione di una carriera "epica". |
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Appoggio in tuttoextutto il commento 90 di sandro70: se io piglio e parto e vado giù in city, come facevo fino al decennio scorso (l'ultima cosa originale che ho acquistato a parte l'ultimo dei RAW POWER preso tramite un amico, mi pare fosse il Live At River Plate!), x comprare l'ultimo dei JUDAS PRIEST, mi aspetto di trovarci dentro esattamente questa roba che c'è qui. Esperimenti e innovazioni non solo non sarebbero graditi, mi farebbero proprio incazzare! |
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@Ozzio E' come se dopo Aenima centinaia di gruppi avessero ricalcato i loro suoni ed il loro stile e quindi, proprio per questo, qualcuno ti venisse a dire che i tool suonano banale perchè assomigliano a mille altri gruppi... paradossale, vero? Hi metalhead! |
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@Ozzio: la musica deve emozionare e quello che conta è la qualità delle canzoni. La tecnica esasperata , l'evoluzione a tutti i costi porta spesso a lavori che sono di una noia mortale e che piacciono solo a chi li suona o ai colleghi musicisti. |
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il ritorno del priest sound...per me i migliori del genere. |
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Rising from Ruins e Flame Thrower una dopo l'altra sono semplicemente epiche. Non pensavo potessero darmi tante soddisfazioni nel 2018. Giù il cappello. Roba veramente forte. |
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@mic: hai fatto il paragone sbagliato. Piuttosto, prova a tradurlo così: da una parte hai uno studente talentuoso, capace di studiare qualsiasi materia e migliorarsi costantemente. Dall'altra hai uno studente che è capace solo in una materia e non ne vuole proprio sapere di imparare altro. Meritano entrambi la stessa media in pagella? Se sì, equivale a dire che il secondo ha un limite che non è capace di superare. Praticamente un handicap  |
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Trovo che i Judas siano stati e sono uno dei gruppi di riferimento nel metal e personalmente li ho sempre trovati innovativi, capaci di stupire e sperimentare senza mai stravolgersi o rinnegarsi. Questo a mio parere è l' espressione più alta del talento, inoltre, se valutato nel percorso lungo oltre trent'anni di carriera, questo disco rappresenta perfettamente la band oggi...che non è quella di sceaming, ne quella di turbo, ne quella di painkiller. |
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ah ah grande ozzio, come ti capisco. Io ieri ho lasciato una recensione negativa per una pasticceria in pieno centro, attiva dal 1981, perché non ho trovato le viti con testa a brugola... |
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Citare I Tool e gli Opeth parlando dei Priest e come tirare in ballo gli Stryper in una discussione sugli Slayer, non c'entrano un fico. Come ha detto Galilee, i Priest fanno metal classico e non alternativo o progressivo,chi cerca innovazione deve ascoltare altro. A me personalmente i Tool non piacciono, quindi evito di andare a commentare i loro album semplicemente perchè fanno un genere musicale che non apprezzo. Poi, non capisco dove uno deve andare le recensioni di un disco metal, su una webzine di musica jazz o pop o su tv sorrisi e canzoni , non penso che se ne occupino. |
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Perché il contesto è sbagliato Ozzio. È come lamentarsi di una pasta al ragù perché mancano le salse alla francese, e tutti i requisiti della nouvelle cuisine. Hai citato gli Opeth, hanno 20 anni in meno del judas ed erano super innovativi......ora? Se cerchi suoni nuovi devi puntare su band nuove.
Comunque in genere anche fuori dal metal non c'e poi chissà che eh. . E io ascolto proprio di tutto. |
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I pregi del disco sono anche i suoi difetti, perché secondo me questo è semplicemente l'Heavy Metal come deve essere. Essendone innamorato come fosse il primo giorno, penso che l'album sia esattamente nel solco che i Judas stessi hanno contribuito a creare. Hanno voluto con semplicità dimostrare che qualche volta chi ha avuto per primo la parola, può anche chiudere il discorso. Insomma chi vuole cimentarsi nel genere, anche adesso nel 2018, deve mettere in conto di arrivare alle loro spalle.
