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Agnostic Front - Get Loud!
19/11/2019
( 1965 letture )
39 anni di carriera, una discografia in doppia cifra, un’importanza storica che nessuno può ignorare e ancor meno permettersi di discutere. Saltiamo le consuete introduzioni biografiche, le discussioni sulla necessità di non confrontare le ultime uscite con i primi capolavori e andiamo al centro della questione. C’è davvero bisogno di un nuovo album degli Agnostic Front, nel 2019, alla luce di quanto detto in apertura? Diciamo la verità. Pur non essendo malvage, le recenti pubblicazioni di Stigma, Miret e compagni non erano certo imprescindibili. L’ultimo album davvero degno di nota è forse Another Voice, rilasciato ormai già 15 anni fa. Se il contenuto di ogni lavoro targato Agnostic Front è ampiamente prevedibile, quello che può fare la differenza è il suo grado di freschezza e ispirazione. In altre parole, in quest’ultima fase della carriera del Quintetto, la domanda da porsi è la seguente. Riusciranno i Newyorkesi a sfornare un’onesta rilettura del proprio collaudatissimo stile, senza cadere nel mero album-fotocopia? Fino ad ora, la risposta è bene o male sempre stata positiva. Sarà anche il caso questa volta?

Dodicesimo lavoro in studio della band di New York, Get Loud! è stato preceduto dal documentario The Godfathers of Hardcore e da un battage pubblicitario a tappeto operato da mamma Nuclear Blast. Per aumentare l’hype poi, la band gioca la carta della nostalgia, affidando la copertina a Sean Taggart, già autore di quella del classico Cause for Alarm dell’86. Interessante notare che le due illustrazioni contengono gli stessi personaggi, ma il paragone finisce qui. Get Loud! non è infatti un album particolarmente old-school, ma offre piuttosto una buona panoramica delle diverse anime del gruppo. Il singolo Spray Painted Walls apre le danze in maniera positiva: trattasi di un brano squadrato e piuttosto heavy, che mostra – come se ce ne fosse bisogno – che la band non è si è ammorbidita nei quattro anni passati dall’ultima pubblicazione. Con Anti Social e Dead Silence, gli Agnostic Front alzano ancora un poco l’asticella della violenza e vanno a esplorare consueti territori al limite del thrash metal. Due episodi che mostrano una band certo agguerrita ma un po’ bolsa, ansante, che fa quasi fatica a reggere il ritmo di tutti quei bpm. E non solo a causa della voce affaticata di Roger Miret. È piuttosto l’insieme dei musicisti a suonare un po’ sfiancato, anche se è vero che il cantante appare è decisamente spompato. Questa non è certo una novità, e il suo latrato strozzato è diventato negli ultimi anni quasi iconico, sicuramente riconoscibile tra molti. Meno serrati, più lineari, i brani punk-oriented del lavoro funzionano molto meglio. La title-track, la tamarrissima e autoreferenziale I Remember, Urban Decay e Isolated danno più respiro ai Nostri e, tra riff diretti e cori da stadio, riescono ancora a esaltare l’ascoltatore. Tra questi due “estremi” troviamo una manciata di brani più bilanciati, nel più classico HC cromato di casa Agnostic Front. Buoni in particolare Conquer And Divide, In My Blood e Devastated. Pur navigando costantemente nell’autoplagio, queste canzoni sono comunque smaccatamente efficaci nella loro alternanza di strofe serrate e ritornelli innodici. Si segnala infine la strumentale AF Stomp, episodio relativamente raro in un album hardcore. L’ortodossia della musica si riflette anche sul versante lirico. I testi dell’album, il cui titolo si traduce con “alzare la voce”, ruotano attorno a temi cardine del genere, quali la denuncia di ingiustizie politiche e sociali, la famiglia e l’amicizia.

Passati i 31 minuti dell’ascolto, come giudicare la dodicesima fatica in studio dei Cinque americani? Musicalmente parlando, Stigma e soci riescono ancora una volta a salvare la situazione. Malgrado alcuni episodi tradiscano una certa stanchezza generale, peraltro giustificabile vista l’età dei musicisti, la tracklist si mantiene su un buon livello, forte di pochi filler e di alcuni episodi ben riusciti. Certo, Get Loud! non toglie e non aggiunge nulla a quanto detto dagli Agnostic Front fino ad oggi. Si tratta di una buona mezz’ora di godibile NYHC, che si mantiene sul livello più che onesto delle uscite degli ultimi anni. Quello che manca in qualità assoluta, è però almeno in parte compensato dall’attitudine. Una perseveranza e un entusiasmo venerabili, il rispetto per dei musicisti leggendari ancora sulla breccia, finanche una certa emozione e un grande affetto nei confronti di un gruppo impossibile da detestare. Non imprescindibile, nemmeno malriuscito, Get Loud! è da prendere per quello che è: l’ennesima dichiarazione d’amore per il proprio genere musicale, la volontà di alzare la voce, sempre e comunque.



