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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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18/03/2019
( 809 letture )
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Nati nel 2006 come Godwatt Redemption in quel di Frosinone, il terzetto poi semplicemente noto come Godwatt dal momento del passaggio al cantato in italiano giunge ora al suo sesto album che, così come il precedente, esce ancora sotto Jolly Roger Records. Ed ancora una volta propone il suo Doom misto ad influenze Stoner che poggia sulla lezione di band quali Kyuss, Witchcraft, Monster Magnet, Spiritual Beggars e come praticamente obbligatorio, Black Sabbath.
L’ossianica copertina, perfettamente in focus col mood del lavoro, nasconde un booklet dall’impatto grafico essenziale, ma piacevole e sopra tutto un CD che non deluderà gli amanti del genere. I nove pezzi della scaletta di Necropolis non si possono definire originali in senso assoluto, ma possiedono almeno due qualità innegabili. Un ottimo gusto nell’assemblare i pezzi nel segno delle usanze del settore e l’uso della lingua italiana nel cantato. In particolare questa seconda loro prerogativa conferisce personalità all’album e rende tutto più "nostro", offrendo a tutti la possibilità di comprendere i testi, fornendo lo spunto per usufruirne più compiutamente. Cosa opportuna, dal momento che questi contengono numerosi passaggi forti, spesso nel segno della critica al cristianesimo. Magari la voce di Moris Fosco necessita di qualche ascolto per essere assimilata bene, ma una volta entrati nella spirale di Necropolis, risulta anch’essa adeguata alla situazione. Pezzi come Morendo; La Morte E’ Solo Tua; Tenebre e Necrosadico rappresentano le punte di diamante di un disco che non pago di offrire spunti agli ascoltatori affascinati dalle atmosfere Doom/Stoner, probabilmente proprio a causa dell’uso della nostra lingua non maschera affatto alcune incursioni nell’Alternative Rock appartenente alla nostra tradizione. Tanto che in certi passaggi di Siamo Noi Il Male o di E’ La Tua Ora possono addirittura ricordare i Timoria di 2020 SpeedBall. Ma non è un difetto.
Necropolis è un prodotto compatto, oscuro, meditato e capace in più di un passaggio di cogliere nel segno e per i Godwatt rappresenta un miglioramento rispetto al già buono L’Ultimo Sole. Certamente l’originalità in senso stretto non è la migliore delle frecce al loro arco, ma bisogna considerare che il genere proposto si fonda su presupposti stabiliti a cavallo tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni 70 e, di conseguenza, sviluppati compiutamente ormai da decenni. Detto questo, si tratta di un album dall’incedere sicuro e potenzialmente in grado di interessare un pubblico vastissimo, che parte da quello dall’Hard Rock/Alternative ed arriva a quello d’elezione passando per tutto ciò che vi è in mezzo. Non è poco.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Necropolis 2. Morendo 3. Siamo Noi il Male 4. E’ la Tua Ora 5. Tra le Tue Carni 6. La Morte è Solo Tua 7. Tenebre 8. R.I.P. 9. Necrosadico (Bonus Track)
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Line Up
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Moris Fosco (Voce, Chitarra) Mauro Passeri (Basso) Andrea Vozza (Batteria)
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