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W.E.T. - Earthrage
29/03/2018
( 3324 letture )
Ecco il nuovo album dei W.E.T., indubbiamente uno dei più famosi super-progetti hard rock della Frontiers. La band, formatasi nel 2008, ha partorito l’anno seguente il debutto omonimo, per poi pubblicare il seguito, titolato Rise Up, disco che ha portato il combo ad ottenere ottime critiche e tante date live. Oggi arriva il terzo capitolo, Earthrage, con la formazione capitanata da Robert Sall (la “W” che viene dai Work of Art), Erik Martensson (la “E” dagli Eclipse) e Jeff Scott Soto (la “T” dai Talisman), con l’aggiunta del chitarrista Magnus Henriksson e del batterista Robban Back. I nomi sono eccellenti, ma ancor di più il contributo rappreso tra questi solchi, un ensemble che gira come un orologio atomico, capace di sfoderare 11 brani che racchiudono qualità, melodie, tecnica e idea compositiva di grandi livelli, oserei affermare, molto vicino al top. L’uomo globale del progetto è certamente il polistrumentista Erik Mårtensson che si destreggia tra chitarre, basso, tastiere e cori, ma anche dietro i cursori del mixer non scherza affatto, visto che negli studi della Blowout Productions, dove è stato inciso il lavoro, si è dedicato a registrazione, produzione e masterizzazione dei nastri, insomma il vero factotum dell’intera operazione.

Earthrage scocca dalla prima saetta denominata Watch The Fire ed è subito songwriting di gran classe, arrangiamenti sfarzosi, la voce stentorea di Soto, particolarmente in forma, con coralità che sfondano il muro del suono: si rimane attaccati alle sedie per la preziosità setosa della musica di questa band, che fa del acronimo il suo punto di forza nel monicker, una sorta di biglietto da visita sagomato in carta pregiata. Partenza sprint e di lignaggio sovrastante, confermata da Burn che prende abbrivio come qualcosa dei Whitesnake dell’era 1987, trasformandosi in un pezzo diretto con un ritornello di grande acchiappo, tra ghirigori musicali e partiture che elevano ulteriormente il brano, insomma ci troviamo al cospetto di professionisti di indubbia virtù; doppio solo della guitar, grande, rabbioso e ficcante il primo, più neo classico il secondo, mentre i cori sparano lontano coloro i quali storcono il naso, magari senza aver nemmeno ascoltato una nota di questo disco, basandosi sulla copertina o magari leggendo la formazione. Kings On Thunder Road è guarnito di un chorus stellare dove Jeff Scott Soto doma le anime riottose e le eleva verso l’Olimpo a sette note, semplicemente un brano stupendo. Elegantly Wasted parte dalla voce nuda e cruda del singer accompagnata da un volume di archi per due giri, salvo poi ramificarsi in un pezzo di una brillantezza e soavità melliflua da empireo, una traccia assoluta che entra nelle iridi e nei padiglioni auricolari e non va più via, letteralmente strepitosa con il suo andamento da semi-ballad. Urgent è un mix particolare di stili, si stacca dai blocchi di partenza in maniera grintosa, inserisce atmosfere quasi epic nella strofa e il ritornello sboccia su lidi hard rock con qualche fumosità AOR, tipica a stelle e strisce, con l’apporto in fase solistica di Thomas Larsson; Dangerous sgorga da un riff composito, con tante tastiere, e una sezione ritmica perfettamente coordinata, con un inciso ad alto potenziale melodico, mentre il frontman si stampiglia sugli scudi con le sue corde vocali a dettare legge, con una serie di cori anfetaminici e ipnotici, tutto estremamente coinvolgente. Calling Out Your Name è una ballad inizialmente per poi trasformarsi in un 4/4 appassionante e teso, con un bel solo di Erik Mårtensson alla sei corde, l’andamento è molto nordic-oriented ma l’aria che si respira è tutt’altro che gelida, anzi. Heart Is On The Line, invece, si abbiglia da ballatona vera e propria, ma non attendetevi sdolcinature o lagne infinite, l’anima del pezzo è carico, con intrecci vocali e corali da applausi sonori. Il rush finale viene inaugurato da I Don’t Wanna Play That Game, che sfoggia un chorus diamantifero con i cori, manco a dirlo, ad ampliare gli orizzonti della song, The Burning Pain Of Love si presenta evocativa con un bel circolo di chitarre e una batteria in evidenza; infine The Neverending Retraceable Dream, titolo lunghissimo, sigilla il lavoro, con una track di gigantesca bellezza e un lavoro sui cori da maturi demiurghi musicali.

