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19/04/24
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Fantasy Opus - The Last Dream
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23/07/2018
( 795 letture )
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Non si può dire che i portoghesi di Lisbona Fantasy Opus siano stati molto prolifici durante la loro carriera. Iniziata nel 1999 con il nome di Black Thunder, poi mutato in quello attuale l’anno successivo e pur considerando un altissimo numero di cambi in una formazione che vede il solo Marcos Carvalho come superstite di quella iniziale, la produzione presentata può infatti definirsi certamente contenuta. Oltre a una demo del 2001, all’attivo dei power/progsters della città dei sette colli, prima del presente The Last Dream possiamo infatti contare il solo Beyond Eternity del 2008. Questo lungo periodo di attesa, però, è stato bene impiegato. Almeno per quanto riguarda gli aspetti tecnici dell’operazione.
Beyond Eternity è un prodotto molto studiato, al quale è stato dedicato con tutta evidenza molto tempo sia in fase di composizione, che di progettazione di ogni aspetto legato al suo sviluppo ed alla sua produzione. Il tema centrale dell’album è rappresentato dal mare, mentre una consistente parte delle undici canzoni che costituiscono la sua scaletta, ossia le ultime e più sentite sei, rappresentano una vera suite di circa trentanove minuti di durata che ha il suo fulcro nei quasi tredici minuti di Perfect Storm. In questa parte del lavoro si racconta il viaggio onirico attraverso l’universo, generato dalla psiche e dai sogni di un vecchio morente. Power ricercato, robuste iniezioni progressive e ricorso evidente ad arrangiamenti che si ispirano alla musica classica sono gli atout compositivi di Beyond Eternity, che acquista un po’ di ruvidità in più a causa della voce spesso “rasposa” di Leonel Silva. Gli oltre settanta minuti di durata scorrono quindi in modo solenne, sicuro e mostrano con chiarezza quale e quanto lavoro ci sia dietro di loro. Nulla è lasciato al caso, sia musicalmente che dal punto di vista delle liriche. Pertanto, per essere apprezzato, un lavoro barocco come Beyond Eternity necessita di attenti e ripetuti ascolti effettuati con la debita concentrazione. E la cosa non è facile, dati i contenuti e la lunghezza dell’opera. Oltre a canzoni più riuscite delle altre (Chosen Ones, Every Scar Tells a Story, Perfect Storm, Realm of the Mighty Gods e King of the Dead) troviamo anche cose meno riuscite. Non si tratta però di singoli brani, quanto del ricorso a macchia di leopardo a degli standard ripetuti in alcuni arrangiamenti, che rendono tutto troppo pomposo e addirittura prevedibile in alcuni passaggi. Fatto che, messo in relazione con la già sottolineata durata, porta ad una certa difficoltà di assimilazione del lavoro nel suo complesso.
The Last Dream è un album indubbiamente buono, da rispettare per la cura assoluta con cui è stato orchestrato, il cui punto debole è rappresentato da una eccessiva lunghezza che rende difficile ascoltarlo tutto d’un fiato. Difatti, anche considerando che la sua durata dipende certamente dalla necessità di sviluppare compiutamente i testi e di inserirli in un tessuto musicale che, per il suo essere il risultato dei tre stili principali richiamati precedentemente, impone a sua volta un certo minutaggio, una maggiore sintesi avrebbe certamente giovato. La durata più contenuta o addirittura il taglio di certi adattamenti che non aggiungono nulla alla sostanza del disco, avrebbe quindi portato ad un risultato finale più fruibile, ma la scelta del gruppo è stata in questo senso integralista ed anche in questo caso da rispettare. Pane per i denti dei fan di Angra, Symphony X, Evergrey, Gamma Ray, Dream Theater e del neo-classical, la musica dei Fantasy Opus può risultare interessante per molti. A patto di avere tempo da dedicargli.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Ritual of Blood 2. Heaven Denied 3. Chosen Ones 4. Lust 5. Conquer the Seas 6. Black Angels 7. Every Scar Tells a Story 8. Perfect Storm 9. Oceans 10. Realm of the Mighty Gods 11. King of the Dead
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Line Up
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Leonel Silva (Voce) Marcos Carvalho (Chitarra solista) Ruben Reis (Chitarra ritmica) Nilson Santágueda (Basso) Ricardo Allonzo (Batteria)
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RECENSIONI |
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