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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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Evilizers - Center of the Grave
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05/06/2018
( 1294 letture )
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Dalle ceneri dei Priestkillers, affermata tribute band piemontese dei Judas Priest, nascono e debuttano gli Evilizers con Center of the Grave, album registrato nei Dharma Studios di Vercelli da Paolo Tubia. Si tratta di una produzione di qualità, ben curata, in grado di restituire all’ascoltatore tutta la potenza e la carica di un heavy metal classico, fortemente influenzato da gruppi storici quali Black Sabbath, Iron Maiden, Metallica e ovviamente Judas Priest. Oltre a questo non c’è tanto altro da dire per introdurre Center of the Grave: il solo curriculum dei musicisti lascia subito intuire con che cosa si ha a che fare, ossia con uno dei tanti album di stampo heavy metal, come da copione ben suonato, senza caratteristiche uniche sconvolgenti o idee particolarmente innovative, ma che allo stesso tempo scorre con grande fluidità e coerenza. Coerenza che dà una certa logica e tiene compatta la scaletta dell’album, ma che al contempo rende vani alcuni tentativi di uscita dalla comfort zone: ci sono canzoni che provano a contaminarsi con altri generi, come Center of the Grave, titletrack di indubbia bontà, che pur mostrando un approccio e delle sonorità dichiaratamente tendenti al doom, in fin dei conti non si stacca dal solito comunque apprezzabile heavy degli Evilizers. Lo stesso vale per The End Is Near, in cui non basta un’introduzione lenta e melodica a cambiare le carte in tavola.
Fatto questo appunto, valido più sul piano concettuale, visto che l’appartenenza o meno ad un preciso genere non compromette il valore delle composizioni, si può tornare ad analizzare con più precisione il lavoro degli Evilizers. Dopo un breve e non troppo incisivo pezzo strumentale intitolato Machinery of Evil si inizia a fare sul serio con un tris di brani che sembrerebbero essere usciti da Defenders of the Faith: Evilizers, Final Goal e Metal Is Undead. Si sente l’attitudine heavy della band: la componente ritmica delle canzoni è solida e sorregge alla grande le chitarre di Novarese e Ruffa, che si scatenano in riff e assoli ben inseriti e suonati. I suoni, che si tratti delle chitarre o della batteria, sono sempre grossi e pieni, così come lo è la voce di Fabio Attacco, che si fa apprezzare sia sulle tonalità più basse, in cui ruggisce con grande cattiveria e incisività, sia sugli acuti alla Halford proprio nei brani Evilizers e Final Goal. Le citazioni al carismatico vocalist britannico sono evidenti e in fin dei conti non sono una nota negativa, visto che comunque Attacco non si limita a questo, ma ci mette del suo gestendo al meglio le situazioni (non troppo sviluppate) in cui il songwriting ha un approccio tendente al doom, con una voce più pulita, come in Center of the Grave, piuttosto che più vicino al power, con delle vocalità più cariche ed energiche, come in The End Is Near. Si chiude l’ascolto con la priestiana Break Up, la rockeggiante Death of the Sun e Survival.
Center of the Grave è un album promosso ampiamente: trattandosi di un debutto è ovvio che non tutto può funzionare alla perfezione. Le influenze dei Judas Priest sono evidenti ma non eccessive o fastidiose, il che è già una gran cosa. Del resto da un album di onesto heavy metal è difficile pretendere tanto di più: la musica è buona, si lascia ascoltare tranquillamente e trasmette la giusta carica, a dimostrazione del fatto che gli Evilizers siano partiti con il piede giusto. Allo stesso tempo ci potrà essere un buon margine di miglioramento per il futuro: la personalità c’è, ma non sempre viene messa al primo posto, come ci sono dei tentativi di cambiare qualcosina rispetto alle solite formule del metal. Lavorando su questo si potrà eventualmente alzare l’asticella ed ottenere un prodotto più fresco e accattivante. Questo non toglie a Center of the Grave la sua forza: il lavoro degli Evilizers ha una qualità non inferiore a quella di tanti album di colleghi italiani o stranieri ed è sicuramente in grado di garantire una buona resa live. Un ascolto lo merita sicuramente, in particolar modo da parte dei sostenitori del genere e dagli amanti di una musica focalizzata sulla solidità e la compattezza sonora piuttosto che sulla sperimentazione o su soluzioni innovative.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Machinery of Evil 2. Evilizers 3. Final Goal 4. Metal Is Undead 5. Center of the Grave 6. The End Is Near 7. Break Up 8. Death of the Sun 9. Survival
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Line Up
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Fabio Attacco (Voce) Fabio Novarese (Chitarra) Davide Ruffa (Chitarra) Alessio Scoccati (Basso) Giulio Murgia (Batteria, Tastiere)
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RECENSIONI |
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