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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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15/04/2018
( 5020 letture )
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Se esistesse un grande elenco delle consuetudini codificate nel mondo della musica, una di queste sarebbe senz'altro riassumibile con: le band vanno in tour per promuovere i loro nuovi album. È la prassi. D'altronde è una sequenza logica, funziona e quasi nessuno ha mai provato a fare il contrario. Quasi. La nuova raccolta dei Nightwish, Decades, sovverte infatti tale prassi, diventando nella pratica una sorta di scusa per giustificare un lunghissimo tour mondiale che andrà a rispolverare i classici del passato. Non ci è dato sapere se la formazione di Holopainen e soci voglia prendersi più tempo per raccogliere le idee prima di iniziare a scrivere del materiale nuovo (dopo il non esaltante Endless Forms Most Beautiful) o se l'idea di riportare dal vivo, con Floor Jansen alla voce, pezzi non suonati per anni (se non mai) fosse qualcosa che già da tempo balenava nella mente della band di Kitee.
Quale che sia il motivo, siamo qui con in mano Decades. Due dischi per un totale di ventidue tracce, che ripercorrono l'intera carriera dei finnici, rimasterizzati per l'occasione nuovamente dal solito Mika Jussila ai Finnvox Studios. Il primo disco è dedicato all'ultimo periodo della storia del gruppo, con tre brani estratti da Endless Forms Most Beautiful (la lunga suite The Greatest Show on Earth, Élan e My Walden) di cui si sarebbe anche potuto fare a meno, considerando la sua uscita relativamente recente, due da Imaginaerum (si tratta di Storytime e I Want My Tears Back), due da Dark Passion Play (Amaranth e l'ottima The Poet and the Pendulum) e infine altrettanti da Once (le classicissime Nemo e Wish I Had an Angel). La prima metà dell’opera si configura dunque come una buona raccolta di pezzi recenti, forse troppo per poter essere inseriti con cognizione di causa in un best of, in particolare quelli estratti dagli ultimi due album. Il secondo disco si apre invece con Ghost Love Score, altro classico di Once, e prosegue poi verso Century Child con l'aggressiva Slaying the Dreamer e la solenne End of All Hope (un po’ a sorpresa, solo due le tracce ripescate da uno dei loro dischi migliori). Si passa poi a 10th Man Down, una chicca rispolverata dall'EP Over the Hills and Far Away del 2001, proseguendo poi con gli estratti da Wishmaster (The Kinslayer e Dead Boy's Poem). Tornando indietro ancora nel tempo, si giunge ad Oceanborn, rappresentato dalle meravigliose Gethsemane, Devil & the Deep Dark Ocean, Sacrament of Wilderness e dalla dolcissima Sleeping Sun. In questo caso, la selezione include addirittura quattro brani, ma in fin dei conti si tratta di uno dei loro migliori album. Il ritorno verso le origini si completa poi con Elvenpath e The Carpenter estratti da Angels Fall First (che possono anche rappresentare un reminder in merito a tenere Tuomas ben lontano dal microfono) e con l'omonima Nightwish (proveniente dal primissimo demo del 1996) a chiudere un secondo disco onesto e con un buon mix di storici cavalli di battaglia.
Qualche paragrafo fa, si parlava di rimasterizzazione. Effettivamente Mika Jussila ha ripreso in mano diversi dei suoi lavori del passato per cercare di farli rendere in modo più moderno e meno grezzo. Se i cambiamenti rispetto al mastering dei pezzi di Endless Forms Most Beautiful sono minimi (in Decades risultano leggermente meno “pompati” e compressi ma a livelli quasi impercettibili), il lavoro fatto sui brani più datati ha invece avuto un senso, restituendo delle dinamiche in più e in generale non lasciandoli più “tirati per il collo” ai limiti del clipping.
Detto ciò: Decades è una raccolta per collezionisti. L'idea del tour con Floor ad interpretare celebri canzoni del passato è decisamente riuscita e sono certo attirerà fan di ogni epoca e curiosi, finendo per riempire i palazzetti di tutto il mondo. Il disco per sé è invece un'operazione che lascia il tempo che trova. Sicuramente risulta apprezzabile il lavoro fatto per migliorare la produzione delle vecchie tracce (anche se parliamo di dettagli che interesseranno solo i più fanatici delle registrazioni), ma di contro rimasterizzare brani pubblicati meno di tre anni fa sembra qualcosa di incomprensibile. Potrebbe essere anche un modo per introdurre i fan più giovani alla storia passata del gruppo, ma se possedete la loro discografia per intero potrete tranquillamente saltare questa uscita.
