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10/05/21
CORROSION OF CONFORMITY + SPIRIT ADRIFT
LEGEND CLUB - MILANO
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25/05/2019
( 7256 letture )
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Non so cosa scrivere.
Sono ore che fisso un foglio bianco, senza riuscire a buttar giù due righe. Cosa si può mai scrivere, dei Rammstein, che non sia già stato detto? Uno dei gruppi più innovativi e provocatori del nuovo millennio, che fa parlare di sé per mesi ad ogni singolo o video rilasciato? Ed è naturale che succeda, dopo dieci lunghi anni di attesa dall’ultimo -discreto- lavoro: ma ai nostri piace così, loro giocano con i trepidanti ascoltatori come il gatto con il topo. E così, alla data d’uscita, l’album che andremo ora ad analizzare era ancora avvolto da un alone di mistero: dalla copertina anonima (o geniale? de gustibus) al titolo tuttora sconosciuto, tutto ciò a nostra disposizione erano i due singoli, Deutschland e Radio, entrambi corredati di video incredibilmente curato (e in un’epoca in cui gli odiosissimi lyric video sono all’ordine del giorno, non possiamo far altro che ringraziare il combo tedesco per questo). Due canzoni, manco a dirlo, agli antipodi: la prima è epicheggiante, solenne e allo stesso tempo oscura e pesante, sorretta da rocciose chitarre che però non si impongono mai del tutto sulla parte elettronica, mentre la seconda si presenta da subito più minimale e ispirata ai Kraftwerk... senza dubbio due potenziali hit (presenti e future) ciascuna a modo suo.
Anche se siamo solo all’inizio del lavoro, c’è da dire che queste due track sono sufficienti a dare un’idea generale ciò che troveremo proseguendo con l’ascolto del platter: maturità e varietà sono le parole chiave da tenere a mente. I Rammstein non sono certi nuovi agli esperimenti più disparati (e non sempre riusciti), ma mai un loro disco aveva attinto da così tanti generi differenti. I fan di lunga data potrebbero rimanerne delusi, ma per chi cerca qualcosa di nuovo e in continuo mutamento quest’album potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa.
E già da Zeig Dich è ora di addentrarci ancora in un nuovo mondo, quello della musica cinematografica: parti ambient, atmosfera solenne e ariosa e cori (tutti elementi che ci ricordano a sprazzi i Two Steps From Hell) si vanno a scontrare con una ritmica incalzante e chitarre taglienti in un pezzo che necessita molteplici ascolti. Tre tracce, tre pezzi da novanta: un ritmo difficile da mantenere, anche per i migliori. Cosa possiamo mai aspettarci ora? Nientemeno che un’incursione nell’EBM più danzereccia con Ausländer, traccia divertente e coinvolgente (e anche un po’ trash, c’è da essere sinceri) dal ritornello multilingua che non potrà fare a meno di strappare un sorriso; un po’ quello che fu il ruolo di Pussy ai tempi di Liebe Ist Für Alle Da, con la differenza che in Ausländer il livello qualitativo è decisamente più elevato. Ma i nostalgici delle chitarre aggressive non verranno certo lasciati a digiuno: la successiva Sex si apre con un circolare riff di matrice hard rock che però va a perdersi in un ritornello piuttosto scialbo, dando vita a quello che probabilmente è uno dei pezzi peggiori del lotto.
