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21/03/24
KRASUE + ANTARES + WAH ‘77
FREAKOUT CLUB, VIA EMILIO ZAGO 7C - BOLOGNA
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23/03/2020
( 2653 letture )
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I roam the streets at night, stalk my prey / Watch your back, nobody's safe / You won't make it to the grave / You can scream, you won't be saved!
Suoni di strada, sirene, esplosioni e colpi d’arma da fuoco. Ovviamente parliamo di violenza urbana e, in primis, violenza americana. Il breve intro di Carnivore ci catapulta con somma veemenza all’interno del BC -World, un micro-mondo fatto di storie raccapriccianti, vicoli fumosi e gang pronte alla guerra. Il loro universo è una zona franca senza polizia, dove le regole sono auto-imposte dalla natura degli eventi. E così, dopo qualche anno di tour e un po’ di meritato riposo, torna in pista (o meglio, in strada) il clan capitanato dal magnetico e carismatico tuttofare Ice-T: attore, musicista, produttore, padre, capo-gruppo e motivatore senza eguali. Questa è la sua creatura più amata, la combriccola co-diretta dal bravissimo Ernie-C, amico fidato, spalla e axe-man di prim’ordine. Il suo stile diretto, ruvido e urbano è malleabile e altamente infiammabile. Il rock e l’heavy metal si fondono nella sua tecnica nervosa e nerboruta. Ma i Body Count, pur senza innovare nulla, non amano ripetersi. Così, dopo aver premuto “play”, ci immergiamo in quello che è un vero concentrato del loro sound: mai così compatti, mai così brutali.
Potrebbero sembrare ovvietà, ma dopo svariati ascolti, confermiamo le buone qualità di questo nuovo album, a partire dal favoloso booklet dove -grazie a un bi-cromo rosso/bianco- apprezziamo l’arte di Z.M. Bielak, che dipinge una contesto cittadino fatto di sangue e muscoli, non risparmiando minuziosità e dettagli veramente gustosi. Si parte senza pensare con lo stomp decisivo (primo singolo estratto) di Carnivore, con il suo andamento groove: un macigno cingolato che procede tra versi al vetriolo e contro-cori brutali a cura di Sean E Sean e Lil’Ice, fino allo sfogo solista di Ernie-C , il quale si dimostra ancora in gran forma. Il primo pezzo, diverso dall’incipit di Bloodlust, preferisce la pesantezza strutturale alla velocità. Ma attenzione, perché siamo solo all'inizio e -pochi minuti più tardi- veniamo travolti da un treno merci che procede a tutta birra. La veloce e cattiva Point the Finger è subito manifesto: crossover-thrash d’impatto, con l’aiuto del buon Riley Gale (Power Trip) e i riff di granito che ci piombano addosso senza pietà. 2 minuti e 40 sono più che sufficienti per mettere le cose in chiaro, tra spari, grida, odio, metallo infuocato e un omaggio agli Slayer sul finale. Così, anche la successiva Bum-Rush diventa un mini-classico della loro discografia, grazie a un andamento instabile che accelera, decelera e, in soldoni, rappresenta un frullato di vero crossover, con un chorus esplosivo, dove gang-vocals e adrenalina si fondono per poi sfociare nel bridge solista, come sempre domato alla perfezione da Ernie-C. Le canzoni scorrono veloci e piacevoli, con il loro minutaggio contenuto e la struttura sempre (o quasi) ben calibrata (Another Level) e, anche se non sempre si centra il bersaglio (No Remorse), la qualità generale rimane piuttosto elevata, così come nella classica cover-omaggio, scelta che ricade sull’arci-noto anthem Ace of Spades, ottimale e senza stravolgimenti, dove si mette in mostra l’esperto Vincent Price (co-fondatore degli Steel Prophet), con il suo basso heavy e pulsante. Gran lavoro anche dell’imponente Juan of the Dead (ex- Agent Steel) per tutta la durata del platter, soprattutto sulle über heavy Point the Finger, Thee Critical Beatdown e The Hate is Real, chiusura prettamente thrash e abrasiva. Another Level, che vede la partecipazione di Jamey Jasta è tutto il contrario di quello che si potrebbe pensare: niente HC-thrash o pesantezza alla Hatebreed, ma un andamento lento, non distante dai Crowbar o dai bravi Kingdom of Sorrow, dove riff maligni e piccoli lead costruiscono una trama doom-y e oppressiva, smorzata dal ritornello melodico di Jasta e dal breve bridge recitato di Ice-T. Gagliarda anche la versione aggiornata di Colors, che sintetizza (qualora ce ne fosse bisogno) il concetto di rap-metal nell’accezione più old-school che ci possa venire in mente. I riff sono classici, il metal scorre e il leggendario Dave Lombardo accompagna con un tempo semplice ma efficace, per poi deflagrare sul velocissimo finale, anticipato da un modulato solo di Ernie-C, diviso in due parti e ricco di pathos stradaiolo: doppia-cassa e distruzione totale.
Nel caso non l’aveste ancora capito, ci troviamo di fronte all’ennesimo centro di una band che non vuole rallentare per nulla al mondo, nonostante alcuni membri abbiano superato i 60 anni e nonostante i 30 anni di attività. Non importa, perché c’è sempre tempo per raccontare storie, per suonare la nostra musica preferita e per chiudere in bellezza un album che convince e appaga. A parte lo scivolone di When I’m Gone e la minimale e contratta No Remorse, possiamo ritenerci soddisfatti. The Hate is Real, razziale e brutale, chiude tutto un po’ come aveva fatto Black Hoodie qualche anno fa, ma lo fa in un modo ancora più diretto, feroce e veloce. Scheggia thrash anni ’80 che spezza qualsiasi materiale e ci intrappola in uno scoordinato headbanging casalingo, tra accelerazioni, assoli e i contro-tempi di Ill Will. Cosa chiedere di più da una pallida mattinata di quarantena?
