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Nickelback - Curb
29/09/2018
( 2784 letture )
Intorno alla metà degli anni Novanta il movimento grunge era quasi giunto al suo culmine, con gruppi cardine quali i Nirvana, i Soundgarden o gli Alice in Chains che avevano ormai espresso il meglio di sé ed erano arrivati, chi più chi meno, ai loro rispettivi capolinea. Soltanto i Pearl Jam continuavano incessantemente a pubblicare nuovi lavori, pur stravolgendo di volta in volta il loro sound e distaccandosi inevitabilmente da una corrente oramai estinta. In tutto questo il grunge non morì mai del tutto e la sua “morte apparente” diede vita ad una nuova corrente musicale, definita non a caso post-grunge. Dal Canada, proprio nel 1995, un nuovo nome entrò prepotentemente a far parte di tale filone, pur non trovando già nei primi tempi l’enorme successo ottenuto in seguito, soprattutto a partire dalla firma con la Roadrunner Records. I giovanissimi Nickelback (così chiamati per via del “nickel” -moneta canadese- che il Mike Kroeger allora dipendente di Starbucks dava di resto ai clienti, ritrovandosi così spesso a dire la frase: “Here’s your nickel back.”) nel ’96 avevano alle spalle una sola pubblicazione, l’EP Hesher, uscito pochi mesi prima e contenente sette brani, quattro dei quali sarebbero stati poi ripresi proprio nel primo album. Album che venne pubblicato una prima volta nel 1996 nel solo territorio canadese dalla FACTOR (Foundation Assisting Canadian Talent on Recordings) per venire poi ristampato lo stesso anno -sempre in Canada- dalla Shoreline Records ed arrivare al mercato internazionale soltanto nel 2002, grazie alla firma con Roadrunner Records. L’edizione 2002 (con una nuova copertina) è ovviamente quella più diffusa, ma è importante ribadire come l’album sia frutto di una band sorta nel pieno degli anni Novanta e non a cavallo tra i Novanta e i Duemila, come molti potrebbero erroneamente essere portati a pensare leggendo la data nel retro del primo album.

Curb è un disco ampiamente derivativo e molto basico nella sua forma, che non punta ad alte vette artistiche, ma anzi sembra indirizzarsi volutamente verso uno standard riconosciuto e consolidato negli anni precedenti dalle band della scena grunge. Ad un orecchio innocente Little Friend potrebbe infatti sembrare una canzone presa dalla discografia dei Nirvana, così come la successiva Pusher, due canzoni nella media che a conti fatti non risulteranno certo tra i migliori estratti del disco. Categoria nella quale rientrano invece Detangler e la titletrack Curb, due canzoni tra loro molto diverse ma ravvicinate da una qualità compositiva di buon livello. Mentre Detangler è più frizzante e movimentata, Curb risulta ben più calma e introspettiva, controllata nel suo incedere, ma capace di sprizzare la giusta dose di scintille quando necessario. Similare a Detangler è la breve Falls Back On, canzone davvero ottima, mentre le restanti tracce del disco risulteranno tutte di un livello inferiore. Dei brani ripresi dall’EP Hesher due (Where? e Left) sono stati riregistrati, risultando così omogenei al resto dell’album, mentre Fly e Window Shopper sono state inserite nella loro versione originale; nota negativa questa, dato che il fatto di aver lasciato praticamente inalterate queste due canzoni le rende distaccate per resa sonora e qualità finale alle altre tracce di Curb, oltre ad inficiare di conseguenza sul giudizio finale dell’album stesso. Riguardo i singoli componenti della formazione canadese va segnalata la buona prestazione di una sezione ritmica piuttosto varia, mentre il cantato di Chad Kroeger risulta ancora in diverse occasioni troppo poco incisivo.

Col senno di poi, Curb è un album che non ha lasciato molto il segno nella carriera dei Nickelback e i motivi sono ben chiari: un sound ancora acerbo, troppo derivativo, un’identità di gruppo ancora latente e più nello specifico canzoni che sono ben lontane dal poter essere considerate delle potenziali hit. Ma i Nickelback avrebbero saputo presto maturare e trovare una loro identità, rendersi appetibili a più fasce di pubblico e conseguire il giusto e meritato successo. Il loro esordio sulle scene resta comunque un album da riscoprire per comprendere al meglio le origini e le principali influenze del gruppo canadese. Un ascolto consigliato anche a distanza di oltre vent’anni.