Un CD di grande spessore con illuminazioni chiare, una scrittura varia e sempre significativa che lascia il segno. La band è in grande forma e sforna un prodotto che suona magnificamente, con groove e arrangiamenti sfarzosi, esaltati da melodie siderali, forse ci saremmo attesi più assoli chitarristici di ancor più lunga portata, ma questa è solo una nostra opinione. I W.E.T. hanno dato alla stampe questo Earthrage che appare davvero di grande livello sotto ogni aspetto, senza tralasciare varietà d’interpretazioni e perizia compositiva ed esecutiva: un full lenght assolutamente da avere, una delle migliori uscite in ambito hard, in questa prima porzione di 2018!



VOTO RECENSORE
89
VOTO LETTORI
89 su 10 voti [ VOTA]
Vincenzo laguardia
Venerdì 30 Settembre 2022, 18.32.33
45
COME AL SOLITO FANTASTICO ALBUM SOTO SPETTACOLO IO GLI DO UN BEL 95 GRANDIIIIII🎤❤🎸🤘🏼🤘🏼
Mandrake
Giovedì 4 Marzo 2021, 22.05.57
44
Comunque AOR sta per Adult Oriented Rock
Nicola Cattaneo
Venerdì 13 Novembre 2020, 19.36.57
43
La parte solistica é molto deludente, gli assoli neoclassici ci stanno come la Nutella sulla maionese, ma che gli viene in mente? Avrebbero bisogno del chitarrista degli One Desire.
cowboy big 80
Mercoledì 15 Gennaio 2020, 0.51.17
42
come no, album da 70, il primo che e' il vero masterpiece dov'e'? vabbe' 89 e ' il sound rock yankee di riferimento, poi?
Andy
Lunedì 16 Luglio 2018, 20.16.46
41
terzo centro per questa super super band!!!!!....qui non ce' niente di banale ma tutto molto ispirato...erik martensson e compagni non sbagliano un colpo....questo e' il top album del 2018 poche storie!!!!!....ogni canzone e' al suo posto....
Sandro70
Giovedì 21 Giugno 2018, 22.05.20
40
Questo album è un capolavoro , tutte le canzoni sono valide e non manca una certa dose di potenza ( sempre nei limiti del genere proposto ). Soto stellare ( come al solito ), Recensione perfetta. Voto 90.
Umberto
Mercoledì 25 Aprile 2018, 14.19.39
39
Il fatto che ci sia dentro anche uno degli Eclipse (gruppo osceno) mi aveva fatto partire prevenuto. E avevo ragione: musica imbarazzante
Galilee
Martedì 10 Aprile 2018, 20.57.46
38
I Boston sono AOR, hard rock, pop rock e........
Metal Shock
Martedì 10 Aprile 2018, 20.29.52
37
Cinque o sei commenti sul disco e trenta su etichette.......gli anni passano ma le discussioni sono sempre quelle.....
Graziano
Martedì 10 Aprile 2018, 18.42.40
36
Infatti i Dokken son a metà strada tra l'hard e l'heavy (come un'enormità di band edgli anni ottanta), anni luce dall'AOR.
