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Gorilla Pulp - Heavy Lips
19/03/2018
( 1163 letture )
Viterbo, per chi non l'avesse mai visitata, è una bella città situata nel nord del Lazio, a circa ottanta chilometri da Roma; chi vi si reca, abitualmente, lo fa per visitare il suo splendido centro medievale, per rilassarsi nelle celebri Terme dei Papi o, perché no, per godere delle delizie della cucina locale (eccomi). Gli amanti del rock sanguigno, tuttavia, potranno da ora in poi recarsi nel capoluogo della Tuscia anche per trovare musica adatta ai loro gusti: proprio da Viterbo, infatti, arrivano i Gorilla Pulp, quartetto nato nel 2014 e giunto a fine 2017 alla pubblicazione del proprio secondo lavoro in studio, intitolato Heavy Lips.

Benché la conturbante copertina evochi suggestioni glam e nonostante i nostri, simpaticamente, definiscano la propria proposta musicale “Tufo rock” (in onore della roccia di origine vulcanica largamente diffusa nel Lazio), il loro stile è frutto di variegate influenze: i riff muscolari del cantante/chitarrista Maurice Flee e del chitarrista Angioletto Mr. Venati richiamano infatti in maniera evidente i Black Sabbath, ma anche i primi Orange Goblin, mentre le linee vocali, qui e là, pescano tanto dall'hard 'n' heavy (Led Zeppelin), quanto dallo stoner (Red Fang), quanto persino dal blues. Insomma, c'è di che solleticare i palati di vari tipi di ascoltatori, non vi pare? L'album, prodotto dalla Retro Vox Records, presenta un bel sound corposo e granitico, che lascia leggermente in secondo piano la bella voce di Flee per favorire proprio il muro strumentale. Bless the Moon, il cui riff iniziale richiama vagamente quello di Sabbra Cadabra dei padri dell'heavy metal, è un ottimo antipasto hard rock caratterizzato da una sezione ritmica in gran spolvero e belle linee vocali, che sfociano in un ritornello catchy quanto basta; niente di nuovo, chiaramente, ma molto ben suonato e divertente! In più, per aggiungere ingredienti al loro minestrone, i ragazzi della band verso la conclusione del pezzo utilizzano anche un theremin, dando al tutto una gradevole impronta prog/psych. In Your Waters, più heavy rispetto al pezzo precedente, vede il proprio fulcro nelle intriganti strofe, costruite con un riff all'unisono di chitarra e basso ed una batteria marziale che lo segue, rendendo il tutto omogeneo ed in grado di stamparsi nella mente di chi ascolta; i Gorilla Pulp sono davvero bravi a combinare influenze musicali diverse e, soprattutto, a scrivere canzoni efficaci, come dimostra anche The Witches Twirl, sulla quale vanno segnalate le performance di Flee e del bassista Choris. Sulla title-track, che costituisce il brano più lungo dell'album, i nostri paiono sentirsi finalmente liberi di mostrare tutto il loro estro e la loro notevole abilità tecnica: nasce così una canzone camaleontica e tortuosa, che vive di accelerazioni e rallentamenti, di heavy e di blues, senza perdere mai efficacia, neppure quando Flee, dopo il theremin, trova il tempo di inserire anche una talkbox. Cactus Killer è, forse, il pezzo più tipicamente stoner dell'album: vi fanno capolino i Kyuss, influenza imprescindibile del genere, ma continuano naturalmente a farsi sentire i Black Sabbath, che d'altra parte sono imprescindibili per ogni genere di musica pesante! Come detto, pur non inventando sostanzialmente nulla, i ragazzi di Viterbo sono abili a non farsi soverchiare dalle influenze ed a costruire comunque un sound personale. Prey On Your Mind rispolvera la tecnica di riff chitarra/basso già sperimentata su In Your Waters, con un risultato leggermente meno convincente, mentre The Low Song è un pezzo pienamente psichedelico, con interessanti rimandi ai Monster Magnet e Rebecca "Becky" Magri in qualità di ospite al microfono. Chiude le danze Ape Eyes, che si fa notare soprattutto per il bel duello di chitarre alla fine.

Che altro da dire su questo album? Come abbiamo più volte ribadito, il grande merito dei Gorilla Pulp è quello di saper rielaborare in maniera efficace la miriade di sottogeneri che danno vita alla loro proposta sonora, dando vita a canzoni che, con qualche eccezione, convincono e divertono alla grande. La musica, del resto, è prima di tutto passione e questi ragazzi ne mettono in mostra davvero tanta.



VOTO RECENSORE
74
VOTO LETTORI
48 su 1 voti [ VOTA]
pipino il breve
Martedì 27 Marzo 2018, 1.54.18
1
Ma chi sono sti terun?
INFORMAZIONI
2017
Retro Vox Records
Heavy
Tracklist
1. Bless The Moon
2. In Your Waters
3. The Witches Twirl
4. Heavy Lips
5. Cactus Killer
6. Prey On Your Mind
7. The Low Song
8. Ape Eyes
Line Up
Maurice Flee (Voce, Chitarra, Theremin, Talkbox)
Angioletto Mr. Venati (Chitarra, Cori)
Choris (Basso, Cori)
Giorgio “Bulldozer” Pioli (Batteria, Percussioni)

Musicisti Ospiti
Rebecca "Becky" Magri (Voce nella traccia 7)
 
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