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Aquiver - Frames
17/03/2018
( 667 letture )
Accompagnato da una copertina dalla forte propensione per l’anatomia, con cavo jack e manopole del volume a rendere magnificamente l’effetto di “musica nel cuore”, il debutto degli Aquiver fa la sua comparsa a livello ufficiale, ben sapendo di percorrere un sentiero già calcato in precedenza da altre band prima di loro. Non potendo quindi fare affidamento sull’originalità, il combo italiano si trova a dover ricorrere ad altri mezzi per realizzare qualcosa di valido e potersi muovere in un mondo che non risulta dei più accessibili per gli artisti.

Dopo la consueta intro strumentale Absence si viene accolti dall’apertura vera e propria dell’album, scandita da riff stoppati e ritornelli melodici. Già da questo primo ascolto si può evincere come la band racchiuda al suo interno tutto ciò che hanno realizzato i grandi nomi del metalcore negli ultimi vent’anni, ricordando sì i più recenti Bring Me The Horizon ed Escape The Fate, ma anche gruppi della prima ondata come Bullet For My Valentine. Già da queste premesse si può stabilire con certezza come il lavoro in questione potrà essere apprezzato davvero da una ristrettissima cerchia di ascoltatori, a maggior ragione se si aggiunge il fatto che parte della loro proposta ricorda gruppi alternative come Lostprophets e Breaking Benjamin. Per di più, in molte tracce come Save Your Day e Moving Emotions prende il sopravvento la componente più catchy e orecchiabile dell’alternative, tanto che i più intransigenti inizieranno a chiedersi se si può parlare ancora di metal. Questo non impedisce però che ci siano degli episodi validi, come la piacevole Drawing Circles, che fa dell’immediatezza un’arma vincente.
Troverà maggiori consensi la più sostenuta Fallen From Grace, alimentata da un drumming consistente da aperture vocali nel ritornello, ma anche dai consueti scream di cornice, che raggiungono la loro massima espressione durante il breakdown, prima del bellissimo finale chiuso da un assolo funambolico. Forse il brano più metalcore del lavoro, sicuramente uno dei più riusciti. L’aggressività è presente anche nella successiva Downfall, dove la negatività che permea la canzone viene trasmessa sia dal testo sia dalla voce stessa. In Million Dollar Red Light va messo in evidenza lo splendido lavoro di batteria che si districa tra i vari stop and go e rullate secche, oltre all’interessante sperimentazione con il synth, mentre la conclusica Empty Space chiude l’album sulle stesse coordinate con cui si era aperto. Ascoltando tutto il lavoro si ha l’impressione di trovarsi all’interno di una bolla, che rende tutte le canzoni simili tra loro e contraddistinte dalla stessa atmosfera, per certi versi paragonabile a quella che si respira negli album dei Killswitch Engage.
Secondo gli stilemi moderni dove la contaminazione e la sperimentazione di più generi diventa un obbligo, anche in questo caso oltre all’amalgama tra due o più elementi la band si prodiga di incorporare una giusta dose di elettronica. Progetto che sicuramente non aggiunge nulla di nuovo a ciò che è già stato proposto precedentemente nello stesso genere, ma che non penalizza la valutazione. Come detto in precedenza episodi positivi ci sono, oltre alla già citata Fallen From Grace si pongono in evidenza anche No More Word e The One, e l’album scorre fluido senza mai trovare momenti di noia.

Pur senza raggiungere vertici elevatissimi, l’album sa come far divertire senza sprofondare in punti morti o far intravedere momenti di stanca, ed è in grado di immergere l’ascoltatore lasciando un’impressione molto più che buona, creando degli ottimi presupposti per il proseguimento della carriera. Tutto quello che si può augurare alla formazione mediterranea è di riuscire a bissare il risultato ottenuto con questo esordio, e se possibile riuscire a passare anche ad uno step successivo con la loro prossima creazione. La struttura è stata messa, ora non resta che stabilire come riempirla.



VOTO RECENSORE
70
VOTO LETTORI
47 su 1 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2017
Square Heads
Alternative Metal
Tracklist
1. Absence
2. CaSo
3. Save Your Day
4. Drawning Circles
5. Fall From Grace
6. Downfall
7. No More Words
8. A Million Red Lights
9. Moving Emotions
10. The One
11. Empty Space
Line Up
Luca Prestorius (Voce)
Daniele Forioni (Chitarra)
Francesco Pani (Chitarra)
Marco Profeta (Basso)
Luca Setti (Batteria)
 
RECENSIONI
 
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