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Zolfo - Delusion of Negation
03/03/2020
( 1924 letture )
Debuttano in questo 2020 con il loro primo disco Delusion of Negation gli Zolfo, band pugliese doom/sludge da poco sotto la Spikerot Records. La proposta della band è un qualcosa di particolarmente intenso e violento, influenzata da Iron Monkey, Ufomammut e Bongzilla, capace però di spingersi oltre, andando su territori funerei, anche grazie alla voce, allo scream di Dave, lontani dal doom/sludge più caciarone, dando per l’appunto quelle piccole sfumature funeral e black che ben si integrano allo stile della band, ai suoi lati più psichedelici e sperimentali.

Si apre il disco con Neural Worm, breve introduzione costituita da urla lancinanti e suoni sulfurei, che proietta l’ascoltatore nel mood sofferente e infernale del disco. Si rompe il silenzio e la calma con la prima canzone, Inner Freeze, brano potente, in cui gli Zolfo tirano fuori suoni massicci, attitudine e buone capacità compositive. Ovviamente non si può parlare di originalità dato che questo Delusion of Negation è un disco perfettamente inquadrato in un genere, in cui affiorano infinite influenze e in cui lo stile è classicissimo, quasi standardizzato, ma se da un lato gli elementi di base son sempre gli stessi, prevedibili e costanti in tantissimi album, dall’altro non si può apprezzare la capacità della band di padroneggiarli, di farli loro, amplificandoli, portandoli a uno stadio successivo. Le chitarre e il basso quindi si uniscono creando ritmiche mastodontiche, con suoni distorti, fuzzosi all’inverosimile, accompagnati da una batteria altrettanto pesante. Questi suoni letali, perfetti per il genere, che potrebbero già invogliare all’ascolto la maggior parte degli ascoltatori del genere non sono il solo elemento apprezzabile di questo CD: le tracce Existential Prolapse, Delusion of Negation e The Deepest Abyss, la prima che supera i dieci minuti, la altre due superando i quattordici, tirano fuori il lato più complesso, più di classe degli Zolfo, che oltre ad essere a loro agio in sonorità marce e confusionarie, sanno destreggiarsi in composizioni a loro modo varie e più intense. Existential Prolapse dopo un inizio apparentemente rilassato cresce subito, proseguendo fino alla fine sorretta da ritmiche fuzzose, carica di cattiveria e con il suo cantato sofferente. La titletrack da grande spazio al lato strumentale della band, al lato ambient, partendo con una ritmica cupa e lenta, in cui si gioca con suoni e con le chitarre. La voce di Dave è solo un elemento di contorno, le sue urla sono marginali fino a metà canzone, quando la situazione esplode in un crescendo di pesantezza e cattiveria, in cui le chitarre si accendono, unendosi a un graffiante scream. Il discorso si può estendere a The Deepest Abyss, brano conclusivo, in cui per un’ultima volta gli Zolfo tirano fuori tutta la loro maestria nel creare atmosfere scure e claustrofobiche, nel gestire suoni distorti all’inverosimile, mettendoci personalità, sviluppando idee interessanti.

Delusion of Negation è un disco doom concreto e compatto, sicuramente non un lavoro unico nel genere, ma incredibilmente ben suonato e prodotto, solido nello sviluppare canzoni, sonorità, atmosfere e nel restituire all’ascoltatore con precisione l’identità e lo stile della band. Non è assolutamente cosa da poco specie considerando il fatto che si tratta di un debutto. Il livello è molto alto, tanto che non è un’eresia paragonare il quintetto barese ai soliti nomi grossi della scena doom-stoner. Delusion of Negation ovviamente non è esente da difetti, magari potrebbe risultare fin troppo compatto e privo di quel guizzo, di quel salto ulteriore capace di sorprendere, di diversificarlo maggiormente, ma si tratta di una considerazione che lascia il tempo che trova, visto che si tratta di una questione intrinseca nel doom. Non si può che chiudere quindi promuovendo a pieni voti e facendo i migliori auguri agli Zolfo e consigliando a tutti gli appassionati del genere questo Delusion of Negation, grazie al quale troveranno pane per i loro denti.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
81.02 su 39 voti [ VOTA]
Bvut
Martedì 12 Gennaio 2021, 17.12.26
5
Onestamente non so come si possa percepire "sludge doom caciarone" un album del genere. Indipendentemente dai gusti, è un album intriso di violenza e malinconia dalle liriche alle atmosfere. Non ho trovato un Riff fuori posto, e l'interpretazione vocale è potentissima sia in scream che in growl. Il voto dei lettori è imbarazzante, e leggere "Voto 55" a un prodotto del genere vuol dire che avete l'ignoranza nelle orecchie o dei gusti veramente di merda. Non c'è diplomazia che tenga, ma infondo la scena italiana va così anche per colpa vostra. Voto 80 giusto, c'è sicuramente margine di miglioramento, ma un ottimo esordio da una band che spero riserverà sorprese per il futuro.
Kiodo 74
Lunedì 13 Aprile 2020, 19.28.51
4
Li ascolterò quanto prima.... La recensione è parecchio interessante e mi ha messo la pulce nell'orecchio.... Ossequi!
tartu71
Lunedì 13 Aprile 2020, 19.10.53
3
a me piace, gli do 80 ach'io....
Nic
Mercoledì 4 Marzo 2020, 13.30.47
2
@franco124 Ciao, probabilmente non mi sono espresso in maniera chiarissima nella recensione: il disco è ovviamente caciarone (non può essere altrimenti in un album Doom/sludge), intendevo dire che ho apprezzato le tinte estremamente cupe e l'aggressività del cantato (che ha un ruolo abbastanza centrale nell'insieme), che sono un po' la cifra di questo disco (dove invece negli immensi Ufomammut potrebbero esserlo la psichedelia, i suoni dei vari effetti e synth ecc.) Spero di aver chiarito il mio punto di vista e grazie per il feedback 💪
franco123
Mercoledì 4 Marzo 2020, 10.55.14
1
Boh a me sembra proprio un doom/sludge caciarone, molto lontano dallo stile pontente e lisergico degli Ufomammuth e compagnia. votto 55
INFORMAZIONI
2020
Spikerot Records
Doom/Sludge
Tracklist
1. Neural Worm
2. Inner Freeze
3. Existential Prolapse
4. Delusion of Negation
5. The Deepest Abyss
Line Up
Dave (Voce)
Nicolò (Chitarra)
Fabrizio (Chitarra)
Saverio (Basso)
Piero (Batteria)
 
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