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20/04/24
THE OSSUARY
CENTRO STORICO, VIA VITTORIO VENETO - LEVERANO (LE)
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30/05/2019
( 1055 letture )
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Tornano gli svedesi Bai Bang, gruppo per alcuni fattori controverso e non sempre al top della forma nelle proprie pubblicazioni. Editare un best of riferito unicamente agli ultimi 4 album ci riporta direttamente all’idea di rock degli anni settanta, ma siamo nel 2019 e non comprendiamo bene di che tipo di operazione si tratti. Il quartetto annuncia, per bocca del singer, di essere pronto a a partire in tour per sostenere la crasi dei primi quattro dischi (Are You Ready – 2009, Livin' My Dream – 2011, All Around The World – 2013, Rock Of Life – 2017), ovvero il qui presente nuovissimo prodotto e ci fa sapere che un po’ di materiale per il nuovo album è già in preparazione, Bene, ora me lo segno. I Bai Bang nella loro carriera decennale hanno condiviso il palco con artisti eccezionali: Alice Cooper, L.A. Guns, Dio, Ratt, Pretty Maids e Union tra gli altri, incrociando microfoni e strumenti sui palchi dello Sweden Rock Festival, Wacken Open Air e Rocklahoma; sicuramente di esperienza ne hanno fatta parecchia, pubblicando anche qualche discreto/buon disco. Non capiamo, in ogni caso, l’utilità di un CD come questo in un arco temporale così esiguo, ma saremo duri di comprendonio. Il quartetto spara cartucce che possono accaparrarsi fans e considerazione: il frontman Diddi canta in maniera sufficiente in ogni singolo pezzo e talvolta mostra parecchio la corda così che non può venir sicuramente definito un prodigio vocale, le chitarre sono energiche e i pezzi paiono aver assimilato e assorbito a fondo la lezione dei bravissimi finlandesi Reckless Love.
Lo stile non è certamente originale, parliamo di tonnellate di cori, hard rock un po’ bubble gum, melodie e armonizzazioni con alcune soluzioni scontate ma la potenza e l’intensità del sound non manca a questi volenterosi ragazzi svedesi. I pezzi che possono colpire, per chi già non li conoscesse, ci sono: certamente Raise Your Hands possiede un gran bel chorus acchiappante, condito da un solo-guitar stimolante, l’opener Everybody Everywhere gode di vigore musicale e cattura l’attenzione, il tiro deciso di Are You Ready I'm Ready è coinvolgente mentre Hey Hey You è anthemica il giusto. In seguito, il lento elettrico Only The Best Die Young si fa ascoltare, anche se preda di tanti stilemi già uditi troppe volte, la bonjoviana Come On incuriosisce, anche se il solo guitar è più Samboriano dello stesso Sambora in persona. Bello il ritornello di Stop Messin' Around che richiama il glam degli anni 80; una nota per I Love The Things You Hate, pezzo carino ma vera copiatura dei Def Leppard tra cori, sviluppo e scrittura dei singoli arrangiamenti. Gonna Make It invece si guadagna la palma marcescente di brano peggiore del lotto, già apparso tale e quale su disco, debilitato da una prova vocale pessima di Diddi Kastenholt; l’etichetta poteva almeno pensare di ri-registrare la traccia del cantato, il quale appare completamente fuori contesto, staccato dall’ottica strumentale e dai risultati imbarazzanti.
In definitiva, chi non conosce la band può avvicinarsi a queste 11 track per carpire pregi e difetti di questo ensemble, che detto per inteso, non è certamente primario nella scena nordica, ma che sa distillare qualche bel colpo. In attesa del nuovo disco in studio, chi si trova in zona potrà osservarli live con il batterista Micke Rosengren che li accompagna sul palco.
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2
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li conosco......sto cercando la canzone "little child" ma su e mule e introvabile. sapete di che album si tratta? grazie |
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per fortuna che a un loro album avevi dato ben 91...adesso li tratti con sufficienza...ah, la coerenza questa sconosciuta |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1 Everybody Everywhere 2. Are You Ready I'm Ready 3. Rock It 4. Hey Hey You 5. Livin' My Dream 6. Gonna Make It 7. Only the Best Die Young 8. Come On 9. Stop Messin' Around 10. Raise Your Hands 11. I Love the Things You Hate
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Line Up
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Diddi Kastenholt (Voce) Filip Vilhelmsson (Chitarra) Poffe Roxx (Basso) Oskar Wennberg (Batteria)
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RECENSIONI |
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