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11/06/2019
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Kirk Hammett sta sullo stomaco a tante persone, ma fra le cose buone fatte nella sua vita assume una certa preminenza quella di aver prodotto il primo demo dei Death Angel (all’epoca praticamente neppure maggiorenni), quello che diede la stura ad una carriera che inaspettatamente si è arrestata per qualche anno salvo poi riprendere, dal 2009, mietendo un successo dopo l'altro. Senza se e senza ma, Humanicide è un capolavoro perché contiene tre cose essenziali: doti musicali fuori dal comune, songwriting impeccabile e produzione eccellente. Al titolo Humanicide ci aggiungerei il sottotitolo “loyal to the core” (come recita il ritornello di The Pack, una gemma preziosa di questa fatica). Eh già perché i Death Angel sono rimasti fedelissimi ai loro kids; a dirla tutta, dalla reunion in poi sono ulteriormente migliorati e mi sto ancora mordendo le mani perché a Trezzo, quando hanno suonato alla fine del 2017 insieme a Testament ed Annihilator ci sarei dovuto essere anche io invece vicende più grandi di me (e più grandi dell’amore per il thrash di razza) me lo hanno impedito. Humanicide procura godimento perché è la combinazione perfetta di una freschezza primordiale abbinata alla sapienza di chi, come i Death Angel, avendo fatto la storia, sanno perfettamente come dosare l’aggressività alla velocità, l’arpeggio alle plettrate che scorrono sulle corde del manico per creare quell’effetto così old style. I Death Angel sono consapevoli che siamo nel 2019, ma la differenza rispetto ad altre band è che loro hanno obbligato l’epoca che viviamo ad adeguarsi alla musica che propongono e non viceversa. Come a dire: eravamo questi e siamo rimasti questi, amateci e rispettateci.
A tre anni di distanza dall’ultimo The Evil Divide (che copertina stupenda che aveva!), Humanicide resterà nel cuore di tutti e, magari tra un po’ di tempo, sarà ricordato recensito con ancora più passione di quanta non ne dimostri ora. Perché il tempo avrà incoronato Humanicide per quello che è, un lavoro proletario ed aristocratico: proletario perché è sudato e voluto; aristocratico perché ha la grazia di chi sa distinguersi tra mille altre cose che sono in circolazione. La sensazione che emerge dall’ascolto è che Osegueda & soci, all’atto dell’incisione di questo maestoso lavoro, sapevano perfettamente cosa fare; avevano lungamente studiato le mosse e nulla è stato lasciato al caso: thrash metal che si evolve in death metal e viceversa, heavy classico che sconfina nello speed e nel punk/hardcore. I Death Angel non conoscono le differenze che ci sono tra questi generi e sono maestri nel miscelare gli ingredienti come solo i Kreator ultimamente hanno saputo fare. La opener Humanicide ha un inizio epico, da metallo britannico, poi attacca con la ferocia dei lupi, quelli raffigurati nella copertina confezionata da Brent Elliot White (già autore delle cover per Megadeth, Lamb of God e Trivium). Speed metal o thrash? E che differenza fa? Per una volta liberiamoci dalle fisime da catalogo: Humanicide è un brano semplicemente perfetto. Segue Divine defector con un altro inizio pazzesco. C’è tutta la rabbia che fu il tema dominante di The Ultra-Violence (1987), ma a dispetto di quell’esordio miracoloso, adesso i brani sono sì crudeli, ma pesati. incredibilmente ponderati in ogni segmento (a proposito, ma ve lo ricordare l’attacco di Thrashers, il brano di apertura di The Ultra-Violence? Mamma mia, che capolavoro! Chi non sa di cosa parliamo è pregato di andarselo ad ascoltare; chi se lo ricorda è pregato di dare comunque una ripassata, che non fa mai male). Al pari dei tre precedenti lavori, anche qui la produzione è affidata a Jason Suecof, autore come detto di una produzione a dir poco eccellente. Ed infatti l’ascolto di Aggressor mette in mostra la combinazione azzeccata tra un brano di per sé valido e l’esaltazione dal lavoro di “pulitura“ svolto negli Audiohammer Studios. Arpeggio Bay Area -senza distorsione- e poi altro clamoroso attacco frontale, con il coro che ci rimanda a quella che fu la metà/fine degli anni ottanta, il periodo in cui tutto aveva inizio. I Came for Blood piacerà ai fans dei Judas Priest. Diretta e veloce, senza alcuna concessione alle sfumature. Dopo essere andati a mille all’ora (senza nulla togliere