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29/03/24
500 HORSE POWER + GAIN OVER
BORN TO BE WILD MC PADOVA, VIA GUIDO NATTA 14 - RUBANO (PD)
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Celesty - Reign of Elements
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15/02/2020
( 605 letture )
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I Celesty sono stati una band power metal finlandese, nati per volere del batterista Jere Luokkamaki sul finire degli anni 90. Il periodo è quello della nuova ondata di power metal, sull’onda del successo di Stratovarius, Rhapsody, Hammerfall sono state una miriade le band che si sono affacciate sul mercato, spesso con scarsi risultati, replicando strade e piuttosto battute e formule diventate in fretta cliché, ma soprattutto spesso con poche idee di fondo. La ricetta era piuttosto semplice, tappeto di doppia cassa, tastiere in evidenza ma spesso a supporto delle chitarre, assoli neoclassici e voce altissime acutissime. I Celesty rientravano abbastanza in questo calderone e replicavano fedelmente questi stereotipi. A loro difesa c’è da dire che tutto sommato dei brani interessanti erano riusciti a pubblicarli, in particolare il loro ultimo lavoro prima dello scioglimento, Vendetta, era un dignitoso disco di power metal.
Reign of Elements è il primo full lenght dopo una serie di demo ed EP, e soffre un po’ di immaturità a livello di songwriting, risultando come sopra accennato derivativo e debitore dei cliché del genere. Un ascolto frettoloso lo farebbe liquidare come il solito minestrone power con cori epici e tastieroni, tuttavia entrando nei dettagli sono abbastanza evidenti le idee che avrebbero meritato di esser meglio sviluppate, e che saranno meglio sfruttate nei dischi successivi. Il disco si apre con una intro di pochi secondi, piuttosto inutile, per poi partire con Charge, brano profondamente influenzato dagli Stratovarius di Episode e Vision, ritmi serrati, potenti riff di chitarra e batteria che non smetterà mai di stordirci a suon di doppia cassa. Aggiungiamo scambi di assoli tra chitarra e tastiera e il menù è servito. Uno dei punti di forza della band e di tutto il disco è la voce di Kimmo Peramaki, capace si di salire verso tonalità alte ma dotato di una voce piacevole e a suo agio anche su registri medio bassi e soprattutto buon interprete, purtroppo la registrazione non rende al meglio sotto questo punto di vista, come anche i suoni di tastiera spesso risulteranno troppo artificiali e plasticosi. Revenge prosegue sulla falsariga del brano di apertura, Sword Of Salvation è densa di epicità, ed affiorano le influenze di Manowar e Virgin Steele. Non ci sono picchi particolari nei brani che si susseguono, come manca una varietà di fondo della proposta, ma tutti i brani risultano piacevoli e ben fatti, anche se la sensazione di già sentito e gli accostamenti con altri artisti e brani rimane costante per tutti i nove brani (otto effettivi). Forse il meglio lo si può trovare nella conclusiva Kingdom, ballata che nemmeno in questo caso svetta per innovazione e fantasia ma spezza i ritmi ed il livello compositivo è più che buono. Quanto descritto e contenuto in Reign of Elements potrebbe quindi far pensare ad un disco insufficiente, da bocciare, ma i suoi difetti sono anche i punti di forza, soprattutto per il fan intransigente che da un disco power vuole tutti gli elementi descritti, ed infatti la band si ritaglierà un piccolo spazio di notorietà, soprattutto in patria, tra gli appassionati del power speed. Il disco va anche contestualizzato al periodo di uscita, nel 2003 i padrini Stratovarius ed Helloween vivevano un periodo di confusione artistica, band come Dragonforce dovevano ancora pubblicare il proprio debut e c’era ancora un certo richiamo per album classici del genere senza ricerca di innovazione o rivoluzione. La band pubblicherà altri tre dischi, subendo diversi cambi di formazione, dopo la pubblicazione di Vendetta, nel 2009, nella band entrò come cantante Tony Turunen, fratello della ben più famosa Tarja, ma proprio durante le registrazioni del nuovo album la band decide di terminare la propria attività, lasciando inedito il lavoro svolto con la nuova formazione.
La band si è riformata nel 2016 con la stessa formazione di Reign of Elements, che comprende quindi anche il singer Kimmo Peramaki ma ad oggi la reunion si è limitata ad una serie di show live e ad oggi non è stata ancora programmata nessuna uscita discografica.
Questo debut dei finlandesi tirando le somme è un discreto disco di power metal che può interessare e fare la gioia dei fan del power più classico, e anche se il genere e la stessa band hanno prodotto di meglio risulta un piacevole ascolto.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Intro 2. Charge 3. Revenge 4. Sword Of Salvation 5. Reign Of Elements 6. Lost In Deliverance 7. The Sword And The Shield 8. Battle Of Oblivion 9. Kingdom
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Line Up
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Kimmo Peramaki (Voce) J.-P. Alanen (Chitarra) Tapani Kangas (Chitarra) Ari Katajamaki (Basso) Juha Maenpaa (Tastiere) Jere Luokkamaki (Batteria)
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RECENSIONI |
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