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Lost Legacy - In The Name Of Freedom
10/03/2020
( 1218 letture )
Nonostante ad ottenere visibilità, onori e gloria siano nella grandissima parte dei casi solo i nomi più in vista di una determinata scena, a costituire lo scheletro di ognuna sono nella maggior parte dei casi gruppi che raramente ottengono in proporzione alla dedizione dimostrata. Uno degli esempi più tipici in questo senso potrebbe essere rappresentato dagli statunitensi Lost Legacy. Provenienti dal Bronx come gruppo dalle radici in parte italiane (vedasi cognomi di due dei componenti e degli ospiti), hanno dimostrato una costanza e una passione non comuni attraverso il tempo. Tutto ciò nonostante il fatto che dopo ventidue anni di carriera, questo sia il loro primo album ufficiale dopo l’autoprodotto The Aftermath del 2009 e una sterminata serie di concerti che li ha visti recentemente aprire per i Metal Church durante il loro tour statunitense del 2019.

Proprio in gruppi come quello appena citato, Vicious Rumors, Omen et similia, vanno ricercate le coordinate musicali dei cinque newyorkesi. Spazio quindi a twin guitar, sezione ritmica fieramente a supporto e tanta solennità bene espressa dalla voce di Dave Franco, classico cantante tagliato con l’accetta per il genere. Messi sotto contratto dalla Pure Steel, i Lost Legacy hanno prodotto un disco che mostra tutte le qualità che una band così rodata ed esperta deve possedere. La scaletta si sviluppa quindi con sicurezza attraverso poco più di tre quarti d’ora di musica composta ed eseguita con piena coscienza dei propri mezzi e devotamente ossequiosa nei confronti dei migliori gruppi che hanno reso l’U.S. Power uno degli stili più classici e riconoscibili nel metal. Dopo l’intro Rise To Glory, già con My Faith il gruppo mette tutte le sue carte in tavola, confezionando un brano che è un gradevole riassunto degli stilemi americani del power, sviluppati in oltre otto minuti di musica. Stesso ruolo svolto da In the Name of Freedom, sia per quanto riguarda la durata della canzone, che per la sua filosofia. Il resto della scaletta non tradisce le attese degli aficionados. Nessun pezzo che mostri qualità di livello davvero eccelso, ma tante cose piacevoli disseminate in brani quali Front Line - il più corto del lotto e singolo estratto dal CD - In The Name Of Freedom, retta dell’efficace il lavoro della batteria; Take Me Away, dalle parti ritmiche in evidenza; Enough Is Enough, con il classico killer riff a tenere su il brano e Will You Remember, contenente qualche eco thrash. Tutti pezzi che pur essendo nuovi suonano classicissimi, fino a chiudere con la piacevolissima Rules of Engagement, raffinata e rocciosa. Perfetta per terminare il disco lasciando un’ottima impressione di se.

Basato sull’asse storica Bennett/Franco, prodotto dal chitarrista Jorge Pulido, mixato e masterizzato da Tom Tulotta, il quale appare in My Faith, quello analizzato è un lavoro molto ben inserito nel solco della tradizione, che mette in luce un gruppo in grado di mostrare i muscoli in più occasioni, ma che basa la sua proposta su una dose forte di melodia che viene profusa in ogni canzone. Ancorata al lavoro di basso e batteria, ai riffoni semplici e incisivi, agli assolo di chitarra, ma sopra tutto al timbro vocale di Franco, i Lost Legacy si affacciano al giro principale con coscienza dei propri mezzi e la dose di esperienza necessaria per ben figurare. Senza cadere nella trappola del voler dimostrare a tutti i costi cosa si sia in grado di fare che porta alcuni a strafare, affossando l’immediatezza e la capacità di arrivare al pubblico. Album e gruppo "di sicurezza", adatto a chi ama certi suoni e una precisa attitudine verso la musica.



VOTO RECENSORE
72
VOTO LETTORI
70.8 su 10 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2020
Pure Steel Records
Power
Tracklist
1. Rise to Glory
2. My Faith
3. Front Line
4. In the Name of Freedom
5. Take Me Away
6. Enough Is Enough
7. Will You Remember
8. Rules of Engagement
Line Up
Dave Franco (Voce)
Jorge Pulido (Chitarre)
Scott Bennett (Chitarre)
Jochen Wittlinger (Basso)
AJ Spinelli (Batteria)

Musicisti Ospiti:
Rick Chiarello (Piano traccia 1)
Tom Tulotta (Tastiere, chitarra traccia 2)
 
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