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21/03/24
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Overkill - The Wings of War
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23/07/2019
( 5932 letture )
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Prima di procedere all’analisi dell’ultima fatica degli Overkill è necessario fare una piccola premessa. Nessuna thrash metal band può vantare, nell’ultimo decennio, altrettanta vitalità quanto i newyorkesi. Posti i cinque capolavori da Feel the Fire (1985) a Horrorscope (1991), archiviate rapidamente le sperimentazioni groove di I Hear Black (1993) e sfornati alcuni discreti lavori a cavallo tra i due secoli, gli Overkill sembravano destinati a una fase di carriera da comprimari, considerato anche l’ottimo stato di forma dei vari Kreator, Destruction, Exodus e Sodom nei primi anni Duemila. La vera svolta arriva con Ironbound (2010), che ci restituisce una band in grande spolvero. Da allora in poi, la premiata ditta Bobby Blitz e D.D. Verni, perfettamente coadiuvati dai chitarristi Dave Linsk e Derek Tailer e dal batterista Ron Lipnicki, non ha più sbagliato un colpo, inanellando un ottimo disco dopo l’altro, nell’ordine The Electric Age (2012), White Devil Armory (2014) e The Grinding Wheel (2017). Arriviamo così al 2019.
The Wings of War esce, ancora una volta per Nuclear Blast, il 22 febbraio. La line up è quasi immutata, con la sola eccezione di Jason Bittner, subentrato alle pelli, anche se il cambio più degno di nota avviene forse dietro le quinte. Andy Sneap, ex chitarrista dei britannici Sabbat e ricercatissimo asso della produzione, lascia infatti il posto a Christopher “Zeuss” Harris, non proprio l’ultimo arrivato, considerate anche le sue collaborazioni, tra le tante, con Municipal Waste e Revocation. L’album si compone di dieci tracce, undici considerando anche la bonus track di repertorio In Ashes, per un totale di quasi un’ora di thrash. Da un punto di vista stilistico The Wings of War si pone in linea con le ultime produzioni targate Overkill, capaci di rendere il proprio sound moderno e al passo con i tempi, con un Bobby Blitz protagonista indiscusso. L’apertura è affidata all’adrenalinica Last Man Standing, incendiaria anche dal vivo, che non solo regge meravigliosamente il confronto con gli ultimi lavori dei newyorkesi, ma si impone addirittura come uno dei loro pezzi più efficaci. Il bis è servito con Believe in the Fight, che non offre sconti in quanto a mazzate, esaltata dagli intrecci della coppia di asce Linsk-Tailer. Dopo la più cadenzata Head of a Pin, si riparte a razzo con BatShitCrazy. Distortion si concede alcuni piccoli ammiccamenti a sonorità groove, precedendo una rasoiata più classica come A Mother’s Prayer. Arriviamo così a uno dei pezzi di punta dell’album, Welcome to the Garden State, che ci catapulta con la memoria direttamente agli anni Ottanta, in un’esplosione di thrash e hardcore da manuale, per via della ritmica serrata e delle parti corali. Dopo una meno convincente Where Few Dare to Walk, arrivano gli assalti finali di Out on the Road-Kill e, ancor di più, Hole in My Soul, impreziosita anche dall’ottimo lavoro solista di Linsk.
In conclusione, The Wings of War ci consegna una band ancora una volta in ottimo stato di forma. Pur non attestandosi ai livelli di eccellenza del precedente The Grinding Wheel, tra le migliori release thrash dell’ultimo quinquennio, il risultato finale è comunque assai soddisfacente, omogeneo nel suo complesso, ma in grado di vantare degli incontestabili punti di forza in Last Man Standing, Welcome to the Garden State e Hole in My Soul.
