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21/03/24
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Holocaust - The Nightcomers
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03/08/2019
( 1909 letture )
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E’ probabilmente una banalità, ma la nascita e l’esplosione vera e propria della N.W.O.B.H.M. si deve in larga parte anche all’evoluzione subita da tante band nate durante gli anni 70 le quali, pur conservando elementi stilistici prettamente appartenenti a quella decade, produssero lavori "ponte" destinati a definire il nuovo stile. Alcune andarono incontro ad enorme fortuna, altre sono sparite subito, molte sono restate più che altro un fenomeno da addetti ai lavori e/o veri appassionati di quel particolare periodo approssimativamente collocabile a cavallo tra il 1978 ed il 1981. Uno dei gruppi più importanti in questo senso è quello degli scozzesi Holocaust, autori dell’ottimo The Nightcomers risalente proprio all’anno di grazia 1981.
Provenienti da Edimburgo e nati nel 1977, gli Holocaust partirono come band più orientata all’hard rock di stampo classico, ma furono "traghettati" verso il metal dal chitarrista John Mortimer, vera anima metallica della band. Tanto è, che già dal successivo No Man's Land del 1984 sarà lui il solo membro originale in formazione, con il chitarrista Ed Dudley e il batterista Raymond Marciano a tentar fortuna con gli Hologram e suoni più morbidi. The Nightcomers, ad ogni buon conto, arrivò sul mercato nell’Aprile del 1981 tramite la Phoenix Record And Filmworks, ma era in realtà un’autoproduzione che risentiva sia delle pulsioni interne alla band, con una componente hard rock’n’roll da un lato ed una heavy dall’altro che lo rendevano un po’ discontinuo e di una qualità di registrazione non eccelsa, pur restando in linea con molte delle uscite del periodo anche ufficiali. Lavoro mediamente heavy rock, se così vogliamo dire, ed anche leggermente tardo rispetto a prodotti arrivati prima e già molto più avanti dal punto di vista dello sviluppo dello stile e della pesantezza della musica (basti citare Ace of Spades o Strong Arm of the Law dell’anno prima, giusto per fare un paio di titoli), The Nightcomers era e resta un piccolo gioiellino contenente almeno tre o quattro pezzi da ricordare con devozione. In particolare il singolo Smokin’ Valves, la più cupa Death or Glory e più ancora Mavrock e la title-track. Sopra tutto, però, a dover essere citato è l’inno metallico Heavy Metal Mania, un autentico, liberatorio, orgoglioso manifesto cosa volesse dire vivere e respirare per l’Heavy Metal in quell’inizio di anni 80. Uno dei pezzi-simbolo di una generazione che è in parte sopravvissuta fino ai nostri giorni, conservando dentro sé lo spirito del testo.
Album da valutare dopo preventiva contestualizzazione rispetto all’epoca di uscita, un po’ Thin Lizzy ed un po’ qualsiasi altro gruppo coevo di buon livello vogliate citare, The Nightcomers merita di essere celebrato come deliziosamente importante per tracciare la storia del modo in cui l’hard rock di stampo britannico girò irresistibilmente verso l’heavy metal. La band, purtroppo, venne rallentata nella sua corsa dai fatti prima ricordati ed anche se ad oggi è ancora attiva in formazione a tre, è per questo album che sarà sempre ricordata, ma come si dice spesso al giorno d’oggi, è davvero "tanta roba".
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12
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mi imbatto per la prima volta in Holocaust grazie ai due apprezzatissimi ed appetibilissimi primi singoli in formato ep12” dell'80 . e soprattutto grazie al buon Beppe Riva (e alla rivista mensile che all'epoca -primissimi anni'80- era l'unica che 'osasse' scrivere di Heavy Metal. Sapendo molto molto bene di cosa scriveva. La rubrica Hard'n'Heavy di 8 facciate di quel magazine era appuntamento imprescindibile x tanti Metal Kids di quel periodo). Fine primavera '81 , nel mio negozio di dischi preferito di quegli anni ormai lontani, vengo letteralmente fulminato dalla visione di un nuovo disco marchiato 'Holocaust'. Certo nn aspetto la recensione di Riva per accaparrarmi il loro nuovo vinile e lo faccio mio al volo. Un album intero questa volta e nn più un three tks ep. Diventerà uno dei dischi della mia vita. Album irrinunciabile. Memorabile. Enorme. 'The Nightcomers' rappresenta il vertice assoluto per questa formazione . Acquisterò nel corso del tempo tutti i loro successivi albums ma nessuno riuscirà ad avvicinarsi a questo disco di debutto che considero un capolavoro assoluto. p.s. : la produzione ed il mixing sono ottimi , praticamente perfetti. Di gran lunga superiori a tante produzioni anche attuali. Di “glam” e “Thin Lizzy” all'interno di questi superbi solchi nn ci ho mai fatto caso. Ma fa lo stesso. Una segnalazione la merita la ristampa del 2003 in doppio cd con tutti i brani dei 4 singoli pubblicati tra l'ottanta e l'ottantadue. Voto : 98\100 |
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11
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Disco davvero interessante, anche se a tratti non bellissimo ecco... però ci si sente tanta roba, anche del proto thrash se vogliamo |
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10
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Un gioiello della NWOBHM e tra i migliori debut album di sempre..... |
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9
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Fantastico album, divertente e adrenalinico. Voto 90 |
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8
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Vinile che conservo molto,molto, molto gelosamente. Va ascoltato sempre tenendo conto del periodo di uscita davvero gonfio di novità. |
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7
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irreplicabile errata scorrige |
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6
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si il disco e' bello, ma concordo con Francesco, poi e' chiaro che paragonato con quelli di oggi e' irreblicabile, fidatevi di chi il ha ascoltati appena usciti |
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5
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Grande band, estremamente underground, che ha realizzato questo grande Cult degli anni 80. Bellissimo, basta solo l'attacco di death or glory per mettere in chiaro le cose. Voto 80 |
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4
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Disco unico nel suo genere. C A P O L A V O R O. |
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3
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La particolarità di questo album sta proprio nel suono. Un po' di hard rock, un po' di atmosfere darkettone date dalla scelta delle melodie, un po' di heavy e alcuni chorus molto hard rock Glam. Insomma un mix inusuale per i tempi. E nonostante ci fosse già musica più heavy, questo disco per i tempi aveva decisamente un suono all'avanguardia. |
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2
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Uno dei miei dischi heavy metal preferiti, unico inimitabile. Lo adoro. La prima volta che lo ascoltai ci rimasi di sasso. Pensavo che solo Judas e Iron potessero sfiorare certi livelli artistici, in quegli anni e in Inghilterra, invece no c'erano anche gli Holocaust. Li conobbi tra l'altro grazie ai Gamma Ray, come tanti penso. Voto 90
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1
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Ottimo album di heavy metal, giusto riportarlo alla luce. |
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INFORMAZIONI |
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Phoenix Record & Filmworks
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Tracklist
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1. Smokin’ Valves 2. Death or Glory 3. Come on Back 4. Mavrock 5. It Don’t Matter to Me 6. Cryin’ Shame 7. Heavy Metal Mania 8. Push It Around 9. The Nightcomers
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Line Up
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Gary Lettice (Voce) John Mortimer (Chitarra) Ed Dudley (Chitarra) Robin Begg (Basso) Paul Collins (Batteria)
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