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Posthuman Abomination - Transcending Embodiment
30/04/2018
( 1639 letture )
Nati inizialmente come trio composto da Lorenzo Orrù (ex-Natrium) alla voce, Max Santarelli (Xenomorphic Contamination, Precognitive Holocuast Annotiatons) alla chitarra e Marco Coghe (Devangelic) alla batteria, i Posthuman Abomination arruolano nel 2014 il bassista Andrea Pillitu (ex-Natrium) per completare la formazione e, nonostante la distanza che separa i membri, pensare a qualche attività live. Con una formazione di questo calibro, le aspettative non potevano che essere alte…

Aspettative piuttosto alte erano nate specialmente con l’uscita del promo Crafting Life (2017), che con soli due brani ha portato il gruppo ad entrare nel roster della Comatose Music, etichetta che gli ascoltatori conosceranno ormai benissimo, per pubblicare il debutto Trascending Embodiment. Dai membri del gruppo e da altri elementi che spaziano dalla copertina al monicker, è facile intuire quale sia la proposta del gruppo; un trascinante e aggressivo brutal death dalle atmosfere horror/sci-fi. Ci vuole poco per notare come nonostante il livello tecnico dei musicisti sia altissimo, i brani non si riducano mai ad essere delle vetrine utili a mostrare le capacità esecutive dei nostri, ma anzi, tutto il saper suonare, il saper costruire riff complessi, l’utilizzo di cambi di tempo e di soluzioni chitarristiche tutt’altro che semplici, serve solo ed esclusivamente a rendere i brani più vari e violenti. Non aspettatevi un lavoro solo ed esclusivamente veloce, perché i quattro danno grande spazio a riff di scuola Suffocation, con quindi un sacco di groove e di momenti “massicci”, in cui la violenza viene espressa non attraverso l’utilizzo di blast beat ma mediante soluzioni più controllate come ad esempio in Cyberbrain Drain, Planned Obsolescence e in modo particolare nella conclusiva Posthuman, tre pezzi a dir poco ottimi. Trovandoci in un contesto che si ispira a tematiche horror/sci-fi, i quattro non solo arricchiscono il tutto con intermezzi audio estrapolati da film di genere, ma cosa più importante si affidano a dei suoni e ad una produzione semplicemente perfetta; quei suoni “freddi” non sono infatti da intendersi come “plasticosi”, ma anzi, assumono un tocco di “digitale”/artificioso che è coerente e in linea con l’immaginario evocato. Stessa cosa per il basso: impossibile non sentirlo grazie a quel suono carico di medi e per questo molto “metallico”. La voce di Orrù e quella di sempre: unica, singolare, caratteristica. Riuscire a farsi notare e soprattutto ricordare in contesti musicali come questi, è difficilissimo, ma cantanti come lui, Tya (Hellish God), lo stesso Max Santarelli quando suonava nei fantastici Vomit the Soul o Paolo Chiti (Antropofagus, ex-Putridity, Devangelic) per citarne solo tre, dimostrano come sia possibile non apparire come uno dei tantissimi cantanti che popolano la scena brutal death metal. A differenza di quanto sentito con i purtroppo non più attivi Natrium (andate a recuperarli, non ve ne pentirete), questa volta Orrù è ancora più vario e raggiunge spesso tonalità ancora più basse. Superfluo ma comunque è bene dirlo, l’operato di Coghe alla batteria è semplicemente di altissimo livello; una proposta così piena di riff e soluzioni tutt’altro che quadrate, non può che ispirare un batterista di questo calibro.

Pur trattandosi di un debutto, è evidente che i Posthuman Abomination siano un gruppo composto da persone con esperienza e con le idee molto chiare. Pur restando fedeli ai maestri che li hanno ispirati e pur restando legati al genere, i quattro han tirato fuori un lavoro che convince sotto ogni aspetto. Quaranta minuti di puro divertimento, di coinvolgimento e soprattutto: tanti, tanti, riff.



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
81.44 su 9 voti [ VOTA]
Spirit of the forest
Venerdì 10 Novembre 2023, 17.02.21
3
Miciaiale,spietato,in your face con non banale tematica attuale,anticipa il mostruoso futuro prossimo tecno tirannico transumano al quale siamo ormai destinati..L\'inferno è alle porte.
God of Emptiness
Lunedì 11 Giugno 2018, 16.12.24
2
Album bomba, grande produzione e grande voce; forse non troppo scorrevole, ma una grande intensità. Voto 80. Non sarebbe male una recensione dei Devangelic, magari di Phlegethon a questo punto (il brutal italiano è davvero incredibile, da andare fieri)
God of Emptiness
Lunedì 30 Aprile 2018, 19.40.45
1
Per adesso ho ascoltato solo i primi due brani sul sito della Comatose ma è da settimane che aspetto con ansia l'uscita di questo opus brutal (acquisto obbligato) e pertanto aspetto a votare. Strà bello vedere che ci sia già la recensione qui e il voto mi fa sperare bene. Band che adoro anche per il concept fantascientifico. Supporto totale\m/\m/
INFORMAZIONI
2018
Comatose Music
Brutal
Tracklist
1. Transcending Embodiment
2. Systematic Ecophagy
3. Cyberbrain Drain
4. Autogenetic
5. Apocatastasis
6. Crafting Life
7. Simulacra / Simulation
8. Planned Obsolescence
9. Posthuman
Line Up
Lorenzo Orrù (Voce)
Max Santarelli (Chitarra)
Andrea Pillitu (Basso)
Marco Coghe (Batteria)
 
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