Questo è tutto...e non è mica poco! |
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@Galilee: che Firepower sia un album di heavy metal classico senza innovazioni non è una mia critica, è un dato di fatto. se i miei canoni di apprezzamento di un disco (di qualunque band esso sia) riguardano lo sviluppo di nuove sonorità, perché con i Judas Priest dovrei fare un'eccezione? ho fatto l'esempio di Blackwater Park e Aenima perché non mi venivano in mente altri album della loro portata usciti negli ultimi 15 anni. se vuoi consigliarmi qualcosa te ne sono grato (lo dico onestamente, senza tono di scherno) |
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La scena metal non è stantia. Basta approfondire. Riferirsi a Blackwater park significa essersi perso per strada tante band e tanti dischi nuovi e innovativi che hanno saputo dar linfa vitale a questo genere. Qua si parla di metal classico e quindi non ci deve essere nulla di innovativo. Già i Judas sono stati, tra le band di metal classco, una delle più Open mind almeno per 20 anni.. Che chiedere di più al capolinea della loro carriera se non un disco made in Judas? A parte il fatto che non è l'innovativita a fare grande un disco ma il songwriting,ma qui proprio è l'ultima cosa da tener conto. Considero quindi le critiche di Ozzio assolutamente fuori luogo. E sinceramente delle recensioni destra metal sticazzi. Ad ognuno la sua materia. |
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@Sandro70: la critica specializzata può dire quel che gli pare, io ho la mia opinione. tra l'altro, perdona se posso apparire pedante, ma credo tu abbia letto solo recensioni di webzine metal. è chiaro che all'interno del solo panorama metal questo Firepower possa fare la sua figura, perché la scena è stantia e arrugginita da fin troppo tempo (l'ultimo album metal rivoluzionario qual è stato? aenima? blackwater park?). non discuto la qualità dell'opera, dico solo che se confrontato ad altri lavori (fuori dal mondo metal) questo è il 'solito' album metal. niente di più. l'arte ha bisogno costante di evoluzione, così come la vita delle specie... magari ho una visione troppo ampia? non credo sia un male. comunque riascoltandolo come voto sarei propenso sul 60-65 |
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Se ci sono poche voci fuori dal coro e le recensioni sono tutte ( anche all'estero )dal 7.5 in su, io qualche domanda me la farei. |
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@sandro70, e perché non si potrebbe criticare? questo è un disco ottimamente confezionato che contiene buoni pezzi... nessun pezzo clamorosamente brutto ma neanche uno che si possa definire un capolavoro. Su queste pagine ho letto critiche persino ad opere come Painkiller o The Trooper, figuriamoci se non si può criticare questo... è piuttosto evidente che l'ottima accoglienza - peraltro generalmente meritata, il disco piace anche a me - sia parzialmente dovuta al fatto che per vari motivi le aspettative erano inferiori rispetto al buon disco che sono riusciti a confezionare, e uso appositamente questo verbo. Se ci sono poche voci fuori dal coro, è anche perché questa band gode di un status particolare, assolutamente meritato, e di una reverenza che ha spinto molti utenti / critici solitamente molto attenti a "sanzionare" i cosiddetti dischi "di maniera" a lasciare la penna rossa in tasca, col risultato che molti 6 o 6,5 presi da altre band che hanno pubblicato dischi dal valore analogo non si sono visti. A me va bene così, ho sempre ritenuto sbagliato penalizzare oltre misura una band perché in determinati momenti della sua carriera decide di celebrare il proprio passato, e dischi come l'ultimo Carcass o Brave New World degli Iron hanno girato parecchio nel mio stereo... ma al di là dell'affetto credo che qualche critica ci possa stare, del resto se ne beccano anche gli altri mostri sacri e in genere, sfumato l'entusiasmo iniziale, il tempo colloca tutto nella sua giusta dimensione. |
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Dopo aver letto decine di recensioni entusiastiche ( manco una negativa ) e aver ascoltato BENE e più volte l'album mi sono detto : "Voglio vedere se qualcuno ha il coraggio di criticare un disco del genere ". Si qualcuno c'è. |
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Ottimo album da parte di una delle band che hanno dato origine all'heavy metal. PREGI: Diretto, ispirato, coinvolgente e vario. DIFETTI: forse qualche brano leggermente sotto tono, ma comunque nessun vero filler. 88 |
