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Hank Erix - Nothing but Trouble
17/11/2018
( 1380 letture )
Una cover con in primo piano un bellimbusto seduto su una moto, illuminato dalle sole luci del tramonto alle sue spalle; in alto a sinistra una scritta gigantesca con inciso un nome a caratteri cubitali. Il video promozionale del singolo Fortune Hunter dove l'unico uomo a figurare è un sofferente barbuto svedese, vittima di pene d'amore. Segnali inequivocabili che non dovrebbero lasciar spazio a "misunderstending" di sorta: il protagonista è sicuramente lui, deve esserlo per forza! Del resto però sin da bambini ci hanno insegnato a non giudicare un libro dalla copertina ed in effetti il primo lavoro solista del frontman di una delle band AOR più sorprendenti degli ultimi anni (tanto per cambiare proveniente dalla Svezia) racchiude un piccolo segreto. La lente d'ingrandimento è puntata sul leader degli Houston, Hank Erix, che probabilmente stanco di utilizzare come monicker esclusivamente il nome di una città del Texas, ha deciso di rilasciare un disco in proprio, trascinandosi dietro il fido bassista Soufian Ma'Aoui.

L'aspetto interessante è che la riuscita dell'LP ha un soggetto inaspettato dietro le quinte: i Degreed. Band melodic rock di Stoccolma (svedese, sai che novità!) con alcuni lavori alle spalle, reclutata quasi interamente da Erix. L'ossatura portante di Nothing but Trouble è perciò realizzata dalle incredibili trame della chitarra ritmica di Daniel Johansson, dal gusto contemporaneo delle tastiere di Micke Jansson e dalla batteria sempre sugli scudi di Mats Ericsson, che fra l'altro si è preso cura delle varie fasi di produzione del disco garantendo l'eccellenza del rock melodico made in Sweden. Le mani sapienti dei musicisti coinvolti si sentono, dato che l'intelaiatura del sound funziona alla perfezione, con arrangiamenti risonanti il mercato pop/rock scandinavo. Aggiungiamo a tutto ciò le scorribande "amichevoli" ed elettrizzanti del chitarrista solista Michael Palace ed ecco servito un album-oriented rock all'avanguardia (peraltro quest'ultimo a dicembre è chiamato alla prova del nove con Binary Music, secondo lavoro dei suoi Palace, ma questa è un'altra storia come direbbe Federico Buffa). Ed il cantante? Colui sul quale volgono le luci della ribalta? Rimarrete sorpresi nel constatare delle esibizioni muscolari. Si percepisce in lui un irrobustimento delle corde vocali: ciò è dovuto alla presenza di molteplici passaggi corposi orchestrati dai suoi compagni di viaggio che quasi sembrano costringerlo a sprigionare la voce in maniera decisa. Insomma Hank fornisce prove costanti con poche sbavature, ma sono altri gli elementi risaltanti le tracks migliori. A tal proposito basta schiacciare play per venire frastornati dall'opentrack Turn to Darkness, particolarmente esplosiva dall'inizio alla fine grazie al lavoro egregio delle due chitarre (il fiammeggiante assolo conclusivo è da cardiopalma) e all'uso sopraffino del synth. E come non citare la sognante Way to Go, la quale s'impone lentamente contrapponendo strofe futuriste ad un chorus quantomai derivativo ma pur sempre piacevole. La seconda parte di LP regala le gioie maggiori: a partire dal duetto Hank Erix/Linnea Vikström, con la cantante dei Therion nettamente sovrastata dal primo sugli acuti machi di Affair of the Heart; Electricity è una vera bomba ad orologeria, poiché infiocchetata a dovere in fase di mastering, resa potente da un avvio disarmante e dal bilanciamento dei volumi sui cori; Freak e Giving up on Love risentono del pop elettronico odierno e di una cura maniacale dei dettagli, che le rende spendibili anche al di fuori delle charts rock. Infine l'acustica For the Restless and the Young è un mero esercizio di stile utile semplicemente a mettere in mostra le reali doti del singer, sinora intrappolate fra effetti lungimiranti ed accompagnamenti maestosi.

Se proprio si vuol trovare il classico pelo nell'uovo, Nothing but Trouble è talmente ben infiocchettato da risultare fin troppo telefonato: in ogni singola canzone si percepisce ancor prima di ascoltarla per intero il momento del climax, che puntualmente arriverà su di un ritornello esaltante e facilmente memorizzabile seguitamente ad una strofa ben costruita. Viene completamente meno l'effetto sorpresa! Beh, fossero sempre queste le annotazioni da fare ci metteremmo la firma.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
0 su 0 voti [ VOTA]
Michele
Sabato 2 Marzo 2019, 21.31.25
2
Ottimo disco. Sia gli Houston che Erix svettano alla grande nell'attuale panorama del melodic rock, grazie al gusto, la cura dei dettagli e dei testi e la emozionante voce di Hank
rocklife
Martedì 20 Novembre 2018, 18.48.01
1
erix ha la perfetta voce adatta proprio per l'aor...specialmente con gli houston...
INFORMAZIONI
2018
Livewire/Cargo Records
AOR
Tracklist
1. Turn to Darkness
2. Last Chance to Love
3. Fortune Hunter
4. Way to Go
5. Shadowdance
6. Affair of the Heart
7. Electricity
8. Freak
9. Giving up On Love
10. For the Restless and the Young
Line Up
Hank Erix (Voce, Cori)
Michael Palace (Chitarra solista, cori)
Daniel Johansson (Chitarra ritmica)
Micke Jansson (Tastiere, Sintetizzatore)
Soufian Ma'Aoui (Basso)
Mats Ericsson (Batteria)

Musicisti Ospiti
Linnea Vikström (Voce, Cori nella traccia 6)
Victor Lundberg (Cori nella traccia 5)
Sam Söderlind (Chitarra solista nella traccia 2)
Michael Palace (Chitarra addizionale nella traccia 2)
Alexander Hagman (Chitarra solista nella traccia 6)
 
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