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che gran bella bastonata anche questo!! già the grinding wheel spaccava di brutto, ma questo ancora di piu'! eccezzionali Overkill!!! voto 85 per me |
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Comunque drumming assurdo di Bittner. Cioè penso che quello che ha dato una spinta in più a quello che già da solo era un ottimo album è la sua prestazione. Prestazione sublime e spero non se ne esca mai dalla band |
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Dopo sufficienti ascolti mi spingo a dire che insieme ad Ironbound questo è il miglior disco dai tempi di Horrorscope. Davvero una bomba, grazie soprattutto ad un drummer finalmente degno, con un frande tiro, e un Blitz in forma disarmante... giovinotti imparate! |
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Un disco degno del nome che porta, nessuna genialata ma band in ottima forma e un songwriting convincente... un buon 75 |
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A distanza di sei mesi ho abbastanza cambiato opinione su questo disco.. Seppur credo che troppi dischi in un lasso di tempo così ristretto (5 in 10 anni) alla lunga sia controproducente, questo album ha comunque ottimi pezzi dalla sua (le prime quattro, con Believe In The Fight sul podio, Welcome To The Garden State, e A Mother's Prayer), e altri di mestiere (ma si possono criticare pezzi di mestiere a un gruppo in giro da quasi 40 anni?). Cambio il mio voto in 82, ma spero comunque che Blitz e soci se vogliono pubblicare un altro disco, cosa che potrebbero anche evitare, aspettino qualche anno in più, magari gli evenutali nuovi pezzi godrebbero di una vitalità e freschezza migliore. |
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Mamma mia... tempo di concordare con Pacino. The Electric Age l'ultimo che ho apprezzato. |
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Disco di mestiere, ma ottimo se non gli si da un paio di ascolti alla buona.
Il migliore da The Electric Age, sicuramente piú ispirato degli ultimi due, quelli si stanchini e molto piú di mestiere.
Infatti le recensioni stanno dando valore, e a ragione, a questo platter. Non fatevi fregare, il migliore dei ritorni thrash del 2019 per ora |
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Troppi dischi in poco tempo, hanno rotto un pò i coglioni. Grande band, ma il troppo stroppia, troppi riempitivi (tutti sulla sufficienza o più) per arrivare al minutaggio. Oppure variate un pò la ciccia, ma mi pare una cazzata solo il pensarlo, molto di più scriverlo. Rilassatevi un pò, giocate un pò con i nipotini e ci rivediamo, su disco, tra 4-5 anni, è chiedere troppo? Voto 62. |
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x Macca e Kappa = vi ammiro perche' avere vedute piu' ampie delle mie (probabilmente siete piu' giovani) ma vi assicuro che io prima mi sforzo ad ascoltare tutto e poi decido se seguire una band ed acquistare il suoi vinili o cd. Quelli che ho citato (insieme a tanti altri) non mi dicono nulla ne visivamente ne musicalmente.. anzi mi sembra quasi una fozatura inserirli un contesto HEAVY METAL ! Sara' che ho vissuto anche fisicamente gli anni d'oro dell' HM e thrash che ho visto nascere a cavallo tra gli anni 80 e 90 e quindi questo credo che condizioni molto i miei gusti attuali che ormai sono consolidati e definitivi.
X Lambru: sorry non avevo percepito l'ironia, meno male che c'e chi la pensa come me, ma credo che siamo in tanti!! |
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lethal...si vede che frequenti da poco il sito e non mi conosci, il mio commento n.23 era "leggermente" ironico.... |
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@lethalzorker: io vado fiero di non fermarmi alle borchie e alla pelle ascoltando quello che mi piace, tenendo sugli scaffali sia dischi degli Overkill che degli Slipknot o dei Ghost (per fermarmi ai nomi da te citati). Per me il “vero” heavy metal non esiste, o quantomeno non mi pongo limiti nell’ascolto se in linea con i miei gusti sulla base dell’attitudine piuttosto che sul sound. Punti di vista, alla fine si tratta di modi diversi di concepire la stessa passione per la musica. |
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Il problema, lethalzorker, è che c'è gente che si fa piacere la musica solo se è borchie e pelle, senza neanche provare ad andare al di là dei costumi di scena, che poi sono in un certo senso sempre esistiti, da Angus Young, ai kiss, al face Paint di molti gruppi thrash o proto black ecc... |
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x Kappa e Lambruscore--- rispetto le opinioni di tutti ma io sono della vecchia scuola. Per me il vero HM e' quello che incarnano gli ovekill e gruppi affini ( ve ne potrei elencare a dozzine), cioe' passione, sudore, chitarre a palla, borchie e giubbotti di pelle.
Io non niente a che spartire con gente mascherata e truccata con delle tute, con dj che screcciano su basi precampionate, con chi rappa e slappa sul basso etc.