a Gianni Morandi), la seguente Immortal Behated si fa più cadenzata e, per usare un termine improbabile, strizza l’occhio alle classifiche americane perché si concede qualche fraseggio commerciale con tanto di chiusura col pianoforte classico. È tempo di tornare a scuotere la testa con Alive and screaming, brano in cui la batteria di Will Carrol confeziona una scommessa ad alto rischio: scommessa vinta a mani basse, drumming superlativo pur in presenza di una parte centrale impegnativa. La meravigliosa The Pack -uscita in anteprima qualche tempo fa con un video avvincente- oltre che per il lavoro magnifico delle chitarre, si fa ricordare per il testo che è un vero inno all’onore. I Death Angel sono orgogliosamente thrash e lo urlano, ribadendo la lealtà verso il branco. Ghost of Me parte velocissima e tale si mantiene -quasi- per tutta la sua durata. Si sente la contaminazione con la scena punk/hardcore, i Death Angel non ne sono immuni, ma questo è un ulteriore punto a loro favore. Sembra un featuring con i Suicidal Tendencies, ma non lo è, almeno non ufficialmente. La classe di Revelation Song è suprema: la voce di Mark Osegueda è perfetta, completata dal lavoro svolto impeccabilmente dalle chitarre di Rob Cavestany e Ted Aguilar (bellissimo l’assolo) che delle lezioni della NWOBHM non si sono mai dimenticati (ancora i Judas su tutti). Il penultimo brano Of Rats and Men è la perfetta colonna sonora di un thiriller con inseguimento in macchina, nel traffico di San Francisco... così compatta, così metal ! Il “maestro” Damien Sisson al basso detta il tempo con saggezza, la stessa che ritroviamo nel brano di chiusura, la bonus track The Day I Walked Away.
Nove anni insieme dopo la reunion, nono disco, un voto molto vicino al nove per questo splendido lavoro.
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Non riesco a capirlo questo disco...ceh boh bel thrash si ma non capisco se mi garba o meno..darò più ascolti all'album...poche tracce mi rimangono in testa tipo ghost of me,reveletion song,i came for blood...voto 7 |
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Recuperato anche questo. Sarò una persona semplice, ma "Aggressor...Oppressor... Forever... Fake" e sono a posto così |
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...gran disco.....tra le bands thrash storiche piu' in forma..... |
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Leggermente inferiore alle aspettativi che mi ero prefissato. L'album a mio avviso andrebbe diviso in due parti, la prima abbastanza ispirata e con ottimo tiro (Humanicide e Came for Blood su tutte) e la seconda un po più stanca e scarna di idee (banalissime Ghost of Me e Of Rats and Men). I californiani oggi sono questi, il tempo delle innovazioni è finito nel 1990 con Act III . Ho trovato il voto del recensore ingiustificatamente alto come ai limiti del ridicolo perché troppo basso il voto dei lettori. Sforziamoci nell'essere più equilibrati nei giudizi. Per me voto : 74 |
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Album più che valido come sempre..difficile restare deluso con loro, pero' rimango della mia idea. .un passo sotto the Evil divide, comunque son più che contenta, voto 80 . |
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Voto lettori decisamente ridicolo |
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Deve essere piaciuto molto al recensore... |
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Buon disco,ma inferiore al precedente...75 al massimo... |
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Si ma una band che suona solo live brani vecchi di 30 anni, senza pubblicare materiale nuovo..e' una band finita, lo puo' fare solo per soldi e divertimento, ma per sentirsi "viva" una band deve scrivere roba nuova
Mi pare che questi ragazzi in quanto ad ispirazione e voglia di suonare, non sono ancora alla frutta😀 |
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lisablack, appunto, di materiale da suonare live ne hanno, poi capisco che sia il loro mestiere e quindi devono vivere con la loro musica, solo che -a parte qualche pezzo- non mi dicono molto da anni |
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Sempre meglio fare materiale nuovo che suonare live pezzi che hanno 35 anni..senza proporre niente ai fans! Mah! Album valido, per me dall' 87 ad ora non ne hanno sbagliato uno..
