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Godsmack - When Legends Rise
30/06/2018
( 3194 letture )
I Godsmack sono una delle più importanti band americane di sempre. Detta così l’affermazione suona molto forte e fa una certa impressione, in effetti. Se invece andiamo a guardare i numeri, le cose assumono una dimensione più oggettiva: tre album consecutivi al numero uno di Billboard, 23 top ten hits, dei quali 17 nei primi cinque, oltre venti milioni di copie vendute nella loro storia. Numeri impressionanti in un mondo nel quale gli album non si vendono più e band di enorme valore restano fuori dal cono di luce di un movimento, quello rock, che sta diventando sempre più marginale nell’economia musicale mondiale. E’ divenuta ultimamente molto famosa una citazione di Victor Hugo: E' una cosa ben schifosa, il successo. La sua falsa somiglianza con il merito inganna gli uomini. Ecco, in effetti in ambito musicale e artistico in senso lato, questa affermazione resta probabilmente la più centrata rappresentazione della realtà. Il successo non è la misura del talento o del merito e anzi spesso le due cose non vanno proprio di pari passo. Non che questo interessi in effetti la formazione del Massachusetts che, in vent’anni, ha sempre proposto la stessa formula musicale, arrivando oggi al proprio settimo album, in piena ripresa artistica, dopo un periodo non felicissimo da un punto di vista di ispirazione, che non ha però intaccato la presa con il pubblico che i quattro hanno ormai stabilmente conquistato. When Legends Rise ha quindi il compito di rilanciare ulteriormente le quotazioni della band, confermando il ritrovato felice momento compositivo.

A prima vista, colpisce che delle undici canzoni contenute nell’album, dieci abbiano una durata compresa tra i due minuti e cinquantadue della titletrack e i tre minuti e cinquantuno secondi della ballata Under Your Scars e la sola Someday raggiunga i quasi cinque minuti di durata. E’ chiaramente un sintomo di un album compatto, che si conferma poi solido e quasi inattaccabile. La formula come detto resta la solita di tutto l’alternative metal post ondata grunge: riffoni, melodie in evidenza in particolare nei refrain, tutti da cantare, ritmica solida e non particolarmente ricercata, qualche spruzzata nu metal che non guasta, a fianco di un costrutto che si agita tra Metallica e Alice in Chains in versione semplificata e pressurizzata. When Legends Rise semplicemente spinge ancora di più sul fronte dell’easy listening, arrivando praticamente all’hard rock dei Nickelback; detto altrimenti, se gli Alter Bridge non avessero da sempre avuto una marcia in più, avrebbero potuto suonare questa roba per sempre. Come già in passato, quello che caratterizza in maniera indelebile i Godsmack è proprio la capacità di restare ancorati a questi stilemi senza sentire mai il bisogno di rivoluzionarli o distaccarsi, ma anzi aderendovi nella maniera più totale, mantenendo al contempo una certa freschezza compositiva e di ascolto che li rende comunque sempre piacevoli. Un aspetto questo che When Legends Rise rilancia in tutto e per tutto: non c’è una sola canzone che non sia ottimamente costruita ed eseguita, che si vada dalla perfetta e semplicissima opener e titletrack, alla successiva Bulletproof, alla ruffianissima Unforgettable con tanto di coro di bambini, alla più “dura” Every Part of Me con tanto di apertura nu metal che sembra tirata fuori a forza da un disco dei Korn o alla seguente Take It to the Edge, retta da un riffone spezzato ignorante come una motosega. L’unica vera pecca in un album del genere è l’assenza di una ballad degna di questo nome: Under Your Scars è infatti una ballatona americana al 100% che in tutto e per tutto riverbera una tradizione ormai consolidata da vent’anni, con tanto di archi in sottofondo, ma appare superficiale e telefonata come poche altre. Da segnalare semmai l’ottimo intervento solistico, sempre puntualissimo e di gran gusto lungo tutto il disco, sebbene molto raramente protagonista vero. Guarda caso, il pezzo più lungo, Someday, è anche e di gran lunga il migliore contenuto nell’album: punto di incontro di tutte le influenze tipiche della band, dotato di una linea melodica che si stampa immediatamente in testa e di un costrutto appena meno scontato delle altre. Just One Time passa invece come la più dura del lotto e mentre Say My Name non raggiunge chissà quali livelli, Let It Out sembra quasi un brano degli Stone Temple Pilots/Velvet Revolver per quel refrain che ricorda tantissimo Scott Weiland; la conclusiva Eye of the Storm spinge invece sul fronte Metallica, con un assolo wha-wha che sa di Hammett da lontano.

