|
20/04/24
THE OSSUARY
CENTRO STORICO, VIA VITTORIO VENETO - LEVERANO (LE)
|
|
Hatriot - From Days Unto Darkness
|
30/07/2019
( 1084 letture )
|
Noti come thrash metal band a conduzione familiare e dall’illustre pedigree – quello della famiglia Souza - gli Hatriot tornano sulla scena dopo un silenzio abbastanza lungo e con delle importanti novità che riguardano proprio la formazione. Sparisce infatti dai radar il nome più importante, ossia quello del patriarca Steve "Zetro" Souza, mentre ad occuparsi delle parti vocali troviamo adesso il figlio Cody. Ciò comporta la conferma dell’impianto generale del gruppo, con il pargolo che mostra chiaramente quali siano stati i suoi natali da un lato, ma anche l’inserimento di alcune novità che portano nel tessuto musicale del gruppo alcune digressioni death dell’altro.
Il thrash metal aggressivo, diretto e di stampo canonico che è sempre stato il pane degli Hatriot resta pertanto e largamente il focus principale delle composizioni, ma il companatico è adesso leggermente più speziato. Ciò perché alcune ritmiche miste ad passaggi in cui la voce passa al growl, rendono tutto un po’ più pepato e vario. Questo, però, non riesce affatto ad eliminare il problema che ha sempre afflitto questa band, costituito dall’incapacità manifestata fin dall'inizio di scrivere qualcosa che andasse oltre lo standard del consueto. Introdotto da una suggestiva copertina basata “sugli orrori intorno alla fine del mondo, l'ipocrisia che circonda la religione, i leader corrotti del mondo e la carneficina che ha portato agli ultimi giorni dell'umanità” (pertanto in linea con i testi delle canzoni), che oltre a quella di Kevin Paterson reca l’illustre firma di Paolo Girardi, From Days Unto Darkness mantiene esattamente ciò che promette: continue bordate thrash cattive e martellanti dal primo all’ultimo pezzo. In questo senso non si può dire che non sia un prodotto riuscito, ma non è tutto oro ciò che luccica e sempre per i medesimi motivi per i quali anche i due album precedenti non avevano entusiasmato. Accanto a brani come Ethereal Nightmare, peraltro posta a fine scaletta, in cui il thrash ed il death si sposano bene ed altri in cui il growl fa appena capolino per irrobustire il pezzo (One Less Hell; Carnival of Execution; Organic Remains ), troviamo spesso una scrittura che al di là dell’impatto innegabile in termini di bpm e capacità di scatenare il pogo, risulta molto scolastica. Ad esempio quella che caratterizza In The Mind of the Mad e Delete che, proprio per questo, sono le prime a fissarsi in mente. Piacevole la più ritmata e rocciosa Daze Into Darkness, regolare lo svolgersi di World, Flesh & Devil e più ambiziosa del solito Frankenstein Must Die che supera i sette minuti di durata, quasi sempre su ritmi molto sostenuti.
A fine scaletta il gioco è quello di voler vedere il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. La parte piena è rappresentata dal fatto che gli Hatriot hanno assorbito bene la dipartita di "Zetro" e in più sono stati capaci di modernizzare leggermente la loro proposta. Dall’altro ed al netto di quanto appena indicato, che rimane sostanzialmente contorno, i quattro continuano a menare come hanno sempre fatto. Senza risparmiarsi e mostrando di possedere di certo i fondamentali del mestiere, ma senza mai andare oltre una normalità che tende talvolta a far rima con banalità. Chi da un disco del genere cerca solo adrenalina e thrash tout court senza troppe menate troverà pane per i suoi denti. Gli Hatriot, però, continuano a restare un gruppo solido, ma che non riesce a decollare.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
|
|
|
|
|
Tracklist
|
1. One Less Hell 2. Daze Into Darkness 3. Carnival of Execution 4. Organic Remains 5. World, Flesh & Devil 6. Frankenstein Must Be Destroyed 7. In The Mind of the Mad 8. Delete 9. Ethereal Nightmare
|
|
Line Up
|
Cody Souza (Voce, Basso) Kosta Varvatakis (Chitarra, Voce) Kevin Paterson (Chitarra, Voce) Nick Souza (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
|
|
|
|
|
|