No Fun
Martedì 10 Aprile 2018, 17.20.15
35
Non sapevo cosa fosse l'aor e non penso di aver mai ascoltato musica aor, però la simpatica discussione qui sotto mi ha incuriosito, sembra lo sketch di Walter Chiari sul sarchiapone : )
jaw
Martedì 10 Aprile 2018, 16.56.52
34
aor vuole anche dire american oriented rock se e' per questo. Ma e' inutile girarci attorno, l aor in realta' non sarebbe vicino al metal, puo' essere rock o pop. Sul class metal non so se sia di Riva, ma comunque chiamalo hard rock perche' i Dokken non sono di certo aor. Poi il pomp invece e' tuttaltra cosa e sono i primi Kansas ed e' il corrispettivo strigato del prog inglese, l aor usa le tastiere come accompagnamento il pomp no, contiene veri e propri assoli tanto quanto i Purple
InvictuSteele
Martedì 10 Aprile 2018, 16.16.25
33
"L'A.O.R. è un genere che si sviluppa prevalentemente negli anni 80 ed indica da un lato la frangia hard rock degli anni 70 che prende una piega tanto melodica da allontanarsi dall'hard che aveva caratterizzato quel decennio. Dall'altro, il pomp-rock e il rock radiofonico dei 70 che si energizza e assume connotati sonori più potenti e magniloquenti (nel caso del pomp). Tra i cardini del genere furono album come EEscape" dei Journey, dove l'hard rock assume un connotato del tutto innovativo: l'hard rock grezzo diventa cromato, melodico. Allo stesso tempo il rock/pop radiofonico diventa più potente e corposi. Riassumendo, possiamo dire che "Escape" rese melodico l'hard dei 70, facendo nascere il melodic hard rock (identificato spesso da Beppe Riva come pop metal)"
Graziano
Martedì 10 Aprile 2018, 14.48.40
32
AOR=Album Oriented Rock (successivamente anche Adut oriented rock). Venne usato negli States come acronimo da alcune radio e scrittori già negli anni sessanta, per dar risalto a quelle realtà rock che abbandonavano il clichè del singolo (45 giri) per sviluppare album completi. Poinegli anni settanta si enfatizzò questo l'elemento "adult" proprio per allontanarsi dai singoli da classifica per teenagers. Le influenze che son sfociate nell'AOR fine settanta, primi ottanta son molteplici: il progressive più melodico è fondamentale per la nascita dell'AOR (Kansas tra i tanti) così come quelle bands che subivano le influenze del country e della west coast, dagli Eagles ai Chicago, passando per Jefferson Airplane and company. Ci metterei anche la musica rock latina di Santana, e guarda caso i Journey prima formazione son la band di Santana quasi in toto. A proposito di Toto, dopo aver suonato in duecento dischi west coast alcuni sublimi musicisti decisero che era giunto il momento di iniziare la propria band. Il resto è storia. PS Il genere "Class metal" fu coniato in Italia e non vuol dire un bel niente.
jaw
Lunedì 9 Aprile 2018, 13.52.07
31
Invictus vedila, anzi sentila come vuoi, per me c'e' una sola differenza che va fatta con l aor: c' e' quello pop e quello rock. Adams e' rock, sotto ho fatto l esempio dell eserdio di Cannata perche' il primo e' venerato da tutti, ok ma a quel punto e' aor anche Gino Vannelli , per fare un esempio
TheLion
Lunedì 9 Aprile 2018, 12.55.40
30
Ha perfettamente ragione InvictuS, ricordo ancora quando Beppe Riva iniziò a definire tutto l’aor Più tosto come melodic hard rock per differenziarlo sia dall’hard rock classico che dall’aor più pop. Se non ricordo male cominciò a parlare di hard rock melodico con l’esordio dei Bon Jovi e di Class metal per definire l’heavy metal melodico dei Dokken. Le tastiere comunque sono fondamentali per il genere, sono sinonimo di pomp rock,cioè aor
tino
Lunedì 9 Aprile 2018, 12.20.59
29
Secondo me non c’entrano neppure le tastiere con l’aor, quello forse è il cosiddetto pomp rock (alla giuffria), o meglio non sono condizione necessaria sufficiente. Per me l’aor non è definibile neppure come hard rock, io lo vedo di più come musica leggera (o easy listening per dirla all’inglese) con l’asticella leggermente alzata di poco verso l’hard rock quindi con un uso abbastanza importante della chitarra elettrica. Un disco come out of the silence dei dare o walk in the fire degli strangeways che sono capolavori dell’aor rientrano in pieno in questa descrizione. Sono differenze sottili ma comunque molto incisive.