Nel complesso i Godsmack tornano con un bel disco, solido e affidabile, positivo nel mood. Compatto, ottimamente strutturato, composto di canzoni facili facili e che pure hanno sempre quel qualcosa che evita l’usura da ascolti ripetuti. A dirla tutta, è un disco che si può ascoltare a ripetizione, senza avere la sensazione di annoiarsi, anche se al pari raramente entusiasma. E’ qui che al finale si rivela la misura di When Legends Rise, un disco di qualità realizzato da una band di livello, suonato, composto ed interpretato in maniera impeccabile, apparentemente senza difetti eclatanti, che fa presa immediata ma regge nel tempo e che però, inevitabilmente, non scalfisce neppure di lontano livelli qualitativi superiori. Verrebbe da dire quasi superficiale, nel suo essere perfetto, proprio come un hamburger da grande catena: senza difetti, esattamente e sempre uguale a se stesso, che difficilmente delude, ma al contempo lascia sempre quella sensazione di mancata soddisfazione che spinge a mangiarne un altro, sperando che sia migliore. Peccato che non lo sia mai. La maggiore propensione melodica e la sua atmosfera quasi "estiva" lo rendono ascolto ottimale in auto o in spiaggia o in qualunque altra occasione non richieda un’attenzione appena impegnata. Inutile chiedere di più ad una band che ha fatto di questa formula la base per il proprio successo. Peccato che questa adesione la renderà sempre un gruppo di secondo livello, nonostante i milioni di copie vendute, rispetto a chi ha dimostrato di saper creare gli standard. Come si diceva un tempo: chi si accontenta gode.



VOTO RECENSORE
72
VOTO LETTORI
76.4 su 15 voti [ VOTA]
Area
Venerdì 16 Novembre 2018, 15.16.47
36
Ai godsmack voglio bene per una questione di nostalgia... fecero i primi dischi quando ero adolescente. Erano tra i più rispettati del panorama Nu.
Nik
Venerdì 16 Novembre 2018, 14.46.08
35
Gran bella disamina che condivido appieno. Sono ovviamente lontani i tempi di Faceless e compagnia ma questi ragazzotti mi son piaciuti anhe in questa formula molto più commerciale. E dal vivo pare che non deludono. Vederi a marzo a Milano sarà interessante. Voto:77
Deathland
Sabato 8 Settembre 2018, 22.23.23
34
Ottima recensione, voto 75
Metal Shock
Venerdì 6 Luglio 2018, 19.47.30
33
@Broken: non ribatto perché non c'è niente da ribattere. Se per questo quoto il tuo ultimo commento, infatti è meglio una provocazione da bambino che un commento idiota, non il tuo sia chiaro. Saluti.
Area
Venerdì 6 Luglio 2018, 12.25.00
32
@freedom, beh Korn e Deftones son stati i prime movers di tutto il movimento... difficile essere come loro. Ce la fecero solo Coal Chamber, Bizkit, Slipknot e Linkin Park. A me per dire i Papa Roach non piacevano. I Godsmack le prime cose non mi era spiaciute anzi... questo ultimo disco non l'ho comprato ma l'ho sentito sulle piattaforme legali ed é stato un po un armarcord, qualche bel pezzo c'é pure.
freedom
Venerdì 6 Luglio 2018, 10.11.29
31
@Metal Shock: Lo stesso io. Che poi figurati, per me ci si può anche scannare sotto una recensione, ma alla fine me ne dimentico pure, non porto rancore per questioni del genere. Alla fine di musica parliamo. @Area: Concordo. Però il problema è che i Godsmack appartengono al ramo più "sempliciotto" del nu metal o alternative che dir si voglia. Cioè non mi sognerei mai di accostarli a Korn, Deftones o perfino Mudvayne. Detto ciò, beato che si diverte ad ascoltarli, buon per loro, del resto anche io di tanto in tanto ho bisogno di sentire roba meno impegnativa, solo che i Godsmack non rientrano nei miei gusti, ma ad esempio non ho problemi ad ammettere che i Limp Bizkit mi fanno divertire un casino, mentre molti li ritengono spazzatura.