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Forse non hanno inventato il metal ma sicuramente il look sí |
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Davo per scontato fosse un'opinione personale  |
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Hai dimenticato un 'per me'. Fondamentale per dar senso al tuo discorso. |
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Coaa ascolto? Ultimamente metal, jazz, indie rock... Questo è un album mediocre a prescindere dal fatto che siano i Judas Priest o chi altro. E mettetevi d'accordo su chi ha inventato il metal. Un giorno sono i Judas, poi i Black Sabbath, poi i Queen e i Deep Purple |
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Volevo chiedere a quel signore che ha dato 50 chi e cosa ascolta.Attualmente chi è in grado di suonare musica a questi livelli io non trovo nessuno. Il mio voto è 90
Sono loro che hanno inventato l'heavy metal chi è venuto dopo non é nessuno |
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Guarda che qui il "troll" sono io. |
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mah... più di 50 non gli dò a sto disco... solita robetta |
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A me è piaciuto si..e no, ammetto che la prima volta a fine disco pensavo che fosse troppo lungo e non sono rimasto soddisfattissimo nell'interezza finito il disco, l'ho riascoltato, diverse tracce poco incisive sotto tono poco godibili possibilmente risparmiabili in un disco che si chiama FIREPOWER = POTENZA DI FUOCO. Prime tracce e le due migliori sparate e risparmiate già da subito, partenza col botto, ma che dopo calerà drasticamente su alti e bassi. Certo che non possono essere tutte sullo stesso livello, velocità, impatto, frenesia...non ce la farebbe Rob dove ha fatto anche troppo alla sua venerabile età e un Tipton con problemi di salute, ma arrivando fino alla fine del disco manca quella metallosità, lucentezza e graniticità tagliente...che forse avrei voluto vedere di più dai miei beniamini; diverse tracce melodiche, fiacche, tralasciando -anche se- le lodevoli armonie epiche influenzati dai loro cugini inglesi tipo Guardians, Rising From Ruins (i loro cugini avrebbero fatto una canzone unica), Traitors Gate, Sea of Red...od oscillazioni, rimembranze rimaste da Nostradamus in melodia, ma che direi, nel complesso non mi ha lasciato una così "potenza di fuoco" da rimanerci secchi...forse chiedevo troppo dai capisaldi, dove con i migliori voglio essere esigente...Sicuramente con questo se ne escono vittoriosi a una carriera massima di valore e unicità. Metal Gods. Ringrazio di non aver tirato fuori un altro Turbo o un Nostradamus II ancora più impreziosito di armonie sinfoniche nella curatezza del dettaglio, rischiando così di raschiare la coppa dell'olio della moto ruggente. Si sono ricordati chi sono dopo un album sinfonico. Se avessero diminuito le tracce probabilmente lo premierei di più, lasciamolo invecchiare ora questo disco: vediamo cosa gli prospetta il futuro con similitudini e confronti con Redeemer of Souls e Nostradamus. Con fan divisi a dire che è il meglio uscito da Painkiller o il meglio uscito da Nostradamus con due fazioni di fan divisi in due. Dico solo lunga vita ai Judas Priest. Ennesima prova ottima del giovane Faulkner. Per adesso Voto: 80...meno tracce avrebbe preso di più... |
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X quanto riguarda l'accostamento ai SAXON, lo trovo anch'io piuttosto arduo. Band differenti x storia e inclinazioni, anche se, negli ultimi anni, non nascondono entrambe una certa propensione per un Power Metal che sembra venire da roba tipo Holy Diver. Ed in questo campo trovo senz'altro i JUDAS + portati, come DNA, mentre ai SAXON continuo a rimproverare di essersi allontanati del tutto dal Rock stradaiolo che li caratterizzava nei primi '80. Inoltre, premesso che devo ancora ascoltare Thunderbolt, mentre questo Firepower mi galvanizza sempre di + ad ogni ascolto, Battering Ram, ad esempio, mi ha stufato praticamente subito, nonostante un iniziale entusiasmo comunque piuttosto contenuto. Le alchimie nelle Band, negli album e nelle singole canzoni, sono alle volte così sottili, che spiegare il xchè una cosa ci esalta e un'altra simile ad esempio ci annoia, sfugge spesso all'umana comprensione. Fatto salvo poi i gusti personali, su cui si aprirebbe un enciclica a parte. |
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judas priest-ironaiden 1 a 0, il prete di giuda fa ancora strage.
