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Alcest - Souvenirs D'un Autre Monde
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Sono stato dallo specialista. Oramai non avevo più scelta: dovevo sapere, dovevo capire. Vi sono giorni in cui la negatività ha il sopravvento, giorni in cui l’umore è basso e ci si sente impotenti di fronte al mondo circostante. Quando questi giorni susseguono senza soluzione di continuità e senza apparente motivazione vi è il rischio di trovarsi in una situazione di vero pericolo. Se l’essere umano è un congegno meccanicamente armonico, tale non può considerarsi rispetto alle proprie manifestazioni interiori. Laddove infatti non si può contare su di un processo biologico involontariamente governato, la mente resta libera di somatizzare, per di più in modo incontrollato, le continue sollecitazioni provenienti dall’ambiente esterno. “Stressor” li chiamano: sono gli eventi che innescano fenomeni di afflizione nella psiche, potenzialmente degradabili verso uno stadio depressivo; possono essere subiti o deliberatamente autoinflitti. Sulla base di questa premessa, la mia condizione clinica, apparsa subito grave, è stata fortunatamente circoscritta:
Sintomatologia: una viscerale passione per l’oscurità e la depravazione musicale. Stressor: i Black Sabbath in troppo giovane età. Terapia: un incessante ed attento ascolto di Souvenirs D'un Autre Monde, ultimo capitolo del progetto Alcest.
Non voglio perdere un attimo di più. È questa la mia ultima speranza! Bastano poche note per capire che l’avignonese fac-totum Neige intende questa volta utilizzare idee totalmente differenti da quelle ordinariamente presentate nelle sue numerose altre release di stampo Black (Peste Noire, Mortifera, Amesoeurs) e Dark Metal (Pest, Forgotten Wood). Al momento di avvicinarmi a questa proposta sono rimasto davvero sorpreso: un sound maturo, ma semplice e diretto; una costruzione strutturale che si affida principalmente alla chitarra, per l’occasione declinata nelle sole due forme dell’arpeggio pulito (che aggiunge un sapore molto neofolk) e del sottofondo veloce (per pennate) ed impastato (grazie all’uso degli effetti). L’intreccio forma un eclettico biglietto da visita di straordinario impatto ed efficacia in grado di proporsi come protagonista del “recital”, grazie anche all’ottimo supporto armonico fornito dalla sezione ritmica (sembrerebbe un controsenso semantico, ma credetemi, non lo è); in termini di aggressività ovviamente ci si perde un po’, seppur sia presente qualche sporadica accelerazione del drumming che però non sortisce l’effetto (probabilmente) desiderato. E poi c’è la voce: un “sussurro” dalla timbrica dolce e delicata che accompagna la mescola strumentale senza mai sovrastarla e relegarla ad un ruolo di minore nobiltà. È questo il logico (ma non segreto) completamento dell’Alcest-pensiero che si dipana sull’assoluta consapevolezza di potersi interfacciare con un pubblico pronto a barattare la consueta, disciplinata nonché arida ricetta incentrata sulla sola abilità tecnica, con un rinato tripudio della semplicità esecutiva finalizzata ad un più rapido e caotico (in senso positivo) coinvolgimento emotivo.
A livello globale l’album è da considerarsi piuttosto ortodosso, con la deliberata volontà di marchiare le varie track secondo lo stampo della casa (inclassificabile) appena descritto. Difficile in ogni caso, trovare episodi sottotono rispetto ad altri, per un livello medio di sicuro rispetto. A riguardo mi sottraggo all’analisi puntuale che solitamente contraddistingue le mie recensioni, lasciandovi però, come spunto di approfondimento e critica, una nota di enfasi nei confronti di Printemps Emeraude, di Les Iris e soprattutto della sognante Ciel Errant. In definitiva questo Souvenirs D'un Autre Monde è proprio un bel album che scorre via in un attimo pur impegnando (solo cronometricamente) l’ascoltatore per oltre 40 minuti: solare, spensierato, da concedersi nei momenti di tristezza con la certezza di repentino cambio d’umore.
A conferma registro che, anche nel mio disperato caso, la cura ha saputo dare evidenti benefici: ora andrebbe (da altri) compreso se e come questa possa essere considerata risolutiva per una completa ed irreversibile guarigione. Da inesperto mi permetto di dubitare. Da incosciente mi dichiaro assolutamente contrario!
