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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Great White - Once Bitten
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01/06/2019
( 2897 letture )
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I Great White sono stati una band considerevole per la seconda parte degli eighties, nella scena hard a stelle e strisce. Si differenziavano dalla massa di act che nascevano ogni giorno come funghi, grazie alla loro impostazione hard mutuata con il blues, oltre ad avere un cantante riconoscibile, grattugiante e di grande impatto, che comandava una scrittura di pezzi elegante, a tratti sofisticata. Il nucleo primordiale del gruppo si forma ben 10 anni prima di questo ottimo disco, che porterà i primi spiragli di successo, e che successo. Il cantante Jack Russell incontra il chitarrista Mark Kendall nel 1977, formano una band insieme e la chiamano Highway, per poi mutare il nome quasi subito in Livewire. Nel ‘79, Russell viene arrestato per aver sparato a una cameriera in un tentativo di rapina fallito, e condannato a 8 anni di carcere. Il gruppo va avanti con Kendall che recluta nuovi elementi, come il bassista Don Costa, in seguito membro occasionale di Ozzy Osbourne, e il batterista Tony Richards, bestiale drummer sul primo disco degli W.A.S.P., oltre a diversi cantanti tra cui John Bush degli Armored Saint, virando, infine, su una cantante femminile. Il nome muta di nuovo e diventa Dante Fox, i singer durano il tempo di una birra fresca, fino a quando il lungocrinito Russell, rilasciato dalla prigione dopo aver scontato solo 18 mesi della sua pena, si riunisce al chitarrista dai capelli bianchi, dal quale, così racconta la leggenda, nasce il definitivo nome di Great White. Dopo diversi demo incisi, la band sceglie come manager Alan Niven, il vero uomo della provvidenza, che aveva già lavorato per il mondo discografico losangelino in pieno fermento, prestando anche la sua opera per l'autoproduzione di debutto dei Mötley Crüe. Niven suggerisce il cambio di nome, spinge la band a registrare e far uscire un EP di 5 canzoni, Out of the Night, sull'etichetta indipendente Aegean di proprietà dello stesso manager. Arriva l’airplay, i media cominciano ad interessarsi al progetto, i concerti si riempiono di gente, il nome comincia a girare forte nel circuito di Los Angeles, così l’esordio giunge nel 1984 con il debutto eponimo, seguito da Shot in the Dark (1986), ma solo con il qui presente terzo disco, il quintetto decolla, diventando una realtà importante sulla bocca di tutti.
Once Bitten, terzo capitolo da studio, viene prodotto dallo stesso Niven, in sinergia con Mark Kendall e Michael Lardie, quest’ultimo polistrumentista, con un dono per la produzione e il songwrtiting. Il platter viene registrato ai Total Access Recording di Redondo Beach in California, nei primi mesi del ’87 e sfoggia 9 brani di presa, diventati importanti anche grazie all’ausilio di MTV, la quale con la rotazione dei clip ne decreta vendite, popolarità e affermazione. Va detto che pezzi micidiali come Rock Me, Save Your Love e Lady Red Light sarebbero usciti lo stesso con forza sulla ribalta, ma come si sa il commercio non vive solo di passaparola: ha bisogno di diffusione e presenzialismo. In definitiva, il qui presente full lenght diventa il capitolo più rappresentativo della band, insieme al seguente …Twice Shy del ’89, grazie a grandi chitarre, atmosfere blues, vocalizzi acuminati e rinfrescata di un sound che sa di Led Zeppelin a più riprese. L’apertura spetta a Lady Red Light, un intro chitarristico esplosivo connotato da grandi riff del mastermind Mark Kendall, con la vocalità calda e hardeggiante di un cantante scorbutico ma ottimo come Jack