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13/12/19
GWAR + VOIVOD + CHILDRAIN
ROCK PLANET - PINARELLA DI CERVIA (RA)
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Public Image Ltd - Public Image: First Issue
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02/02/2019
( 1353 letture )
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Cosa può concepire la mente di un non-cantante come Johnny Rotten se decide di abbandonare -all'apice del successo- la band con la quale aveva appena creato un nuovo genere musicale? La risposta è Public Image: First Issue. E davvero l'immagine è nuova: chi è quel tizio ben vestito e addirittura pettinato (!) che ci guarda dalla copertina di una rivista di moda con un'espressione tra il furioso e il rassegnato? Sì, è proprio lui, l'ex Mr.Rotten ora John Lydon (con buona pace dell'odiato ex manager Malcolm McLaren che aveva costruito a tavolino con tanto impegno i Sex Pistols) e a capo di un nuovo progetto denominato Public Image Ltd, il quale vedeva tra le proprie fila Keith Levene (già nei Clash), il bassista Jah Wobble (al secolo John Wardle) e Jim Walker alle pelli.
Guardato all'epoca della sua uscita con scetticismo, il primo disco marcato PiL è effettivamente un azzardo su vinile come pochi altri se ne erano visti in precedenza: la voce era -al solito- quanto di più sgraziato potesse offrire il panorama internazionale e la musica un'accozzaglia di giri di basso e chitarre essenziali e taglienti, il tutto teso a costruire un LP cacofonico, disordinato, alienante e alienato. Qua e là tornano ovvie reminescenze Sex Pistols (Public Image e in parte Attack potevano benissimo figurare nella tracklist del loro unico parto e anzi erano state pensate proprio per loro) ma qui la sperimentazione vuole spingersi ai limiti dell'ascoltabile mettendo nei solchi del platter tutto il livore e i demoni del disturbato frontman: da un suo viaggio nei Caraibi importerà il sound dub reggae che verrà miscelato al krautrock più crudo, fino ad arrivare all'acid/industrial/disco/qualcosa di Fodderstompf, che sicuramente ai primi ascoltatori dev'essere sembrato uno scherzo di oltre 7 minuti e mezzo. Ritmi ossessivi e ripetuti all'infinito, una canzone -Religion- divisa in due parti, la prima recitata e l'altra musicata (?), un'opener che passa i 9 minuti tra urla strazianti e chitarre sfrigolanti, testi avvelenati e un pezzo come Annalisa che tratta della triste storia vera di una ragazza che i genitori credevano posseduta dal demonio; First Issue è decisamente quanto di più lontano ci possa essere dal concetto di "commerciale" e anche a causa di ciò, in seguito a varie problematiche, verrà pubblicato negli USA soltanto nel 2013! Ma quei riff stringati ed essenziali, quelle distorsioni e crepitii elettrici, quei ritmi ripetuti in modo ossessivo non cadranno nel vuoto e li riascolteremo in futuro più e più volte sotto altre spoglie (grazie anche ai Cure, Jane's Addiction, Massive Attack, Nirvana e compagnia cantante).
L'esordio dei Public Image Ltd, con i suoi alti e bassi, non rappresenta l'apice creativo della band (infatti già il successivo Metal Box gli risulterà superiore sotto tutti i punti di vista, specie nella ricerca di una precisa identità) ma come accennato nonostante il suo essere ostico e crudo, o forse proprio per questo, sarà fonte di ispirazione per molti gruppi che seguiranno, portando in sé, tra le altre cose, il germe della new wave e di quello che verrà nel decennio successivo, dimostrando che non bisogna necessariamente essere dotati di talento cristallino per anticipare i tempi e lasciare il segno.