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L'ordine delle tracce è ovviamente in senso cronologico inverso. L'obiettivo era mostrare l'evoluzione del sound della band che è passata dal power metal ad uno stile progressivamente sempre più sinfonico. The Greatest Show on Earth rappresenta esattamente la filosofia verso cui stanno andando i Nightwish. Brani estremamente lunghi, teatrali, quasi classici, dove la voce o le voci sono degli strumenti come altri per creare atmosfere, per comunicare. Può piacere o non piacere, ma senz'altro non si tratta di una scelta banale, già vista e rivista come invece capita con altre band che non evolvono e rimangono avvinghiate allo stesso stile per 10, 20 o 30 anni. Detto questo il disco è secondo me abbastanza fuori target. Se è immaginato per i nuovi fan, perché insistere con un remastering di cui si accorgono quasi solo i cultori e conoscitori di lunga data? Se invece è fatto per i fan, la selezione dei brani è senz'altro riduttiva. Mancano un sacco di brani "cardine" che senz'altro hanno fatto la storia della band (Dark Chest of Wonders, Wishmaster, Last Ride of the Day, The Islander per dirne alcuni) e mancano i brani più duri (Yours is an Empty Hope, Master Passion Greed, ecc.). Insomma un po' una delusione. Va bene per il collezionista ma onestamente mi sarei aspettato qualcosa di più interessante. Io avrei voluto avere una versione "album" dei brani storici ma reintepretati da Floor Jansen, creando così un legame con il Tour e l'opportunità di riscoprire brani vecchi sotto una nuova prospettiva (che tra l'altro è la cosa è riuscita meglio ai NW da quanto è arrivata lei). Ghost Love Score l'ho amata solo dopo averla sentita cantare da Floor Jansen, così come The Poet and The Pendulum che a mio parere in versione live è superiore a quella su album. In conclusione, il disco è inutile. Non compratelo a meno che non siate dei collezionisti sfegatati. |
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Oddio il paragone con gli Angra casca male.
Gli ultimi due con Lione sono parecchio validi, l'ultimo appena edito, in particolar modo.
Tornando ai Nightwish la fazione Tarja-Annette, ma per me è una cosa assai stupida, la potevo anche capire anni fa per il cambio di cantante; ma ragazzi, son passati 11 anni da Dark Passion Play ed ancora qua a menarla: " con Tarja erano mejo, con Annette, no". Suvvia.
Come se la qualità delle uscite dei Nightwish dipendesse dalla cantanti avute. In minima (se non, nulla) parte ni, dato che il 99 per cento della produzione è da sempre esclusiva di Toumas.
Esse eseguono, ci mettono del loro per carità; ma seguono comunque un percorso già ben dettato a monte, fine.
Detto ciò, l'apice non è Once, ma Oceanborn se proprio vogliamo essere nel periodo Tarja.
Poi, del periodo Annette i due dischi li ho trovati validi, chiaramente diversi da quanto fatto prima, e per fortuna.
L'ultimo purtroppo non si va oltre al 6 politico, carino, ascoltabile, ma troppi ricicli copia-incolla, carenza di idee, testi quasi da auto parodia.. insomma EFMB si salva ben poco, speriamo nel.. uhmm, ehhm.. 2020? |
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Parole sante viger...parole sante!!!Apice ONCE(ce l'ho originale)assieme a Oceanborn.Dopo Tarja il nulla.Un po come gli Angra senza Matos ...non riesco + ad ascoltarli non mi sembrano + loro. |
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Sinceramente non so più cosa pensare di questa band , se non male!
Secondo me sono arrivati al loro apice con "Once",
e poi hanno raschiato il fondo del barile, e lo stanno ancora raschiando. |
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Da fan che conosce a menadito tutto, è inutile.
Chiaro che per chi sa poco o nulla del gruppo, ed allo stesso tempo ha praticamente niente, è interessante in quanto raccolga in sé buona parte di quello che c'è da sapere sul gruppo.
Può interessare per; completismo, o, nel caso vi scocciasse scaricare i pezzi fare una vostra playlist e mettervela su ciddì (io) probabilmente lo acquisterete perché a fin dei conti è una miscellanea più che buona, stranamente varia, e, il re missaggio è davvero superbo.
Ovvio che sul fattore suono, è una cosa che può fregare solo a chi sa a menadito i pezzi e quindi riesce subito a capire quanto alcune canzoni ne abbiano beneficiato.
Quelle di Endless, per nulla, essendo il più recente, direi anche futile come cosa, ma qualche pezzo dovevano pur mettercelo; nonostante io averi tirato via The Gratest (inadatta) ed optato per una Edema Ruh e qualche pezzo in più dal periodo Annette.
Può sembrar strano ma qualcosa anche sulle prove di Annette pare ancor "di più".
Chi ne ha beneficiato maggiormente sono i pezzi di Oceanborn, il suono balza subito.
Il primo cd è il più coraggioso come scaletta, mettere in apertura The Greatest.. è piuttosto ardito, a meno che non si abbia apprezzato il brano in questione mi pare indigeste, e comunque, per quanto valido non è un brano da "best of", data la lunghezza proposta in tutta la sua forma, quindi sì anche i gorgheggi delle balene. Diciamo che da ciò si rende manifesta la tracotanza ed -ecce homo- del nostro Tommaso. Ok, ma abbastanza sborona ed evasiva. Se proprio proprio vuoi partire con un "pezzo lungo" metti The Poet, Beauty of the Beast, Fantasmic ecc.. che oltre a beccare il focus dell'ascoltatore, gli dai uno dei migliori pezzi in assoluto sin da subito senza doverlo relegare come tappabuchi o sul fondo della setlist. Ed infatti la cosa è stata fatta col secondo CD, in cui c'è Ghost.. in apertura, peccato per il primo; interessante ma immagino che in molti skipperanno la prima traccia per andare dopo.
