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Gang - All for One
06/04/2019
( 1381 letture )
Attivi dal 1990 i Gang, formazione heavy metal francese, hanno fatto una discreta gavetta, live e in studio, debuttando con 1993 seguito da Unknown But Surely Evil. Con gli anni 2000 si rinnova la formazione ed escono altri numerosi album live e in studio. L’attività dal vivo continua con la partecipazione a festival in Francia e in Europa, arrivano quindi a pubblicare nel 2018 All for One, seguito di Inject the Venom, pubblicato nel 2014. All for One ne riprende lo stile (praticamente un revival della NWOBHM ) e i propositi, senza nemmeno stavolta centrare a pieno l’obiettivo, senza uscire da una situazione tutto sommato di mediocrità. Molti elementi restano sempre chiaramente ispirati da Iron Maiden, Judas Priest e Tokyo Blade: si viaggia sempre al limite tra la citazione e la scopiazzatura non troppo ben riuscita, fra mancanza di originalità e una certa dose di sufficienza. Alla fine dei conti All for One può anche portarsi a casa una valutazione positiva ma anche se la musica bene o male scorre senza troppi problemi si percepisce sempre un senso di vuoto, la mancanza di quel qualcosa in più che possa rendere il lavoro dei Gang qualcosa di più rilevante rispetto un album che in ogni istante cade nel paragone con opere passate (uscendone sconfitto): manca sempre quel passaggio, quel tocco di originalità, di personalità che alla fine permettono all’ascoltatore di fruire di un’opera senza cadere nella tentazione di tirar fuori il disco dallo stereo per mettere qualcos’altro, magari proprio un disco dei Maiden. È un vero peccato perché non tutto è da buttare: bastava poco per rendere All for One un’album migliore, non un capolavoro, ma semplicemente un disco con più carisma, in grado di lasciare un qualcosa in più. La produzione è abbastanza grezza, così come lo sono i suoni, che non seguono gli standard attuali, orientandosi verso sonorità anni ’80: il risultato è quantomeno accettabile anche in rapporto al genere di album che All For One vuole essere.

Ad aprire All for One troviamo The Almighty, seguita da The Legend, due brani heavy energici, con i loro assoli e gli acuti di Bill: il risultato è tutto sommato godibile, anche se i vari riff e il cantato non sono proprio innovativi. Si rallenta leggermente con Another Tomorrow per poi tornare all’heavy-rock, forse più riuscito, di Lord Tell Me (quasi in stile Praying Mantis). Nuova carica heavy con The Devil in Me e Warchild, interrotta da Follow the Sign, in cui la musica rallenta, mantenendo comunque potenza e gli immancabili acuti di Bill. Con la titletrack, All for One, i Gang cercano per quasi tredici minuti di creare una canzone dalla struttura complessa, piena di assoli e riff: l’operazione è ambiziosa e difficile, difatti la canzone, seppur coerente con il resto del disco non è un capolavoro, non è così maestosa come la durata potrebbe far intuire. Si chiude con Save Me, altro energico brano heavy-rock.

Alla fine i Gang fanno il loro lavoro: All for One non è esaltante, non è un capolavoro ma non è neanche bruttissimo e si può ascoltare senza problemi. È un vero peccato fermarsi in questo limbo: in un mare infinito di dischi decenti, senza infamia e senza lode è obbligatorio cercare di tirar fuori soluzioni più coraggiose e più personalità per non finire nel dimenticatoio. All for One non ci riesce ma forse non aveva neanche l’intenzione di riuscirci, limitandosi al voler essere un disco heavy onesto, senza pretese, in grado di scorrere rievocando le grandi band del genere.



VOTO RECENSORE
61
VOTO LETTORI
50 su 1 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2018
Underground Investigations
Heavy
Tracklist
1. The Almighty
2. The Legend
3. Another Tomorrow
4. Lord Tell Me
5. The Devil in Me
6. Warchild
7. Follow the Sign
8. All for One
9. Save Me
Line Up
Bill (Voce)
Steve (Chitarra)
Biggy (Chitarra)
Philty (Basso)
Malo (Batteria)

Musicisti Ospiti:
Marc Quee (Voce nella traccia 4)
Tony Dolan (Voce nella traccia 8)
Steve Morrison (Chitarra nella traccia 7)
Vince Vercaigne (Chitarra acustica nella traccia 8)
Fabrice Fourgeaud (Chitarra nella traccia 8)
Thierry Tripenne (Chitarra nella tracce 2 e 5)
Aurélien Pauchet (Chitarra nella tracce 2 e 5)
Stephane Sauvage (Basso nella traccia 8)
 
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