E di questo ne vado fiero....
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x lethalzorker: a mio avviso alcune delle band che hai citato hanno scritto più capolavori che gli Overkill...e sia inteso, ho amato gli Overkill alla follia fino al 1994... |
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@lethal... hai ragione, io spendo i miei soldi proprio per i gruppi che hai citato tu |
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Meglio spendere soldini in gruppi onesti come questi, che hanno fatto la storia del nostro genere e che li ha resi leggendari piuttosto che n gruppi di plastica e finti come korn, ghost, slipknot, babymetal e compagnia brutta!! |
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Tra 2 anni faranno l'ennesimo copia incolla, col solito verde, ma vorrei vedere chi compra un disco degli Overkill...almeno spero che abbiate i primi 4 /5, se poi volete continuare a spendere soldi per lo stesso disco, ok, i soldini sono i vostri |
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Viaggiano sul loro standard, sempre ottimo, un po annoiano, ma almeno non disgustano, come gli album delle mie ex band preferite, testament su tutte: fior di musicisti che fanno death invece che thrash. Almeno qui è rimasta la vena thrash/rock. |
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Ironbound e The Electric Age mi erano piaciuti tanto, soprattutto l’ultimo citato. Tuttavia a partire dal successivo nonostante le innegabili doti e l’ottimo stato di forma della band ho iniziato ad avvertire un po’ di ripetitività e li ho un po’ persi. Questo l’ho ascoltato distrattamente ma non mi ha proprio convinto, riproverò. |
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Non indispensabile,ma piacevole.75 |
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Il verde è il loro colore a parte rarissime eccezioni. È un marchio di fabbrica |
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Album discreto, anche qualcosina in più volendo, ma inferiore ai precedenti. Le mazzate e la veemenza sono di casa da diversi anni e anche questa volta la band da questo punto di vista non si risparmia. Chi dagli Overkill cerca questo non credo rimarrà deluso, anche se stavolta ai pezzi mi sembra manchi ogni tanto la scintilla (eccezion fatta per la “sabbathiana” Head of a Pin, bellissima). La band invece come al solito è in forma. Peccato perché potevano chiudere meglio questa decade che per loro è stata strepitosa: in questo senso sono d’accordo al 100% con Grin, da Ironbound in poi nessun passo falso, tutti album tra il buono (White Devil Armory) e l’ottimo (Ironbound), con una media che (quasi) nessuna thrash band della loro generazione ha saputo tenere in quest’ultimo decennio. Quindi innanzitutto: chapeau! Questo The Wings of War è un leggero passo indietro, e -come detto in altri commenti sotto al mio - forse è il momento di fare una pausa prima di entrare nuovamente in studio e magari pensare anche... a un nuovo colore per le copertine. Un 75 ... di stima! |
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14
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album decisamente buono. Del resto a parte WDA, non sbagliano un colpo da 10 anni. L'unico pezzo evitabile è la bonus, tra l'altro sembra un demo dalla qualità del suono. I primi due pezzi valgono l'acquisto. Concordo sul voto |
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13
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Posto che i gusti di ognuno sono insindacabili, proverei a suggerire un diverso punto di vista sulla questione. Se un gruppo arriva al quinto album in dieci anni ed è in grado di tirarti fuori pezzi come Last Man Standing, Welcome to the Garden State e Hole in My Soul, per me significa che sta facendo un qualcosa sopra la media. |
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11
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...sorry....ho sbagliato recensione....la scermata mi ha indotto all'errore....intendevo i darkthrone.....sorry... |
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10
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....disintegra-scroto da sempre.....bravo lambruscone..... |
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9
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Sempre originalissimi, con le copertine, mi hanno fiaccato lo scroto da decenni, comunque per curiosità un ascolto va dato, magari 2 o 3 pezzi mi gaseranno... |
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Non so se lo ascolterò. Ho smesso con White devil armory. Vorrei solo dire la mia su grinding wheel. Super disco thrash? Ma anche no, io direi il primo disco poco ispirato da Ironbound. E La critica e gli ascoltatori cosi l'hanno accolto. Come dice un utente qua sotto. A sfornare un disco all'anno.. è normale che la ricetta perda interesse e soluzioni. E la cosa su GW era evidente, pur riconoscendone comunque discreti standard. |