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Se dovessi definirlo in una parola direi sontuoso. Dopo ripetuti ascolti posso dire che mi hanno ricordato il xchè da ragazzino in età puberale, (nel pleistocene) mi fossi innamorato dell'Heavy Metal. Le emozioni sono quelle di allora. Grazie JUDAS! /// Produzione immacolata, HALFORD imperiale, pezzi grandiosi ma semplici (che x me è ultra-positivo), nessun filler (sempre a mio parere!), assoli ispirati, ripetuti ed azzeccati cambi di atmosfera, e numerosi rimandi/omaggio ai vecchi classici da tutti gli album + belli da Sad Wings a Painkiller. Se è un canto del cigno, x me non potevo sperare di +. Onore e Gloria ai Metal Gods!!! |
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Grande album,i Judas Priest non finiscono mai di stupirmi. |
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troppo lungo, se si fosse fermato a 10 tracce sarebbe stato spettacolare. voto 80 |
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Lo sto ascoltando in questi giorni,le prime 3 traccie sono eccellenti,poi si perde un pò in ritmi eccessivamente "lenti"diciamo.Avrei preferito più velocità e dinamicità,ma vista l'età ci può stare...Cmq 14 traccie sono troppe x me che sono un amante di dischi sui 40/45 minuti max eh eh...E'un piacere sentire Mr.Rob Halford (ricordiamo 67 primavere)cantare in maniera così sopraffina. x ora do un 70/100... |
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se si va in pizzeria cosa pensate di mangiare? sushi?
con i JP ,ed altri, e' la stessa cosa.
fanno quello che sanno fare al loro meglio.
poi vedo che molti di voi quando i JP escono dal seminato tipo Nostradamus,per sperimentare,
storcono il naso ... decidiamoci!
i JP sono dei capiscuola con un cantante e degli album di valore assoluto e non si discute!
pero' visto che qui, leggo, si fanno paragoni, nel COMPLESSO come discografia e bonta'
degli album nel corso di una carriera preferisco i Saxon ... ai vari JP e Iron ecc ecc
gusti personali ovviamente.
mi autocito da commento fatto da me per Thunderbolt : "e' comunque possibile che all' alba del 2018,
se devo sentire un ottimo disco di heavy metal, devo attendere le uscite dei Saxon, Judas Priest ecc ecc,
come quando ero ragazzino negli anni '80 ??? " a voi l' ardua sentenza ... VOTO 80 |
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Quoto tino. Halford è stato un punto di riferimento, è questo che lo rende speciale..un passo avanti agli altri. Acciaccato lo sara' senz'altro, i 30 anni e i 40 son passati, aho mica è eterno come highlander! |
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E quindi lo ripeto halford non è biff. Biff è un ottimo cantante ma non è (e non è mai stato) ai livelli di rob, non è mai stato un punto di riferimento per decine di cantanti metal come halford. Halford fa la differenza, come la fa dickinson nei maiden, è il protipo dello screamer e comunque anche acciaccato o a bassi regimi è comunque sempre una specie di re mida. È un po’ come de niro nel cinema, anche un film banale o mediocre con lui ha sempre una marcia in più, negarlo è negare la realtà. |
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Quoto Painkiller e Sad..  |
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se parliamo di obiettività a me non risulta che gli ultimi album dei saxon siano dei capolavori personalmente l ultimo loro album che ascolto spesso dall'inizio alla fine è killing ground. Poi sinceramente non si può paragonare biff con halford. |
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Classe pura. Stop, fine della mia recensione.
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@tino E quindi? I Saxon hanno Biff, che è un mostro di bravura sia in studio che dal vivo e non è cosa da poco vista l'età.
Il nostro caro Halford purtroppo dal vivo fatica molto.
Comunque il mio non era una paragone di gruppi ma di attenzione e obbiettività di giudizio sulle due band da parte del pubblico. |
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Con tutto il rispetto per i saxon dei quali sono fan e di biff che è un grande, i judas sono speciali perché hanno halford, i due gruppi non sono paragonabili secondo me |
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Devo ancora comprare il disco e quindi mi limito a giudicare i pezzi uscito prima della pubblicazione(Lighting strike,Firepower,Spectre,Never the heroes,Children of the sun).