Tra alti e bassi ( e finora, possiamo tranquillamente dire più alti che bassi) siamo quasi a metà della tracklist, e arriviamo al momento più interessante dell’intero lavoro: i Rammstein non sarebbero i Rammstein senza procurarci la nostra consueta dose di incubi notturni, che questa volta si materializzano col titolo Puppe. Sin dal disturbante arpeggio iniziale, in netto contrasto col clima goliardico che si era creato fino a questo momento, capiamo che qualcosa non va; e quando esplode il ritornello, ci troviamo a dover sopportare le urla di un Lindemann irriconoscibile. Il verbo sopportare non è stato usato a caso dal momento che, soprattutto avendo le malatissime lyrics sottomano, non possiamo fare altro che sperare che tutto questo finisca in fretta. Disturbante e angosciante, ma a suo modo anche tremendamente affascinante; senza dubbio un altro ritornello che non si schioderà facilmente dalla nostra testa, anche se per ragioni ben diverse dal solito. E quando poco dopo, superata l’anonima Was Ich Liebe, inizia la piacevole ballad Diamant, è veramente difficile credere che il singer sia lo stesso che cinque minuti prima ci aveva perforato i padiglioni auricolari. Ma è solo l’ennesima dimostrazione di come i tedeschi possano permettere di fare -quasi- tutto, con risultati che non lasciano mai delusi. E infatti, è il momento di un altro tuffo nel passato, più precisamente negli anni ’80 con Weit Weg, che è forse il migliore esempio di quello che sono i Rammstein oggi: i synth passano in primo piano, creando tante atmosfere differenti, mentre le chitarre fanno un passo indietro e si stabiliscono nelle retrovie, senza però mai sparire completamente e fungendo da fondamenta per l’intera proposta. Non è un caso che le tracce peggiori dell’album siano quelle in cui è stato dato maggior spazio alle chitarre e Tattoo ne è, per certi versi, la conferma: il protagonista è un riff chirurgico di scuola old school/thrash (questa volta l’h c’è) che non può non scatenare headbanging selvaggio, che però si va a schiantare su un ritornello che, nonostante le ritmiche serrate, appare fin troppo morbido e non convince fino in fondo. L’ultima traccia è la nebulosa Hallomann, che in qualche modo ricrea un’atmosfera notturna illuminata da luci soffuse, riuscendo a chiudere con un alone di mistero un platter che già ha scatenato mille interrogativi.
Che si può dire al termine di un album del genere? Nonostante non tocchi i picchi qualitativi del passato, questo lavoro si dimostra la prova definitiva di come i Rammstein sappiano sempre dove andare a colpire. La produzione, come già accennato in precedenza, mette in risalto la componente elettronica a discapito delle chitarre, donando in questo modo la giusta particolarità ad ogni traccia. Per quanto i tedeschi siano sempre stati i portabandiera dell’esagerazione in ogni sua forma, in questo platter senza titolo ogni dettaglio è al posto giusto e nessun elemento risulta fastidioso: segno che l’estremo bisogna anche saperlo plasmare e modellare, qualità che ben pochi possono vantarsi di possedere.
Bentornati.
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Album meraviglioso, ogni singola traccia ha un'anima propria e accattivante, Puppe è assolutamente la mia preferita: la sua tensione e l'inquietudine che lascia all'ascoltatore è impeccabile! Per me questo album vale il massimo |
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Ascoltato moltissimo come tutti gli album dei Rammstein. Tutti eccellenti a loro modo, forse Rosenrot l’unico un po’ sottotono. Comunque un bel 90 se lo merita tutto. Puppe, Deutschland, Diamant, Weit Weg e Hallomann le mie preferite. Adesso aspettiamo il nuovo che dovrebbe uscire entro il 2021. Buon metal a tutti! |
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bello all'inizio non mi ha preso poi riascoltandolo a poco a poco e' andato piacendo . Rispetto all'album precedente molto meglio. |
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Sinceramente non lo trovo un album molto riuscito, pochi episodi da ricordare e qualche sbadiglio... Molto meglio Lindemann solista, questo lo posso affermare con certezza! |
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3 canzoni buone su 11 in totale... se a voi piace a me lascia indifferente meglio Lindemann solista |
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Proprio come Marmar, ho cambiato anche io parere su questo disco che in un altro commento, dopo il primo ascolto, lo avevo definito mediocre. Ora che l'ho ascoltato tante volte devo dire che è un disco veramente bellissimo dall'inizio alla fine. Il mio voto personale è 80 (4 stelle su 5). Superiore sia a Rosenrot che a L.I.F.A.D. |