VOTO RECENSORE
65
VOTO LETTORI
69.6 su 5 voti [ VOTA]
Area
Venerdì 6 Dicembre 2019, 10.25.00
15
@d.r.i., beh molti.... giusto qualcuno, ma ti dirò le ho assaggiate e non sono poi così male. Certo niente a che vedere con la nostra Pasta. Anche la Domino's Pizza... quella é proprio la pizza e tutte le varianti che fanno a little italy sembra, la vera differenza sta nell'impasto. Parlando anche del disco.... l'ho riascoltato e ti dirò che non é proprio da buttare anzi, poi ripeto il ritorno alla copertina fumettistica che cita Cause for alarm é un idea simpatica.
SkullBeneathTheSkin
Giovedì 5 Dicembre 2019, 14.23.52
14
@Area: sorry, pensavo ad un typo. "gueros" lo conosco, "guidos" no.
Area
Giovedì 5 Dicembre 2019, 13.39.53
13
@SkullBeneath: No quello lo usano i Messicani del Messico e i Chicani (California, Texas e Arizona) per dirti "Straniero" in modo poco gentile. @Elluis, Usatissimo come termine, Internet ti é amico fai una ricerchina e vedrai se non esiste
SkullBeneathTheSkin
Giovedì 5 Dicembre 2019, 13.02.35
12
Gueros
Elluis
Giovedì 5 Dicembre 2019, 9.58.26
11
@Area, guidos? È un termine che non ho mai sentito... 🤔
d.r.i.
Giovedì 28 Novembre 2019, 19.48.56
10
E molti pensano che il piatto tipico italiano siano le fettuccine Alfredo
Area
Lunedì 25 Novembre 2019, 14.32.56
9
@d.r.i, che sia fiero delle sue origini e completamente rispettabile, tuttavia i cosiddetti "Italo-americani" hanno un idea piuttosto sommaria e stereotipata dell'Italia (così come l'Americano medio in generale e l'Italiano medio nei confronti degli USA)... alcuni pensano addirittura di saper parlare l'Italiano quando invece é una mistura dialettale del sud (Broccolino)... mi é addirittura successo di incontrare e di conoscere dei cosiddetti "Guidos" sia a Milano che a Roma e benché affascinati dal paese era palpabile la loro delusione dovuta al fatto che erano incapaci di comunicare (realizzando così che il "broccolino" non era Italiano)
d.r.i.
Lunedì 25 Novembre 2019, 14.24.42
8
@No Fun: visti a Milano con i Suicidal mi sono piaciuti, al Frantic la sua voce era per me insopportabile. Non è tanto essere gutturale ma non far capire mezza parola che sia mezza. Vinnie aveva davvero rotto la minchia, sei fiero di essere italiano...vieni a vivere qui e poi vediamo
Area
Lunedì 25 Novembre 2019, 12.50.12
7
E' veramente così terribile?? La copertina cita Cause for alarm in maniera brillante direi... Comunque lo ascolterò e poi dirò la mia.
TROOPS OF TOMORROW
Domenica 24 Novembre 2019, 14.51.38
6
65 🤣🤣🤣ma per favore........
jeffwaters
Domenica 24 Novembre 2019, 11.50.47
5
AF è sinonimo di hardcore. Bell'album
No Fun
Mercoledì 20 Novembre 2019, 20.10.54
4
@d.r.i. a me quei versi gutturali non sono dispiaciuti per niente! Anzi meglio quelli piuttosto di Vinnie che ogni due secondi diceva di essere orgoglioso di essere italiano. Una volta, due, tre, va bene, poi basta eccheccazzo Comunque un ascolto glielo do, però per me invece hanno più senso live che su disco come anche i GBH o i Discharge.
duke
Mercoledì 20 Novembre 2019, 17.28.39
3
...gradito ritorno dei leaders dell' nyhc.....
d.r.i.
Mercoledì 20 Novembre 2019, 10.55.28
2
Ascolterò con calma per dare giudizio definitivo, a me non dispiace. Diciamo che ora sono degli ottimi mestieranti. Dal vivo però Miret oramai fa davvero pena, visti al Frantic, e si sentono solo versi gutturali a caso.
LAMBRUSCORE
Martedì 19 Novembre 2019, 16.46.25
1
Loro sono davvero un mito nel proprio genere, visti live alcune volte, tanta attitudine, di questo disco ho ascoltato solo alcuni pezzi, poco per commentare, comunque bravo recensore, bisogna far conoscere l'HARDCORE anche nelle scuole, musica di strada, vissuta, da imparare, arte pura...
INFORMAZIONI
2019
Nuclear Blast Records
Hardcore
Tracklist
1. Spray Painted Walls
2. Anti Social
3. Get Loud
4. Conquer and Divide
5. I Remember
6. Dead Silence
7. AF Stomp
8. Urban Decay
9. Snitches Get Stitches
10. Isolated
11. In My Blood
12. Attention
13. Pull the Trigger
14. Devastated
Line Up
Roger Miret (Voce)
Vinnie Stigma (Chitarra)
Craig Silverman (Chitarra)
Mike Gallo (Basso)
Pockey Mo (Batteria)
 
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