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Barbarian - To No God Shall I Kneel
27/06/2019
( 1376 letture )
Tre anni dopo Cult of the Empty Grave, i tre Barbari fiorentini escono dalla caverna per sferrare un altro, putrido, attacco. Come un fetido menhir, la musica dei Barbarian non si scosta da un millimetro rispetto alla loro ultima uscita. E come poteva essere altrimenti? La band non è che un’apologia al passato, a quanto di più marcio gli anni Ottanta hanno prodotto. Nel sound dei Barbarian convivono influenze di Celtic Frost, Venom, primi Bathory e Sodom, assieme a Manowar e Running Wild. Un insieme basilare e grezzo all’inverosimile, agile e delicato come un carro armato sovietico, che potremmo definire un proto thrash-black con massicce influenze heavy e speed metal. Per semplificarci la vita, i Barbarian ci suggeriscono loro stessi il proprio genere di appartenenza, nel titolo della prima traccia del qui presente album: Obtuse Metal.

E il primo brano è davvero ottuso. Un obeso attacco frontale, composto da marcissimi riff ultra basilari, da una batteria martellante e dalla voce sgraziata e cavernosa di Borys Crossburm. Si tratta però di un inizio ingannevole, perché in To no God shall I Kneel, i nostri Barbari proseguono quanto iniziato a partire dallo scorso album, che lasciava un notevole spazio alle influenze classicheggianti ed epiche del loro sound. Ecco quindi un riff di puro heavy metal aprire Hope Annihilator, fiancheggiato da potenti cori manowariani, che ritroviamo un po’ dappertutto nella tracklist, assieme a una buona dose di melodia. Non che i tre si siano imboniti, anzi. Il devastante speed metal The Beast is Unleashed ci mostra quanto l’heavy possa picchiare duro, se pompato da una batteria pachidermica, da una distorsione fangosa quasi death metal e da una vociaccia tombale. Sheep shall Obey si assesta su un panciuto mid-tempo, dove il groove abbonda, mentre Birth and Death of Rish’ah trova forse l’equilibrio perfetto tra le diverse componenti del Barbarian-sound. Nei suoi quasi cinque minuti, trovano spazio ignoranti assalti frontali, innodici riff heavy metal, un sostenuto momento strumentale, dove la chitarra osa un bel lead melodico, imitata poi da un basso prepotente. Questo brano mette in evidenza l’ulteriore maturazione tecnico-compositiva della band. Pur risultando volutamente marcio e sgraziato, To no God shall I Kneel contiene dei brani più finemente strutturati rispetto al passato. A un orecchio attento, appare come le varie componenti, i vari strumenti siano incastrati con più perizia, senza per questo dare un’impressione di ricercatezza o sofisticheria. Ne sono ottimo esempio le ultime due, lunghe canzoni. The Old Worship of Pain inizia come un brano cadenzato, che alterna momenti squadrati ad un melodico ed evocativo riff arpeggiato, per poi partire in quarta in una vera e propria cavalcata maideniana – ovviamente dieci volte più pesante. Chiude il cerchio la title-track, un roccioso mid-tempo che si sviluppa in un innodico ritornello, cantano in pulito e attraversato da un basso vorticante.

In definitiva, non possiamo che valutare positivamente il quarto album dei Barbarian. Prima di tutto, i Fiorentini sfornano un album spaccaossa. Un suono, un marciume e un’attitudine no compromise di cui si ha sempre bisogno. La band però evita la trappola dell’ignoranza autocompiacente, apportando i giusti ritocchi e aggiustamenti, andando ad agire sulla struttura, e lasciando intatta la strabordante furia belluina dei brani. Obtuse metal quindi, ma fino a un certo punto.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
79 su 6 voti [ VOTA]
Doomale
Venerdì 28 Giugno 2019, 0.46.50
3
😉😉 Prego..\m/
Griso
Venerdì 28 Giugno 2019, 0.22.27
2
Grazie per la segnalazione, è stata una nostra svista!
Doomale
Giovedì 27 Giugno 2019, 23.31.46
1
Onestamente penso che la parola Groove con loro non c'azzecchi nulla. Cmq l'album e' buono come tutti i precedenti...roba grezza di cui a volte si sente davvero il bisogno. Se vi sente la Hells Headbangers...😁
INFORMAZIONI
2019
Hells Headbangers Records
Heavy/Thrash
Tracklist
1. Obtuse Metal
2. Birth and Death of Rish’ah
3. Hope Annihilator
4. Sheep shall Obey
5. The Beast is Unleashed
6. The old Worship of Pain
7. To no God shall I Kneel
Line Up
Borys Crossburn (Voce, Chitarra)
Blackstuff (Basso)
Sledgehammer (Batteria)
 
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