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Bloodtruth - Martyrium
03/11/2018
( 1536 letture )
Ci hanno fatto attendere quattro anni (che al giorno d’oggi, musicalmente parlando, sono un’eternità), ma alla fine i Bloodtruth sono riusciti a dare un successore all’ottimo Obedience. A licenziare il nuovo lavoro ci pensa ancora una volta la Unique Leader, che segue i deathster del Centro Italia (nati come side project di Francesco Paoli) dai tempi del promo rilasciato nel 2012. Nel 2014 arrivò il sopra citato Obedience, dove veniva proposto un death metal tecnico che si rifaceva ai grandi della scena mondiale, aggiungendoci però quel tocco di personalità in grado di renderlo decisamente interessante. Il pubblico e la critica lo accolse molto bene, riscuotendo un successo forse insperato: seguì poi un’attività live instancabile in giro per l’Italia e non solo. Di un altro disco non se ne è più parlato per diverso tempo: solo nel 2016 viene rilasciato un singolo, Peste Noire (presente nel nuovo album), ma la cosa è finita lì. Nel 2018, finalmente, i romano/perugini rientrano in studio per registrare Martyrium, mandando in fibrillazione i propri estimatori che, giustamente, si aspettavano grandi cose da loro. I Bloodtruth, fortunatamente, non deludono le aspettative e rilasciano uno dei migliori dischi italiani estremi del 2018.

Fin dalle prime note si avverte il miglioramento che ha avuto il gruppo, il quale, nel frattempo, ha subito due cambi di lineup: Luis Maggio alla voce e Stefano Clementini come secondo chitarrista. Il sound si è irrobustito grazie alla seconda chitarra che affianca quella di Rossi-Ciucci, il songwriting ha fatto passi in avanti da gigante così come la tecnica, la quale non si riduce a sterile dimostrazione delle capacità strumentali dei musicisti. Ciò permette alla band di scrivere brani che non temono il confronto con quelli di gruppi più in vista del genere e che di fatto li fa entrare di diritto nella cerchia dei “grandi” della scena death italiana. Come per gran parte delle uscite Unique Leader il lavoro alla console è ottimo, e dona a Martyrium un sound monolitico, imperioso, schiacciasassi e che valorizza ogni singolo strumento: tra riff magnifici, blast beat furiosi, linee di basso impossibili ed un growl gutturale incazzato e frenetico la noia non riesce a far capolino durante l’ascolto.

Le canzoni, stilisticamente parlando, si assomigliano parecchio, quindi un track-by-track sarebbe inutile. Si passa da vere e proprie schegge impazzite come Centuries of Intolerance, Schismatical Crusades e Peste Noire a brani monolitici ed epici quali Inner Resurrection, The Tome of Suffering e Persecution. Quest’ultima è una piccola novità, in quanto prima strumentale in assoluto dei Bloodtruth: esperimento che si può definire riuscito, essendo la traccia dotata di riff ispirati e di “melodie” orecchiabili. Il meglio però la band lo riserva per la fine: la doppietta The Last Prophet/Martyrium è quanto di meglio si poteva chiedere per concludere l’album. La prima è probabilmente la miglior canzone finora scritta dal quintetto e sapientemente usata come singolo di lancio di Martyrium: qui tutto è perfetto, i giri di chitarra tecnicissimi e brutali, stacchi di basso paurosi, pattern e fill di batteria frenetici e vocals ferocissime che decantano versi fortemente anticristiane. L’ultima canzone nonché titletrack riassume in maniera perfetta, in cinque minuti scarsi, tutto ciò che abbiamo potuto ascoltare in Martyrium, rendendola così semplicemente irresistibile.

I Bloodtruth hanno bruciato le tappe in maniera eccezionale, realizzando un album che nulla ha da invidiare a band blasonate quali Hour of Penance, Hideous Divinity e Septycal Gorge. Come è già stato detto diverse volte, l’Italia ha probabilmente la scena death underground migliore e più in fermento del globo e questo Martyrium non fa che confermare tutto ciò. Vista la precoce esplosione (che normalmente giunge al terzo album in studio), non resta che aspettare il prossimo capitolo discografico, il quale avrà il non semplice compito di confermare definitivamente la bontà dei Bloodtruth e farli diventare a pieno titolo un’altra icona del death tricolore.



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
82 su 5 voti [ VOTA]
enrico86
Sabato 24 Novembre 2018, 10.48.28
5
tanta roba...peccato sia passato tanto tempo da primo
lisablack
Martedì 13 Novembre 2018, 17.14.26
4
Che bel disco, finalmente l'ho comprato..in ambito death tra i migliori del 2018. Un bella sassata! 80.
bradipo666
Venerdì 9 Novembre 2018, 8.43.36
3
anche per me 80 pieno o qualcosa di piu. Gran bel disco, mazzata sulle gengive
lisablack
Martedì 6 Novembre 2018, 18.01.23
2
Oddio aspettavo questa recensione, e adesso prenoto il disco, ho ascoltato qualche brano, una bomba! Mi voglio gustare tutto a scatola chiusa..
God of Emptiness
Lunedì 5 Novembre 2018, 20.13.40
1
Mamma che mazzata. Voto 80 tondo!!!
INFORMAZIONI
2018
Unique Leader Records
Death
Tracklist
1. 1184 P.C.
2. Centuries of Intolerance (Danse Macabre)
3. Schismatical Crusades
4. Inner Resurrection
5. Peste Noire
6. Prelude to Havoc
7. The Tome of Suffering
8. Persecution
9. The Last Prophet
10. Martyrium
Line Up
Luis Maggio (Voce)
Stefano Rossi-Ciucci (Chitarra)
Stefano Clementini (Chitarra)
Riccardo Rogari (Basso)
Giacomo Torti (Batteria)
 
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