Broken Arrow
Venerdì 6 Luglio 2018, 9.08.21
30
E' brutto non saper ribattere, eh, @MS? Tranquillo, puoi fare tutte le battute che vuoi, resta il fatto che se si imparasse tutti a dire la propria con rispetto e senza fare provocazioni da quinta elementare, sarebbe tutto molto più interessante. Saluti
Metal Shock
Giovedì 5 Luglio 2018, 20.11.15
29
Stranamente ultimamente sono d'accordo con Freedom e ne quoto il commenti. @Noncha: i Ghost nella rece di Agent c'entrano benissimo come ho li scritto e non ripeto, ma qui no e li hai tirati fuori tu. Io non ho mai detto che loro vanno insensati ed i Godsmack no: ho detto che ci sono utenti che gettano merda sui Ghost, come su altri gruppi che hanno un po' di successo, tirando fuori commenti che andrebbero bene allora anche per i Godsmack ma invece li esaltano. Poi ognuno ascolta cosa vuole, la mia era solo provocazione. Poi gli Alice sono hard rock, ma se ci sono persone che definiscono così anche il black album mi attendo, e non dico a cosa. @Broken: stai parlando a me?????
Area
Giovedì 5 Luglio 2018, 16.22.04
28
@freedom, si é semplicemente detto nei commenti che il sound dei Godsmack é realmente moderno, avendo loro fatto parte della scena Nu per anni (Ne sono tuttora dei reduci), mentre dei Ghost sempre tra i commenti é stato detto che il loro sound é derivativo (per certi versi anche revivalista).
freedom
Giovedì 5 Luglio 2018, 11.34.04
27
Ho provato ad ascoltarli per l'ennesima volta ma niente, non mi vanno giù. Mi sembra che manchino di consistenza. I Ghost dite? Mah, mi sembra stiano veramente su un altro mondo. Più classe, più gusto...qui si va verso soluzioni veramente molto semplici e strasentite da seimila band americane che suonano un certo tipo di metal radiofonico. Me ne andavano bene alcune nei primi del 2000, tipo i Drowning Pool o altri, ma ora sinceramente mi hanno stufato. Il problema non è essere duri e puri, difatti si può fare anche pop senza scadere nel ridicolo, ma non tutti ci riescono. Milioni di copie vendute ok, probabilmente il doppio dei Pantera, ma alla fine la sostanza è quella che conta, e qui ne sento veramente poca. Piattissimi.
Broken Arrow
Giovedì 5 Luglio 2018, 8.43.22
26
Grande MS...imperterrito...il bue che da del cornuto all'asino...contento te, ha gia detto (o ri-detto) tutto nonchalance al 24
Galilee
Mercoledì 4 Luglio 2018, 20.50.48
25
Obbligato? Ahahahah..
nonchalance
Mercoledì 4 Luglio 2018, 20.31.01
24
@Metal Shock: Qui non ne hai parlato..ma, sulla recensione di "Agents of Fortune" sì! Il punto è che per te i Ghost vanno incensati e questi "chissaché" no. Che te ne frega quanto fatturano? Entrambi non hanno inventato niente ed entrambi suscitano il loro fascino. Il fatto è che: questi vogliono fare questo genere, lo zio Tobia è "obbligato" a fare quello che fa. P.S.: In tanti considerano gli Alice in Chains e i Metallica del "black album" hard rock.
nonchalance
Mercoledì 4 Luglio 2018, 20.22.40
23
@TheSkullBeneathTheSkin: Sul sito loro non riesco a trovarle.. Magari dovrei cercare qualche pagina "vecchia" sul web, sempre se ancora disponibile. Io avrei le mie salvate da qualche parte..però, se riesci a passarmele tramite il forum sarebbe perfetto!