Russell; il pezzo lievita fino ad un ritornello indimenticabile, up tempo e arrangiamenti quadrati che danno ritmo, con spruzzi di tastiere a colorare l’intessitura, voto 9 anche per il bel solismo dell’ascia. Gonna Getcha dipinge e illustra pienamente l’hard americano di quei tempi, per l’uso delle chitarre e delle pennate, il riff è nervoso, i cori sono pieni, il chorus va liscio, buona song ma senza strapparsi i capelli, anche perché giunge Rock Me, vero capolavoro del disco e della produzione "all time" della band. Il video è assai suggestivo, la track parte soffusa, setosa, controllata, per poi trasformarsi in una poderosa stilettata hard rock, con un basso che trepida e schiaffeggia, il vocalist compie prodigi davanti al suo microfono, la batteria picchia, le chitarre asfaltano, i cori in simil doo-wop sono il picco vincente: assolo evocativo e frenetico, insomma un brano micidiale! All Over Now regala screziature zeppeliniane soprattutto nel singing ma non è certamente da Champions; Mistreater si appoggia a slide guitar e al blues, scheggiando le casse su un ritmo nutrito da un piano honky tonky e atmosfere saltellanti, il ritornello non sarà un episodio indimenticabile ma la costruzione del pezzo risulta potente e coinvolgente. Metà del timing se n’è già andato quando entra in scena Never Change Heart, corroborata dal basso pulsante di Lorne Black, chitarre libere senza distorsione, poi la batteria parte e salgono i volumi: per certi versi un brano che avrei visto in qualche colonna sonora stile Cobra o Rocky, con tutte le stimmate del rock americano da consumo immediato, ritornello radiofonico da anthem in FM, da ascoltarsi viaggiando tra lande sperdute statunitensi. Fast Road parte da una batteria scatenata in doppia cassa con Audie Desbrow sugli scudi, chitarre che diventano incendiarie e frenetiche, per un brano molto tirato. On The Edge scavalla i 6 minuti di durata e si presenta come una traccia composita e molto ben scritta con tanti incastri. Partenza da vera hard song losangelina con i chitarroni alla Ratt in evidenza, poi il bridge rallenta le sensazioni, sputando fuori un basso terremotante, Kendall si lancia in un lunghissimo solo ispirato e di grande effetto, la vocalità roca di Russell sfida la gravità, i cori sono dardi infuocati che vanno a segno. Save Your Love chiude il lavoro con l’unica ballad presente, una song delicata e soffice, il frontman sale in cattedra e detta tutte le coordinate; ennesima prova di classe infusa in una performance di alto livello, bello anche il solo guitar che stimola le corde della passione e del corazon.
46:32 minuti di eccellente musica che portarono l’album ad entrare, con prepotenza, nelle chart americane, al numero 23, con i due singoli Rock Me e Save Your Love arrampicati fino alla posizione 9. In termini di vendite significò disco d’oro in Canada, platino negli States con oltre un milione di pezzi smerciati. Once Bitten, per i Great White, si rivela la testa di ponte giusta, al fine di raggiungere una grande platea, grazie ad un sapiente mix musicale di spessore, suonato e composto da un'ottima band, che ha saputo scrivere pagine di hard/blues rimarchevoli e ancora oggi da ascoltarsi con ammirazione e piacevolezza. Gruppo e disco da ripescare, lucidare e spararsi per tutto il week end, senza interruzioni o distrazioni.
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21
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Ottimo disco! Uno dei più belli dell\' Hard Rock / Glam Metal anni 80 e con uno stile Blues di gran classe. Forse oggi meno celebrato rispetto ad altri suoi ben più noti contemporanei, tuttavia al tempo fu un grande successo!
Di questo e di quello dopo presi la ristampa Giapponese su CD del 2015.