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A mio parere ottimo ritorno discografico, più convincente di quello un pò sopravvalutato dei Tool. Probabilmente il loro miglior album da Mutter. Voto 88 |
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Ritorno su questo discoun paio di mesi dopo il primo commento, in quanto dopo vari ascolti ho cambiato idea e non posso far altro che nominarlo il miglior album mai partorito da questa band. Le undici canzoni sono perfette, una meglio dell'altra, le prime quattro semplicemente strepitose, la produzione e la qualità della registrazione a livelli di assoluta eccellenza (provate a sentirlo e poi sentire "Mutter" subito dopo giusto per capire) e non c'è una nota fuori posto. Il suo unico difetto? Dura poco. Rob Fleming, concordo perfettamente col tuo commento, a parte il voto finale, per me è un bel 100. |
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Francamente un album sufficiente e poco altro. La mia prima sensazione, "di pancia" è stata "Ma ci volevano 10 anni per questo?". Ormai sono entrati in quella fase dove potrebbero fare solo i tour, sarebbe esattamente la stessa cosa. |
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Sinceramente, non mi è piaciuto per niente, mi aspettavo molto di più da loro, specialmente dopo tutto questo tempo. Invece è la solita (brutta) copia dei primi lavori degli "OOMPH!" (i veri ed estremamente più prolifci ed originali innovatori), anche le tematiche ricordano quelle dell'ultimo lavoro degli "OOMPH!" uscito poco prima, anche se le liriche dei Rammstein sono ad un livello decisamente inferiore. Mi piace abbastanza solo "Diamant". |
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Album magnifico che conferma l'eccellenza assoluta del gruppo. C'è qualcun altro in grado di far cantare a squarciagola l'ascoltatore "Deutschland uber allen" senza creargli problemi? O farsi trascinare dai ritmi più danzerecci che rock di Zeig dich (capolavoro!)? Diamant è un gioiello; Weit weg ha un'intro che se l'avesse composta Blackmore per i Rainbow (e difatti l'ha fatto con Tarot Woman) ci avremmo creduto. Sono ironici (Auslander); provocatori (Sex); spiazzanti (Puppe); commerciali (Radio) e sono tedeschi. Da non crederci...88 |
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Bello, sono riusciti a mischiare bene i loro ingredienti e a tirare fuori un disco variegato e inquietante, molto meglio di Liebe... anzi, uno dei loro migliori direi |
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Riascoltato più volte, merita un 80 pieno. Io tutto questo cambio di sonorità non l'ho avvertito, il disco suona Rammstein al 100% e senza quasi mai un colpo a vuoto (Was Ich Liebe e Tattoo i pezzi meno riusciti), e francamente lo trovo molto buono, senza dubbio molto superiore al precedente. Un graditissimo ritorno!! |
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Mi ha sorpreso in positivo, non mi sarei aspettato un album così piacevole dopo 10 anni di silenzio e soprattutto visto il netto taglio col passato in termini di sonorità. I richiami alle sonorità passate sono velatissimi e in generale l'approccio è più arioso, fresco, con più spazio all'elettronica e chitarre molto meno monolitiche. Brani come Deutschland, Radio, Zeig Dich, Auslander e Sex sono riuscitissimi, nella seconda metà riscontro invece un leggero calo (bella comunque Weit Weg che spicca tra le altre). Un album buono che forse con un approccio più simile al passato ci avrebbe guadagnato. Voto 75 |
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....non sono mai stato un fan ne dell'industrial ne dei rammstein ma ho preso in considerazione l'ascolto di questo platter dopo la visione del fantastico e geniale video/song di deutschland!!!!!....l'album e' pieno di grandi messaggi contro la maniacalita' della razza tedesca e contro le enormi cadute del passato!.....molta autocritica verso la propria societa'!....oltre a questo aspetto mi piace molto l'incedere moderno e azzeccato dei brani che mi sembrano molto validi a livello sonoro....d-land....auslander, radio , zeig dich ,sex e diamant sopra a tutti ma anche le altre song non scherzano!!!!...questo omonimo album e' davvero un ottimo ascolto alternativo al solito rock classico!!!!!!! |
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Probabilmente son uno dei pochi a cui il primo singolo "Deutschland " non è piaciuto, anzi, per fortuna che è il primo brano e lo salto volentieri.
