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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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08/02/2020
( 1195 letture )
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Se si chiede ad un appassionato di metal estremo italiano quali siano i suoi dischi preferiti, v'è un'ottima possibilità di rivenire, fra i primi, il fondamentale Main Frame Collapse dei siciliani Schizo: pubblicato nel 1989, il disco (cui, secondo la leggenda, avrebbe dovuto partecipare nientemeno che Chuck Schuldiner) resta tutt'oggi un capolavoro di furia primigenia e di thrash/death grezzo, sporco, cattivo, ma tremendamente affascinante; la band catanese, nata nel mito dei Venom, aveva insomma prodotto un esordio più che degno di essere accostato al proprio nume tutelare, un vero e proprio orgoglio del metal tricolore. Tuttavia, per molto tempo, Main Frame Collapse è stato anche l'unico album a firma Schizo, se si escludono l'eccellente Project One a firma Mondocane, side-project costituito da membri del gruppo siciliano e dei Necrodeath e l'EP Sounds of Coming Darkness del 1994.
Nel 2007, però, dopo anni di cambi di formazione, litigi e problemi vari, una notizia scosse il mondo del metal italiano come un fulmine a ciel sereno: gli Schizo erano finalmente tornati, stavolta sul serio, per non andarsene mai più. Cicatriz Black, secondo album in studio del gruppo catanese, prodotto dalla Scarlet Records, inizia con una sorta di urlo liberatorio per i troppi anni trascorsi fra problemi e discussioni: Odium Restitution vive infatti di una intro caratterizzata da una furia estrema e maledettamente affascinante, per poi virare verso una parte centrale più lugubre ed oscura ed esplodere nuovamente proprio negli ultimi secondi; un primo pezzo che è davvero una bomba, poco da aggiungere! Si prosegue nel corso della violenza senza compromessi -sarà un gradito leitmotiv del disco- con Seen the Signs Before (che il bravo Nicola Accurso abbia visto il discutibile film con Mel Gibson prima delle sezioni di registrazione, dal che si capirebbe la sua rabbia?), altra mazzata fra capo e collo, con la chitarra di S.B. Reder e la batteria di Dario Casabona a dettar legge. Lacrima Khristi (no, non l'ottimo vino del Vesuvio) è ingannevole, giacché si apre con rilassanti note di pianoforte, per poi deflagrare in un brano di veloce, “marcissimo” thrash/death metal che potrebbe insegnare tanto anche ad alcuni numi tutelari del genere. M.G. 1942, introdotta da spezzoni di discorsi del periodo nazista, spinge se possibile ancora di più sull'acceleratore, rinunciando persino a saltuari momenti di rallentamento che caratterizzavano la canzone precedente. Demise:Desire si candida prepotentemente ad essere annoverata fra i pezzi migliori del lotto, con un ritornello che avrete semplicemente voglia di urlare a squarciagola, fino a consumarvi le corde vocali: davvero un gran pezzo! Forse per offrire ai propri ascoltatori un momento di “pace”, dopo una simile quantità di sventagliate sonore, gli Schizo staccano per un po' il piede dall'acceleratore, puntando maggiormente sul groove nella valida Agonizing, dove Accurso è nuovamente autore di una gran prova. Phanatical X-X-X rimette le cose in chiaro, facendoci nuovamente capire perché il quartetto dalle pendici dell'Etna sia tuttora considerato un nome imprescindibile della scena italiana (e, probabilmente, non solo). Se Shrine of Scars, pur essendo un valido pezzo, ci convince complessivamente meno di altri ascoltati su Cicatriz Black, Coma's Grip ci riporta nuovamente sui livelli qualitativamente elevati di cui abbiamo beneficiato finora. Chiude le danze, infine, una bizzarra, ma intrigante cover di The Sicilian Clan, pezzo scritto nientemeno che dal Maestro Ennio Morricone per l'omonimo film noir del 1969, a firma Henri Venreuil, con Alain Delon. I veri “duri”, insomma, sono proprio loro, sembrano volerci dire gli Schizo!
Cicatriz Black, insomma, è davvero un grande album, colpevolmente ignorato, che ci ha riconsegnato una band in forma smagliante, di cui avevamo davvero sentito la mancanza dal 1989. Se Main Frame Collapse resta il miglior lavoro dei siciliani, è però tranquillamente possibile affermare che questo secondo disco sia anche il secondo migliore della carriera degli Schizo. Da avere.
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4
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...a quando le recensioni di sounds of coming darkness...e del promo mini cd fatto con la nosferatu records? |
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3
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Il loro capolavoro. Voto 93.
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2
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Grande band e grande album! Fu un grandissimo ritorno e meritava decisamente più attenzioni. 40 minuti in cui il silenzio discografico di tanti anni sembrava finalmente trovare un violentissimo sfogo. Pezzi come Demiseesire non si dimenticano facilmente. Il migliore album dal loro ritorno? Forse. Per me se la batte con l’ultimo Rotten Spiral (album decisamente diverso, in generale più ragionato e meno d’impatto, per cui è una questione di gusti). Ad ogni modo, grande album! Voto almeno 85 |
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1
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....grandissima band......disco da rivalutare ...... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Odium Restitution 2. Seen the Signs Before 3. Lacrima Khristi 4. M.G. 1942 5. Demise / Desire 6. Agonizing 7. Phanatical X-X-X 8. Shine Of Scars 9. Coma's Grip 10. The Sicilian Clan
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Line Up
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Nicola Accurso (Voce) S.B. Reder (Chitarra) Alberto Penzin (Basso) Dario Casabona (Batteria)
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