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Distruzione - Inumana
06/08/2018
( 2236 letture )
I Distruzione sono la promessa mantenuta.
L'impegno preso e mai disilluso.
È per questo che decido di partire dalla fine: Inumana: è un sì. Inutile girarci troppo intorno. È un 78 preso a gamba tesa, senza troppe remore e senza nessun tipo di dubbio.
Tre anni fa scrivevo del loro rilascio Distruzione: non sapevo quando li avrei ritrovati, ma sapevo (senza presunzione alcuna) che le loro convinzioni, le loro intenzioni - ormai una rara garanzia - non sarebbero state disincantante.
Ficcanti, incisivi, persuasivi: non deludono i Distruzione, pur puntando su due sole tracce inedite. Inumana esce nel marzo del 2018, preceduto dal rilascio del videoclip di La Torre della Muda, secondo pezzo di questo loro nuovo lavoro.
Sì, due tracce inedite e tre brani live, registrati in occasione del Metalitalia Festival nel 2016.
Nelle due tracce inedite ritroviamo l'inossidabile sound dei Distruzione, la rappresentazione del loro concetto per cui "il metal è sacrificio e impegno, amore per questo genere musicale e piacere di suonarlo": pesantezza magmatica, aria satura, stanze claustrofobiche e irrespirabili, nonché il loro fedele stile violento, la loro efficacia esecutiva senza infiorettature inutili e dispersive, la loro violenza, la loro ferocia mai diluita nel corso degli anni.
Uomini Contro Uomini, opener di questo EP, si presenta affilato e aggressivo; le distorsioni opprimono ulteriormente l'atmosfera creata, non troviamo spazi di tregua e la seconda partizione del brano, modulata su registri più torpidi, svela l'angoscia della traccia: il testo ci racconta di un soldato che a battaglia finita, in bilico tra la vita e la morte, si sente abbandonato dai suoi stessi valori.
Il secondo inedito La Torre della Muda ti lega alla sedia con il suo arpeggio iniziale; il mood suda sofferenza e tormento e la torre della Muda nient'altro è che la torre citata nel trentatreesimo canto dell’Inferno della Divina Commedia, la torre che
ha ’l titol de la fame
e dove venne rinchiuso il Conte Ugolino con figli e nipoti. L'omaggio dantesco lo troviamo sia nella rivisitazione in versi del canto, sia nella citazione letterale della terzina-perno che qui i Distruzione usano come chiusura della lirica (la Divina Commedia è un’opera a loro tanto cara). Il brano presenta una struttura valida e accattivante: come dicevo prima, arpeggio in apertura, a seguire furia e impeto, poi di nuovo regimi più cadenzati e ancora violenza, per chiudere infine in dissolvenza. Non amo le dissolvenze ma per onor di cronaca devo riconoscere che questa chiusura è aderente all'intenzione della traccia.
Le successive tre piste, i live, danno il giusto equilibrio all'intero rilascio: l'ascoltatore neofita può qui vivere effettivamente l'esperienza e il percorso trentennale dei Distruzione: Stultifera Navis tratto dall'album Distruzione del 2015, Ossessioni Funebri e Senza Futuri tratti da Endogena, 1996.
In Inumana troviamo alle pelli Emanuele Collato, abile batterista già conosciuto nei Bulldozer e Death Mechanism: un drumming ben definito, plastico che si adatta perfettamente a ogni traccia.
Menzione d'onore, a mio avviso, a Devid Roncai, che nel corso degli anni non ha mai stemperato l'espressività e l'efficacia del suo vocalism, arricchendo il suo growl di tecnica, intensità e nettezza: un growl completo, versatile, elastico.
L'esecuzione degli strumenti si dimostra coesa; nessun componente dei Distruzione scivola nell'inganno sempre più diffuso di voler affannarsi per emergere rispetto agli altri: gli individualismi rischierebbero di danneggiare quell'amalgama fluido e senza coaguli che ben definisce lo stile dei Distruzione. Tuttavia, ogni strumento non è mai debitore di dimostrazioni tecniche: le chitarre rimangono sempre raffinate e pulite nonostante la ferocia descritta e il basso ribolle senza mai essere appiattito né sformato dal mix. La produzione restituisce dei suoni corposi e rifiniti, mai sintetici né asettici.
Da segnalare: il videoclip La Torre della Muda, ottimamente realizzato da Axel O’Mill,
video maker argentino, vincitore del prestigioso premio Goya e l’artwork suggestivo e denso, affidato come sempre al bassista Dimitri Corradini, illustratore, video illustratore e insegnante d’arte.
Non c'è molto altro da aggiungere: i Distruzione si riconfermano, dopo quasi trent'anni di carriera, come una delle istituzioni italiane del death metal, di quelle che mai ti deludono.
Se questo è l'anticipo di ciò che sarà, rinnovo quanto in apertura: i Distruzione sono la promessa mantenuta.
L'impegno preso e mai disilluso.



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
74 su 1 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2018
Jolly Roger Records
Death
Tracklist
1. Uomini Contro Uomini
2. La Torre della Muda
3. Stultifera Navis (Live)
4. Ossessioni Funebri (Live)
5. Senza Futuro (Live)
Line Up
Devid Roncai (Voce)
Massimiliano Falleri (Chitarra)
Michele Chiari (Chitarra)
Dimitri Corradini (Basso)
Emanuele Collato (Batteria)
 
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