Leggere tutto questo entusiasmo e grida di giubilo per un disco di 14 pezzi dopo aver ascoltato gli estratti che,a parere mio personale, risultano più pezzi di mestiere che altro,mi fa pensare/sperare che gli altri 8 siano pezzi veramente notevoli. Lo spero tanto, però sarebbe bello leggere gli stessi entusiastici commenti sui cugini Saxon che in quanto a salute e qualità di dischi,considerando che sono coetanei dei Priest stessi, sono avanti anni luce |
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L'ho preso ieri.. album bellissimo e produzione che spacca di brutto. |
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@iommi ti rendi conto che è una band alla fine di un percorso e che ormai il meglio è gia stato dato? hanno una discografia ampia e varia e, a differenza dei loro cloni, sanno scrivere ancora delle ottime/ buone canzoni. secondo me non si può pretendere di più (questo vale per tutte le band storiche). Si dovrebbe pretendere di più dalle nuove generazioni di band e a volte mi sembra che ci si esalti per delle nuove band fotocopie del passato e si è più severi con chi la storia della musica l'ha già scritta . |
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ho letto che qualcuno dai Judas non si aspetta altro che un sano e incontaminato Heavy metal. Ebbene questo non lo è. é pieno di contaminazioni power metal come redeemer of souls. Inoltre l'innovazione ha sempre fatto parte dei Judas Priest. I miei album preferiti sono tutti diversi tra loro: Sad Wings of Destiny, Painkiller e Nostradamus passando per Sin After Sin,Turbo ,point of entry... Poi si può preferire un tipo di deriva piuttosto che un'altra,ma da dopo Nostradamus e dopo la partenza di KK si sono fatti mooolto più ruffiani. Sono troppo banali e non semplici,ma belli come sarebbe comunque gradito. Sembra che i Judas vogliano accontentare i fan più comuni. A me piacevano nel 2008 quando se ne sbattevano e facevano musica più libera |
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Non hanno mai fatto un album uguale all’altro, ed hanno mostrato coraggio scegliendo strade diverse da quanto ci si aspettava da loro. Non l’ho ancora ascoltato bene, ma mi pare davvero un gran disco. Hanno fatto anche in passato dischi più melodici, con suoni puliti e ritornelli ruffiani. Al primo ascolto mi è venuto in mente screaming for vengeance, giusto esempio di pezzi semplici, alcuni più aggressivi ed altri più melodici. Grande prova di tutta la band (anche il buon vecchio Ian si è reso autore di mood di basso davvero pulsanti) e straquoto Brus (43) su Ritchie. E che dire di Glen e delle sue parole sul sito dei Priest? E della prova strepitosa di Rob? In traitors gate mi ha fatto saltare sulla sedia. Felice di essermeli tatuati sul braccio a Natale. Priest forever. |
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a me ha deluso. Non quanto redeemer of souls, che mi scioccò per l'abissale passo indietro rispetto a nostradamus che personalmente considero uno degli apici della loro carriera. Questo firepower però non è di molto migliore. La banalità dei pezzi , sempre a forma ritornello. Poi, non metto in dubbio che in sede live suonino bene canzoni come lightning strikes, evil never dies,traitors gate e never surrender, ma l'album rimane scontato e una mancata occasione per un capolavoro che sarebbe senz'altro stato possibile viste le attuali sempre buone prestazioni di halford e tipton e il fatto che di certo non gli è mancato il tempo per scrivere... Che tutto sia davvero dipeso dalla mancanza di KK Downing in studio? Naturalmente finirò per costringermi ad apprezzare e a comprare anche questo disco , ma non credo che cambierò opinione sul reale valore di fondo. Vedremo |
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ero quasi certo che questo album mi avrebbe stancato presto invece cresce sempre di più , 14 song e non mi ha mai annoiato anzi. spectre all'inizio non mi diceva molto ma invece è molto bella.
E' l'album perfetto cavolo ,ti prende subito e cresce sempre di pìù con gli ascolti e questo è quello che spero sempre quando prendo un disco |
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Davvero un bel disco, bisogna affidarsi ai produttori giusti comunque, in Redeemer c'erano ottime song ma smorzate al 50% del loro potenziale proprio perchè prodotte male.
In ambito metal/hard non si può prescindere da questo,anche se hai delle buone song ma con suoni e produzione scadente il risultato finale ne risente .
Vorrei aggiungere un parere su Richie ,certo mi manca il mitico K.K. ed ero scettico all'inizio di questa new entry ma bisogna ammettere che questo ragazzo suona davvero bene, ha dato nuovi colori e nuova linfa ai Priest , un solista davvero preciso alla stregua di Tipton.
