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29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
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Groundbreaker - Groundbeaker
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28/09/2018
( 785 letture )
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Unire le forze e creare nuovi progetti, Questo il mantra della Frontiers, per quanto concerne alcune band pubblicate dall’etichetta italiana, e il recente passato ci ha testimoniato questa tipologia di approccio, pensiamo ai dischi lanciati recentemente sul mercato di Issa, Delta Deep, Sweet & Lynch, Steelheart, solo per fare qualche nome. Ovvero, incrociare esperienze diverse, miscelando il tutto e generando una band, possibilmente con elementi di spicco e di richiamo per i kids, in modo da procreare “movimento”. Accade anche per i nuovissimi Groundbreaker, che prendono il là, da due nomi importanti della scena del hard melodico/AOR europeo, Steve Overland, singer della nota band britannica storica, gli FM, e Robert Sall, chitarrista degli eccellenti Work of Art e dei W.E.T, a spargere sale e condimento mettiamoci anche Alessandro Del Vecchio, sulla poltrona della produzione e delle partiture di tastiere. Sall risulta essere il principale autore dei pezzi, coadiuvato dagli altri due elementi, il tutto per scrivere un classico disco intriso di AOR. E da questo punto di vista l’operazione può dirsi pienamente riuscita, illustrata da una copertina suggestiva.
L’opener Over My Shoulder ci catapulta direttamente nelle classiche atmosfere del Adult Oriented Rock, vellutatezze nell’incedere, una voce cristallina, arrangiamenti sfarzosi, Will It Make You Love Me irrompe con chitarre energiche, il ritornello si presenta melodico e di alto lignaggio, produzione da cinque stelle e un solo dell’ascia furioso e ficcante come un pungiglione conficcato tra le scapole. L’inno alla giovinezza di Eighteen Til I Die fiorisce su key splendenti anche se l’inciso non appare lucentissimo e catturante, Only Time Will Tell spara che è un piacere anche in virtù di un chorus profondo e di una chitarra incontenibile che ricorda quella di John Norum degli Europe. La seguente Tonight sfoggia subito una bella coralità in partenza, spartiti luminescenti ad incastro e carattere deciso ottantiano in bilico con armonie eteree, ottimo spaccato, seguito dalla duttile Standing Up For Love, percorsa da sei corde dure, che lungo tutto il timing del disco si fanno ampiamente valere, tra distorsione e comprovata bravura di Robert Sall, pezzo che spinge ad alzare le temperature nella stanza e inevitabilmente il volume delle casse. Qualcuno si chiederà, siamo già alla traccia sette e non compare nessuna ballad, beh eccola. Something Worth Fighting For si abbiglia da lento con pathos grondante, tutto gira come un orologio atomico soffice, con cotonature chitarristiche che pennano al momento giusto, e cori che ampliano lo spettro sonoro, una track molto ben riuscita. The Sound Of A Broken Heart mostra i muscoli del basso, le key partono a tappeto, ottimo il pre-chorus, meno il ritornello, The First Time si presenta come una semiballad setosa, avvincente il break chitarristico appena prima dell’inciso, altro pezzo composito e ben congeniato, solare e spedita The Days Of Our Life che trasuda una carica non indifferente, poi chiude i giochi The Way It Goes con tastiere spaziali e una fonte melodica incessante. Tutti i tasselli della band sono al posto giusto, le tastiere sono variegate e brillano, le chitarre sono impetuose, la voce buca il fitto muro strumentale e vola alta, la sezione ritmica fa il suo, le canzoni sono ben scritte, alcune emergono subito, altre hanno bisogno di più ascolti, un paio risultano non proprio azzeccatissime, ma il livello, nel complesso è decisamente di stratificazione notevole.
Un disco AOR confezionato ad hoc per chi ama queste sonorità, chi conosce il genere saprà apprezzare la dose industriale di maestria e raffinatezza profusa su questi solchi. Pollice alto per il debutto dei Groundbreaker, in attesa di capire se sarà un progetto con futuro solido o un divertissement momentaneo.
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2
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Beh, definire "piatta" e "anonima" la voce della leggenda OVERLAND mi sembra troppo !
è questa voce che ha reso grandissimi, unici, inimitabili gli FM oltre a tutti i side-project (Shadowman, Ozone, Ladder,..)
Certo non è una voce per tutti, non ci sono acuti "rompicristalli", grugniti "death" o "esibizionismi" del genere, lo stile è quello dei grandi maestri del rock elegante MichaelBolton, StevePerry, LouGramm (..) |
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1
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Pienamente d’accordo con Frankiss, l’unica cosa che non mi piace è la voce, assolutamente piatta e priva di un qualsivoglia spessore, graffio e barlume di personalità. Cosa che ad esempio fa la differenza nei Ten. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Over My Shoulder 2. Will It Make You Love Me 3. Eighteen Til I Die 4. Only Time Will Tell 5. Tonight 6. Standing Up For Love 7. Something Worth Fighting For 8. The Sound Of A Broken Heart 9. The First Time 10. The Days Of Our Life 11. The Way It Goes
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Line Up
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Steve Overland (Voce) Robert Sall (Chitarra) Alessandro Del Vecchio (Tastiera) Nalley Pahlsson (Basso) Herman Furin (Batteria)
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RECENSIONI |
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