Mi son piaciuti più i singoli successivi, Radio e Ausländer .
L'album nel complesso?
boh, forse mi aspettavo qualcosa di nuovo, come sempre hanno fatto, invece di un rimescolarsi musicalmente.
Insomma, non mi dice niente in generale, lo si ascolta con piacere ma non mi invoglia molto a risentirlo.
Forse son uno dei pochi delusi nel complessivo, disco sulla sufficienza o poco più, mi ha dato quasi l'impressione che si siano stufati, ma è impressione mia ovviamente. |
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Solo per me Tattoo è la più bella? |
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X Micologo Till ha partecipato ad un film crucco sui pinguini . |
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Si io nella notizia del video...commento 1.... |
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Qualcuno ha già detto che l'attacco di Deutschland è la versione coatta di Moonchild degli Irons? Comunque a me divertono sempre e i loro video sono sempre più belli, sarà anche per le facce da attore consumato di Till che vedrei bene in qualche film |
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l'ultima traccia è una delle mie preferite xD per me la seconda metà del disco, generalmente più lenta e direi morbida (tolta tattoo) non è inferiore alla prima, più d'impatto e in alcuni episodi goliardica (fino a sex), però effettivamente la critica al batterista la condivido, le canzoni funzionano praticamente tutte, ma non grazie alla batteria |
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Sinceramente è un disco in linea con gli altri della seconda metà della carriera, diciamo da vent'anni a 'sta parte.... nulla di trascendentale ma tutto sommato onesto, anche se visto che sono passati ben 2 lustri era lecito aspettarsi di più. In particolare dalla sette in avanti c'è un calo indubbio mentre la prima parte è riuscita, con qualche caduta qua e là (la tre e la cinque). Puppe un bell'esperimento con ottima interpretazione di till, mentre a conti fatti le canzoni più tamarre sono le meglio riuscite (radio e auslander). Non capisco chi critica il mix delle chitarre o chi dice che è un disco più tastieristi o che heavy....io un giudizio negativo lo do al batterista che non c'è mai una parte ritmica sua in cui dici: va che bella trovata! Con un po'più di fantasia il disco avrebbe avuto una marcia in più. Voto 75 |
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Questo disco, e come una carbonara con poco pepe e poco pecorino. E sempre una carbonara, ma non spinge! |
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musicalmente lo preferisco di gran lunga a liebe ist fur alle da, più ispirato. |
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A me questo disco piace, anzi più lo ascolto e più mi piace. Ci sono le hit, i ritornelli che si fissano in testa ma anche tanta voglia di fare qualcosa di diverso, grazie anche a un Till ispirato ed in tiro. Le prime quattro sono dei gioiellini che quasi riportano per qualità ed efficacia ai tempi di "Mutter", ma la mia preferita per adesso rimane "Weit Weg" che ha un non so che di speciale. A conti fatti restano dei geni, oggi come oggi gli indiscussi Numeri 1. Dai che il concerto a Vienna si avvicina... |
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a livello di songwriting siamo sui livelli piu' bassi mai avuti dalla band mooolto superiore liebe ist fur alle da, che a mio parere e' sempre stato moncato da una produzione che ha lasciato le chitarre troppo morbide ed in secondo piano. quell album aveva grandi canzoni, ma e' ammazzato da un taglio troppo mainstream.
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Per me un album da 6 stiracchiato solo grazie a Deutschland, tutto il resto è noia, noia, noia, maledetta noia |
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Buon disco, ma dopo dieci anni mi aspettavo qualcosa di più, soprattutto dal punto di vista del songwriting. Comunque suona in un modo incredibile. |
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Un paio di pezzi carini, ma nel complesso per me è uno dei peggiori che abbiamo mai fatto. |
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Sono divertenti. Hanno video originali e molto ben fatti. Li ascolto volentieri in macchina. Preferisco altre cose (mi ripeto: al momento Crown of Autumn e Véhémence) quando voglio ascoltare concentrato, a cavallo o con un buon vino. C'è una punta di Kraftwerk, non molto ma sono Tedeschi. Au revoir. |
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per Erduckt i Treibhaus mi piacciono . |
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è vero che è un po' autocitazionista su alcune tracce. non ho mai dato molto peso ai rammstein e forse è per questo che sto apprezzando questa uscita, l'unica a non convincermi è sex, il resto mi piace tutto, hallomann in special modo al momento. son pure d'accordo con commento #3 |
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Come mi aspettavo, un album mediocre. Si salvano solo alcuni riff che comunque restano di livello basso. Se diamo 79 a questo disco cosa dovremmo dare a "Feindbild" dei Treibhaus? 200/100?