The Love is Fake, but the Hate is Real!
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14
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A mio parere un passo dietro a Bloodlust, ma comunque un gran bel disco. |
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13
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Gradita la rinnovata presenza di una "cult-cover" (da Hey Joe in avanti) in tracklist, un paio di pezzi davvero spaccaossa... ma... nel complesso mi è piaciuto nettamente meno del precedente. Buon disco, sicuro, ma dopo una bordata di singolo come Bum-Rush mi sarei aspettato qualcosa in più. |
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12
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Ebbene sì....ho mantenuto la parola e me lo sono ascoltato ben benino e sono rientrato per dare il mio voto.
Mi è piaciuto parecchio.... Non me lo aspettavo così....anche meglio del precedente..... Potente, cattivo e d'impatto, le ritmiche slayerane si sposano perfettamente con quel vecchio delinquente di Ice T, l'unica traccia che non mi ha convinto è quella con la Lee mentre il resto spacca.
Bello l'omaggio a Lemmy. Voto 85
Ossequi! |
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11
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Anche questo disco è in programma tra i miei prossimi ascolti.....sono un ammiratore del massiccio esordio della band e di Ice T in particolar modo..... Non posso trascurare.
Ossequi! |
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10
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Per me soffre di essere il diretto successore di un capolavoro come Bloodlust, uno dei migliori album metal del suo anno e del crossover in generale. A parte questo Carnivore mi è piaciuto molto, soprattutto Point the Finger, Bum-Rush e The Hate is Real, senza dimenticare la cover dei Motorhead: ok, non sarà il massimo dell'originalità, dopotutto è stata coverizzata un sacco di volte, ma Ice-T ci mette un sacco di passione ed energia (ricordo che ha pure cantato insieme a Lemmy in Born to Raise Hell) e il divertimento è assicurato! Per me si merita un 75/80 |
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9
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comunque sta cosa della doppio stile di ice t l'ho sempre notata pure io hahaha anche io ho sempre detto mazza questo nei suoi pezzi fa il gangster e poi su law and order fa il poliziotto! Però dai ci sta. Il mood dei body count è anche quello e lui entra nel personaggio come entra nel personaggio in law and order. Alla fine ci sta come cosa, lui fa l'attore e pure nei body count interpreta un personaggio se vogliamo. Poi se in passato ha avuto contatti con la malavita non so ora non conosco nel dettaglio la vita biografica di ice t onestamente come non so se anche nel presente ha legami strani, non saprei ripeto. Però vabbè per me ci sta fa parte del contesto artistico di tutte e due le sue versioni. |
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8
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a me invece succedeva che ogni volta che vedevo Law and Order mi aspettavo sempre che Ice T facesse fuori tutti. Invece niente. Bah |
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7
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Il disco lo ascolterò perchè nonostante tutto i suoni dei BC mi sono sempre piaciuti. E' l'immagine che non riesco più a tollerare, questi qui a 50 anni suonati ancora giocano a fare i gangsta che si sparano tra loro, uccidono gli sbirri e stuprano le vecchiette... ma dai, ma smettetela, che avete l'età dei datteri... oltretutto da assiduo fan delle varie serie di Law & Order (Criminal Intent su tutti), vedere Ice-T che fa il criminal gangsta, quando da circa 20 anni impersona il ruolo del poliziotto della Squadra Speciale, è credibile come Rocco Siffredi che si fa prete... |
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6
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Signori della redazione, potreste fare il sito compatibile con i dispositivi mobile, come tutti gli altri siti del mondo? A casa di mio nonno che ha ancora un vecchio personal compiuter ho visto che il vostro sito si vede bene. Ma ora che stiamo in quarantena noi giovani che comunque ascolyiamo metal (ci siamo anche noi!), siamo impossibilitati ad utilizzare i dispositivi dei parenti più anziani. Fate il sito responsive o anchr solo adaptive! Per 100 euro ve lo può fare chiunque |
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4
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comprato e ascoltato, ottimo crossover anni 90 che per molti aspetti e sonorità richiama in certi momenti i slayer ma non è una novità ed è un ottimo disco. Fresco nonostante sia un sound che ormai è da considerarsi vintage per certi aspetti contando che ormai sono passati più di 25 anni da quando gente come biohazard o stuck mojo faceva ste robe. Bravi che continuino cosi!!! |
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3
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@fasanez ... Ciao! Intendo che trovo quel brano il punto debole dell’album (la presenza di Amy Lee non aiuta!). Ovviamente parere mio. |
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Ho ascoltato qualcosa, niente male. Sempre in forma, poi questo è un momento giusto. |
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Per il recensore: Scusami Riccardo, cosa intendi per "lo slcivolone di When I’m Gone".
P.S Il disco devo ancora ascoltarlo... lo farò
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Carnivore 2. Point the Finger 3. Bum-Rush 4. Ace of Spades 5. Another Level 6. Colors 2020 7. No Remorse 8. When I’m Gone 9. Thee Critical Beatdown 10. The Hate is Real
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Line Up
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Ice-T (Voce) Ernie-C (Chitarra) Juan of the Dead (Chitarra) Vincent Price (Basso) Ill Will (Batteria)
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RECENSIONI |
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