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7
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Io amo alla follia gli Overkill, ma penso che siano strapompati da fan e dalla stampa. Ormai sono anni che fanno dischi copia incolla, mi annoiano tantissimo, non basta una produzione eccellente e un suono martellante per rilasciare un bel disco. Dopo lo splendido Ironbound la band ha proseguito con album tutti uguali. Bo, sarò io che ci sono cresciuto e che ho apprezzato anche i dischi minori ma che almeno avevano brani e suoni differenti, ma non riesco più sentirli. Ascoltato 3 volte, noia totale, pezzi tutti uguali a manetta, Electric age, White devil, Grinding wheel, ormai confondo qualsiasi loro album recente. La classe li salva, sono ancora delle belve fa eliche, ma a me non entusiasmano più. Fare una album ogni due anni è sempre controproducente, gli Overkill si sono incartati. La gente gridera al capolavoro, per me appena discreto. Voto 70 |
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6
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Ormai si può dire "il solito disco degli overkill da 80" ma non è cosí, entusiasmo iniziale che poi si perde poco dopo. Ma la stima rimane intatta sempre per Verni e Linsk, strumentalmente parlando due belve. Sarebbe il caso di valutare di prendersi una lunga pausa e mettere in conto che si sta facendo album non della buona aspettativa per aver probabilmente fatto un contratto con la nuclear blast per essere costretti a incidere un disco almeno ogni due anni per accontentarli, ma al tempo stesso fare dischi innocui. Per me da ironbound una decade ingloriosa. Appunto ci si ricorda piacevolmente di Fuck You e non di ironbound (l'ultimo che comprai). Ormai non mi fregano piú, mi devono fare un album veramente da 80 per tornare a prendere un disco anche a metá prezzo al mercatino dell'usato come un vero metallaro, sennó fuck you overkill. Gli overkill sono sempre uno spasso live, ma su incisione dischi lasciamo perdere..devono rivedere molte cose |
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Una band che sta vivendo di sicuro una seconda giovinezza in studio, mentre dal vivo non ha mai sesso di stupire. Album decisamente buono ma che nulla aggiunge alle tre ultime release contenendo pezzi di sicuro valore ma pure alcuni filler. VOTO:73 |
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Gran disco! Lo ascolto continuamente dall'uscita e non mi stanca mai. |
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3
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Sono anni che mi annoiano, diciamo che li ho adorati fino a from the underground and below, dopo diciamo che hanno saputo rimanere a galla con qualche disco anche molto buono e tante cose inutili. Per me questo è un album solo sufficiente. |
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Anche se The Electric Age e Ironbound mi erano piaciuti e non poco, questa cosa di dover rilasciare un disco ogni due anni sta diventando un po' un arma a doppio taglio. Se da una parte consegna nuovi pezzi e nuovi tour, dall'altra rischia di far perdere quel pizzico di originalità. Questo è un ottimo disco, non gli darei assolutamnte un'insufficienza,ma si sente che è stato composto in fretta. Fino a Distortion scorre che è un piacere, poi personalmente ho fatto un po' di fatica ad andare avanti (esclusa la grandissima Out In The Road-Kill). Grande pecca per me, la produzione. Non mi piace moltissimo il suono dlele chitarre, ma forse sarò l'unico. Spero che gli Overkill non si riducano a fare i Grave Digger, album ogni tot anni con qualità che va sempre più scemando. Per questo nel 2019 (finora) ho apprezzato infinitamente di più il lavoro dei Death Angel.
Voto 74 |
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1
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Mi dispiace da matti perché riconosco il valore del gruppo, ma non riuscirò mai a digerire la voce di Ellsworth |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Last Man Standing 2. Believe in the Fight 3. Head of a Pin 4. BatShitCrazy 5. Distortion 6. A Mother’s Prayer 7. Welcome to the Garden State 8. Where Few Dare to Walk 9. Out on the Road-Kill 10. Hole in My Soul 11. In Ashes (bonus track)
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Line Up
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Bobby Blitz Ellsworth (Voce) Dave Linsk (Chitarra) Derek Tailer (Chitarra) D.D. Verni (Basso) Jason Bittner (Batteria)
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