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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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The World Alive - Deceiver
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15/02/2020
( 527 letture )
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I The Word Alive sono una band notevole nell’ambito metalcore e -più in generale- della NWOAHM; più noti sicuramente nelle terre natie (per l’appunto gli Usa e più precisamente l’Arizona) piuttosto che in Italia, i Nostri meritano sicuramente un posto fra le band con inventiva, songwriting e stile personale al di sopra della media, marchio di fabbrica perpetuato per tutta la carriera nonostante cambi di line up e un alleggerimento generale, arrivando ad un metalcore con forti influenze pop. Punta di diamante della band è sicuramente l’espressivo frontman Telle Smith, cantante dalla caratteristica voce angelica (inizialmente forse troppo efebica e poi maturata e studiata) alternata a harsh vocals davvero cattive.
La dicotomia fra parti più melodiche e parti taglienti e aggressive è dunque il leitmotiv di tutto il lavoro, in maniera ossimorica come solo il metalcore sa essere. In quest’album le parti vocali si adagiano su una base strumentale molto tecnica, corredata di riff di chitarra squisiti e incalzanti, special progressivi e arabeggianti, pattern di batteria mirabolanti e parti elettroniche che inseriscono questa band nella seconda ondata della “nuova scuola”, quella più moderna e digitale. Alcuni pezzi che combinano le due anime della band americana sono sicuramente Battle Royale, The Wretched e su tutti 2012, apice corredato da riff swedish e da un giovane Levi Benton (Miss May I). Un altro featuring interessante è quello lirico/vocale con David Stephens e Joshua Moore dei We Came As Romans nella sopracitata The Wretched (da cui è anche tratto il titolo dell’album). Il songwriting è smagliante e consapevole, e lo stile del lavoro è già evidente nell’eccezionale opener The Hounds of Anubis, dove gli inaspettati tecnicismi delle chitarre fanno da padroni insieme a una cattiveria inaspettata. Forse i ritornelli di Smith sono a volte ancora troppo immaturi e poco aggraziati -una minima componente emo nel senso più banale del termine è evidente- ma intravvediamo già quelle melodie che saranno proprie dei The Word Alive e che in ogni caso accattivano e conquistano in maniera peculiare (Dream Catcher, Epiphany). Nel lavoro non mancano breakdown e stacchi mozzafiato, come ad esempio Like Father, Like Son spicca sulle altre per impatto ma soprattutto per il breakdown con impalcatura elettronica. Amabile la ballata You’re All That I See, nonché espressiva della parte più romantica ed emozionale del lavoro, anche se non al di sopra della media dell’album.
Nel complesso, un album davvero notevole e assolutamente da ascoltare nel contesto della discografia dei The Word Alive, ma soprattutto nell’ambito del metal moderno, in quanto perfetto ponte fra la prima scuola di metal-core e la sua versione più attuale e sfaccettata.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1.The Hounds of Anubis 2.Epiphany 3.The Wretched 4.Consider it Mutual 5.2012 6.Dream Catcher 7.Like Father Like Son 8.Battle Royal 9.You’re All I See 10.We Know Who You Are
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Line Up
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Telle Smith (Voce) Zack Hansen (Chitarra) Tony Pizzuti (Chitarra) Dusty Riach (Tastiere) Nick Urlacher (Basso) Justin Salinas (Batteria)
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RECENSIONI |
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