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The Damned Things - High Crimes
29/08/2019
( 906 letture )
I The Damned Things sono un supergruppo nato dall’ unione dei chitarristi Scott Ian (Anthrax) e Joe Trohman (Fall Out Boy), i quali dieci anni fa iniziarono a scrivere canzoni assieme, dando vita a questo side project. Subito vennero aggregati alla band Andy Hurley (Fall Out Boy), Keith Buckley (Every Time I Die) e più recentemente Dan Adriano (Alkaline Trio).

Esce così nel 2010 il disco di debutto, Ironclast. A distanza di parecchi anni il supergruppo torna alla carica con un nuovo album, High Crimes, solidamente sulla linea del precedente, con un concentrato di alternative rock-metal decisamente accattivanti, orecchiabili e piuttosto freschi (anche grazie a degli apprezzabili e non invadenti tocchi elettronici). La proposta come al debutto è all’altezza, di indubbia qualità e non dà l’impressione di essere una mera operazione commerciale. Si tratta sicuramente di un lavoro ben prodotto e ben “confezionato”, ma l’esperienza e le immense capacità della lineup riescono a superare questo possibile ostacolo, quello di creare un qualcosa di “plasticoso”, di non vivo e poco credibile, componendo dieci canzoni estremamente scorrevoli, suonate con perizia e personalità, in particolar modo nel caso di Keith Buckley, la cui voce si sposa perfettamente con questo genere di sonorità. Ottime sono le rockeggianti Cells o Invincible così come lo sono Carry A Brick o Young Hearts, con i loro ritornelli catchy, ruffiani ma efficaci (su questa linea di canzoni easy listening forse Something Good è quella un po’ meno convincente). Nel complesso non ci sono canzoni che si affermano con distacco sopra ad altre o canzoni particolarmente brutte, fuori luogo. High Crimes vince nel suo equilibrio, nel suo essere costante per tutta la sua durata, scorrendo e lasciandosi ascoltare con piacere sempre, senza alti o bassi: le canzoni funzionano grazie all’ottimo lavoro della band, che suonano ritmiche e riff solidi, melodie piacevoli e numerosi assoli, sempre “mescolati” in maniera funzionale, mai eccessiva o fuori luogo. Lo stile delle band originali dei musicisti dei The Damned Things non emerge troppo e non prevarica mai su quello del progetto: Keith Buckley mantiene il suo timbro caratteristico che si può sentire negli Every Time I Die, ma si fa adatta ancora di più alla natura delle sonorità facili ed estremamente orecchiabili di High Crimes, tirando fuori tutto il suo lato più accattivante e “radiofonico” (i ritornelli la fanno da padrone in tutte le tracce), così come lo fanno tutti gli altri membri della formazione.

High Crimes non è un disco intellettuale o impegnativo, che necessita di analisi approfondite. Tutto è semplice ma estremamente efficace. Il songwriting è ottimo così come ogni altro aspetto dell’album, che senza troppe pretese riesce a fare alla grande quello che deve fare, ossia scorrere fluidamente, in maniera piacevole, senza intoppi in un flusso di rock facile e leggero ma con una positiva carica di energia.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
30 su 1 voti [ VOTA]
SkullBeneathTheSkin
Giovedì 29 Agosto 2019, 23.01.51
1
Mah... nel bene e nel male, è un'americanata Non tutto è da buttare, anzi, il riff di invincible è ruffiano quanto il ritornello, mica facile. Ci sono degli attacchi belli potenti, si sente che è suonato da gente capace ma il debut era più sanguigno. Sempre piacevole la matrice blues, ma il dejavu è avvertibile fin dalle prime battute. Diciamo "non un passo avanti"
INFORMAZIONI
2019
Nuclear Blast
Alternative Metal
Tracklist
1. Cells
2. Something Good
3. Invincible
4. Omen
5. Carry A Brick
6. Storm Charmer
7. Young Hearts
8. Keep Crawling
9. Let Me Be (Your Girl)
10. The Fire Is Cold

Line Up
Keith Buckley (Voce)
Scott Ian (Chitarra)
Joe Trohman (Chitarra)
Dan Adriano (Basso)
Andy Hurley (Batteria)
 
RECENSIONI
75
 
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