VOTO RECENSORE
65
VOTO LETTORI
60 su 2 voti [ VOTA]
Andry Stark
Mercoledì 19 Dicembre 2018, 18.11.15
22
Alla fine i Nickelback non sono malaccio, sono una buona band che fa musica per radio tutto qua, da Curb fino ad Here and Now hanno fatto album carini con buoni pezzi, divertenti da ascoltare, forse ballad troppo mielose per i miei gusti. È una di quelle band che se conosci o no non cambia nulla.
Andy
Giovedì 13 Dicembre 2018, 17.56.18
21
....e penso che gli e' andata davvero grassa a Chad kroeger perche' ha avuto un successo spropositato alla qualita' veramente mediocre delle sue composizioni....i nickelback sono quella tipica formazione che non capisci come sia arrivata al successo....non avevano neanche particolari abilita' in sede LIVE!....ma...misteri del music business!...insieme ai scialbi darkness sono la band piu' falsa e compromessa del rock moderno...se possiamo chiamarlo cosi...o era alternative da classifica...ma...chi puo' dirlo!!!
Morlock
Giovedì 4 Ottobre 2018, 11.45.18
20
Daccordo sui Creed o Alter bridge(madre de dios mi sta già prendendo il diabete XD ),ma i primi 2 dei Silverchair sono di un'altra categoria anche se ben lontani dai loro "maestri"!
freedom
Martedì 2 Ottobre 2018, 11.27.08
19
L'unico disco dei Nickelback che ascolto ancora di tanto in tanto. Li conosciamo tutti, fanno musica pop-rock, inutile incazzarsi e sputare odio, questo fanno e questo faranno sempre, però non li ho mai trovati così indigesti come si vuol far credere. Questo in particolare, essendo meno laccato dei successivi, alle mie orecchie risulta piacevole. In ogni caso anche dopo hanno tirato fuori delle buone canzoni. Ricordo che anche Silver Side Up, singolone spacca-testicoli a parte, non era poi così malvagio. Rientrano nella stessa categoria di Creed e Silverchair, tutte band da ascoltare senza troppo impegno ma che personalmente riesco a tollerare, a differenza di molti.
entropy
Martedì 2 Ottobre 2018, 11.01.29
18
Quest'album non lo conosco. Li ho ascoltati anche io con silver side up e the long road (mi pare si chiamasse così). Anche io nei 90 ammetto che ero un po' prevenuto verso certi gruppi "famosi", poi negli anni ho sempre più abbandonato questo atteggiamento "duro e puro", e li ho riascoltati. Secondo me se vuoi ascoltare un po' di rock classico e sano (non le cose che oggi rientrano nel rock ma sono tutt'altro, tipo the national o editors), loro(o i creed ) sono dei gruppi non malvagi.
entropy
Martedì 2 Ottobre 2018, 11.01.22
17
Quest'album non lo conosco. Li ho ascoltati anche io con silver side up e the long road (mi pare si chiamasse così). Anche io nei 90 ammetto che ero un po' prevenuto verso certi gruppi "famosi", poi negli anni ho sempre più abbandonato questo atteggiamento "duro e puro", e li ho riascoltati. Secondo me se vuoi ascoltare un po' di rock classico e sano (non le cose che oggi rientrano nel rock ma sono tutt'altro, tipo the national o editors), loro(o i creed ) sono dei gruppi non malvagi.
VOX POPULI
Martedì 2 Ottobre 2018, 1.44.14
16
fanno cagare
Silvia
Martedì 2 Ottobre 2018, 0.17.03
15
@Gals non ho dubbi perché credo di conoscere un po' il tuo atteggiamento verso la musica. Infatti il mio post non era rivolto a te (anche se si poteva fraintendere) ma era una considerazione sul fatto che da molti vengano denigrati solo perché commerciali.
Galilee
Lunedì 1 Ottobre 2018, 23.47.17
14
A me non frega molto che siano commerciali, ascolto band molto più commerciali. È non penso nemmeno siano stati aiutati da qualcuno. A me non piacciono e basta, trovo la loro proposta musicale totalmente insignificante. Sono un biniami di tutto ciò che non mi piace nel rock.
Silvia
Lunedì 1 Ottobre 2018, 1.33.27
13
Il doppio post non è intenzionale 😅
Silvia
Lunedì 1 Ottobre 2018, 1.32.37
12
Esatto, una discreta band x quanto riguarda quel periodo anche x me (neppure io ho sentito altro). Non sapevo che fossero cosi’ odiati, secondo me c’è di molto peggio fra l’altro