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A me l'album è piaciuto molto. Personalmente non trovo fillers, all'inizio anche a me un paio di brani convincevano meno degli altri ma sono cresciuti con gli ascolti. La cosa interessante, almeno per me, è che in molti parlano di fillers ma quando si citano i brani imputati spesso i titoli non coincidono. |
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Ascoltato piu' volte....mah ! mi ha lasciato un po' di amaro in bocca. Almeno 2-3 fillers se li potevano evitare (un disco piu' corto era forse piu' 'diretto') e secondo me non e' abbastanza speed !!
Ascoltando le anteprime forse mi aspettavo una bomba invece e' una miccetta. Di qualita' ma sempre miccetta. RIspetto comunque per i JP o di quello che ne e' rimasto ... |
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Sono uscite due dichiarazioni molto belle e sentite da parte di Halford e Tipton, sarebbe gradito se anche metallized le pubblicasse nelle news.  |
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Bella e sentita recensione, molto bello l'album e voto meritato. Lunga vita ai Judas Priest! |
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DISCO HEAVY METAL DEL'ANNO. STOP. |
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Le premesse erano già ottime con i pezzi rilasciati nelle settimane precedenti. Si respirava aria da grande disco perché Tom Allom SAPEVA cosa DOVEVA fare e rievocava fasti passati.
Nel 2018 tutti devono fare il conto i Sacerdoti che a buon diritto guardano ancora dall'alto.
Ps: per me erano ottimi a nche Angel of Retribution, Nostradamus e Redeemer of Souls |
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io amo halford ma rimango comunque sempre un dickinsoniano, per me il numero uno complessivamente, cioè voce e presenza scenica, ma non nascondo che i maiden sono il mio guppo metal classico preferito (i priest al numero 2) quindi è ovvia la predilezione. Dal punto di vista squisitamente vocale però per me il numero uno rimane sempre il quasi mai citato Geoff Tate. |
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Quoto commento 31.. Halford miglior frontman metal di sempre come voce e personalità, io la penso così. A 67 anni cantare in questo modo è ammirevole, l'abbandono di Tipton è davvero un colpo basso..peccato, io ne sono sicura che la fine della band è vicina, d'altronde quando arriva il giro di boa dei 70 anni, la vita cambia per forza.. |
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Gran bell'album, superiore agli ultimi 5 ma la notizia dell'addio di Tipton è una bella botta...Piano piano la band si sta sfaldando e secondo me non manca molto al loro addio. Purtroppo |
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Disco di livello assoluto, un salto nel passato ai tempi dei fasti dei JP! Peccato per quelle 3/4 tracce filler che se non le mettevano facevano un disco da 93! Sono tutto sommato d'accordo con il recensore, sia per valutazione numerica che per commento. Voto 83/85, ci stà. Unico neo l'abbandono di Tipton, dopo KK un altro pezzo che salta giù dalla nave, sul più bello direi...PS: Halford mostruoso, è inutile, certi singers sono irraggiungibili, Halford, Kiske e Dickinson di un altro pianeta, con tutto il rispetto per gli altri! Divino! |
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gran bel disco, solito e METAL! voto 80 |
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Halford ha la stessa età di mio padre , ovvero 67 anni. Il tempo per lui si è fermato e il metal ha trovato il suo più grande interprete . E' giusto che rimanga per sempre nella storia |
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Album a mio parere molto buono ma che avrebbe potuto osare qualcosa di più aggiungendo un paio di pezzi più elaborati, sullo stile di qualche pezzo di Nostradamus. Dopo questo tour spero magari possano produrre un ultimo album più complesso, sullo stile di Nostradamus, magari da eseguire in poche occasioni selezionate, in teatri. Come voto starei sull'80. Questi suoni fanno veramente pensare ancora di più a come avrebbe potuto essere buono il precedente Redeemer of souls, secondo me inferiore a questo solo per la produzione. |
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Veramente un gran bel disco !...... Pronto.per Firenze ! |
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Disco meraviglioso...90 |
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L'ho ascoltato per tutto il WE e credo sia un buon disco; darei un voto di 5 punti più basso e credo che - comprensibilmente - la recensione sia influenzata dall'affetto dichiarato per la band. E' un lavoro molto immediato, che colpisce subito per la bontà dei suoni e per una serie di pezzi di facile presa, fatti apposta per essere proposti dal vivo e cantati ai concerti... qualche dubbio mi resta sulla resa nel medio periodo e sul fatto che si sono almeno 2/3 brani di qualità inferiore che diluiscono un po' la bontà dell'esperienza. E' vero che lo stile dei Priest è sempre stato questo, ma un paio di pezzi più complessi o con un mood più oscuro avrebbero reso l'album più vario e longevo. Molto belle la title track, Necromancer e Traitor's Gate, superflue Flame Thrower (che ha bell'incedere ma si perde nel ritornello) e Sea Of Red, che ho trovato piuttosto noiosa e priva del phatos rilevato in recensione. Comunque, considerando l'età della band e le varie vicissitudini è innegabilmente un ottimo ritorno e spero non sia l'ultimo capitolo. |
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Chi cerca originalità deve rivolgersi ad altri gruppi / generi, dai Judas mi aspetto proprio questo , del sano e incontaminato heavy metal!