Metal Shock
Mercoledì 4 Luglio 2018, 19.41.29
22
Ma chi ha parlato di Ghost??? Sono ovunque ultimamente...non si possono neanche raffrontare i due gruppi: i Ghost fanno hard rock, i Godsmack sono il frutto del post grunge americano che ha preso sia dagli Alice in chains quanto dal black album, senza essere un gruppo chissà che è che mai capirò il successo ma in Usa vanno alla grande. Ripeto, questo è un metal all'acqua di rose, e non che questo è false metal (dove l'ho scritto??). Per me è bleah questo disco e lo ripeto. Poi l'ho buttata lì sul fatto che ci sono persone che fanno commenti pesanti in altre recensioni e poi esaltano questa roba: rendo pan per focaccia, fa male?? O forse fa capire che basta solo dire lo propria senza offendere o dire stronzate?? Ah Broken: parlavi a me......
Broken Arrow
Mercoledì 4 Luglio 2018, 15.05.34
21
Dai non rosicare Metal Shock...fai un po sorridere. Dici sempre a destra e a manca che dici "la tua" personale con rispetto bla bla bla, poi vieni a scrivere "bleah", metal all'acqua di rose, sottintendendo che chi ascolta sta roba non ce l'ha duro e grosso come il tuo. Ipocrisia, come sempre, e sta roba sul web ha stufato, tolleranza zero. Dì la tua sul serio e basta, non ti piace? Bona. Non interpretare, non fare frecciatine...ci fai la figura del bambino e basta
TheSkullBeneathTheSkin
Mercoledì 4 Luglio 2018, 14.50.03
20
@nonchalance: se ad oggi non dovessi ritrovare quelle foto sul sito, dimmelo che le ho scaricate sul pc, in qualche modo te le faccio avere se ti interessano
TheSkullBeneathTheSkin
Mercoledì 4 Luglio 2018, 14.48.27
19
@nonchalance: se eri in quel pogo probabilmente ci siamo visti, ero l'unico con una felpa chiara in mezzo ad una marea di magliette scure, sul sito della band hanno pubblicato le foto dello show e mi si vede, guardatele forse ti ci ritrovi anche tu (è un gran bel ricordo) comunque, ero sugli spalti con alcuni amici, ma non ho resistito e prima che cominciasse rain when i die ero già li sotto davanti ad Inez. Dagli spalti (i video sul tubo lo attestano) è stato spettacolare quello che abbiamo combinato li sotto e mi è stato detto: "siete stati grandi"... ho piacere di condividerlo con chi c'era. Grande show, forse il migliore a cui abbia mai assistito. Quando Layne è comparso in video, ho udito veri e propri rantoli. Secondo me, volente o nolente, la maledizione degli AIC non è ancora finita e non possiamo che esserne felici.
nonchalance
Mercoledì 4 Luglio 2018, 14.41.26
18
@Metal Shock: Bé, Shock, se questo è "metal all'acqua di rose" quello dei Ghost allora cos'è?! Suonano entrambi del semplice & ruffiano hard rock..solo che questo risulta "ammodernato", quello revivalistico! Ma, denigrare questi ed incensare quelli ovunque mi sembra abbastanza esagerato. Dato che, entrambi i gruppi, non sono nulla di trascendentale..l'unica differenza tra i due è che quelli vogliono fare gli "antichi", questi i moderni! E, quindi, in base ai gusti o alla simpatia che possono suscitare gli uni o gli altri ci si schiera dall'una o dall'altra parte. Ma, far intendere che questo è il falso metal e quello il puro & semplice hard rock è quanto di più anacronistico si possa sentire..