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Album molto bello di una band leader del genere. |
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Sicuramente un bel disco,forse il migliore da Reise Reise...però definirlo capolavoro mi sembra eccessivo. Ben fatto, ben suonato con una produzione ottima e pubblicizzato con due singoli azzeccati. Ma,sinceramente, dove sono tutte queste novità?È un disco autocitazionista (la tastierina di Radio?)Ci sono i riffoni, l’elettronica,qualcosa di più melodicoo,testi disturbanti...forse solo puppe si allontana un pò dalle solite cose. Comunque si fa ascoltare ed è un buon ritorno...ma solo io sento un ehm,riferimento ai Muse in Sex? |
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Ennesimo capolavoro dalla + grande band del pianeta, forse manca il pezzo tirato alla Sehnsucht o Adios, ma 7 dischi su 7 a questi livelli non li fa nessuno. |
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Fino a Puppe (vera perla del disco, veramente un capolavoro) bellissimo, la seconda metà mi è parsa meno incisiva (tolta Diamant, che trovo sia un ottimo intermezzo nel disco, senza considerare il significato, molto bello); in particolare, le ultime tre canzoni fanno ancora fatica a restarmi in testa, ma c'è anche da dire che a volte i pezzi vanno ascoltati più volte. Nel complesso mi è piaciuta molto la (pseudo)svolta che tutti abbiamo notato (dico pseudo perché loro hanno sempre fatto uso dell'elettronica, qui però l'hanno potenziata a scapito della parte metal, come ha sottolineato Skydancer e con un risultato a mio avviso notevole); penso che abbiano saputo parzialmente rinnovarsi senza perdere la loro identità. Questo è un album puramente "Rammstein", ma diverso. Come sempre, apprezzo i loro testi talvolta profondi, talvolta provocatori, talvolta giocosi. 75. |
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credo che sia un buon album ma non un capoolavoro,75 |
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Ottimo disco, più lo sento e più mi piace. Confesso però che al primo ascolto mi aveva lasciato un po' di amaro in bocca.
Almeno un 80 se lo merita |
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8
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La copertina in effetti lascia a desiderare...ma la musica dire che sia schifo, ce ne corre!! |
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Qui di schifo non c'è nulla... |
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Stavolta oltre alla musica fa schifo pure la copertina. |
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5
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Un buon album ,migliore del precedente secondo me . Puppe è una canzone a parte in questo album , una delle loro migliori in assoluto . |
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Dal primo singolo (che oltre al bellissimo video mi era piaciuto molto come canzone) mi aspettavo molto di più. 75 |
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3
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Bel disco, molto introgante, ma noto una certa discrasia ftlra contenuto della recensione e voto numerico. |
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Sicuramente un disco controverso che farà gridare allo scandalo ai Rammstein fans della prima ora e che invece probabilmente farà conquistare una schiera di nuovi estimatori.
A mio avviso una discreta \decisa rottura con il passato, per quanto mi riguarda ben accetta.
Come scrissi nell'articolo sulla pre-view (listening) del disco il pezzo che mi soddisfa di più è Weit Weg. quindi traetene le conseguenze! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Deutschland 2. Radio 3. Zeig Dich 4. Ausländer 5. Sex 6. Puppe 7. Was Ich Liebe 8. Diamant 9. Weit Weg 10. Tattoo 11. Hallomann
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Line Up
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Till Lindemann (Voce) Richard Kruspe (Chitarra) Paul Landers (Chitarra) Christian Lorenz (Tastiera) Oliver Riedel (Basso) Christoph Schneider (Batteria)
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RECENSIONI |
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