InvictuSteele
Lunedì 9 Aprile 2018, 12.08.54
28
Vi invito a leggere su internet la.spiegaziine dei sottogeneri e le.rispettive definizioni, su un sito.specializzato in hard melodico, in modo tale da chiarirvi le.idee una volta per tutte. Detto ciò, chiudo qui che ci siamo dilungati fin troppo.
InvictuSteele
Lunedì 9 Aprile 2018, 11.49.43
27
Jaw, se è per questo anche Bryan Adams è considerato aor, e di certo non è hard rock, ma noi parliamo dell'aor che rientra nell.hard n heavy. Così come.si differenziano glam rock.anni 70.e.glam.metal.anni 80, o come il.gothic della darkwave, che era synth pop/rock, e il.gothic rock, /metal venuto dopo.
InvictuSteele
Lunedì 9 Aprile 2018, 11.44.32
26
Ma perché ti attacchi alla definizione di hard rock melodico? L'Aor è melodico, punto, lo deve essere per forza.. È musica che deve avere una grande melodia,deve essere radiofonico e orecchiabile. È hard rock melodico, a differenza di altri tipi di hard rock meno immediati. Non capisco il tuo ragionamento,sinceramente, dove sta il problema nel.definire queste band aor come.melodic hard rock? Bo, non capisco, mi pare una cosa ovvia.
jaw
Domenica 8 Aprile 2018, 23.27.31
25
L aor vuol dire adult oriented rock, il resto sono cazzate. Ma detto questo nel linguaggio metal una cosa sono gli house of lords un altra Cannata, per fare un esempio in chiave '80, cioe' da dove ha avuto origine. I primi sono comunque hard rock, come i w.e.t. , il secondo synth pop. Nei manuali aor li trovi insieme, quindi?.... Buon disco, 89? Eheheh! grande anno, magari ha influenzato il recensore, o forse no
Bright Light
Domenica 8 Aprile 2018, 20.24.36
24
Ehehehehe che forte che sei...sei tu che continui a non capire. Che l'AOR faccia parte della "famiglia hard and heavy" lo sanno anche i muri, anche perché l'hard n heavy non é un genere, é un contenitore. Il punto é che l'hard rock melodico spesso NON coincode con l'AOR, tutto qui, l'ho gia scritto 3 volte se non erro.
InvictuSteele
Sabato 7 Aprile 2018, 19.45.32
23
Comunque concordo, è una diatriba inutile, in quanto è una cosa talmente elementare che l aor sia hard rock, che faccia parte della famiglia hard.n heavy, tanto da essere inserito in ogni antologia o sito di rock e metal. È semplice da capire. Un.saluto.
InvictuSteele
Sabato 7 Aprile 2018, 19.38.35
22
No, il.contrario, sono tutti hard rock, la.differenza sta nell'utilizzo.delle tastiere e nell'orecchiabilita delle melodie, appunto radiofoniche. Cioe, street metal, glam, aor, grunge e tutte le mille influenze che esistono, sono tutte derive dell'hard rock. I Bon Jovi erano aor,cosi come.gli Europe, tu nonki consideri hard rock? E i Def Leppard? Gli Uriah Heep post 1979 e i Survivor? Gli Heat e gli Icon? Non sono hard rock? Certo che lo sono.