nonchalance
Mercoledì 4 Luglio 2018, 14.36.19
17
@TheSkullBeneathTheSkin: Anche io li conosco dal primo ma, quello che volevo dire era che: in quel periodo, qualsiasi cosa arrivava dal nuovo continente e non seguiva schemi "tradizionali" veniva etichettata come New Metal, appunto. Poi, che l'etichetta sia corretta oppure no, quello che si voleva intendere secondo me era che - come ho già scritto non so dove su questo sito - lo si voleva identificare come "nuovo genere" per far capire ai nuovi (hai visto quanto si ripete questo termine?! AHAHAH) ascoltatori che non si trattava del metal del precedente decennio. A partire dal look! Difatti, ai più oltranzisti questi stanno ancora sulle balle..e non li vogliono proprio sentire! Certo, io loro li accomunerei più ai Disturbed oppure agli Staind del primo album. Però, l'etichetta quale sarebbe allora?! Perché, per Alternative s'intendeva quel genere che di tanto in tanto "inseriva" cose diverse. Loro, soprattutto per il sound, fanno un metal che prima non c'era.. P.S.: Io al concerto degli Alice in Chains del 2009 ero pressappoco nel pogo di centro-sinistra..magari ci siamo anche scontrati!
Metal Shock
Martedì 3 Luglio 2018, 20.28.54
16
Sentito per curiosità: bleah!!! Un metal all'acqua di rose che dice proprio poco. E viene pure esaltato da chi poi và a criticare duramente altri gruppi.....
TheSkullBeneathTheSkin
Martedì 3 Luglio 2018, 20.12.01
15
@nonchalance: giuro io li seguo dal debut e non li ho mai visti accostare esplicitamente al nu. Tutto qui. Personalmente non li cataogherei nel nu, ma quello è un altro discorso. Dicevo solo, anche quando rispondevo ad Area, che almeno sui magazine a fine anni 90 non mi ricordo di tale sistematico accostamento. In buona fede. Con altrettanto candore ammetto che in quegli anni mi sono sciupato per bene e potrei ricordare male!!!!!
nonchalance
Martedì 3 Luglio 2018, 19.00.49
14
A quei tempi si usava definirli così eccome! Basta sentire i suoni del primo..
df800
Martedì 3 Luglio 2018, 16.20.10
13
Il voto è giustamente soggettivo (a me questo disco è piaciuto moltissimo per una questione di fattori più o meno emozionali e più o meno tecnici che non mi soffermo a elencare), ma definire i Godsmak NU Metal mi fa cadere orecchie ed occhi. Cristo.
TheSkullBeneathTheSkin
Martedì 3 Luglio 2018, 15.46.58
12
@Area: spineshank li accosterei agli orgy più che ai godsmack
TheSkullBeneathTheSkin
Martedì 3 Luglio 2018, 15.45.37
11
@Area: 20 anni fa io mi ricordo di qualcosa di diverso, ma potrei essermi rincoglionito nel frattempo! Ho il pc che fa i capricci e fatico a srivere post lunghi, ma pensa alle due influenze "storiche" dichiarate: Metallica ed AIC. Nessuna delle due è nu e contando che di AIC hanno sempre e solo avuto un vago eco... resta qualcosa di abbastanza metal, secondo me. Cmq i richiami nu in questo album ci sono davvero e sono proprio ciò ch mi fa dire che l'album è solo un "buon" disco: non gli appartengono, non ne avevano bisogno e secondo me, pur restando godibile, questo disco non aggiunge nulla alla loro carriera, molto buona.
Galilee
Martedì 3 Luglio 2018, 14.57.08
10
Non mi suscitano alcuna emozione. E mi creano quasi lo stesso fastidio di un Ligabue alla radio. Per carità, bravissimi in quello che vogliono fare, ma a me proprio dicono zero, con fastidio. Saluti. Però la copertina è carina.
Area
Martedì 3 Luglio 2018, 14.53.52
9
@TheSkull, 20 anni fa ormai tutta la roba bollata come Alternative Metal era Nu Metal e i Godsmack li erano tanto quanto gli Spineshank o i Disturbed. Anche i Three Days Grace venivano definiti Alternative Metal ma erano di fatto un gruppo tardo Nu.