La progressione delle canzoni sul primo cd è da un lato azzeccata, dall'altro abbastanza prevedibile e facile; tre canzoni attaccate dal periodo Floor, quattro da Annette, una da Tarja, la quale poi coprirà per intero il secondo Cd.
Il secondo Cd riesce a dar un ottima panoramica del repertorio del gruppo, da segnalare la positiva presenza di tutte "le lunghe" quindi The Poet, Ghost, The Devil, The Greatest, Deaf Boys..
Strana l'assenza di The Islander e Last Ride.., in un contesto simile ci sarebbero state benissimo
Idem dicasi di alcune cose come; Scartale, Slow Love.. Fantasmic, Dark Chest.. probabilmente sacrificate in favore di The Greatest.. Peccato.
In breve, primo cd, periodo recente dal 2007 al 2015. Secondo cd dal 1996 al 2004.
Complessivamente come scelta va bene, ma è innegabile che sia l'ennesima uscita a costo zero, eppure poteva essere un ottima occasione per metter mano al vecchio materiale e sentirlo ri arrangiato, o quanto meno, cantato dall'attuale cantante.
Per i die-hard fan o per chi vuole avvicinarsi al gruppo, purtroppo se togliamo il fatto del remissaggio che è l'unico valido motivo per l'acquisto, è un modo per far cassa ed avere qualcosa da vendere sul bancone del merch lungo la tournèe mondiale appena iniziata.
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ancora in giro sti qua... che palle |
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Quella è Flora ! (Chiunque ha ragazzine in casa lo sa! ) ok basta, oggi ho gia’ fatto tanti OT, ci manca solo questo! Scusate... |
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non so, non le conosco le winx |
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Si’ pero’ a patto che sia rifatta da Floor |
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Imho è volergli male, ad uno che non conosce la band, mollargli sta pizza da 22 tracce ma 'ndo vai senza "Dark Chest Of Wonders"? |
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7
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Sono d’accordo con Beta e Painkiller, queste raccolte sono utili x chi non conosce la band e magari approfondira’. Non capisco il senza voto. |
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Completamente inutile, meglio niente! |
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Inutile...al di là che lo abbiano fatto i Nightwish o qualunque altra band. |
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Ho letto la recensione con piacere,ma non ascolterò né comprerò questa uscita e la motivazione è l'ultima riga e mezza scritta da Room. Trovo che sia un ottimo modo per chi non conosce la band di accostarvisi capendo cosa sia stato il gruppo in tutti questi anni, con i suoi cambi di Line up e di stile; insomma,un riassunto della storia molto utile per chi non la conosce, inutile per chi la sa a memoria. Mi auguro che serva a chi non ha ancora sentito questa band per conoscerla, mentre per quanto mi riguarda attendo il prossimo disco di inediti |
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2
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Album inutile, pianificato, ovviamente, dal Marketing. Anche fare cantare i pezzi dalla Jansen, sarebbe stato poco cortese nei confronti delle cantanti precedenti, come fosse un confronto tra chi è più brava, tralasciando il contesto storico delle registrazioni. Ma il Marketing chiede per more money. Certo, ci sono delle piccolissime variazioni nella produzione.... Veramente ridicoli. Au revoir. |
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1
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Raccolta non male per chi si avvicina alla band e che, nelle canzoni più vecchie so “integra” volutamente con quella precedente, per invogliare a comprarle entrambe. Speravo nella ri-registrazione dei pezzi vecchi con Floor quindi per me poco utile |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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CD1 1. The Greatest Show on Earth 2. Élan 3. My Walden 4. Storytime 5. I Want My Tears Back 6. Amaranth 7. The Poet and the Pendulum 8. Nemo 9. Wish I Had an Angel
CD2 1. Ghost Love Score 2. Slaying the Dreamer 3. End of All Hope 4. 10th Man Down 5. The Kinslayer 6. Dead Boy's Poem 7. Gethsemane 8. Devil & the Deep Dark Ocean 9. Sacrament of Wilderness 10. Sleeping Sun 11. Elvenpath 12. The Carpenter 13. Nightwish (Demo)
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Line Up
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Tarja Turunen (Voce) Anette Olzon (Voce) Floor Jansen (Voce) Emppu Vuorinen (Chitarra, Basso) Tuomas Holopainen (Tastiere, Piano, Voce) Troy Donockley (Uillean Pipes, Low Whistle, Bouzouki, Bodhrán, Voce) Marco Hietala (Basso, Voce) Sami Vänskä (Basso) Jukka Nevalainen (Batteria) Kai Hahto (Batteria)
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