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Unruly Child - Big Blue World
29/09/2019
( 942 letture )
Stanno letteralmente vivendo una seconda giovinezza gli Unruly Child di Marcie Free. Tornati fieramente sulle scene nel 2010 con Worlds Collide, i californiani non sembrano voler mollare il colpo ed è così che hanno dato alle stampe il quarto album in studio nel giro di nove anni. Il titolo del disco è Big Blue World e sostanzialmente si fonda sul solito rock arioso che contraddistingue la band americana, aperto a diverse contaminazioni che vanno dal pop al glam; dall'elettronica al blues ma con un rapporto intimo e privilegiato per il melodic hard rock.

Ed è proprio l'ampia gamma a disposizione dei musicisti il punto di forza degli Unruly Child, i quali anche in questo disco riescono a piazzare tracks di sicura presa e di moderna raffinatezza, offrendo spunti di rara bellezza rispetto all'offerta del mercato discografico odierno, persino per quanto riguarda le proposte di settore. L'unico appunto avverso da fare nei confronti di Big Blue World è una lunghezza media esagerata delle tracce, le quali spesso si dilungano senza apparente motivo oltre i cinque minuti. Sta di fatto che risulta difficile non lasciarsi catturare dalle trovate qualitative e dalle doti esibite sulla seconda parte di LP. Inizialmente i nostri si fanno attendere come una sposa al matrimonio offrendoci soltanto qualche piccolo assaggio della loro classe. Living in Someone Else's Dream e All Over the World non sono altro che l'antipasto, un AOR "per famiglie" che senza troppa originalità pesca rispettivamente da Toto ed Asia. Con Dirty Little Girls già si cambia musica, più che altro per il chorus screanzato, catchy e dai tratti hair che va a stanziarsi in testa senza troppi problemi. Le strofe sono riempite al meglio dalle tastiere di Guy Allison, praticamente perfetto nell'applicazione degli effetti e nella costruzione di trame non troppo complesse. Ma siamo lungi dalla perfezione e il meglio deve ancora arrivare anche se s'inizia a sentire la marcia nuziale sulla parte centrale, piena di brani strappalacrime alquanto scorrevoli e piacevoli: Breaking the Chains è un'ottima ballad e Are These Words Enough risulta nostalgica al punto giusto sul ritornello e sull'assolo in perfetto stile eighties, ma con un DNA blues che la rende dannatamente interessante. Will We Give up Today è stata giustamente scelta come singolo di lancio poiché racchiude tutti i canoni del genere e della ballata made in 80, fin troppo forzatamente smielata forse ma in fin dei conti accettabile. Beneath a Steady Rain è una sorta di brano cantautoriale che pare scritto a quattro mani dal Bowie Ziggy Stardust e da Elton John. Un esperimento abbastanza coraggioso che perlomeno mette in mostra le doti canore del singer, finora abbastanza nascoste fra cori, campionamenti ed una registrazione che non punta sulla voce. Il matrimonio però lo si raggiunge col trittico finale, veramente di pregevole fattura. The Harder They Will Fall è melodic hard rock di straordinaria qualità: gli strumenti si fondono assieme mostrando l'acume di Gowdy sia nella fase solista, sia su quella ritmica, inoltre il solo finale prog di synth è una goduria. Down and Dirty è uno dei brani più "duri" del lotto che ci porta indietro di venti anni fra refrain distorti, un ritornello da glamster e quella nota sporca di street californiano onnipresente. Infine The Hard Way torna a rispecchiare il cammino AOR degli Unruly Child odierni pur regalando un eccezionale colpo di classe sui tre minuti, un momento rilassante fra suoni mistici ed accattivanti per poi tornare a fluttuare su melodie leggere.

Sicuramente Big Blue World si presenta meno variegato del precedente Can't Go Home e perciò anche meno intrigante, ciò non significa che sia da snobbare. Marcie Free non ha necessariamente un ruolo da protagonista così come nel passato prossimo degli Unruly Child poiché la sua splendida voce è volutamente celata dal lavoro in fase di mixaggio ma ciò può essere visto anche come un passo in avanti, come una ricerca maggiore di alchimia fra i cinque componenti del gruppo. Effettivamente la sezione ritmica si sente di più rispetto al passato anche se sono ancora Gowdy ed Allison (assieme alla singer) ad ergersi a colonne portanti del progetto.



VOTO RECENSORE
77
VOTO LETTORI
80 su 3 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2019
Frontiers Records
AOR
Tracklist
1. Living in Someone Else's Dream
2. All Over the World
3. Dirty Little Girl
4. Breaking the Chains
5. Are These Words Enough
6. Will We Give up Today
7. Beneath a Steady Rain
8. The Harder They Will Fall
9. Down and Dirty
10. The Hard Way
Line Up
Marcie Free (Voce)
Bruce Gowdy (Chitarra, tastiere, basso, cori)
Guy Allison (Tastiere, percussioni, cori)
Larry Antonino (Basso, cori)
Jay Schellen (Batteria)
 
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