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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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Hades - If at First You Don`t Succeed
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20/07/2019
( 1366 letture )
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Se c’è un merito storico da riconoscere in campo metal al movimento thrash, le cui sonorità possono piacere o meno, è quello di aver riportato sotto i riflettori problematiche sociali, oltre che personali, riallacciandosi così alla più nobile tradizione del rock duro. I Black Sabbath, padri indiscussi del metal tutto, si erano spesso esposti in feroci critiche nei confronti della violenza perpetrata da istituzioni politiche e militari. Basti pensare a War Pigs, senza dubbio il caso più eclatante, ma non certo l’unico. Una carica rivoluzionaria, senza per questo attribuirle una colorazione politica, che il rock duro ha perso nel corso degli anni, stimolato maggiormente da immaginari bellici, spesso medievali, o fantastici, sfociando poi in un satanismo goliardico ma spesso spuntato. Il thrash metal, nato in contesti metropolitani di degrado urbano e assai sensibile alla lezione del punk hardcore, forse ancor più che della New Wave of British Heavy Metal, recupera la lezione dei padri, riportando al centro le criticità della società -una su tutte, il rischio nucleare-, sebbene questa rivoluzione copernicana non abbia riguardato tutti i protagonisti della scena.
Gli statunitensi Hades, provenienti dal New Jersey e quindi geograficamente contigui al florido movimento hardcore newyorkese, si inseriscono alla perfezione in questo contesto, proponendo sonorità pregevoli, assimilabili a una matrice technical thrash, grazie anche a un’abilità tecnica dei componenti al di sopra della media dei propri omologhi. La nascita della band risale al 1978 e della prima formazione faceva già parte il chitarrista Dan Lorenzo. Il primo a unirsi è il batterista Tom Coombs, cui seguono il vocalist Alan Tecchio, protagonista nel corso della sua carriera anche con i seminali Watchtower, il chitarrista Scott LePage e il bassista Jimmy Schulman. Questo quintetto, nel 1987, pubblica lo splendido esordio Resisting Success, tra le perle più nascoste del thrash a stelle e strisce di metà decennio. Solo un anno più tardi, questa volta con Ed Fuhrman al posto di LePage, è tempo di dare alle stampe il secondo capitolo, If at First You Don’t Succeed. Uscito ancora una volta per la Torrid Records, l’album si compone di undici tracce, per un totale di poco più di quaranta minuti. Rispetto al predecessore le tematiche trattate restano immutate. Ne sono perfetti esempi l’invettiva animalista di In the Mean Time e la pacifista Diplomatic Immunity. Pur non disdegnando accelerazioni più classiche, gli Hades costruiscono un album ancor più orientato su ritmiche cadenzate e quindi meno influenzate dall’hardcore, a supporto della splendida voce pulita di Tecchio, come evidenziabile nella tripletta Rebel Without a Brain, King in Exile e Face the Fat Reality, che seguono nella scaletta il vortice frenetico di cambi di tempo dell’opener Opinionate!. L’offerta è in generale piuttosto omogenea, trovando invece in I Too Eye, in apertura del lato B, una gradevole fuga verso territori più di confine con l’hardcore, grazie anche al basso di Schulman che prende il sopravvento. Il finale è servito ripartito su tre tracce, pescando nel dramma shakespeariano per prendere ispirazione. Dopo l’arpeggio strumentale di Tears of Orpheus, gli Hades propongono i nove minuti di Aftermath of Betrayal (The Tragedy of Hamlet), misurandosi con un’inedita ballata, cui segue un’ultima breve strumentale.
In conclusione, If at First You Don’t Succeed passa nuovamente nel sostanziale anonimato. Meno riuscito del precedente Resisting Success, è un lavoro che offre comunque un’ottima conferma delle credenziali artistiche di un gruppo troppo spesso dimenticato. Per la cronaca, ci vorranno ben sette anni, prima che gli Hades, con il rientrante LePage dirottato al basso, tornino in studio per incidere un nuovo album, nello specifico Exist to Resist.
Buon ascolto e che il metallo sia con voi!
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4
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A parer mio questo disco, come il precedente, merita 90. Non super tecnici come i watchtower ma neanche basici come il primo thrash, un giusto equilibrio come in pochi altri casi. Meravigliosi |
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3
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Band sconosciuta ai più ma fenomenale. Ho entrambi i primi due leggendari album, sono bellissimi. |
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2
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Il panorama thrash metal è ridondante di valide band che hanno realizzato pregevoli album ma che nonostante la qualità profusa sono passate (quasi) inosservate. Anche gli hades rientrano a pieno titolo in questa triste categoria. Nel caso non si conoscesse la band in questione, oggi i mezzi tecnologici, permetteno di sopperire a questa falla... Il singer è clean, voce pulita ma espressiva, riff a presa rapida e buona produzione. 🤘 Imho |
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1
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io degli Hades ho i primi due album 1987 - Resisting Success, 1988 - If at First You Don't Succeed... che sono due veri e propri Capolavorì anche di molto superiori (per tecnica) ai vari loro colleghi ben più famosi di loro. Da avere assolutamente,il mio voto a questa gemma è 95/100. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Opinionate! 2. In the Mean Time 3. Rebel Without a Brain 4. King in Exile 5. Face the Fat Reality / Outro 6. I Too Eye 7. Diplomatic Immunity 8. Process of Assimilation 9. Tears of Orpheus 10. Aftermath of Betrayal (The Tragedy of Hamlet) 11. Finale
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Line Up
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Alan Tecchio (Voce) Ed Fuhrman (Chitarra) Dan Lorenzo (Chitarra) Jimmy Schulman (Basso) Tom Coombs (Batteria)
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RECENSIONI |
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