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20/03/21
MAYHEM + MORTIIS + GUESTS TBA (POSTICIPATO!)
CAMPUS MUSIC INDUSTRY - PARMA
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Beheaded - Ominous Bloodline
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07/04/2018
( 797 letture )
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Quella dei maltesi Beheaded è una lunga storia, fatta di molti album, diverse line-up e una continua ascesa a coronamento dell’impegno e della passione di una band che ha sicuramente dovuto sfidare i propri connotati geografici per affermarsi al giorno d’oggi come una delle band death metal di maggior successo. Per parlare di loro, trattiamo, quasi doverosamente, del terzo lavoro della band, Ominous Bloodline – perché, come risaputo, c’è qualcosa di particolarmente decisivo nel terzo album e perché penso che i Beheaded abbiano decisamente lasciato il segno con il loro.
Da annoverarsi tra una delle uscite classiche della Unique Leader, etichetta dei Deeds of Flesh, Ominous Bloodline compie ormai 15 anni e si dimostra ancora attuale nonostante incarni pienamente lo spirito e le caratteristiche del brutal death proprio di quegli anni, un filone dal quale emerge in particolare per un lavoro chitarristico particolarmente maturo e personale – quello che a mio parere ha sempre rappresentato il punto di forza del gruppo. Non solo infatti il guitarwork di Omar risulta efficace nei momenti solistici, quanto estremamente forte sulle ritmiche, che in particolare sfruttano uno spettro espressivo ampio, tale da non ricadere necessariamente nello schema palm-mute versus tremolo, ma in grado di costruire piuttosto momenti melodici memorabili e armonizzazioni che si lasceranno apprezzare già al primo ascolto, pur senza rinunciare alla brutalità vera. In questo senso, l’album incarna un’idea di brutal death più vicina a quella novantiana di Deeds of Flesh e Suffocation.
Il drumming si fa ancora più serrato rispetto al precedente lavoro Recounts of Disembodiment, rispetto al quale, comunque, i Beheaded si presentano maturati e ancora più forti sotto l’aspetto esecutivo e compositivo. Certamente la prestazione batteristica intende adeguarsi alla concorrenza autorevole dei contemporanei Gorgasm, Inveracity, Disavowed (tutte band relativamente paragonabili ai maltesi, quantomeno su questa uscita discografica), e pur privilegiando il blast-beat viene anche concesso un giusto spazio ai down-tempo, così come ad accenti e fill che ricalcano attentamente i riff, in modo che questi siano sempre in primo piano nel delineare la struttura dei pezzi. Così facendo, questi risultano avere sia una certa omogeneità e coerenza (caratteristiche che non possono mancare sul terzo album di un gruppo) che un carattere proprio, che permetta di distinguerli, riconoscerli e in un’ultima analisi di renderli vincente in sede live.
Il cantante di Ominous Bloodline, Melchior, compare solo su questo album della discografia dei Beheaded e lascia di certo una prestazione molto convincente, con un gutturale potente ed aggressivo che ben si adatta allo stile dell’album, che precede la transizione del gruppo a quel taglio più death metal e meno brutal, che caratterizza le produzioni odierne della band (che si accompagnano peraltro ad uno stile vocale più vario). Pur essendo quindi un disco di carattere, si può pensare che rappresenti uno spartiacque, anche in termini di sound, tra quella che era la produzione dei Beheaded nel primo decennio della propria attività e quello che è attualmente lo stile della band ed è, pertanto, un ascolto estremamente interessante per chi intendesse approfondirne la discografia. È inoltre da annoverarsi, almeno a parere di chi scrive, tra gli album brutal death europei più riusciti, come è in linea di massima confermato dalla risposta da parte di critica e fan che ha ricevuto negli anni (almeno secondo una retrospettiva quantomeno sommaria).
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3
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Corretto... Grazie della segnalazione Alessio! |
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2
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P.s. C'e un piccolo errore nel nome del gruppo ( quella del titolo della recensione), che non lo associa con la review dell'ultimo, che infatti ricordavo esserci. |
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Gran bel disco nel genere. Una band che ha dimostrato a suon di ottimi album di saper il fatto suo. Occhio anche all'ultimo di ormai svariati mesi fa'...Uno dei top album del 2017 secondo me nel genere assieme ad un altro paio. Questo 8 pieno |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Crowned with Repression 2. Esoteric Kin 3. Conceived to Dominate 4. Vaults of Ageless Pain 5. Depths of Sore 6. Ominous Bloodline 7. Ill Remains 8. Scourging Repudiation 9. Rooted in Profundity
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Line Up
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Melchior Borg (Voce) Omar Grech (Chitarra) Chris Mintoff (Chitarra) David Cachia (Basso) Chris Brincat (Batteria)
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RECENSIONI |
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