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Slough Feg - Hardworlder
( 2859 letture )
Il discorso è abbastanza semplice: di certe cose c’è semplicemente un urgente, quasi spasmodico bisogno. Sì, perché va tutto bene, il death, il prog, il nu metal, il thrash, il brutal e tutto quello che abita tra cielo e terra, c’è davvero spazio per tutti e per tutto, ma detto questo, ci vuole sempre qualcuno che ci ricordi quello che siamo e da dove veniamo, per capire dove stiamo andando. Gli Slough Feg sono proprio questo, un punto fermo di probità, il vero e più nascosto spirito incorruttibile dell’heavy metal.

In questo lavoro, presentato da una cover in pieno stile cartoons firmata James E. Lyle che può ricordare certe cose della Marvel periodo Kirby/Lee, si introduce una figura che rappresenta gli Slough Feg stessi, ossia l’Hardworlder. Si tratta della raffigurazione di un uomo che ha dovuto fare i conti con molti pericoli, ma continua imperterrito per la sua strada, tetragono ad ogni cosa gli accade intorno e disinteressato ad imboccare i molti sentieri più facili che incrocia durante il cammino. Muovendosi a cavallo tra anni 70 ed anni 80, tra Iron Maiden e Pearl Jam, con puntate nel folk con la cover di Dearg Doom degli Horslips (l’altra cover presente è quella, ben fatta, di Street Jammer dei Manilla Road, altra band dalle caratteristiche per alcuni versi simili), mostrando una produzione povera, essenziale e sincera come loro stessi, a cura di Justin Phelps, un ex membro della band, ed utilizzando composizioni di sempre breve durata, gli Slough Feg arrivano al cuore dopo parecchi ascolti. Ma non a quello di tutti, visto che certa musica è fatta solo per le menti disposte ad accettarla nel suo essere fieramente vera, senza compromessi e/o concessioni alle contingenze del momento, ai suoni pompati ed a qualsiasi cosa possa minarne l’integrità morale.

Gli Slough Feg non venderanno mai grossi quantitativi di dischi, non avranno in nessun caso dei promoter che organizzano tour mondiali con stadi ricolmi di metal-kid in delirio e limousine ad attenderli davanti agli alberghi, ma avranno sempre uno zoccolo duro, durissimo, di devoti ascoltatori in grado di apprezzare come si deve il loro metal onesto nel senso più lato del termine. Una musica da “fedeli alla linea”, sempre in grado di aggiungere piccolissime sfumature nuove alla proposta, lavoro dopo lavoro, senza curarsi né punto né poco delle mode e delle tendenze del momento. E tanto per dare l’idea delle persone con cui abbiamo a che fare, l’album è disponibile in streaming presso il sito della Cruz del Sur nell’ambito della loro iniziativa “Try Before Buy”, giusto per non vendere nemmeno una copia a chi non dovesse essere realmente interessato a loro, ma vuole essere certo di avere a che fare con un altro loro buon album. Dategli una chance e, come si diceva una volta, keep metal.



VOTO RECENSORE
71
VOTO LETTORI
40.92 su 26 voti [ VOTA]
jappy
Domenica 23 Settembre 2007, 8.17.50
1
Impagabile.. Sostengo mike scalzi un musicista incredibile .. dedito al vecchio metal dei mitici e floridi anni 80.. ma che porta con se impoitanti elementi che caratterizzano lo slough sound.. spunti melodici e folk compaiono e rimangono impressi piu' di un marchio a fuoco!! bravo Mike continua cosi'
INFORMAZIONI
2007
Cruz del Sur
Heavy
Tracklist
1. The Return of Dr. Universe
2. Tiger! Tiger!
3. The Sea Wolf
4. Hardworlder
5. The Spoils
6. Frankfurt-Hahn Airport Blues
7. Galactic Nomad
8. Dearg Doom (Horslips cover)
9. Insomnia
10. Poisoned Treasures
11. Karma-Kazee
12. Whirling Vortex
13. Street Jammer (Manilla Road cover)




Line Up
Michael Scalzi (Voce, Chitarra)
"Don" Angelo Trincali (Chitarra)
Adrian Maestas (Basso)
Antoine Reuben (Batteria)
 
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