Graziano
Sabato 7 Aprile 2018, 14.27.00
21
Avevo lasciato perdere questa inutile diatriba, ma a questo punto la domanda sorge spontanea, se è Hard rock, perchè chiamarlo AOR? Quindi Led Zeppelin, AC/DC, Deep Purple, Bon Jovi, Kiss, Van Halen son tutti AOR? Ah ok, tutto chiaro.
InvictuSteele
Sabato 7 Aprile 2018, 0.13.41
20
Aor è hard rock dal piglio radiofonico, melodie orecchiabili e tastieroni a manetta, poi c'è chi lo fa più metallico e chi più pop, ma sempre di hard rock parliamo. In questo caso i Wet sono aor con produzione moderna, pompata e metallica, come del resto i Magnum di oggi, ma sempre di Aor parliamo. E dai su...
Bright Light
Giovedì 5 Aprile 2018, 20.38.34
19
Ma quali muri??? Ma che cazzo state dicendo??? ...boh...appunto, é pieno di gruppi che mescolano sonorità hard rock melodiche a quelle AOR, ergo se si mescolano non possono coincidere...che c'entrano i muri??
Galilee
Giovedì 5 Aprile 2018, 18.34.27
18
È pieno il mondo Di band che mescolano sonorita hard rock piu classiche e heavy e quella Aor. Non capisco questo innalzare muri a destra e a manca quando non ci sono. Una band può tranquillamente ispirarsi a più correnti o avere influenze di un certo genere senza farne poarte. Come in questo caso.
Bright Light
Giovedì 5 Aprile 2018, 18.10.38
17
Non capisco la discussione, l'AOR non coincide nel modo piú assoluto con l'hard rock melodico, @invictusteele...perché insistere? Chiunque se ne intenda lo sa, e in molti testi di genere é ampiamente spiegato da penne molto piu "autorevoli" delle nostre...ma lo dico senza nessun intento polemico, ma sei nel torto, hanno ragione i ragazzi qua sotto...tra l'altro non vedo la maleducazione di cui parli, se non nei tuoi commenti dove hai alzato i toni...detto cio, saluti e baci
InvictuSteele
Mercoledì 4 Aprile 2018, 23.05.19
16
Ho idea che sotto i diversi nick ci sia lo stesso utente, perché così tanta ignoranza e maleducazione tutta insieme mi sembra assurda.
InvictuSteele
Mercoledì 4 Aprile 2018, 23.03.57
15
Mi sa che gli ignoranti siete voi... studiate ragazzi, studiate seriamente.
Broken Arrow
Mercoledì 4 Aprile 2018, 11.22.18
14
L'hard rock melodico NON è AOR, a meno che non si sia profondamente ignoranti del genere. Anche i Magnum non sono AOR, se non in qualche disco di parecchi anni fa. Quindi secondo me fai più bella figura se non insisti, @invictusteele.
tino
Sabato 31 Marzo 2018, 19.14.15
13
Strangeways, dare e diving For pearls sono signori gruppi aor. Questo non mi sembra aor
Graziano
Sabato 31 Marzo 2018, 18.50.35
12
Ho qualcosa come circa mille album di Aor. I wet non lo sono proprio, poi ognuno è libero di dire la sua. Però il Melodic rock non è AOR, questo è un dato di fatto. Lo stesso metallized non li mette nell'AOR. Poi ogni definizione è una pugnetta di chi ascolta, ci mancherebbe. E per ora, opinione assolutamente personale, questo Earthrage è uno dei migliori dischi di melodic rock/ hard rock che abbia ascoltato di recente. Ovvio che se uno non ama gli Eclipse fa fatica a digerire questo.
