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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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( 4546 letture )
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Formatisi nel 1992 a San Diego, in California, i Cage arrivano all’esordio soltanto nel 1998 con l’ottimo Unveiled, e grazie al loro heavy metal dalle forti connotazioni epic riescono ad ottenere ampi consensi sia in patria che in Europa, in particolare in Germania, anche se successivamente non riescono a mantenersi a tali livelli con il ben più modesto Astrology del 2001. Forti di un nuovo contratto che li lega alla tedesca MTM tornano con la loro ultima fatica, che porta il nome di Hell Destroyer, quarto album della loro discografia, e si ripresentano con il solito Sean Peck alla voce, mentre una prima novità si nota nella coppia di asce dove McGinnis prende il posto di Eric Horton ad affiancare Dave Garcia, mentre dopo Damien Arletto e Mikey Niel dietro le pelli arriva Mike Nielsen, autore di una prova convincente. Il loro epic metal è un pieno concentrato di potenza ed aggressività, che riprende lo stile tipicamente americano di Manilla Road e simili, a cui va ad aggiungersi una componente epic/dark simile a quella dell’esordio dei Crimson Glory. Hell Destroyer è un concept-album vasto che attraversa i secoli per raccontare di un nuovo ordine mondiale portato da una invasione demoniaca, molto grezzo, pesante ed omogeneo nel sound, nonostante risulti talvolta fin troppo spezzettato dai numerosi intermezzi parlati che si alternano tra una traccia all’altra, ma il tutto pare volto a favorire il racconto che sta alla base del concept, a cui dona grande enfasi il singer Sean Peck, che si rende protagonista di una prova evocativa e potente, supportato da ritmiche spesso incalzanti e rocciose. Fin dalle battute iniziali infatti si viene travolti dall’impetuoso ed incalzante scorrere di Hell Destroyer e I Am The King, più cupa e cattiva Christ Hammer, poi la devastante Born In Blood e la compatta Abomination, solenne ed epica, imprigionata fra gli intermezzi parlati Rise Of The Best e Bohemian Groove mostrano una potenza ed una cattiveria di gran lunga superiore alla media, ed anche i due axe-man si lanciano in una prova eccelsa, fatta di riff granitici e serrati e solos veloci ma mai troppo lunghi, riservando ai soli intermezzi le parti più arpeggiate e melodiche. L’album continua su queste coordinate fino alla fine, con alcuni pezzi molto potenti e devastanti, Fire And Metal e Metal Devil su tutti, mentre nella bonus track King Diamond il combo californiano si cimenta in un mid-tempo evocativo ed epico. Hell Destroyer si rivela alla fine dell’ascolto un po’ troppo monolitico, pesante sia nel sound che nella resa complessiva, ed ancor più appesantito dai molti intermezzi parlati, ma comunque in grado di farsi apprezzare, magari dopo qualche ascolto in più, dagli amanti del metal più primordiale, ortodosso ed incontaminato.
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2
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lassù in alto c'è scritto epic... |
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Allora, non leggo la recensione. Ho guardato soltanto la copertina e scommetterei che questi fanno power metal: ho indovinato? |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Descension 2. Hell Destroyer 3. I am the King 4. The Circle of Light 5. Christ Hammer 6. Born in Blood 7. Abomination 8. Innauguration 9. Rise of the Beast 10. Cremation of Care 11. Bohemian Groove 12. Final Proclamation 13. From Death to Legend 14. Legion of Demons 15. Betrayal 16. Fall of the Angels 17. Fire and Metal 18. Beyond the Apocalypse 19. The Lords of Chaos 20. Metal Devil 21. King Diamond
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Line Up
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Sean Peck (vocals) Dave Garcia (guitars) Anthony Wayne McGinnis (guitars) Mike Giordano (bass) Mike Nielsen (drums)
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RECENSIONI |
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