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Essenziale, ma quello che è stato pubblicato in seguito è di un altro pianeta. |
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Ho ascoltato questo disco come altri successivi ma non rientra nei miei gusti, ergo preferisco quando John canta(va) nei Pistols 😉 |
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Ma l'hai ascoltato, almeno! Insomma, qual'è il motivo? Perché non sono i Sex Pistols?! Ma poi, perché scrivere un commento per non dire nulla sul disco..? O.o |
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Credo di averlo ascoltato a casa di altri una sola volta e molto superficialmente, credo a seguito della classica situazione "Conosci i Sex Pistols? Sai cos'ha fatto il cantate dopo?"
Alcuni anni fa ebbi modo di visionare alcune delle loro interviste storiche... beh intervistarli non era semplice, ma in loro difesa posso affermare che i giornalisti (qualche volta) ci mettessero del loro.
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@Nonchalance: ti riferisci al mio commento? Se si non hai capito: intendevo che preferisco il Johnny Rotten cantante dei Sex Pistols che non nei PIL. Se poi la sua faccina pulita sulla copertina di questo disco mi irrita che ci posso fa🤮 |
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Dovresti vederlo nel film "Copkiller"! Altro che marcio.. Io non capirò mai il senso di criticare un artista in base alla propria immagine. Il che non porta ad altro che a dei pregiudizi..gli stessi di chi si "pettina" da metallaro! |
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Innamoratissimo di questo disco, per questioni sentimentali mi sta molto più a cuore del celebre Metal Box e di Flowers of Romance. Annalisa, Religion II, Theme... Tutti pezzi che mi hanno accompagnato nell'adolescenza e da cui non mi staccherò mai. |
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Andrò controcorrente, ma a me quest' individuo non è mai piaciuto, e mi astengo dal pronunciare
un giudizio completo (comprensivo di vari insulti) sul personaggio, che reputo inqualificabile nel senso più
dispregiativo del termine. Mi dispiace , ma è così.
Non ci posso fare niente. |
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Brutta notizia, anche x me i Gorilla sono fra i miei preferiti. Concordo sul fatto che questo progetto sia veramente anticommerciale. Mossa coraggiosa |
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Quel pezzo li assieme this is not a love Song li avranno scritti per tirare avanti. Tutto il resto è da pelo sullo stomaco. No, mi era sfuggito. Dispiace, i Gorilla continuano ad essere una delle mie band HC preferite. Tristezza. |
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Galilee, io ho scritto solo che non mi piaceva per niente quel pezzo lì. Sentito che è morto il chitarrista dei Gorilla Biscuits?? |
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Come ha scritto Carmine, metal box e flower of Romance sono i lavori da avere. Spettacolari. |
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Bello leggere commenti all'insegna del "non conosco una cippa" . I Pil sono la band anticommerciale per antonomasia. I primi 4 lavori sono dei Must per chi ama il rock sperimentale. Senza contare la loro influenza sulla musica a venire. Unici e indispensabili. Bella recensione, voto giusto. Il meglio arriverà nei due seguenti dischi. |
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Molto meglio quando John fa il Marcio che questa roba, in più a vederlo in copertina tutto perfettino mi fa rabbrividire. |
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Di loro ricordo solo una canzone, degli anni '80, Rise, uno dei pezzi più odiosi che abbia mai sentito, certi la mettevano nel juke box al bar, bleaahhh.... |
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Sto recuperando quanto più possibile di questo genere. Di loro ho ascoltato soltanto Metal Box e Flowers of Romance e sicuramente ascolterò anche questo. Fantastici. |
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Order of death è stupenda..ma non mi ricordo in che album è, credo sia degli anni 80, di sicuro, questo disco non lo conosco.. |
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la mia canzone preferita dei PIL è rise . Spero in altre recensioni di questa grande band. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Theme 2. Religion I 3. Religion II 4. Annalisa 5. Public Image 6. Low Life 7. Attack 8. Fodderstompf
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Line Up
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John Lydon (Voce, Piano) Keith Levene (Chitarra) Jah Wobble (Basso, Voce su traccia 8) Jim Walker (Batteria, Voce su traccia 8)
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RECENSIONI |
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