Gran ritorno, disco convincente e ispirato come non ne facevano da tempo . Immensi e immortali! |
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ho provato a votare l'album e mi dice che non posso votare 2 volte lo stesso album... ma io mica l'avevo già votato, l'ho vista soltanto poco fa la recensione. |
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L'album è godibile, ma mi ha annoiato in fretta, quindi ne ho anche accantonato l'acquisto. Poi ci sento troppo Power Metal, genere che non digerisco proprio. Voto 64 |
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Ci siamo abituati negli anni a sentire influenze, tecnicismi, esasperazioni, quindi la roba semplice ci sembra banale. Vale pe questo disco come per l'ultimo metallica, per me vuol dire fare musica all'apparenza semplice ma efficace. PS appena metto piede alla MediaWorld o alla comet darò il mio contributo al sacerdote |
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@antonino. Io credo sia un più che buono disco di heavy classico. Che chiaramente è un genere che dopo 30 e più anni rischia di poter essere percepito come banale. Però personalmente ho notato che dopo anni in cui ho espanso i miei confini musicali (avendo ascoltato e apprezzato un po tutti i sottogeneri metal ) ultimamente ho avuto un ritorno di fiamma per il classico. ( tipo riot 5, jack starr, jag panzer) |
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Mah, a me pare un banalissimo disco heavy, solo che è fatto dai judas. i va osannato x questo? |
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Disco di maniera: heavy metal come vuole la tradizione, iperprodotto e originalità pari a zero. 55 |
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Grande ritorno! Con 3/4 brani in meno ci saremmo probabilmente trovati di fronte ad un capolavoro, invece è "solamente" un grandissimo album (per me da 85 almeno), pieno di canzoni di altissimo livello e forse addirittura qualche potenziale nuovo classico (la title-track per esempio), suonato da una band in pallissima. Un album 100% Judas Priest, niente divagazioni da quella cosa che loro hanno contribuito ad inventare più di 40 anni fa... Aspettate: com'è che si chiama? Aaaah sì ecco: l'HEAVY METAL !!! Cose nuove e diverse da loro non me le aspetto, non le pretendo e ... sapete cosa? neanche le voglio! Al massimo posso chiedere timidamente di scrivere delle grandi canzoni... e qui ci sono riusciti senz'ombra di dubbio. Per l'ennesima volta! Immortali ! |
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Il disco è bello, ma d'altronde di dischi brutti ne han fatti pochi.