TheSkullBeneathTheSkin
Martedì 3 Luglio 2018, 14.01.31
8
@Area: devo dire che non mi sento di condannare chi parla di "nu" perchè qualche eco nel disco si sente (e non mi piace affatto) ma i Godsmack non hanno mai avuto nulla a che vedere col nu metal, almeno secondo me. Anche io trovo il disco godibile ma allo stesso tempo il suo valore su una scala 1-10 non può neanche lontanamente superare il 7. Non è certo una stroncatura, ma un livello a cui moltissimi possono puntare: mi sa che certi dischetti, tipo questo, te li puoi permettere solo se sei una grande band, affermata, altrimenti difficilmente un lavoro così potrebbe emergere dalla massa
Area
Martedì 3 Luglio 2018, 12.18.56
7
Me l'han fatto sentire ed é stata una piacevole sorpresa, niente a che vedere con i primi 3 album però molto godibile. Sono anche leggermente cambiati e la loro epoca é ormai passata. Si dopotutto il Nu Metal non é morto... anche se dubito possa riprendersi le luci dei riflettori anche in Europa come nei primi anni 2000.
nonchalance
Lunedì 2 Luglio 2018, 23.37.41
6
Bè, il terzo era un bel dischetto! Anche se, proprio dopo l'EP li ho persi un po' di vista.. Magari, essendo loro quasi dei cloni degli Alice in Chains, recupero pure loro.
Daniele
Lunedì 2 Luglio 2018, 19.20.12
5
non so se è un bene o un male,ma non c'è mai stata nessuna sorpresa con loro.
TheSkullBeneathTheSkin
Lunedì 2 Luglio 2018, 16.51.54
4
Inappuntabile, Lizard, forse sei stato anche onesto... si poteva andare giu più pesante. Concordo col 70, è un buon dischetto di plastica, in assoluto il più ruffiano e commerciale dei Godsmack e la durata delle song, come sottolinei, lo attesta tanto quanto "legend rise" già in sottofondo negli spot tv della champions league. Secondo me dici bene (senza dirlo) che sono stati da sempre sopravvalutati, tuttavia, il debut omonimo era un gran bell'album mentre con l'EP acustico Other Side secondo me hanno raggiunto il loro apice: quel simil-jar-of-flies che era una bestemmia solo pensare gli è riuscito IMHO meglio di qualunque altra cosa. Detto questo, la band ha alle spalle oltre 20 anni di carriera e molto da dire non lo ha più. Sembrerebbe una critica/condanna ma in onestà abbiamo tanti più esempi di "parabole" ascesa/discesa che non di fenomeni perennemente infallibili... grazie di quanto fatto fin qui.
df800
Lunedì 2 Luglio 2018, 8.28.26
3
Al momento per me è l album dell' anno. dopo alcuni passaggi a vuoto con "1000hp" si era vista una maggiore ispirazione, in queso abum i ritornelli e ibrani in se sono di maggiore assimilazione ma di impatto sicuro. non c è neppure un filler e tutto scorre via benissimo tant'è che quando riparte il disco non te ne accorgi. voto 90.
LORIN
Domenica 1 Luglio 2018, 17.32.40
2
Ho comprato questo disco in vinile su amazon per 5 euro ma devo ancora ascoltarlo.
Alessandro bevivino
Sabato 30 Giugno 2018, 18.47.09
1
Lizard complimenti per la perfetta recensione. Potresti rifarla uguale per ogni disco dei Godsmack cambiando solo i titoli delle canzoni . Io questo devo ancora ascoltarlo/comprarlo.
INFORMAZIONI
2018
Spinefarm Records
Alternative Metal
Tracklist
1. When Legends Rise
2. Bulletproof
3. Unforgettable
4. Every Part of Me
5. Take It to the Edge
6. Under Your Scars
7. Someday
8. Just One Time
9. Say My Name
10. Let It Out
11. Eye of the Storm
Line Up
Sully Erna (Voce, Chitarra)
Tony Rombola (Chitarra)
Robbie Merrill (Basso)
Shannon Larkin (Batteria)
 
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