InvictuSteele
Sabato 31 Marzo 2018, 15.21.57
11
Come ti pare, il mondo li ritiene hard rock melodico, cioè Aor, solo che a differenza delle band che hai citato i Wet sono iperprodotti e smaccatamente commerciali, anche se le chitarre sono robuste hanno delle melodie troppo pop e tastieroni inmportanti. Un paio di mesi fa è uscito il disco dei Magnum, Aor potente ed epico, altra storia rispetto a questo. Per me hard rock puro e metallico come intendi tu sonogli Scorpions, primi Wasp, Life among the ruins dei Virgin Steele, Under the blade dei Twistes Sister, Whitesnake... quello è hard rock.
Graziano
Sabato 31 Marzo 2018, 15.01.06
10
I Journey son AOR. O i Survivor. O i Foreigner. I WET non sono AOR.
InvictuSteele
Sabato 31 Marzo 2018, 12.31.38
9
I Wet sono Aor, quale hard rock metallizzato...
Galilee
Sabato 31 Marzo 2018, 11.56.08
8
Cosa non riesco a reggere sono questi ritornelloni melensi e decisamente lagnosi, almeno per me. È devo essere sincero nonostante l'hard rock sia il genere che seguo meggiormente da almeno 30 anni, non ho mai sentito molte proposte simili a questa. Probabilmente è un filone molto Aor che non ho mai seguito. Quindi lo capisco poco.
Graziano
Sabato 31 Marzo 2018, 10.59.04
7
I WET son hard rock bello metallizzato, non AOR. In ambito melodic/hard han pochi eguali.
InvictuSteele
Venerdì 30 Marzo 2018, 21.19.14
6
Degli WET ricordo il primo album, comprato appena uscito in base ai toni entusiasmanti della critica. Invece non mi colpì particolarmente, lo trovai molto commerciale, in ambito AOR uscirono mille album superiori. La delusione fu tanta che poi lasciai perdere la band, adesso mi tocca sentire questo, magari mi ricredo.
Graziano
Venerdì 30 Marzo 2018, 16.07.22
5
Forse non ai livelli del primo inarrivabile disco, ma meglio del secondo e sicuramente da top 10 a fine anno. Tra Sons of Apollo e WET mi sto godendo tutti gli aspetti canori del mostruoso Soto, cantante unico ed inimitabile.
Galilee
Venerdì 30 Marzo 2018, 15.23.47
4
Ho provato a dargli un ascolto visto l'entusiasmo. Ma mamma mia, questa roba non fa per me. Bravissimi per carità, ma non è l'hard rock che piace a me.
Fabio G
Venerdì 30 Marzo 2018, 14.31.29
3
La verità é che la Frontiers sta sfornando dei dischi da paura.....uno piú bello dell'altro,e poi SOTO é fantastico in tutto ció che fà.....
DP
Venerdì 30 Marzo 2018, 7.58.48
2
Bello ma forse un gradino più in basso dei primi 2, sicuramente del primo che è indubbiamente insuperabile.
Metal Shock
Venerdì 30 Marzo 2018, 6.11.13
1
Non avevo mai ascoltato i dischi precedenti ma mi sono avvicinato a questo per curiosità e.........boooom che disco!!!! Band straordinaria con un Soto che canta da Dio, canzoni da più melodiche a più hard, undici potenziali singoli, cosa volere di più??? Unico appunto, alcune canzoni sembrano uscite dall'ultimo degli Ammunition e questo dimostra il valore di questi ultimi.
INFORMAZIONI
2018
Frontiers Music
Hard Rock
Tracklist
1. Watch The Fire
2. Burn
3. Kings On Thunder Road
4. Elegantly Wasted
5. Urgent
6. Dangerous
7. Calling Out Your Name
8. Heart Is On The Line
9. I Don’t Wanna Play That Game
10. The Burning Pain Of Love
11. The Neverending Retraceable Dream
Line Up
Jeff Scott Soto (Voce)
Erik Mårtensson (Chitarre, Tastiere, Basso, Cori)
Magnus Henriksson (Chitarra)
Robert Säll (Tastiere)
Robban Bäck (Batteria)

Musicisti Ospiti
Thomas Larsson (Chitarra nella traccia 5)
 
RECENSIONI
89
 
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