Silvia
Lunedì 1 Ottobre 2018, 1.32.36
11
Esatto, una discreta band x quanto riguarda quel periodo anche x me (neppure io ho sentito altro). Non sapevo che fossero cosi’ odiati, secondo me c’è di molto peggio fra l’altro
InvictuSteele
Lunedì 1 Ottobre 2018, 0.33.46
10
Venti anni fa li ritenevo delle merde commerciali, in realtà ho rivalutato la loro musica. Non sono così penosi come molti pensano, ma neanche eccezionali, diciamo che sono un discreta band post grunge. Questo album non lo conosco, conosco solo i due best seller di fine anni 90 primi 2000 e non erano malaccio.
Silvia
Domenica 30 Settembre 2018, 17.59.15
9
Concordo con Metal Maniac e la voce mi piaceva pure. Poi che siano commerciali o prodotti di MTV non mi interessa, anche Ozzy ha fatto un reality x MTV x dire e la sua notorieta' presso il grande pubblico deriva da quello o dagli eccessi tipo la storia del pipistrello etc etc (ovviamente non x il nostro genere, noi conosciamo la sua musica ed e' un pezzo della storia del metal, chiaro!)... Ma alla fine (tranne pochissime eccezioni) quasi tutti i gruppi aspirano al successo, chi sfacciatamente chi velatamente. La differenza e' il target, alcuni vogliono diventare mainstream altri vogliono avere un pubblico di nicchia. Anche perche' un disco e' un investimento economico x la casa discografica ed e' figlio di un contratto. Ci sono anche delle bellissime eccezioni come detto ma secondo me in generale non ha senso fare il processo alle intenzioni dei gruppi. Meglio limitarsi all'ascolto, almeno io la penso cosi'
Barry
Domenica 30 Settembre 2018, 17.31.16
8
Piacciano o no (e la cosa ovviamente è sacrosanta), sono una delle band di punta del post-grunge, che quindi non possiamo ignorare.
morlock
Domenica 30 Settembre 2018, 17.21.33
7
Straquoto Galilee!
Jaw
Sabato 29 Settembre 2018, 22.48.11
6
I Nicklback non sono figli di mtv, e se anche fosse così sono si una band trand rock, ma sono seriamente rock, se non piacciono puoi sempre ascoltare merdacce dopo limp b, un gruppo di merda che non è rock. brutta presentazione comiciare con un disco che non conta un cazzo ne per la band ne per il sito, che nella sua vocazione è brutal
P2K!
Sabato 29 Settembre 2018, 15.52.31
5
Gruppo che ho sempre trovato fin troppo laccato, con melodie zuccherose. Ma alla fine un loro disco me lo sono dovuto comprare. "Dark Horse" che ha dei pezzi trita ossa e una produzione bombastica.
Metal Maniac
Sabato 29 Settembre 2018, 14.32.13
4
beh ora i commenti qui sotto sono due!
Metal Maniac
Sabato 29 Settembre 2018, 14.31.02
3
me lo attendevo un commento come quello qui sotto! c'è da dire che questo cd proprio non lo conosco, mentre ho ascoltato piuttosto bene il loro botto "silver side up" e devo dire che non è poi così malvagio... il singolo spacca-classifiche "how you remind me" potrebbe lasciar pensare ad un disco super-commerciale, ma non è esattamente così, nel resto delle tracce viene comunque fuori una discreta grinta...
Galilee
Sabato 29 Settembre 2018, 14.28.36
2
Musicalmente banali noiosi e insignificanti. La voce poi è da tagliarsi le vene. Li paragono a Ligabue. Ma di Ligabue i primi due dischi non mi dispiacciono. Dei Nick mi fa cacare tutto.
Mangroviano
Sabato 29 Settembre 2018, 11.35.26
1
Noooo cazzo no i Nickelback sono la più infima band rock figlia di mtv. bisogna tenerla lontana da questo sito!!!
INFORMAZIONI
1996
FACTOR
Post Grunge
Tracklist
1. Little Friend
2. Pusher
3. Detangler
4. Curb
5. Where?
6. Falls Back On
7. Sea Groove
8. Fly
9. Just Four
10. Left
11. Window Shopper
12. I Don’t Have
Line Up
Chad Kroeger (Voce, Chitarra)
Ryan Peake (Chitarra, Cori)
Mike Kroeger (Basso)
Brandon Kroeger (Batteria)

Musicisti Ospiti
Boyd Grealy (Batteria nella traccia 4)
Ariel Watson (Violoncello nella traccia 4)
 
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