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Ennesimo disco poco utile. Sempre bravi a suonare ma basta dai, suonate live, come tantissimi altri colleghi, di certo non voglio questo cd neanche gratis.... |
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Mah...a me non dice niente questo album, voce inutile, riff che non si stampano in testa, solo mestiere. Per me una sufficienza di simpatia. |
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voto esagerato... non è un brutto lavoro ma sicuro non da 88 |
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Lavoro poco più che sufficiente, the evil divide è un'altra cosa |
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secondo me va diviso in tre parti: prime canzoni tanto fumo e poco arrosto, francamente, da 5.5/6, la parte centrale merita un voto tra il 7 e l'8, la parte finale da 5/5.5. Album da 6.5, il precedente molto meglio. Sono rimasto un po' deluso, quello degli Xentrix lo trovo decisamente più a fuoco, ma anche gli exumer sono stati migliori quest'anno |
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Non c'è niente che dire. Non saranno i DA di Act III, ma non sbagliano un disco. Sempre sul pezzo. |
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Sorry, mi sa che ho avuto qualche problemino 😂 |
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Disco meno ispirato del precente. Band che amo. Voto 72 |
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Disco meno ispirato del precente. Band che amo. Voto 72 |
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Disco meno ispirato del precente. Band che amo. Voto 72 |
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Disco meno ispirato del precente. Band che amo. Voto 72 |
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Disco meno ispirato del precente. Band che amo. Voto 72 |
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Bel disco, nervoso e trascinante, una scapicciata continua. Il precedente era superiore però, voto 80. |
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Bel disco con diversi pezzi di livello come aggressor e ghost of me. Si perde un po' verso la fine. Divine defector pezzo particolare e che spacca alla grande. Secondo me un 78 se lo merita. E domani anche io sarò al Legend! Dal vivo una garanzia! |
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Album sugli stessi livelli dei precedenti. Ma il mio preferito è Relentless retribution, che qui prende solo 65. Boh! Comunque domani vado a vederli a Milano e si tira giù il locale come sempre. |
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Ancora una volta un bell’album. Forse un pelo al di sotto al precedente, ma -mia opinione- da quando si sono riuniti la qualità non è mai mancata (i primi 3 sono storia del thrash vabbè). Questa band è una garanzia. Ottimi pezzi l’opener (con quell’introduzione alla The Hellion), Aggressor, la motorheadiana I Came for Blood, il singolo The Pack e le due tracce che chiudono l’album. Ci sono però anche 3/4 pezzi che non mi hanno detto più di tanto. Voto 79 |
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Veri pionieri del thrash metal, persone alla mano e grandi professionisti fin dalle prime line-up. E poi fal vivo spaccano di brutto!!
Li adoro a prescindere, qualsiasi cosa incidano!! |
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tra l'altro io sono uno di quelli che adoro kirk hammett nonostante esageri spesso con il uè uè |
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concordo con entropy il precedente è veramente a livelli elevati |
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10
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Per me quest'album è un buon album, mi ricorda come livello the dream calls for blood. Quindi intorno ai 75.
The evil divide era di un altro livello, l'unico disco post reunion che può stare accanto ai primi tre album. |
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9
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che poi alla fine sono uno ogni tre anni quindi prolifici nella media, ma siamo abituati a gente che fa un disco ogni 10...sorry |
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amo da sempre questo gruppo e dal rientro sono sempre andati in crescendo ma sono troppo prolifici per i miei gusti e questo riduce i tempi di appagamento, per capirci devo ancora "assimilare" bene i precedenti (ottimi). Pertanto come per altri penso che a questo giro starò fermo |
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7
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Bo...mi sembra anche a me lo scarto del precedente album, per non riaprire poi il dibattito sulle sonorità, detto questo 7,5 è più che generoso.
P.s ma l'ultimo degli Overkill perchè non è stato recensito da nessuno? |
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6
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Lo devo ascoltare meglio..di sicuro un bel disco di sano thrash come loro sanno fare, un disco che non delude, su questo non ci piove..A me piace tanto, The evil divide forse e' un gradino sopra, ma non importa, anche stavolta han fatto centro. 88 e' un po' alto, forse 78 era più giusto |
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5
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Disco che parte alla grande, per poi perdersi un po' nella seconda metà. Voto troppo generoso, per me è un 7 e mezzo. |
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Non so se il voto è esagerato, perché ho ascoltato solo le song che metallized ha messo a disposizione, e soprattutto la seconda è esattamente quello che voglio ascoltare dai death angel. Thrash metal old school. Ripasseró... 😉🤘 |
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3
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Ormai su questo sito si spazia tra il comico e il grottesco...diamogli 95 gia che ci siamo.
Si tratta di un buon lavoro che ho assimilato nell ultimo mese, all inizio crea decisamentre euforia, poi si stabilizza su buoni standard ma di sicuro non tali da giustificare un quasi 9.
Tra il 70 e il 75 direi che è un voto più che abbondante.
calmatevi con sti voti senno dobbiamo ampliare il range da 70 a 180.
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Disco fantastico,per me superiore al precedente.Grandi Death Angel |
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1
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Voto stra-esagerato. The Evil Divide l'ho consumato e mi era piaciuto un botto...ma qui per me siamo ben lontani e i pezzi mi sembrano proprio degli scarti del precedente. |
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