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20
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Riascoltato giusto ora...posso solo dire che nel calderone hair metal glam anni 80...solo loro si sono distinti per il loro tocco hard blues..quest ' albulm e' un must che fa ancora la differenza al giorno d'oggi sia per la bravura dei componenti e per quei suoni accattivanti che solo i grandi dell' hard blues possono creare...da avere 100 e' il mio voto personale. |
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19
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Gruppo validissimo e sottovalutato... Partiti come class metal nello stile Dokken si sono poi avvicinati ad uno stile hard blues sempre suonato con classe... Jack Russell era giudicato da Robert Plant il suo migliore imitatore.... Questo lavoro è uno dei migliori, ma i primi 5 lp sono tutti belli... |
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18
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....i great white erano veramente grandi....jack russell...mark kendall michael lardie e desbrow avevano un talento superiore!!!!....bellissimi ancora oggi i loro albums che suonano sempre freschi....oltre a once bitten i miei preferiti sono... twice shy...hooked..e psycho city...ma gli altri son quasi tutti ispirati!!!!...senza jack russell ora la band non ha piu' senso! |
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@duke;si' davvero band di classe,molto raffinati come sound ma anche grintosi e duri. |
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16
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...un classicone....questo e' un album di gran classe ed energia..... |
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Questo hard rock,non passera' mai di moda...si ascoltera' sempre volentieri negli anni..personalmente sono ritornato di prepotenza ad ascoltare Hard Rock blues e non credevo di godere cosi' tanto! amo il metal,sopratutto la Nwobhm e tutto il metal classico,ma dopo un po' ho sentito la necessita' di riascoltare qualche riffaccio bello sporco,caldo e impregnato di blues. |
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@Diego75;è vero,loro hanno uno stile molto personale,pur prendendo spunto da Led Zeppelin e-almeno nei soli-da angus young,il loro Hard rock è molto personale:grintoso,melodico ma molto di classe,pulito e raffinato. |
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ma per me rock me rimane la migliore, e' sempre la stessa logica della grandi canzoni rock che siano stairway o congo square, che e' il follow up di rock me. Sempre cosi nelle grandi canzoni rock inizio soffuso finale di fuoco. Il resto e' una paranoia pop o peggio |
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12
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Ottima band....loro sono unici nel loro stile!....non sono mai stati copia incolla di nessuna band all’ epoca....quando tutte le band hair o glam si assomigliavano loro nel panorama hanno sempre fatto la differenza con ottimi dischi...un po’ come se in mezzo a molte auto sportive vedi una Ferrari e alla fine le altre passano tutte in secondo piano....il disco e’ eccellente da 90....ma anche il precedente disco e’ da paura! |
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11
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Mitici Great White! Questo è sicuramente un ottimo album, anche se preferisco i due successivi, "Mistreater" la canzone simbolo che personalmente mi piace un casino. |
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9
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Meravigliosa band e disco fantastico pieno di pezzi di culto. |
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band ottima, io li ho visti dal vivo a casa loro all House of blues, recuperate on stage che fu registrato proprio quella sera, direttamente dalla consolle e vi garantisco che ha pochi overdub. Altrimenti gettatevi sulla hit di merda del momento, che sono tutti m.aliiiiii ahahah!!!! |
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7
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Grandissima band e grandiasino gruppo. Troppo sottovalutati |
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6
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Mi sono sempre piaciuti tantissimo, musicisti straordinari. Mark Kendall è un chitarrista da paura. Sono rimasto a bocca aperta quando ho sentito il disco dove fanno le cover degli zeppelin. Li ho visti a Bologna all'estragon qualche anno fa, seremo stati in 40 persone. È vero: non hanno raccolto ciò che meritavano. Sigh |
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5
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Grande disco e grande band. Questo, insieme al successivo, sono probabilmente il top, ma di album belli ne hanno fatti tanti. Sempre un piacere ascoltare la voce di Russell e pezzi come Lady Red Light, Rock Me o Save Your Love. Voto 90 |
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...bel disco...grande band...... |
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3
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Gruppo magnifico che , ha ragione rob fleming non ha mai raccolto in proporzione ai meriti.
Save your love da brividi. |
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2
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Ottimo disco. Ho anche il loro debutto, molto più grezzo ma altrettanto meritevole. |
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Magnifici! Ebbero anche successo all'epoca, ma mai lontanamente proporzionato alle loro qualità. Se Fast road è il brano tirato per eccellenza, Save your love è la superballad. A seguire sette perle strepitose. Band strepitosissima! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Lady Red Light 2. Gonna Getcha 3. Rock Me 4. All Over Now 5. Mistreater 6. Never Change Heart 7. Fast Road 8. On The Edge 9. Save Your Love
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Line Up
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Jack Russell (Voce) Mark Kendall (Chitarra) Michael Lardie (Chitarra, Tastiera) Lorne Black (Basso) Audie Desbrow (Batteria)
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RECENSIONI |
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