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19/04/24
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Candle - The Keeper`s Curse
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24/04/2018
( 819 letture )
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Nati nel 2015, dopo una buona demo rilasciata l’anno successivo, gli svedesi Candle arrivano finalmente sulle scene con il primo album ufficiale, sotto il patrocinio della Fighter Records. Guidati dai chitarristi Markus Janis e Christian Kanto, i nostri completano la line-up con i fratelli Pihlajainen al basso e alla batteria e con l’istrionico vocalist Erik Nordkvist. La demo precedente era composta da quattro tracce, che si ritrovano tutte (ovviamente in una versione decisamente più definitiva) nel nuovo album The Keeper’s Curse. Ma già nella loro veste più germinale queste quattro tracce avevano tutta l’essenza dei Candle: un heavy metal di vecchia scuola, con un impasto sonoro fatto di una sezione ritmica veloce e potente, cupa e tenebrosa, di chitarre dinamiche, melodiche ma sporche, di una voce squillante ma peculiare nella sua espressività a tratti grottesca.
Demo 2016 tradiva talvolta qualche ingenuità, ma conteneva al suo interno delle buone premesse per una band all’esordio. Tali premesse non sono state in effetti tradite e si può parlare di The Keeper’s Curse positivamente. Le influenze della band sostanzialmente passano tra King Diamond (sicuramente a qualcuno sarà venuto in mente il brano The Candle), i Mercyful Fate e la NWOBHM della prima metà degli Eighties, rifacendosi a tematiche orrorifiche. Composto di otto canzoni (più una breve introduzione) per quarantatré minuti totali, The Keeper’s Curse è un album compatto, contraddistinto da un songwriting di buon livello per tutte le tracce e anche se talvolta può risultare prevedibile, lo fa sempre senza disastrose cadute di stile. Il gruppo appare coeso nel suo sound e la vera croce e delizia dell’album è il vocalist Erik Nordkvist: personale nel timbro e nell’interpretazione, che a tratti sembra fin troppo (ma è anche questo il bello) melodrammatica, volendo forse fare l’occhiolino al Re Diamante spesso finisce in acuti altissimi che non riesce a controllare alla perfezione, risultando sgraziato e per qualcuno sicuramente fastidioso. Andando a vedere qualche episodio più nello specifico, come detto, siamo davanti a un album che si assesta nella sua totalità su livelli decorosi e se alcune tracce non saranno citate non sarà tanto per demerito quanto per semplice gusto personale. A parere di chi scrive, spicca la dirompente Betrayal, a cui forse avrebbe maggiormente giovato la posizione di opener (come nella demo), in cui si apprezzano l’ottimo riff da headbanging, la serrata sezione ritmica e l’atmosfera lugubre. Nella violenta parte centrale di Frozen with Fear sembra si possa quasi risentire la leggenda svedese dei Dissection, mentre il resto del brano si assesta sul mid-tempo. Dancing Lights è uno degli episodi più coinvolgenti grazie al suo ritornello, con la voce di Nordkvist che, a parte qualche stecca, si sposa benissimo con il mood della traccia. La conclusiva Vengeance vanta un sinistro riff severo e una grande sezione solistica delle chitarre, specialmente verso il finale del pezzo.
Insomma, le canzoni potrebbero essere tranquillamente citate tutte: nessuna di loro è epocale, sono tutte di buon livello e in ognuna di esse c’è almeno un riff, un assolo, un passaggio in grado di sorprendere l’ascoltatore. La produzione è ovviamente migliore di quella scarna della demo, ma appare forse un po’ troppo pastosa e si sarebbe potuto fare di meglio in questo senso. Nonostante qualche limite e l’ovvia derivazione da modelli noti, i Candle esprimono anche un po’ di personalità e, sebbene possano sicuramente migliorare, sono altrettanto sicuramente riusciti a esordire sul mercato discografico meglio della maggior parte delle realtà odierne del genere.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Intro 2. The Secret 3. Light at the End 4. Frozen with Fear 5. Betrayal 6. Dancing Lights 7.Embraced by Darkness 8. No Peace for My Soul 9. Vengeance
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Line Up
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Erik Nordkvist (Voce) Markus Janis (Chitarra) Christian Kanto (Chitarra) Juhani Pihlajainen (Basso) Jorma Pihlajainen (Batteria)
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