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28
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Album a dir poco straordinario dove per una volta il termine poesia associato alla musica ha senso come attestano Printemps Emeraude e Souvenirs D\'un Autre Monde. L\'ho scoperto di recente, e un pò me ne pento, ma sto recuperando in fretta. 85 |
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27
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Questo Album non mi ha pienamente convinto nel senso che le Melodie sono apprezzabilissime ma secondo Me non sono abbastanza supportate da una Componente aggressiva.. Brani un po\' ripetitivi che dopo qualche ascolto, hanno fatto scemare al Sottoscritto la buona impressione iniziale.. Bel Lavoro ma non trascendentale. |
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Oggi infatti è uno di quei giorni...vorrei semplicemente scomparire per un pò. E se non posso questo album è quello giusto per farlo almeno per finta.Adieu...voto 85 |
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CAPOLAVORO un gruppo che mi è entrato nel cuore già dal primo ascolto un viaggio etereo onirico sognante .VOTO 99/99 |
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Album che ho recuperato circa un mese fa e che sto macinando giorno dopo giorno, è semplicemente meraviglioso. Non saprei neanche scegliere la mia traccia preferita. Un mix di dolcezza, malinconia, atmosfera e potenza. Album almeno da 90, per i miei gusti. |
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Nonostante siamo più di due anni che non lo ascolti ricordo con piacere questo album, un mondo a sé che esce fuori come fosse un sogno...al risveglio i ricordi non sono nitidi ma le emozioni rimangono vive |
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CAPOLAVORO. STUPENDO. MAGICO. EMOZIONANTE. BELLISSIMO. |
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21
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Un intero mondo in sei canzoni, questo album avvolge dolcemente e culla... Questo album é la Primavera in musica . |
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20
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Tipico commentino da fanboy esaltato,evapora. |
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I Novembre avevano fatto questa cosa già 20 anni fa... non trovo cosa ci sia di originale in questo disco.. mah |
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18
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I Novembre avevano fatto questa cosa già 20 anni fa... non trovo cosa ci sia di originale in questo disco.. mah |
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Un disco davvero spettacolare. Vabbè, la recensione credo sia anche inutile commentarla... |
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16
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Souvenirs D'un Autre Monde è un grande capolavoro!!!!!!!!!!!!! che tutti devono avere, emozioni in musica. |
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15
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Etereo, sognante... un gran bel viaggio spirituale nei ricordi. |
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Giasse...la tua recensione è bella quanto il disco. |
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Premetto innanzitutto che la recensione è in assoluto la migliore su questo ottimo sito, grandissimo Giasse, le tue recensioni riescono veramente a farmi entrare nell'ottica degli album analizzati. L'album in questione per me è un assoluto capolavoro, non ci sono parole per descriverlo, soltanto immagini trasformate in musica. Assolutamente da avere. 90 P.S. Spero che Neige trascuri gli altri progetti per dare importanza a questo. |
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12
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Mamma mia che bell'album! Mi viene difficile pensare che abbia cominciato con delle sonorità "black metal" Questo sound lo trovo decisamente migliore.. Bello bello |
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11
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la maggior espressività del black melodico francese è qua. lodateli!!! bellissimo! |
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10
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I miei commenti non sono come al solito da professionista, mi avvalgo solo e unicamente delle mie orecchie, definite dall'otorino in ottimo stato: BELLISSIMO. |
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9
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A me invece quest'album è piaciuto molto, anzi insieme a quello degli Amorphis, lo considero tra i migliori in assoluto del 2007. La critica attuale non la tengo proprio in considerazione, e cmq sono stati creati fenomeni mediatici ancor più grandi ma ingiustificati, si pensi ad un album come Mirrored dei Battles, esaltato un pò ovunque con voti come 90 e 100, che personalmente mi fa cagare. Il mio voto è tra 88 e 90. D'accordo sui brani citati da Massimiliano, anche se a me piace molto la title-track. |
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8
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Mi hai frainteso tu Non intendevo che tu potessi esserti sporcato la mente con pregiudizi, ma solo che IO voglio discostarmi dalla MEDIA di giudizi comparsi un pò ovunque. Il fenomeno mediatico di cui parlo non riguarda in nessun modo il passaparola, ma solo una fortuita (per la band) coincidenza... |
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7
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Mi hai frainteso . intendevo che IO non ho letto nessuna recensione fatta da altri e che per tale motivo il mio voto non è in alcun modo sporcato da pregiudizi. |
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6
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Sì sì lo so che non ci sono altre critiche... è il "fenomeno mediatico" di cui parlavo cmq gli ho dato 70, mica 30... è un buon disco |
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5
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francamente non ho letto nessun'altra critica l'album mi è stato consigliato da un amico blackster a cui è stato regalato per sola "assonanza". al primo ascolto non l'ho apprezzato molto, ma con il passare del tempo mi è entrato piacevolmente in testa (forse proprio perchè suona di già sentito). |
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4
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Il voto bassino è mio... questo disco è un curioso mix di Novembre e Sigur Ros, piuttosto piacevole... ma si sta creando attorno ad esso un fenomeno mediatico che non condivido affatto. Ciò esula naturalmente dalla qualità della tua recensione, bella come sempre. |
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3
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e che autore... grazie ad entrambi per gli apprezzamenti! |
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Non scherziamo, un autore di libri in una webzine basta e avanza (Bella rece) |
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Ehi Giesse, sai, ti vedo bene come scrittore di un libro riguardante il Doom Metal, un libro che parla di questo genere nei minimi dettagli come tu sai fare perfettamente! Complimenti, una bellissima race! |
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