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Sieges Even - Paramount
( 6916 letture )
Ne è passata di acqua sotto i ponti: privo di mezzi termini, questo è quanto sono in grado di sostenere i fratelli Holzwarth. Senza il bisogno di scomodare le illustri partecipazioni (basti ricordare Blind Guardian e Rhapsody of Fire), i due tedeschi possono vantare un'onoratissima carriera da protagonisti in una delle formazioni più rappresentative e seminali del progressive metal.

I Sieges Even, verso la fine degli anni ottanta, si sono in principio distinti come pionieri del thrash/prog tecnico per poi evolvere prima in un metal funambolico dalle tinte cervellotiche, fino a superare le ottime nevrosi degli esordi per approdare in territori meno ostili, ma non per questo meno ricercati e soprattutto raffinati. Senza dubbio The Art Of Navigating By The Stars ha segnato l'ultima svolta stilistica del combo teutonico, forte di una carica melodica, ma nel contempo ancora legato a strutture tutt'altro che immediate.
A due anni di distanza dal come-back ufficiale, il quartetto torna con Paramount, ultimo capitolo nel quale viene rafforzato il nuovo trend. Confermato al microfono Arno Menses, che aveva debuttato nel precedente episodio, Holzwarth e compagni sin dalle prime note rinnovano la propensione verso composizioni melodiche, ma in questo caso erette da strutture meno complesse. E' evidente la volontà dei Sieges Even di rendere più fruibile la proposta, senza però abbandonare la vena progressiva che ha caratterizzato la lunga carriera. Per una volta le note cedono il passo alle emozioni, così da tramutare l’ascolto in una esplosione sensoriale in grado di coinvolgere ogni intima sensazione. Questa carica emotiva non fa perdere di vista l'ottimo operato dei musicisti, fenomenali nell'adattarsi alle diverse situazioni, sempre abili nel mutare il proprio punto di vista all'occorrenza, così dimostrando versatilità ma soprattutto estremo rispetto nei riguardi della forma-canzone. Ma è proprio Menses ad offrire una performance sopra le righe grazie ad un carisma non comune ed una eccellente timbrica: da brividi i chorus di Tidal e le calde linee vocali di Duende. Una varianza disarmante che consente di scivolare da parti più serrate a sessioni più introspettive, senza batter ciglio. Inutile cercare un brano più riuscito di un'altro: si inizia con l'ottima opener When Alpha And Omega Collide, passando per le intime Where Our Shadows Sleep e Bridge To The Divine, fino all'immancabile strumentale Mounting Castles In The Blood Red Sky e concludendo con la splendida titletrack.

Proprio ad essere pignoli, visto i trascorsi, in alcuni frangenti del disco non sarebbe dispiaciuta una maggiore carica heavy che avrebbe forse attribuito più mordente al platter, ma nel complesso i dieci brani ci consegnano sicuramente uno dei prodotti più riusciti del genere in questo 2007.
Se amate queste suggestioni non esitate a farlo vostro!



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
64.60 su 41 voti [ VOTA]
Luka2112
Venerdì 2 Dicembre 2022, 0.17.46
6
Per quanto mi riguarda forse il mio preferito dell’intera discografia,peraltro do valore assoluto, qui però l’ equilibrio fra le doti tecniche della band e la composizione dei brani è pressoché perfetta, unita ad una produzione spettacolare.Peccato che si siano sciolti, un gruppo che aveva ancora molto da dare.
Maurizio
Sabato 28 Novembre 2015, 11.28.46
5
SUPERBO! VOTO 90
Gabriele R.
Venerdì 14 Giugno 2013, 0.41.57
4
album stupendo!! ce ne fossero di gruppi così...
Schaff
Mercoledì 14 Settembre 2011, 19.17.21
3
Album totale. Strumentisti che giocano d'esperienza e ottimo livello a struttura di songwriting. Le dinamiche di batteria sono invidiabili, giri di basso tra i migliori che abbia sentito recentemente nel genere. Un gusto per la melodia sopraffino. In fase di mixaggio lavoro mostruoso per dare il giusto peso agli strumenti (molto facile lasciare tutto in sottofondo e esaltare la bella voce...non è questo il caso). Struttura dei brani magari un tantino ancorata agli stilemi del genere, ma onestamente era quello che cercavo (per il resto c'è il math metal). Album imprescindibile per coloro che apprezzano non solo il progressive...ma le belle cose in generale.
luci di ferro
Domenica 5 Dicembre 2010, 1.32.51
2
APPROVAZIONE. Questo è stupefacente speciale.
Luca Tyrant
Giovedì 25 Febbraio 2010, 15.33.18
1
Grande album...non c'è un brano debole....voto 9
INFORMAZIONI
2007
Inside Out
Prog Metal
Tracklist

1 When alpha and omega collide
2 Tidal
3 Eyes wide open
4 Iconic
5 Where our shadows sleep
6 Duende
7 Bridge to yhe divine
8 Leftovers
9 Mounting castles in yhe bood red sky
10 Paramount
Line Up

Arno Menses - Voce
Markus Steffen - Chitarre
Oliver Holzwarth - Basso
Alex Holzwarth – Batteria

http://www.siegeseven.com/
http://www.myspace.com/siegesevenofficial
 
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