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19/04/24
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Metalsteel - Beyond the Stars
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22/03/2018
( 767 letture )
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I Metalsteel con il nuovo Beyond the Stars giungono all’importante traguardo del settimo album (sei da studio e un live). Provenienti dalla Slovenia, sono in circolazione dall’inizio del nostro millennio e vantano la partecipazione a numerosi festival e concerti di supporto a band del calibro di Helloween e Saxon. Inoltre, sono la prima metal band del paese ad aver suonato con l’Orchestra Sinfonica Slovena, nonché autori dell’inno dell’edizione del 2015 del Metaldays Festival. Insomma, trattasi di una delle principali realtà metal del paese slavo.
È infatti chiaro fin da subito come i Nostri non appaiano affatto come musicisti alle prime armi, perché Beyond the Stars è un disco ben suonato di solido heavy metal moderno. Registrato simultaneamente da tutti i membri della band, liricamente è un concept album riguardante l’invasione della terra da parte di una razza aliena. Dal punto di vista più prettamente sonoro, si tratta di un heavy metal che si assesta tendenzialmente su tempi medi, ben prodotto, che combina riff coesi e più aggressivi con aperture più prettamente melodiche, tra un passaggio progressivo e l’altro, con la voce tipicamente heavy del cantante e chitarrista Beni Kic. Dieci canzoni (tra le quali un’intro) per 41 minuti di musica; ma, nonostante la lunghezza non elevatissima, Beyond the Stars già dopo pochi ascolti tende ad annoiare. Ci sono dei bei pezzi, il sound è un buon compromesso tra classico e modernità, ma il songwriting non sempre funziona e, per quanto non insufficiente, spesso dà l’impressione di una piattezza generale, specialmente nelle parti più classicamente heavy metal, e dopo l’ascolto ben poco rimane impresso. La band dimostra di sapersi destreggiare decisamente meglio nei passaggi più progressivi e nelle parti acustiche o in genere in quelle più melodiche (si vedano per esempio i passaggi prog del brano più lungo dell’album Astral Traveller o la conclusiva The End of the World). Tra gli altri, tra i migliori brani (e si sta parlando di ottimi momenti) si annoverano l’elegante semiballad dal sapore quasi folk Stargods e la ficcante Vrillion, vera e propria hit dell’album con un’attitudine catchy e ispirata. Tuttavia, altri pezzi sono più fiacchi, come la banalotta Anu, la più aggressiva Materialist No More, The Council of 9 o la titletrack; nessuno di questi si può considerare brutto, ma c’è la sensazione che qualcosa di più si sarebbe potuto fare.
Come infatti la banalità del moniker del gruppo, anche l’album non riesce a distinguersi granché nell’ampia massa di uscite del genere, nonostante possa tranquillamente essere considerato una prova positiva e consigliato a chi fruisce quotidianamente di heavy metal. Tuttavia, è un CD destinato a rimanere abbastanza poco a girare nello stereo e da una band con cinque album alle spalle ci si potrebbe aspettare di più.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Lama Rabi Alardi Dini Endavur Esa Kunis Alim 2. Transhuman 3. Anu 4. The Council of 9 5. Stargods 6. Beyond the Stars 7. Vrillon 8. Materialist No More 9. Astral Traveller 10. The End of the World
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Line Up
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Beni Kic (Voce, Chitarra) Rok Tomšič (Chitarra) Matej Sušnik (Basso) Daša Trampuš (Batteria)
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RECENSIONI |
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