Ho già preso i biglietti per vedermeli in Slovenia, faccio uno sforzo in più per godermeli da headliner. Hi metalhead! |
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C'è poco da dire, grande album veramente. Probabilmente il migliore dai tempi di Painkiller. Produzione sopraffina. |
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Ne critico solo alcune tracce riempitive, 14 infatt per me sono troppe, quando 11/10 avrebbero realizzato forse un album più compatto. Ma a un gruppo con più di 40 anni di carriera e fondatoremi di un genere non posso chiedere veramente di più, ottimo album! E la voce di Rob.. fantastica. |
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tra i gruppi "storici" del metal i judas non sono mai stati tra i miei preferiti. Però tirare fuori un album come questo, dopo così tanto tempo, mi fa pensare che siano quelli che sono invecchiati meglio, e come dice invictus, anche reedemer poteva, se curato di più in fase di produzione, essere un ottimo album. Voto 80 |
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Grandissimo ritorno, prodotto cantato e suonato divinamente, ritornelli vincenti e riff spaccaossa. Non si poteva chiedere di più, siamo sullo stesso livello di un disco bellissimo e molto sottovalutato come Angel of Retribution. Anche il precedente Redeemer era molto buono, penalizzato però da una produzione scarsa, ma i Judas sono incriticabili, in 45 anni non hanno mai (o quasi) toppato. Nell'heavy inglese nessuno è come loro, nessuno lo è mai stato e nessuno lo sarà mai, danno una pista a tutti quanti. |
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klos toglimi una curiostia' !sei una specie di hasbara troll che infesta il sito vero? |
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Mah..io sono stra contenta di questo disco, essendo priestiana convinta e innamorata del Metal God, posso solo dire che non aspettavo altro che un album come questo. Considerando l'eta' che hanno..è anche troppo! Potrebbe essere uno degli ultimi, la fine di questa leggenda è prossima purtroppo, ma non ci voglio pensare..i brani mi piacciono tutti, l'unico che non mi ha preso è Spectre, ma non importa. È ben prodotto, cantato e suonato alla grande, e adesso tutti a Firenze!!! 85. |
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Ram it Down é uno dei miei pezzi preferiti... |
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Point of entry e' uno dei miei preferiti |
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Un buon disco il migliore da Painkiller, togliendo i due con Owens che preferisco, ma non il capolavoro che si dice in giro. Grande produzione, buona prova musicale e finalmente Rob canta come da' fare ma è senza classici tipo Breaking the law o Painkiller, ma contiene ottime canzoni come Evil never dies , Flames thrower o Never surrender (la mia preferita). Ma contiene anche canzoni per me filler come Children of the sun, Spectre e Lone wolf che inficiano il giudizio sul disco.
Quando ascolto un disco prima c'è l'impatto immediato che mi dà, poi giudico il disco in base a cosa ha fatto prima la band. E fra 10/20 anni se vorrò ascoltare un disco dei Priest cosa metterò? Semplice: prima tutti i dischi da Sad wings of destiny a Revolution esclusi Point of entry e Ram it down e poi questo, quindi come giudizio è positivo ma non super. Quindi per me il voto è 75. |
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Voto giusto, un buon album heavy power, si fa ascoltare senza noia, prova superata. |
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Che discone questo FIREPOWER produzione stellare suonato da dio Halford suona grintoso come ai bei tempi Questo e' il disco giusto per chiudere la loro incredibile carriera.Voto 85 |
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Appena finito di ascoltare per la prima volta, e il mio (inutile) responso, è : i soliti bravi , ma insipidi Judas. Trovo che Children of the sun, Guardians, Rising from the ruin e Sea of red contengano cose interessanti , ma nell' insieme è un album senza capo e ne coda. P.S. secondo me poi i riferimenti agli "ultimi" Maiden si sprecano, in riferimento alle canzoni che ho citato. |
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Davvero Un ottimo lavoro anche se non un capolavoro. Personalmente per me nostradamus rappresenta un passo coraggioso che trovo superiore a firepower ma sono entrambi due ottimi lavori. A tal proposito in canzoni come children of the sun e sea of red trovo anche dei richiami ad uno stile similare a nostradamus. 80 |
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4
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Davvero un album coi fiocchi, sinceramente inaspettato dopo il buono, ma a mio giudizio dimenticabile Redeemer. Bentornati! |
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Sono particolarmente contento della conferma anche da parte vostra sul fatto che questo album sia valido, anzi molto valido e per un defender è grande soddisfazione. Può darsi che sbagli io, mi sembrava di aver capito che su un brano di questo nuovo opus dei judas ci fosse un 'futuring' di dickinson, ma si vede che così non è. Non pensiamo a cosa ci riserva il futuro. Abbiamo tra le mani un grandissimo album, godiamocelo ... and keep the faith alive  |
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2
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Una produzione pazzesca, suona potentissimo! Non si può chiedere di meglio con una carriera simile alle spalle, grandissimi, e voce di Rob al top! |
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Davvero un grande ritorno!la produzione è finalmente valida,e i pezzi sono vari e ottimi!era da i tempi di painkiller che non sfornando un albumano cosi'. |
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