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Sinew - The Beauty of Contrast
31/03/2018
( 1292 letture )
Finalmente ricorre il decennale di The Beauty of Contrast, incredibile debut album dei tedeschi Sinew, una delle realtà prog più difficili da collocare e classificare. Sì perché, esattamente dieci anni fa, il combo teutonico irrompeva sulle scene, adeguatamente supportato da mamma Alveran, con il suo primo tassello musicale. Album che rimbalza da una parte all’altra del nostro cervello, The Beauty of Contrast è lontanissimo dagli schemi pre-impostati del metal. Scordatevi imitazioni o sonorità vintage, perché quest’album porta con se la parola innovazione, evidenziando un’umiltà fuori dal comune e una qualità elevatissima. Sebbene non molti abbiano seguito il percorso della band (ancora attiva ma sostanzialmente ferma dal 2012), il platter in questione è materia che va assimilata per bene. Fate i compiti a casa e correte a scoprire le sonorità di questa chicca obliqua. Si parla di progressive, ma anche di post metal, alternative e distorsioni super-heavy. Non c’è un filo conduttore vero e proprio, né un concept, ma un’atmosfera particolare e particolareggiata che ricorre in ogni brano, rincorrendosi continuamente. Il meraviglioso lavoro in fase di produzione e mixing esalta ogni strumento (basso e batteria accompagnano chitarre, tastiere e voci a meraviglia, senza strafare), così come la prova prettamente strumentale: niente suite epiche, ma brani che variano dai 3 ai 5 minuti, con strutture talvolta elaborate talvolta esemplificate, quasi pop.
Chitarre ruvide e note aperte, pattern ritmici che donano movimento, groove e, soprattutto, una prestazione vocale di Sascha Junker da capogiro, che ricorda spesso e volentieri il buon Timo Kotipelto nelle parti più melodiche e acute, senza per questo lesinare sfumature più grezze e violente. Non mancano le parti aggressive e urlate, ma sono dosate con sapienza e spesso teatralità. Profondità prima di tutto, a partire dall’opener-manifesto Allegory of the Cave che, non si sa come, riesce a bilanciare e fondere alla perfezione rock e prog/power, stupendo per melodia, sequenza di riff e il codino finale, quasi metal-core per violenza e attitudine. Un vero gioiello che apre le danze con il massimo dei voti. Ma l’esaltazione / stupore inziale non fa altro che aumentare quando, all’improvviso, veniamo investiti dalla perla assoluta: Eidolon, forse una delle più belle canzoni pop/prog di sempre, con il suo andamento malinconico e il suo ritornello da cantare a squarciagola. Certe soluzioni più tecniche ci ricordano i grandi Flying Colors, mentre altre volte l’ambiguità math prende il sopravvento, facendoci perdere volutamente la bussola.

La doppietta inziale, dicevamo, ci stordisce per bellezza e idee, per poi proseguire con altrettanta verve e fantasia. Le tracce successive, come Dystopia e One Drop sono ricchissime di sfumature sonore: dal prog tout-court della prima fino all’up-tempo della seconda, che gioca con richiami narrati e accelerazioni semplici ed efficaci, prettamente rock.
Non c’è nulla di sbagliato in questo primo album, non ci sono note fuori posto e, anche se forse avremmo fatto a meno di uno o due interludi, The Beauty of Contrast ci mostra una band in stato di grazia. Si prova con spezie e ricami disparati, infusi alla Marillion e scappatelle non distanti dai The Human Abstract. Andreas Mette sciorina riff e melodie chitarristiche davvero notevoli (in assenza di assoli), mentre il bravissimo Sascha Christ si dimostra un batterista creativo ed efficace.
La tracklist è piuttosto lunga e variegata: si passa dalla stravaganza spagnola di Sin Nada alla metallica Charging Loki, fino ai contrasti azzardati di Contrast (nomen omen!), che riprende alcune soluzioni alt metal e le frammenta con il progressive. Non c’è sbavatura che tenga, e la conclusiva Sic Years (la traccia più lunga dell’album, con i suoi 8 minuti) gioca con atmosfere oscure, note di pianoforte, luci e ombre. Pacatezza interiore e vocalizzi sublimi. Un velo di tristezza dopo una notevole cavalcata e un andirivieni progressivo dalla qualità indiscussa.

In conclusione, un album non per tutti. Un composto tecnico ma anche semplice, da ascoltare più e più volte. Una chicca non troppo conosciuta, che andrebbe ascoltata con convinzione e mente aperta. C’è tutto quel che di buono si possa immaginare all’interno (e non solo) dei prog-confini. Ma soprattutto c’è novità, ribellione e naturalezza espressiva. Niente copycat, niente nostalgia, niente noia. Passate un’ora in compagnia della Bellezza del Contrasto, ne rimarrete piacevolmente colpiti.



VOTO RECENSORE
90
VOTO LETTORI
90.66 su 3 voti [ VOTA]
Flv
Lunedì 2 Aprile 2018, 19.29.51
5
un disco incredibile ed emozionante , uno dei miei preferiti in assoluto : nel 2 012 tornarono con un disco alternative abbastanza deludente e da li a poco cambiarono anche il cantante . Purtroppo si sono sciolti lo scorso anno .
entropy
Domenica 1 Aprile 2018, 7.41.23
4
Vabbe @miki71, ,grazie, ma ovviamente amazon e ebay avevo già provveduto a guardarli
Miky71
Sabato 31 Marzo 2018, 15.59.58
3
@entropy : Mi pare che nella rece viene citata la casa musicale Alveran che sicuramente si occupò della distribuzione. Prova a cercarlo su Amazon, chissà!
entropy
Sabato 31 Marzo 2018, 14.20.08
2
Sono incuriosito dal gruppo. Ho cercato on line ma non trovo una copia fisica, al massimo quella "promotional only". Ma quest album è stato distribuito? Suggerimenti su dove trovarlo?
Roxy35
Sabato 31 Marzo 2018, 13.16.15
1
Mai sentiti. Per curiosità ho ascoltato l'album su YouTube e devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso, non mi aspettavo un mix così ben proposto di prog, heavy, hard-core. Band bravissima, sonorità spaziose e varie, da ascoltare assolutamente. Metallized serve anche a questo : riscoprire tante belle realtà musicali ( e non solo) di cui tanti di noi non sono a conoscenza. Meglio tardi che mai 😊.
INFORMAZIONI
2008
Alveran Records
Prog Metal
Tracklist
1. The Allegory of the Cave
2. Eidolon
3. Dystopia
4. One Drop
5. The Passage
6. Boiling Water at 70 - interlude
7. Prevision - interlude
8. Pre-Existence
9. Sin Nada de Nada - interlude
10. Charging Loki
11. Contrast
12. Lost / Found
13. Sic Years
Line Up
Sascha Junker (Voce, Tastiera)
Andreas Mette (Chitarra, Tastiera)
Sotirios Kelekidis (Basso, Cori)
Sascha Christ (Batteria)
 
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