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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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28/12/2019
( 1374 letture )
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The Black Album dei Metallica ha rivoluzionato, nel bene e nel male, il mondo metal. Band che si sono formate proprio a seguito della folgorazione avuta dopo l’ascolto di quanto i Four Horsemen diedero alle stampe all’epoca; gruppi musicali pseudo affermati che, annusato il successone che sarebbe stato riscosso dall’album nero, provvidero a sterzare repentine per andare a raggiungere quelle sonorità, magari anche solo un pochino tanto, si sa, il tentare non nuoce. Insomma, gran parte del movimento metal, dopo quel lavoro dei Metallica perse un pezzo della sua autostima e, per recuperarla, dovette impiegarci anni.
L’argomento della premessa serve ad introdurre l’album Kin degli inglesi Xentrix. L’anno di stampa è il 1992, il sound -manco a dirlo- è una chiarissima manipolazione del citato Black Album di Hetfield & soci. All’attivo avevano due full length e suonavano decisamente diversi rispetto a Kin. Rispetto ai lavori precedenti Kin va con il freno a mano tirato. I ragazzi della Terra d’Albione difficilmente si lasciano andare a qualcosa che sia thrash arrabbiato (quello al quale ci avevano abituati con i due predecessori) tanto che non sembri azzardato dire che nel 1992 gli Xentrix potevano essere qualificati, senza volerli declassare, come una band thrash con influenze melodiche. Insomma, passata la furia, immutata la tecnica, i nostri si erano dati -sotto l’influsso ragionato dei Metallica dell’epoca- a qualcosa di più soft. Due esempi su tutti: quello delle tastiere e quello relativo alla produzione della sezione ritmica, della batteria in particolare. Nei due album precedenti, gli Xentrix delle tastiere non ne avevano sentito la necessità, con Kin, invece, qualche momento di vuoto viene riempito con il tappeto sonoro dei suoni campionati. Quanto invece alla batteria, siamo di fronte ad una rullata poco incisiva, quasi timida, mixata, a nostro avviso, in maniera non ineccepibile. Andando all’ascolto, si inizia con la gradevole The Order of Chaos, seguita dalla meno riuscita A Friend To You. All Bleed Red è, forse, uno dei momenti di più alto livello raggiunti: è un pezzo convincente che ci riporta al bel lavoro precedente, inciso due anni prima. Riff pieno e carica esplosiva che, finalmente, brilla grazie alle incursioni di Kristian “Stan” Havard. No More Time è una ballad mediocre. Non è nelle loro corde quel tipo di rallentamento quasi da festa di terza media, a luci soffuse; e la considerazione vale al netto del fatto che, nella seconda parte, il brano diventa (e chi mancherebbe altro !) più diretto e veloce. Dopo Waiting, innocua se non scontata, è tempo per un altro buon pezzo: si tratta di Come Tomorrow, agile, aggressiva, spiccatamente thrash. Anche Release non lascia il segno al pari di See Through You. La chiusura con Antother Day non è malvagia, sembra però il tentativo di chi ha la consapevolezza di aver sfornato un album non imperdibile e, nella stoccata finale, cerca di tirare fuori gli artigli quando però si è fatta sera.
Insomma il 1992 è stato, per il thrash, un anno di transizione, difficile che non abbia lasciato morti e feriti tra le band che suonavano metal duro. Gli Xentrix ci sono passati e non ne sono usciti indenni. Meno male che siamo quasi nel 2020. La buriana è finita.
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9
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Comprato qualche anno dopo, pagato 6 o 7mila lire. Che aborto di disco, inascoltabile....bleaahh |
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8
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anch'io preferisco il secondo Shock, ma che non si dica che e' tutta farina del loro sacco anche in quel caso. Questo e' smaccatamente Metallica dipendente ci mancherebbe, ma il feeling non manca |
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7
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....ho sempre preferito "for whose advantage?"....anche se é una ottima band la trovo eccessivamente metallica-dipendente.... |
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6
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Mi dispiace non essere del vostro parere, per me Kin è un capolavoro come ''For Whose Advantage?'' & ''Shattered Existence''. E più heavy rispetto ai primi due ma si tratta pur sempre di un album bellissimo. IL mio voto 92/100. |
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5
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@Cowboy: guarda, per quanto mi riguarda, non penso: il disco lo comprai all'epoca senza tanti problemi proprio perché i primi due album del gruppo mi piacquero, ma ne fui abbastanza deluso; d'altronde se rimasi deluso dal black album e' tutto dire; io gli preferisco Cuatro dei Flo se devo dirla.
Anche il loro ultimo disco di quest'anno per esempio non mi entusiasma: discreto ma nulla più. Sono opinioni, ovviamente ognuno ha le sue. |
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4
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Secondo me, senza offesa a Shock, molti ascoltano rock/metal come fosse musica usa e getta. Uno dei migliori esempi british sulla scia dei 'Tallica. Gli Slammer ci provarono con i primi tre a replicare |
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3
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Purtroppo il black album fece disastri, chi più chi meno tanti gruppi thrash vollero seguirne il sentiero, ma in pochi hanno realizzato un buon disco: ecco gli Xentrix proprio no, anche per me disco appena sufficiente, nettamente inferiore ai predecessori.
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2
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Influenzato dal successo del black album, kin mostra il lato meno duro della band. Magari non spettacolare come il precedente, ma a me piace moltissimo. È un buon album. Voto 73 |
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1
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Non al livello dei primi due album, questo credo sia abbastanza evidente. Ma nemmeno un brutto album. Indubbiamente una ballad come No More Time (non è roba per gli Xentrix la ballad) è un grosso colpo a vuoto, alcuni pezzi non decollano, ma All Bleed Red, Another Day (traccia che rimanda ai loro album precedenti) e The Order of Chaos risollevano un po’ la media di questo album. Così così... Voto 73 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Order of Chaos 2. A Friend to You 3. All Bleed Red 4. No More Time 5. Waiting 6. Come Tomorrow 7. Release 8. See Through You 9. Another Day
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Line Up
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Chris Astley (Voce, Chitarra) Kristian “Stan” Havard (Chitarra) Paul “Macka” MacKenzie (Basso) Dennis Gasser (Batteria)
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RECENSIONI |
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