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19/04/24
GOATBURNER + ACROSS THE SWARM
BAHNHOF LIVE, VIA SANT\'ANTONIO ABATE 34 - MONTAGNANA (PD)
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24/01/2019
( 892 letture )
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Formatisi a Gothenburg nel 2001, i Manimal tornano con Purgatorio, il loro terzo full length dopo The Darkest Room del 2009 e Trapped in the Shadow del 2015. A livello stilistico non cambia molto rispetto al passato: le principali influenze che emergono sono sempre quelle dei Judas Priest, Primal Fear e Helloween. Detto questo, Purgatorio non può che essere un disco energico e divertente, che ibrida heavy e power con buoni risultati grazie anche a una produzione curata e al passo coi tempi.
Le sonorità sono moderne, grazie a delle distorsioni taglienti e a una sezione ritmica solida e precisa. L’elemento del gruppo che più emerge è sempre Samuel Nyman, che come nei precedenti dischi offre una performance di grande qualità e personalità attraverso la sua voce, valida in ogni contesto, specie nelle parti più acute. Lo si può notare fin da subito con l’opener Black Plague o nelle successive Purgatorio e Manimalized. Si tratta di alcuni dei migliori pezzi del disco, particolarmente ritmati e potenti. Proseguendo con l’ascolto si nota un alleggerirsi delle sonorità, fino ad avvicinarci a canzoni più leggere, dai ritornelli quasi pop-rock, come nel caso di Denial, Edge of Darkness o The Fear Within. Qui il cantato si fa più pulito, scendendo di tonalità, e le ritmiche rallentano, mantenendo lo stesso un certo spessore. Purgatorio si lascia ascoltare senza problemi pur non essendo un capolavoro; le canzoni funzionano (è il caso di quelle sopracitate), anche se a volte cala un po’ il ritmo e alcuni passaggi possono risultare meno riusciti di altri. Alla fine dei conti i Manimal portano a casa la pagnotta, lavorando bene nel corso di tutti i quaranta minuti dell’album, forse non tirando fuori quel tocco di genio o di carattere in più che magari avrebbe permesso di convincere maggiormente (in particolar modo nel caso delle canzoni in cui si rallenta, dove si creano situazioni sulla carta accattivanti e di facile presa, ma in realtà meno godibili dei pezzi più aggressivi), specie considerando le ottime qualità del quartetto svedese, che diverte e si muove agilmente nello scorrere delle canzoni, sfornando ottime melodie, mettendo in mostra un ottimo cantato e riff massicci, purtroppo senza fare grandi passi avanti rispetto alle loro produzioni precedenti.
Purgatorio non è un disco fondamentale, innovativo o che cerca di diventare un punto di riferimento per il genere, ma può meritare di essere preso in considerazione nel suo proporre nove buone canzoni accattivanti e tutto sommato piacevoli, con i loro alti e bassi, ma senza difetti grossolani.
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Album onesto di heavy metal. Di più non si può dire. Sono bravi, per carità, gli ho comprato anche il vinile, però...65. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Black Plague 2. Purgatorio 3. Manimalized 4. Spreading the Dread 5. Traitor 6. Behind Enemy Lines 7. Denial 8. Edge of Darkness 9. The Fear Within
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Line Up
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Samuel Nyman (Voce, Tastiere) Henrik Stenroos (Chitarra) Kenny Boufadene (Basso, Tastiere) André Holmqvist (Batteria)
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RECENSIONI |
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