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10/05/21
CORROSION OF CONFORMITY + SPIRIT ADRIFT
LEGEND CLUB - MILANO
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Konvent - Puritan Masochism
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23/03/2020
( 972 letture )
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Fondate nel 2015 a Copenhagen, le Konvent, band death/doom tutta al femminile, giungono in questo 2020 alla pubblicazione del loro primo album (dopo un demo del 2017), Puritan Masochism, con la Napalm Records.
In pochi secondi le Konvent tirano riescono a mostrare la loro essenza, la potenza della loro proposta, grazie alla cattiveria, al growl, al cantato gutturale di Rikke Emilie List e al lavoro preciso della band, che fino alla fine del disco continuerà incessantemente a martellare ritmiche e riff pesantissimi, muovendosi su testi oscuri, criptici (da cui però non emergono particolari concept o concetti), proprio come si può sentire nella tiletrack Puritan Masochism, in The Eye e Trust. Prosegue la carica con le ottime World of Gone e Bridge, in cui la velocità va in crescendo, alternandosi a parti più lente, a fare da tappeto al solito growl, dando dinamica alla canzone e smuovendo un po’ il tutto, che altrimenti rischierebbe di essere tutto troppo piatto (per quanto non ci si possa aspettare varietà in un disco del genere). Buona anche Waste, brano che vede la partecipazione di Tue Krebs Roikjer, cantante e chitarrista del gruppo atmospheric-black danese Morild, che si alternerà alla voce con Rikke Emilie List. Viene la volta di Idle Hands, per poi arrivare a Ropes pt. 1 e Ropes pt. 2, che chiuderanno il disco in maniera convincente, rimarcando per le ultime volte tutta la pesantezza del sound della band, amplificando per un’ultima volta la sofferenza e l’oscurità della proposta. Puritan Masochism è un disco dalle atmosfere cupe e claustrofobiche, influenzato da band come Mythic, Paradise Lost, Skepticism, Winter e Candlemass, che riesce a scorrere per i suoi quasi cinquanta minuti con grande distruttività, inquietudine e cattiveria, grazie a una produzione di ottimo livello e a una formazione dotata di immense qualità, capace di muoversi con grande disinvoltura tra death e doom, toccando territori a volte heavy, a volte stoner, sempre utilizzando i giusti suoni, il giusto approccio e la giusta tecnica. Dal primo all’ultimo secondo dell’album è un susseguirsi di riff, di distorsioni pesantissime e di pura violenza vocale, che creano costantemente un clima di sofferenza e afflizione: le Konvent non deludono le aspettative e riescono a fare quello che ogni band doom dovrebbe fare, senza sbavature o senza scivolare in canzoni poco convincenti, difatti nel corso del disco si può notare una certa compattezza, anche qualitativa, che rende difficoltoso trovare canzoni che siano puramente riempitive così come brani indiscutibilmente sopra la media (volendo citarne qualcuna di particolarmente apprezzabile si possono nominare World of Gone, Bridge e le due cattivissime Ropes).
Per concludere non resta tanto altro da dire: non si tratta di un disco che cela particolari significati e letture degni da essere menzionati in recensione, ma di un lavoro solidissimo e concreto, che fa quello che deve fare senza perdersi mai, muovendosi tra infinite influenze doom, con stile e carisma. Non si può che consigliare a tutti gli appassionati del genere Puritan Masochism, che si rivela un disco all’altezza dei migliori nomi usciti negli ultimi anni in campo doom (tanto per fare un nome al volo i Monolord, ai quali tra l’altro hanno già aperto qualche data) e che proietta le Konvent verso un proseguo di carriera da protagoniste.
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6
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@3 nessun astio, personalmente non mi capacito del clamore che si è creato attorno a questo disco (niente di più niente di meno) mentre ad esempio un album come quello dei Fvneral Fvkk (che anche io a discapito di ciò che hai capito ritengo un lavoto nettamente sopra la media) ho l'impressione sia passato quasi inosservato.
È un debutto onesto? Ti piacciono? A me no e nonostante questo sei comunque liberissimo di godertelo, tieni presente che non tutti possono avere la stessa opinione a maggior ragione se si parla di musica, ti consiglio un po' di rispetto e meno supponenza.
Buona musica. |
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4
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Per me un album bellissimo.
Lo consiglio agli amanti del deth doom più oscuro...e anche il precedente demo del 2017 è notevole. |
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3
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Cos'è tutto questo astio?Perchè son 4 ragazze?"ci son molte band anche esordienti che meritano molto di più", mi son perso qualcosa?che queste Konvent non sono esordienti anche loro?A me sembra un onesto debutto,discreto.Per tacere dei FVneral FVkk che invece è un gran bel disco. |
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2
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Disco trascurabile. Suonare doom non equivale di certo ad assemblare una manciata di riff da bambocci. Ci sono molte band, anche esordienti che meritano molta più attenzione rispetto a robaccia di questo genere, vedasi Fvneral Fvkk... |
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1
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Gran bel disco Doom-Death!
Queste ragazze hanno una gran botta e mi hanno convinto di più ad ogni ascolto.
Voto 86
P.S. come fanno 4 bamboline a suonare così cattive? |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Puritan Masochism 2. The Eye 3. Trust 4. World of Gone 5. Bridge 6. Waste (ft. Tue Krebs Roikjer) 7. Idle Hands 8. Ropes pt. I 9. Ropes pt. II
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Line Up
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Rikke Emilie List (Voce) Sara Helena Nørregaard (Chitarra) Heidi Withington Brink (Basso) Julie Simonsen (Batteria)
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RECENSIONI |
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