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19/04/24
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BlessTheFall - His Last Walk
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31/08/2019
( 608 letture )
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I BlessTheFall sono sicuramente una delle realtà metalcore più blasonate degli Stati Uniti. Forse meno note nelle lande europee rispetto ai compagni August Burns Red e Killswitch Engage (senza citare gli australiani Parkway Drive), sbocciarono nell’epoca d’oro del genere -con la prima effettiva pubblicazione pochi anni dopo la prima fioritura- intridendolo di quella componente emo/screamo che caratterizzerà la band.
His Last Walk è infatti il debut album dei BlessTheFall ed è un’ottima annata 2007: un esordio sicuramente riuscitissimo e ben rappresentativo delle loro intenzioni. Unico lavoro con il singer Craig Mabbit (poi passato agli Escape the Fate e noto non solo per la sua voce ma anche per i suoi stage diving da altezze mirabolanti), questo è un album che incarna perfettamente lo spirito emo americano nel vero senso del termine, senza alcuna sfumatura dispregiativa ma solo riferendosi all’emozionalità di ritornelli e testi. L’emotional metalcore è dopotutto il fratello minore del melodic metalcore, andando a edulcorare e interiorizzare ancora di più le parti melodiche e pulite, in questo caso anche tramite una scelta stilistica vocale a tratti efebica. Ma tanto Craig Mabbit può essere agrodolce e smielato sulle parti dolci, tanto è aggressivo nelle parti di growl e screaming, cimentandosi abilmente insieme ai suoi compagni in quello che è l’ossimoro del genere, un contrasto che ci altalena continuamente fra sensazioni differenti di introspezione e rabbia: quello che sarà anche un marchio di fabbrica della band nel futuro (sebbene privilegiando assolutamente le parti emozionali e malinconiche nell’ultimo lavoro Hard Feelings). La produzione è abbastanza rozza e forse un po’ retrò per trattarsi del 2007 (quello stesso anno uscivano ad esempio Horizons dei già citati Parkway Drive così come Messengers degli August Burns Red con produzioni ben più avanti): però questo fattore si addice sicuramente agli aspetti più screamo e immediati dell’album, esprimendo emozioni crude e subitanee. La opening track A Message to the Unknown così come la successiva Guys Like You Makes Us Look Bad sono già rappresentative di ciò (quest’ultima anche tramite un testo davvero pesante) anche grazie all’aggiunta di riff taglienti, special melodici e arpeggi sospesi. A seguire l’intensa Higinia, che il frontman dedicò a sua nonna appena defunta: tutti e tre singoli estratti dall’album, una tripletta segnante per aprire alla grande. Significative anche la più luminosa Rise Up, Pray con il suo intro acustico e il suo divenire epico e progressivo, e la straziante e mozzafiato Black Rose Dying, mentre la chiusura è affidata alla title track corredata anche di giocosa bonus track: quest’ultima si intitola Purple Dog e appare molti minuti di silenzio dopo la fine di His Last Walk, con i nostri che battono le mani e cantano a cappella.
Per concludere, un lavoro importante nella storia dell’emotional metalcore e del metalcore in generale, proponendone una diversa sfaccettatura. Inoltre, essenziale per lanciare i BlessTheFall e affermarli sul panorama sia di quegli anni che futuro: da ascoltare per entrare appieno nel contesto della band e del genere.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. A Message to the Unknown 2. Guys Like You Make Us Look Bad 3. Higinia 4. Could Tell a Love 5. Rise Up 6. Times Like This 7. Pray 8. With Eyes Wide Shut 9. Wait For Tomorrow 10. Black Rose Dying 11. His Last Walk
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Line Up
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Craig Mabbit (Voce) Eric Lambert (Chitarra Solista) Mike Frisby (Chitarra Ritmica) Jared Warth (Basso, pianoforte) Matt Traynor (Batteria)
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RECENSIONI |
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